Maria Antonietta - Regina di Francia

La Barberina, una ballerina italiana alla corte di Federico II

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MarcusVetus
view post Posted on 23/11/2015, 18:30




Non sono riuscito a trovare una discussione a riguardo così ho deciso di postare una semplice e riassuntiva biografia di questa interessante personalità del XVIII secolo.

Nativa di Parma, Barbara Campanini in arte La Barberina, è stata una ballerina italiana famosa soprattutto per la sua relazione con il re prussiano Federico il Grande che, dopo aver notato il suo talento decise di invitarla alla sua corte. La giovane ballerina ricevette dal re una posizione nell'Opera di Berlino quando, nel 1744, improvvisamente fuggì a Venezia con l'amante lord James Stuart causando non poco scompiglio e obbligando Federico a ricorrere a misure diplomatiche per poterla riportare in Prussia. Le trattative diplomatiche che ormai coinvolsero mezza Europa si conclusero quando la Campanini fu arrestata a Palmanova e ricondotta a Berlino. Lord J.Stuart, ancora intento a sposare Barbara nonostante le opposizioni della famiglia tentò inutilmente di concludere un'accordo con Federico ma invece venne espulso dal regno mentre la rassegnata Barbara ricevette un rinnovo del contratto di ulteriori 5 anni.

Negli anni successivi, dopo essersi esibita alla corte prussiana e ottenendo enormi successi si verificò un nuovo scandalo che questa volta coinvolse Ludwig von Cocceji, figlio di un'importante giurista tedesco. Costui si innamorò della Campanini causando nuovamente le ire del sovrano Federico, in seguito riuscì tuttavia a sposarla ma la coppia venne costretta a vivere fuori dalla corte prussiana. Dopo essersi divorziata nel 1788 fondò un'istituto per ragazze nella Slesia per cui ricevette dal re una compensazione e il titolo di contessa di Barschau.

Morì il 7 giugno 1799 il giorno del suo 78esimo compleanno.

Nel 1740 si esibì tra l'altro a Versailles, alla corte di Luigi XV e a Londra al Royal Opera House.

rosalb5

Rosalba Carriera - Ritratto di Barbara Campanini, 1739 ca.

 
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view post Posted on 23/11/2015, 22:47
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Arciduca /Arciduchessa

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Molto bello il personaggio della Barberina! Sto rileggendo la sua biografia proprio in questi giorni!
Bella e talentuosa ma anche molto intelligente.

Ebbe modo di conoscere Jean Jacques Rousseau, il quale fu incaricato dall'ambasciatore francese a Venezia di ricondurre a ragione la ballerina, che non voleva ottemperare gli impegni presi con Federico di Prussia.
Incontrò tra gli altri Algarotti, Voltaire e molti altri personaggi illustri che erano soliti frequentare il suo celebre salotto a Berlino.

Sulla sua relazione amorosa con Federico II non ci sono certezze secondo Giuseppe dell'Ongaro, l'autore del libro che sto leggendo.
Barberina fu probabilmente l'unica donna che riuscì a smuovere il cuore e i sensi del grande re ma non si sa se ne fu veramente l'amante.
Forse si trattò di un'amicizia molto affettuosa, di cui la stima reciproca era l'elemento essenziale.
Giacomo Casanova, che si recò alla corte prussiana nell'estate del 1764, vedendo i numerosi ritratti della Barberina disseminati nelle stanze del castello di Sans Souci dedusse che ne era stata di sicuro l'amante.
Federico non smentì mai tali voci ma Barberina, sull'argomento, mantenne sempre un "silenzio esemplare".

L'Istituto da lei fondato andò avanti fino alla vigilia della prima guerra mondiale, quando fu sciolto "per carenza di ragazze che fossero insieme - come prescritto dal regolamento - povere e nobili".

In seguito al divorzio dal marito, che la lasciò per sposare l'amante, scrisse un'accorata lettera al successore di Federico, Federico Guglielmo, per chiedere di mantenere il titolo nobiliare, che altrimenti avrebbe perduto.

