Maria Antonietta - Regina di Francia

Madame Roland, La Musa dei Girondini

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view post Posted on 13/7/2010, 09:38
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Marie-Antoinette

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« Oh Liberté, que de crimes on commet en ton nom! ».
Conoscevo questa frase, ma, perdonate l'ignoranza, non ricordavo chi l'avesse detta. Ho scoperto che a dirlo fu un' aristocratica condannata alla ghigliottina non
per il suo status, ma per le sue opinioni.

Fu la viscontessa Marie-Jeanne Roland de la Platière, nota più semplicemente come Madame Roland. Nata Manon Philipon, fu moglie e consigliera del ministro Jean-Marie, animatrice culturale dei salotti girondini, per cui era nota come "La Musa dei Girondini".
Dopo la caduta di costoro, venne arrestata e condannata a morte. Tre settimane dopo la Reine, fu condotta alla ghigliottina. Passando dinanzi alla statua della Libertà avrebbe pronunciato la celebre frase.


Adélaïde Labille-Guiard - Marie-Jeanne Roland de la Platière (1754-1793).


Jean Marie Roland de la Platière (1734-1793), ministro degli Interni di Luigi XVI.
Riuscì a scappare, ma, pochi giorni dopo la morte della moglie, si suicidò.

Scopro intanto che è già citata nel nostro forum: https://ladyreading.forumfree.it/?t=10084628

Edited by elena45 - 14/7/2010, 18:52
 
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celeborn36
view post Posted on 17/7/2010, 14:20




Per le sue origini , Mme Roland apparteneva a quella piccola borghesia parigina che avrà un ruolo importante durante la Rivoluzione.

I suoi avi erano tutti artigiani o piccoli negozianti. Suo padre, Pierre Gatien Phlipon (1724-1787), un mastro incisore, portava il titolo di “Incisore di M. il conte d’Artois”. Sua madre, Marie-Marguerite Bimont (1724-1775) ebbe sette figli, tutti morti durante l’infanzia eccetto una figlia, Marie-Jeanne: la futura Mme Roland.

Marie-Jeanne nasce i l 17 marzo 1754 in Rue de la Lanterne. Secondo le abitudini dell’epoca venne affidata per due anni ad una nutrice a Fontenay-lès-Briis. Al suo rientro in famiglia, i suoi genitori si sono trasferiti nel Quai de l’Horloge presso il Pont Neuf. E’ proprio a questo indirizzo che Mlle Phlippon passerà tutta la sua adolescenza a portata di tutti i pettegolezzi di Parigi.
Verso i dieci-undici anni Marie-Jeanne è vittima di un tentativo di seduzione da parte di un operaio che lavorava presso il padre. In piena crisi mistica decide di prepararsi alla Prima Comunione in convento. Ella entra presso le religiose della congrega di Notre-Dame il 7 maggio 1765. Là stringe amicizia con le sorelle Cannet di Amiens. Prima di ritornare a casa passa un anno all’isola di Saint-Louis.

Studiosa, Marie-Jeanne non si limita solo agli studi ma frequenta il salotto aristocratico delle vecchie zitelle de La Motte, cugine delle sorelle Cannet e accompagna sua madre dal loro vicino l’abate Jeauket, “grande musicista, dove incontrerà Mme de Puisieux.

Nel 1772 si ammala di vaiolo e passa la sua convalescenza in campagna presso i suoi cugini Besnard.

Nel settembre 1774 passa qualche giorno a Versailles, in un appartamento di una cameriera della Delfina, dove fa sentire tutta la sua indignazione borghese , esclamerà: “ Un Re benevolo mi sembra quasi adorabile, ma se prima di venire al mondo mi avessero dato la scelta del governo, avrei scelto, per carattere, una repubblica”
Intanto , padre di una figlia tanto bella quanto intelligente e soprattutto unica ereditiera, M. Phlipon vedeva arrivare molte richieste di matrimonio. Il solo pretendente che rispondeva alle esigenze intellettuali di Marie-Jeanne fu un giovane letterato, M. Pahin che aveva aggiunto al suo nome quello di La Blancherie. Sfortunatamente La Blancherie era povero in canna e M. Phlipon rifiutò di dargli la mano della figlia.

