Maria Antonietta - Regina di Francia

Abiti e gioielli tra il fastoso e il pacchiano, galleria di immagini

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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 4/2/2015, 11:13




CITAZIONE (elena45 @ 3/2/2015, 10:28) 
Indubbiamente le forme, i rituali, anche lo sfarzo, sono emblemi del potere necessari a qualunque forma di governo. Anche in democrazia il popolo deve riconoscersi nell'immagine forte dello Stato e nella storia della Nazione per ritrovare unità. Proprio oggi si celebra l'insediamento del nuovo Presidente della Repubblica in una cornice solenne e sfarzosa, ed è giusto che sia così.
Il discrimine evidentemente è l'origine del potere, che la monarchia faceva discendere da Dio e, purtroppo, ancora oggi, lo stato islamico.
La storia ha sconfitto solo in fasi successive l'assolutismo, e sempre in un bagno di sangue, a partire dalla Guerra civile inglese e poi dall'epica Rivoluzione francese. I Borboni arrivarono in ritardo, e in ritardo gli Zar. La cieca ostinazione di Nicola II, e ancor più della Zarina, a non voler fare concessioni liberali era legata al convincimento radicato che il potere, in quanto divino, dovesse essere assoluto. Era un fatto culturale, certamente, ma anche una conseguenza, credo io, di una mentalità gretta e limitata. I grandi sovrani capaci di guardare al futuro e cogliere lo spirito dei tempi, come Pietro il Grande, o la stessa Caterina II, sono stati pochi nella storia.
Sullo stato d'animo dei sovrani russi e sulle loro scelte disastrose penso abbia influito anche la malattia del piccolo Zarevich, che ha logorato il loro spirito e annebbiato la mente.
Quanto ai personaggi come la Granduchessa, li immagino come degli stupidi cortigiani, tronfi del loro potere e inebetiti dalla loro ricchezza.
Detestabili e nefaste furono anche le sorelle Njegos, Anastasia e Militza (#entry412366872), figlie del Re del Montenegro e sorelle della nostra Regina Elena.

CITAZIONE (reine Claude @ 3/2/2015, 11:20) 
Penso che si tratti sempre di un fatto culturale, è sempre estremamente difficile capire e adeguarsi alle esigenze dei tempi che cambiano quando le cose vanno allo stesso modo da tempi immemori.

Estremamente interessanti (tanto per cambiare) le considerazioni di Elena e corretta l'osservazione di T. Di sicuro se il potere lo si fa discendere da lassù - cioè da un posto che nessuno ha mai visto e raccontato, a parte quei due o tre che dicono di esserci stati e a distanza di secoli c'è ancora chi gli dà corda - già si parte col piede sbagliato perché ci si astrae da ciò che la politica (in senso lato) dovrebbe avere sempre ben presente: la realtà delle cose. Ma a parte questi trucchetti da imbonitori, è proprio la carenza di analisi che condanna a morte (sia effettiva che storica) una classe al potere. Nel senso che è assurdo sostenere che i segni premonitori non fossero avvertibili. Lo erano eccome e molto tempo prima degli eventi. Come Plinio racconta le avvisaglie del terremoto che distrusse la città, così anche in mille altri casi vi erano manifestazioni tangibili e osservabili da parte di chiunque, senza scomodare semiologi alla Eco o alla Barthes.

Il fatto è che, a dispetto dei segni e degli avvertimenti, tutta una serie di persone abbarbicate stupidamente ai propri privilegi, si rifiutavano di vedere, capire, accettare la situazione. Un po' come fa il malato terminale che non vuole accettare l'evidenza della morte e si rifugia in fantasie e pratiche magiche o sacrali.

Mancava l'analisi oggettiva, ciò che Yourcenar definisce "L'opera al nero" cioè lo spogliarsi da ogni pregiudizio o condizionamento e giudicare con mente limpida. Paradossalmente la scrittrice finisce per replicare un concetto zen, quello del famoso sutra: Assumi una mente che non abbia dimora, una mente che sia distaccata. Del resto conosceva bene il mondo orientale.