"Sire! Forse è noto a Vostra maestà che mio marito s'è diviso da me per sposare l'amante. Tale divorzio non mi addolora affatto perché sono stata infelice tutto il tempo trascorso in sua soggezione.
Spingo la mia cieca fiducia in Voi al punto da confidarvi sinceramente che non vorrei scadere in una condizione inferiore a quella mantenuta fino a questo momento. Il titolo di contessa mi darebbe il prestigio che - non per vanità ma per necessità - debbo cercare di procurarmi nella situazione presente.
...Poichè non ho alcun parente negli Stati di Vostra Maestà e nemmeno più genitori nella mia patria, vorrei disporre di un Istituto a me intestato, da lasciare in eredità allo Stato prussiano in favore delle ragazze nobili di povere famiglie slesiane."

Barberina si dedicava già da tempo (all'epoca del divorzio aveva 68 anni), ad aiutare queste ragazze sfamandole, vestendole e istruendole a proprie spese.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 24/11/2015, 10:46




E come è andata a finire? Certo la lettera mi pare un po'un baratto: tu mi conservi il titolo io investo nel sociale. Ma 'sta Barberina era l'antesignana di Buzzi???

Casanova, una volta tanto, non è stato profondo nell'analisi e se l'è cavata con l'equazione: ritratti=amante. E sì che avrebbe dovuto sapere per esperienza diretta quanto possono essere brucianti e dolorose le passioni "in bianco". Ce ne sono di due tipi: quelle che si risolvono così per diniego della corteggiata (vedi Casanova - Charpillon) e quelle che rimangono tali per annichilimento dell'amante il quale è talmente percosso da Venere (come avrebbe detto Saffo: "Chi, Saffo mia, chi ti martella il core?") da non riuscire nemmeno a desiderare fisicamente l'oggetto d'amore.

Insomma lungi da me discutere la competenza del maestro di tutti noi ma evidentemente quandoque bonus.....
 
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view post Posted on 24/11/2015, 12:45
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Arciduca /Arciduchessa

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Certo che era un baratto, ma intelligente e pragmatico.

Andò a finire che Federico Guglielmo accettò, per ragioni puramente prosaiche.
Il nipote di Federico il Grande non aveva né il carisma né la profondità del suo predecessore, "due cose però avevano in comune, come tutti gli Hohenzollern: la passione per la musica e per i conti dello Stato. In cambio di un titolo nobiliare che non costava nulla e che si sarebbe estinto con la sua detentrice, l'erario avrebbe ereditato un giorno la non disprezzabile tenuta di Barshau".

Barshau era un piccolo castello che l'ambiziosa e previdente Barberina aveva acquistato con il denaro ricavato dalla vendita dello stabile di Berlino e con quello avuto dal marito al momento della separazione, in cambio dell'impegno a lasciarlo libero di unirsi con chi volesse.

Qui Barberina si inventò una nuova vita.
E' questo il bello di Barberina: la sua situazione cambia, in peggio, ma lei non si crogiola al pensiero delle luci e degli splendori del passato. Cerca piuttosto di ritagliarsi un nuovo ruolo, continuando a essere protagonista: apre la sua abitazione e la fa diventare crocevia delle nuove idee illuministe, di arte, di cultura.
E' ancora più encomiabile la sua scelta perché il luogo dove si trova a vivere è una terra contesa, sperduta, arretrata e quindi lei si propone come "donna illuminata e apportatrice di lumi".
All'entrata della sua villa fa inscrivere le parole latine Virtuti asylum, le stesse che compaiono nel suo stemma nobiliare, dove campeggiano "le aquile di Prussia e della Slesia su elmi chiusi, in mezzo una gru che solleva un masso, simbolo della grazia e della forza, sovrastanti uno scudo coronato di contea. Al centro tre piccole campane, allusione al nome Campanini".

Edited by reine Claude - 24/11/2015, 16:48
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 24/11/2015, 16:48




Il libro lo lessi quando uscì cioè fine anni '80. Non me lo ricordo proprio e quindi ho apprezzato di nuovo le virtù della protagonista. Cosa non trascurabile sapersi amministrare visto il numero preponderante di persone di buone sostanze finite in miseria...
 
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4 replies since 23/11/2015, 18:30   238 views
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