Nel 1775 muore Mme Phlipon e Marie-Jeanne ne soffre molto fino ad avere le convulsioni che durano 15 giorni, in questo periodo scopre “La Nuova Eloisa” e nasce la sua passione per Rousseau. Dopo la morte della moglie M. Phlipon si lascia andare a sperperi e la figlia è disperata. E’ in questo momento critico che appare M. Roland de la Platiere.

Jean-Marie Roland era nato il 6 febbraio 1734 a Thizy-en-Beaujolais. Apparteneva ad una famiglia di buona borghesia ma molto povera. All’età di 18 anni Jean-Marie lascia la casa paterna perché voleva imbarcarsi per le Indie, due anni dopo suo cugino gli trova un lavoro presso le manifatture di Rouen, dovrà aspettare dieci anni prima di avere la sua prima nomina. Lascia il posto di lavoro nel 1766 per quello di Ispettore delle manifatture della Picardia. Verso il 1768 si può permettere di intraprendere dei lunghi viaggi di studio in Francia e all’estero (Fiandre, Olanda, Svizzera, Inghilterra e Germania). Al ritorno fissa la sua dimora ad Amiens dove incontra la famiglia Cannet. E’ l’11 gennaio 1776 che Roland si presenta per la prima volta a Marie-Jeanne.

Nel maggio 1779 Marie-Jeanne si fidanza con Roland ma quest’ultimo esige la massima discrezione. In giugno Roland non ha fatto alcun passo avanti ed è Marie-Jeanne che prende l’iniziativa di informare il padre. Diffidente Roland è titubante, Marie Jeanne disperata gli rende la promessa. In novembre Marie-Jeanne si ritira presso il convento della “Congregation” dove in gennaio dell’anno seguente riceve la visita di Roland per un tete a tete. Il 4 febbraio si celebra il loro matrimonio presso la parrocchia di Saint-Barthélemy. Lei aveva quasi 26 anni lui andava verso i quaranta.

Mme Roland passa il primo anno di matrimonio a Parigi dove Roland lavorava al rimaneggio del regolamento dell’amministrazione del commercio. Nel febbraio 1781 la coppia si trasferisce ad Amiens dove, il 4 ottobre seguente, Mme Roland dà alla luce una figlia, Marie-Thérèse-Eudora. Roland accetta di redigere per l’”Encyclopédie Méthodique” di Panckoucke un “Dictionnaire des Manufactures, Arts et Métiers” e sua moglie lo assiste in questa grande impresa. Nella primavera 1784 la giovane moglie è a Parigi per far nobilitare il marito.

Nel 1789 Mme Roland è presa dalla febbre Rivoluzionaria e sostiene la lotta dei rappresentanti del Terzo Stato. Roland si proclama “Demagogo Risoluto” e la sua compagna si fa apostolo della violenza. Sono in relazione con i patrioti lionesi. In novembre Roland viene eletto ufficiale municipale poi presidente del comitato delle finanze della municipalità, poi inviato a Parigi come deputato straordinario.

Nel febbraio 1791 i Roland sono a Parigi all’Hotel Britannique dove hanno affittato un appartamento. Seguono assiduamente i dibattiti della Costituente e dei Giacobini. Il salotto di Mme Roland diventa il luogo d’incontro dei deputati e giornalisti di estrema sinista; si vedono Brissot, Pétion, Buzot e Robespierre. Dopo la fuga di Varennes Mme Roland denuncia la debolezza dei Giacobini e deplora che non si faccia un processo a Luigi XVI “la più grande, la più giusta delle misure”