Ebbene nessuno ha voluto immedesimarsi nella situazione reale, esaminare con animo sereno tendenze ed esigenze basilari, aspirazioni connaturate con l'uomo, limiti alla pazienza e alla sopportazione. Nulla di nulla. E ciò vale per la Francia, in cui la storia per voltare pagina ci ha messo decenni e i segni si potevano leggere perfettamente, per la Russia e via via fino ai giorni nostri in ogni parte del mondo, compresa la folle dittatura dei Ceausescu.

Non si può accampare una situazione contingente, la malattia o la perdita di un figlio, un dolore, per immenso che sia. Chi è al centro del potere deve sapersi astrarre e giudicare a prescindere da qualsiasi influsso sulla vita personale. Se non lo fa è giusto che sia spazzato via pure nel modo più orrendo e inumano possibile. Ognuno è artefice della sua vita e chi è più in alto deve avere più chiarezza di pensiero.

Quando analizziamo il pensiero dei grandi riformatori, come Augusto, non ci si sorprende? Quasi che ci sembri sovrumana la loro lucidità, il loro coraggio, la loro visione profetica? Ci sono stati uomini e donne che hanno azionato le leve giuste al momento opportuno e altri che pur avendo sotto mano tutti i meccanismi d'intervento possibili sono rimasti immobili nella loro stupida passività. Ma dico io se hai a disposizione un Voltaire, un Diderot un D'Alembert chi stai a sentire? Il principe tale o tal altro che in vita sua non ha mai fatto alcunché di rilevante e non ha pensato mai nulla di originale o di anticipato sui tempi? Ecco qual è la colpa principale: la volontà testarda e irriducibile di sentirsi al di sopra di tutto.

Del resto se guardiamo la cosa dal punto di vista evoluzionistico, metodo questo universalmente accettato salvo da parte dei soliti negazionisti che lasciano il tempo che trovano, ogni organismo strutturato deve affrontare mutamenti del mondo circostante e compiere una continua opera di adattamento. Che non serve solo a migliorare il suo status ma è un'attività indispensabile, strettamente connessa con la sopravvivenza.

E allora come mai vediamo classi al potere spazzate via in un baleno a suon di ghigliottine e fucilate e altre invece che sono ancora lì dove si sono sempre trovate fin dalla notte dei tempi e godono ottima salute? Ovvio come i primi non abbiano saputo far fronte con l'analisi e la risolutezza, con il coraggio e l'umiltà agli eventi, gli altri invece, con abilità e sottigliezza ma soprattutto con la giusta considerazione del possibile e dell'impossibile, siano riusciti gattopardescamente a trasformarsi per rimanere vivi.

Quindi coloro che sono stati spazzati via hanno subito la pena evoluzionistica: l'estinzione, gli altri hanno conseguito il premio: la sopravvivenza.

Certo che da qui ad elaborare una teoria generale sul potere, sua conservazione e mimesi, ce ne corre parecchio e l'argomento mi pare travalichi assai i limiti del nostro forum. Sarebbe interessante però sviluppare l'argomento anche per cercare di comprendere i meccanismi, pur con tutti gli aggiustamenti necessari per trasportare l'analisi da un punto all'altro del globo e da un momento all'altro della storia umana.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 4/2/2015, 11:32
 
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view post Posted on 4/2/2015, 14:01
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Marie-Antoinette

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Potresti aprire un nuovo topic,sarebbe una discussione senza fine,con molti pareri differenti.
 
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view post Posted on 6/2/2015, 10:48
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Marie-Antoinette

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Ringrazio Casanova per i complimenti, che contraccambio.
Il tema è molto complesso e andrebbe approfondito. Condivido le tue osservazioni, come sempre colte e interessanti.
Come biologa, però, non credo si possano applicare le leggi dell'evoluzione che hanno meccanismi inconsapevoli, mentre nella Storia c'è la mente e la volontà dell'Uomo.

