Trovata la fonte; non è la Lever, ma una biografia che ho acquistato alla libreria della Conciergerie due anni fa: Philippe Delorme, Marie-Antoinette (collana Histoire des reines de France), Pygmalion, Paris 2005. E' in francese (non so se è stata tradotta anche in italiano).
Traduco un passo interessante qua sotto, a proposito dello stato d'animo della regina alla scoperta di una nuova gravidanza:
"E' soltanto verso la metà del mese di febbraio 1786 che Maria Antonietta accetta di confessarsi incinta. "Voi avrete sicuramente sentito parlare della mia gravidanza" scrive a Louise de Hesse Darmstadt. "Benché essa sia stata a lungo incerta, temo al momento che sia proprio vera. La mia salute è per il resto molto buona". La sorella della principessa di Hesse, Charlotte de Meckembourg, è appena morta di parto, dopo aver confidato i suoi cupi presentimenti alla regina, sua amica d'infanzia.
Mentre lo scandalo della collana raggiunge il suo parossismo, questa nuova maternità appare a Maria Antonietta come una prova supplementare. La fecondità smodata dell'imperatrice Maria Teresa, di sua sorella Maria Carolina di Napoli, o ancora quella della granduchessa di Toscana -con ben diciotto figli!- non rappresentano affatto ai suoi occhi dei modelli da imitare. In una lettera al suo ambasciatore in Francia, Giuseppe II si solleva contro un tale stato d'animo: " Nel darmi notizia della sua gravidanza, ella mi dichiara di esserne infastidita, credendo di avere abbastanza figli. [...] E' attualmente la moda tra le giovani donne che credono essere "du bon ton" (non so come tradurlo in un'espressione italiana che renda l'idea...forse qualcosa tipo "buona maniera") separarsi dai loro sposi e aver soddisfatto ai loro doveri divenendo madri di uno o due figli."
Il XVIII secolo, con la pedagogia moderna, inventa il diritto delle donne a padroneggiare il loro corpo. I "funesti segreti" della contraccezione si diffondono fin dentro le campagne. In questo clima, Maria Antonietta si rivela appartenente alla sua epoca, anche se la sua scontentezza si riconduce -a dire di Mercy- a "un moto d'impazienza momentaneo". Come, del resto, potrebbe essa lasciarsi andare a una gioia perfetta, quando la calunnia si abbatte su di lei senza riguardo? A questo proposito, l'autore della "Corrispondenza segreta" si fa eco di un aneddoto rivelatore:
"Un giorno, la regina disse alla contessa Diane: 'E' vero che corre voce che io abbia degli amanti?' - 'Si sentono ben altre voci su Vostra Maestà', rispose la contessa. - 'Quali sono?' - 'Si dice che il bel Fersen sia il padre del delfino, Monsieur de Coigny di Madame Royale, il conte d'Artois di Monsieur de Normandie.' - 'E l'aborto?' riprese vivamente la regina."
Se questa conversazione si è svolta davvero, c'è da dire che a Toinette non manca il senso dell'umorismo anche davanti alla calunnia!