Nel marzo 1792 il rinvio di Narbonne provoca una crisi ministeriale. Dumouriez viene chiamato dal Re a organizzare il nuovo governo, Roland viene designato per il ministero degli interni. Il 13 giugno Roland viene congedato dal suo incarico. Cacciato dal Re , Roland diventa, assieme ad altri due ministri il simbolo della fermezza rivoluzionaria e patriottica. Roland manifesta il desiderio di ritirarsi nel Beaujolais (la regione, non nel senso che vuole affogare i dispiaceri nel vino). Sua moglie che sta vivendo un’avventura a misura della sua energia e della sua ambizione è più combattiva e già vede un ritorno al potere grazie ad un “ribaltone”.
I massacri di settembre faranno vedere una faccia della Rivoluzione che Mme Roland deplora: “Se sapeste i spaventosi dettagli delle spedizioni! Le donne brutalmente violentate prima di essere sbranate delle tigri, le budella tagliate, portate a guisa di nastri, le carni umane mangiate sanguinanti!...Voi conoscete il mio entusiasmo per la Rivoluzione, ebbene,me ne vergogno! E’offuscata da scellerati, è diventata insopportabile.”
Nel novembre 1792 Roland finisce di compromettersi aprendo l’”Armoire de fer” senza rendere conto all’Assemblea. I suoi nemici sospettano che voglia distruggere qualche documento compromettente.

All’inizio del 1793 la coppia è diventata il bersaglio favorito dei sanculotti. Il giorno dopo l’esecuzione del Re, Roland invia alla Convenzione la sua lettera di dimissioni. Dopo la loro uscita dal ministero , i Roland seguiranno da lontano la vita politica. Da molte settimane ormai ai dispiaceri politici vi sono pure quelli famigliari, Roland ha perso l’amore di sua moglie. Marie-Jeanne gli confessa di essere innamorata di Buzot.

Il 31 maggio si appresta a partire con la figlia per la campagna . La sera i commissari del Comitato rivoluzionario si presentano in Rue de la Harpe per arrestare Roland, che riesce a scappare. Nella notte altri commissari vengono per arrestare Mme Roland. Viene incarcerata alla prigione dell’Abbaye. Nonostante si sia adeguata stoicamente alla sua prigionia Mme Roland scrive incessantemente ai deputati e giornalisti per denunciare l’arbitrio di cui è stata vittima. Liberata la mattina del 24 giugno, Mme Roland viene imprigionata a Sainte-Pelagie come sospetta. La prigioniera continua a protestare e a reclamare il suo processo. In luglio vedendo lontana la possibilità di un processo ripone tutte le sue speranze negli insorti di Normandia che vedeva già in marcia su Parigi. E’ in questo momento che riceve la visita della sua amica Henriette Cannet, che le propone di evadere scambiandosi gli indumenti. Mme Roland rifiuta ma induce l’amica a dissuadere Buzot e Roland a farla evadere. La fine del mese fu amaro. Le truppe della Convenzione vincono il piccolo esercito dei girondini. Il 28 Buzot è costretto a fuggire a Caen. Il 3 ottobre la Convenzione dichiara fuori legge i girondini fuggitivi. Mme Roland quando apprende la notizia decide di mettere fine ai suoi giorni facendo lo sciopero della fame. Il 14 si trova nell’infermeria della prigione. Infine decide di vivere fino al processo dei Girondini nella speranza di testimoniare. Immagina di avvelenarsi in pieno tribunale, dopo una deposizione energica. Sollecitato, il suo amico Bosc si rifiuta di farle pervenire il veleno. Il processo comincia il 24 ottobre. Citata come testimone Mme Roland fu condotta al Palazzo di Giustizia, dove restò tutta la giornata alla barra senza essere chiamata.

Il 31 ottobre, qualche ora dopo l’esecuzione dei Girondini Mme Roland: “accusata di cospirazione contro l’unità e l’indivisibilità della Repubblica e di aver cercato di fomentare la guerra civile” viene trasferita alla Concergerie. E’ interrogata il 1 e il 2 Novembre. Il giudizio fu proclamato l’8. Fouquier-Tinville, accusatore pubblico, basa tutto il suo interrogatorio sulla corrispondenza dell’accusata verso gli insorti del Calvados. Mme Roland aveva chiesto a Chauveau-Lagarde di assisterla, ma all’ultimo momento non volle che fosse compromesso in una casa persa in anticipo.