Edited by elena45 - 6/2/2015, 14:21
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 6/2/2015, 22:11




Devo dire che l'estensione di una teoria dell'evoluzione biologica alle vicende politiche mi è uscita dalla penna (anzi dalla tastiera) sull'onda della divagazione. Però poi mi sono reso conto che evidentemente la tesi non era così peregrina né punto originale. Mi viene pure il dubbio di essere stato influenzato da qualche lettura pregressa sprofondata nei meandri dell'inconscio. Ciò confessato e premesso, segnalo questa sintesi in cui mi sono imbattutto che mi pare pertinente e interessante. Come dire che di palo in frasca certe volte si fa tutto il giro...

www.treccani.it/enciclopedia/evoluz...nze_sociali%29/

A parte le paternità culturali, mi sono ritrovato spesso ad osservare nascita, sviluppo ed espansione degli organismi burocratici ed è sorprendente come certi meccanismi che in natura presiedono allo svilupparsi di sistemi cellulari via via più complessi, si riproducano pari pari nel caso delle aggregazioni burocratiche. Esse fanno della loro espansione, accrescimento e invasione del territorio circostante il loro meccanismo basilare. Sottraggono energia al mondo circostante e producono residui (l'inefficienza), spesso la loro stessa inconsulta espansione li porta al collasso.

Insomma mi sa che l'evoluzione possa essere fatta uscire dai suoi ambiti di partenza e pure l'elemento della volontarietà è notevolmente relativo. Ciò perché, come già aveva osservato Reich, la psicologia delle masse è ben diversa da quella dei singoli e quindi certi fenomeni storici si evolvono attraverso linee che spesso sono ben difficili da comprendere pure per i partecipanti agli eventi. Di questo passo si finisce per arrivare alla psicostoria di Asimov che però vedo ultimamente essere riesaminata pure da studiosi serissimi.

Siccome divagazione fa rima con farneticazione vi prego di avvertirmi allorché percepiate degli scivolamenti dal primo concetto al secondo.
 
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view post Posted on 20/2/2015, 12:10
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Marie-Antoinette

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La duchessa di Cornovaglia ha sfoggiato dei nuovi gioielli.
Si tratta di un colier e degli orecchini di diamanti e rubini.

La duchessa li ha indossati in occasione del Royal Film Performance a Londra.
 
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view post Posted on 20/2/2015, 20:31
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Arciduca /Arciduchessa

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Che pataccona! Invece di spendere tutti quei soldi per una pacchianata del genere, non potrebbe prendersi una sobria collanina di diamanti e con quello che avanza prendersi un'estetista che le metta bene il rossetto? Sembra che abbia azzannato una rapa rossa e si sia dimenticata di pulirsi col tovagliolo.
 
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mounsier
view post Posted on 21/2/2015, 20:34




All'inizio ho pensato che i gioielli appartenessero alla corona inglese, qualche acquisto del passato, ma in realtà sono un regalo del principe Carlo di alcuni anni fa, ma indossati da Camilla solo ora
 
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view post Posted on 22/2/2015, 12:08
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Marie-Antoinette

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A me non piace il colier,troppo pacchiano.
In effetti non fanno parte dei gioielli della corona,non sono sicura che sia un acquisto non recente. Io ho letto che sono stati comprati da poco.
 
