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| La storia di questo matrimonio sembra surreale in effetti. Due ragazzini cresciuti in ambienti simili ma estremamente diversi. Maria Antonietta protetta fino al punto da impedirle di vedere anche solo dipinti con nudi, viene mandata senza sapere assolutamente nulla di ciò che sarebbe successo nel talamo nuziale. Unico suggerimento di lasciar fare al marito. Luigi Augusto che ha sempre avuto sotto gli occhi la vita dissoluta di suo nonno e, quella ipocrita di suo padre, viene cresciuto da un governatore (carica che si può definire oggi come quella di un tutore) che gli proibisce anche un semplice bagno altrimenti sarebbe caduto nella promiscuità sessuale. Entrambi vergini e completamente ignoranti sull’argomento, entrambi poco inclini al sesso. È ovvio che a un certo punto qualcuno ha parlato con Luigi Augusto, ma a questo punto entrano in gioco altri fattori. Maria Antonietta inizia ad andare ai balli e torna a Versailles all’alba, chiude la porta delle sue stanze a chiave e altri atteggiamenti che non inducono un giovane uomo estremamente timido a un passo decisivo. Giuseppe scrisse una lettera molto chiara a suo fratello Leopoldo in cui descriveva esattamente cosa accadeva tra i due sposi. Insomma due pasticcioni.
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