L’esecuzione ebbe luogo nel pomeriggio dello stesso giorno. Dei contemporanei rapportano la frase celebre detta da Mme Roland davanti alla Statua della Libertà sulla piazza della Rivolution: “Oh Libertà, quanti crimini si commettono in tuo nome!”

Quando Roland apprende la morte della moglie esce dal suo nascondiglio di Rouen per andare ad uccidersi in campagna, qualche mese più tardi Buzot, in trappola, si uccide a sua volta per non essere arrestato.
 
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view post Posted on 17/7/2010, 18:00
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Marie-Antoinette

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la famosa "regina Coco", come la chiamavano i sanculotti!!! Una donna davvero all'avanguardia, avrebbe potuto fare molto, se fosse nata nel secolo giusto
 
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view post Posted on 17/7/2010, 19:19
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Marie-Antoinette

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Ancora una volta devo dire grazie a Celeborn che ci dà una descrizione approfondita del personaggio.
Credevo che Madame Roland e suo marito fossero degli aristocratici, invece erano dei borghesi.
Ma perchè viscontessa?
 
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celeborn36
view post Posted on 17/7/2010, 20:14




non saprei che dirti nella biografia che introduce i suoi Memoires dice che lei abbia chiesto il titolo nobile per il marito ma non dice se la cosa è andata a buon fine.
 
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view post Posted on 17/7/2010, 21:21
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Marie-Antoinette

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Chissà perchè i Girondini non li ricorda mai nessuno!
Forse perchè è più suggestivo ricordare i Giacobini in politica. Va molto di moda!

Ventuno di loro furono arrestati e processati alla fine di ottobre del 1793.
Più di uno si suicidò.

..
Jacques Pièrre Brissot (1754-1793) e Pierre Vergniaud (1753-1793), ghigliottinati il 31 ottobre 1793, due settimane dopo Maria Antonietta.

.
Charles Valazé (1751-1793), che si suicidò durante il processo / Etienne Clavière (1735-1793), per sconosciuti motivi non fu giustiziato. Si suicidò in carcere.

..
Francois Buzot (1760-1794), Jerome Petion (1756-1794) e Charles Barbaroux (1767-1794), che riuscirono a fuggire. Credendosi minacciati si rifugiarono in un bosco presso Bordeaux. Buzot e Petion si suicidarono con un colpo di pistola; Barbaroux non vi riuscì; catturato, fu ghigliottinato qualche mese dopo.

Edited by elena45 - 18/7/2010, 11:38
 
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celeborn36
view post Posted on 4/5/2012, 16:08




Un ritratto che non avevo mai visto di Mme Roland

86-001282
Ritratto di Mme Roland de la Platiere eseguito da Johan Ernst Heinsius conservato al Castello di Versailles
 
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view post Posted on 5/5/2012, 18:59

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Le sorelle Cannet di cui parla Celeborn nel post furono:

- Marie-Henriette Cannet, madame de Vouglans, sposata con Pierre-François Muyart de Vouglans (1713-1791) uno dei più importanti criminalisti francesi.

- Marie-Sophie-Caroline Cannet, contessa de Gomiecourt, che sposò nel 1782 Pierre Dragon, conte de Gomiecourt (m. 1788). Egli fu Capitano dei Granatieri del Reggimento d' Artois e cavaliere de Sain-Louis. Divenne conte de Gomiecourt alla domanda dell'ultimo rappresentate del ramo principale della famiglia dei Dragon de Gomiecourt, che portava appunto il titolo di conte.

Erano entrambe figlie di Henri-François-Nicolas Cannet, segretario del Re e di Marie-Jeanne-Opportune Perdu de Selincourt.


Enjoyyy... ;)
 
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celeborn36
view post Posted on 5/5/2012, 19:34




Grazie Antoine! Come sempre sul pezzo!!!! Ma "Opportune Perdu" che cavolo (ci stava bene un altro vocabolo!) di nome è???!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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estella
view post Posted on 5/5/2012, 23:18




Madame Roland - J. Goupil

 
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