| Roberto Gervaso la descrive così: "Ciò che colpisce di più del sio volto regolare,dalla pelle liscia e lucente pur senza l'ausilio di cosmeticiè la maliziosa mobilità degli occhi azzurri(ecc)anche la bocca,segnata da labbra sottili e nervose,denuncia sentimenti contrastanti.... Il colore dei capelli(castano tendente al biondo),il naso all'insù,le orecchie piccole,la fronte e il mento regolari completano il disegno del viso.Il corpo mediocre,senza evidenti imperfezioni,si raccomanda per la bellezza delle gambe,non lunghe ma ben sagomate,e per il seno,che"sarebbe stato perfetto se ce ne fosse stato di più".
Poi Gervaso racconta le torture che essa subì da piccola(probabilmente esagerando di molto la storia). "...quando questa vide la luce,il maniero di famiglia era già passato in altre mani,venduto a pezzi per pochi franchi. Cona la moglie e i 4 figli, Giacomo(divenuto barone di Saint Remy)(Gervaso ha italianizzato i nomi)viveva in un tugurio umido e maleodorante,senza servizi igienici... Il barone trascorreva gran parte del tempo all'osteria,mentre la madre,disfatta dagli stenti,si prostituiva.. Marito e moglie si ingiuriavano e si picchiavano dalla mattina alla sera,incuranti dei figli,che dovevano contribuire al fabbisogno domestico chiedendo l'elemosina,pascolando le greggi dei vicini,rubacchiando qua e là(se rientravano a mani vuote erano botte). Le cose non cambiarono,anzi peggiorarono alla morte di Giacomo.... La moglie trasse un sospiro di sollievo,potendo finalmente unirsi al vecchio amante. Giambattista Raymond veniva dalla Sardegna e faceva il soldato.Volgare,bestemmiatore,odiva i 4 orfani e non perdeva occasione per dimostarlo,spalleggiato da Maria(la madre di Jeanne)sempre più pestifera,soprattutto con Jeanne,che da adulta scriverà:"Insensibile al mip pianto,la mia spietata madre chiudeva la porta e dopo avermi costretta a spogliare dei miei squallidi cenci,che bastavano appena a coprirmi,mi si avvenatava contro,togliendomi la pelle dalle vergate.Non solo:Raymond mi lgava al letto e se,durante quell'operazione crudele,osavo gridare,essa ricominciava a battermi con veemenza maggiore,Sovente la bacchetta le si spezzava tra le mani,tanto si appesantiva su di me la sua brutale collera.".
Se tutto ciò che la De LaMotte ha scritto è vero,non c'è da meravigliarsi se è venuta fuori quell'arpia che la storia conosce!
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