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Fulco di Sicilia
view post Posted on 1/3/2015, 20:51




Un saluto a tutti gli amici del forum; e visto che di recente avete pubblicato delle foto sui gioielli indossati dalla Duchessa di Cornovaglia, la ns Camilla, pubblico alcune notizie a riguardo.
In circa un decennio dal suo matrimonio con l'erede al trono, la duchessa ha messo su una collezione di gioielli invidiabile; ed in occasione della prima di un film, presso la Royal Film Performance, a Leicester Square a Londra, la duchessa di Cornovaglia ha indossato per la prima volta questo gioiello di rubini e diamanti, una collana, orecchini e braccialetto, dono del re dell'Arabia Saudita Abdullah, che è morto il mese scorso, e che lei e il principe Carlo avevano incontrato durante un viaggio in Medio Oriente lo scorso anno.

Questa collana inestimabile non verrà tramandata come un cimelio di famiglia, alla morte della Duchessa passerà, insieme a tutti i suoi gioielli, nella Royal Collection, dalla quale potranno attingere le future generazioni di principesse reali inglesi.
Un anno dopo il matrimonio con il Principe Carlo, alla Duchessa è stato presentato il suo primo regalo "serio" dai reali Sauditi durante un loro tour di due giorni. Si trattava di un' altrettanto magnifica collana, simile alla precedente nella forma a bavaglino, in diamanti e con 37 rubini corrispondenti, dal valore stimato di 1 milione di sterline.

A mio parere, quella che ha sfoggiato di recente, per quanto eccessiva, è ancora più grande e più splendida della precedente, che ha indossato in pubblico nel 2007 a Philadelphia. Entrambi si intendono come doni ufficiali della famiglia reale Saudita. La parure che la Duchessa ha sfoggiato è comprensiva, come detto, di orecchini e di braccialetto abbinati; ed in complessivo sono stimati circa 3 milioni di sterline. Il rubino, che simboleggia l'amore appassionato, si dice che sia la pietra preferita da Camilla, in quanto non è associata a Diana, che ha preferito gli zaffiri.
In uno dei loro primi viaggi ufficiali insieme, come marito e moglie, in Arabia Saudita nel 2006, Camilla ha ricevuto non solo il primo collier rubino e diamanti parure, ma anche le parure decorate con zaffiri e smeraldi, stimate sempre nell'ordine del milione di sterline.

Cercando di essere esaustivo aggiungo altre notizie sui gioielli della ns Camilla.
Pare che il principe Carlo abbia pagato 100.000 sterline per una tiara di diamanti, che per anni è rimasta nella cassaforte di un gioielliere di Londra. Essa era una volta appartenuta alla bisnonna di Camilla, Alice Keppel; e Carlo ha usato i diamanti per realizzare una collana e orecchini abbinati per sua moglie.

Il principe Carlo è sempre rimasto incuriosito dalla parentela di Camilla con l' amante del suo bis-bis-nonno Edoardo VII. Tanto che, con l'aiuto del gioielliere Wartski, il principe è riuscito a comprare la collezione dei gioielli di Alice Keppel.
Quando era ancora sposata con Andrew Parker Bowles e il Principe era invece sposato a Lady Diana Spencer, Camilla ha inoltre ricevuto da Carlo diversi doni. Egli è attento nel trovare oggetti con un tema, tipo la collezione porta fortuna di Van Cleef & Arpels "Alhambra", con splendidi orecchini pendenti in diamanti;

oppure, in particolare, un paio di libellule modellate in diamanti e zaffiri, sempre della stessa maison, dono di Carlo e stimate 250.000 sterline, o la ballerina Spilla Forties, uno dei suoi gioielli preferiti. L'ispirazione per la collezione ballerina nasce dalla collaborazione tra il gioielliere Claude Arpels e il coreografo George Balanchine. È dotata di tre gemme per significare tre diversi stili di danza: zaffiri, rubini e diamanti.

La Duchessa è felice quando indossa le cose speciali che il marito acquista per lei. Ricordo un terzo elemento della collezione Keppel, la Keppel rubino e diamanti tiara, indossata solo da Camilla come una collana, realizzata con diamanti e rubini sintetici.
.
Aggiungo la collana serpente, un regalo di Carlo del 2001, quattro anni prima del loro matrimonio, si compone di diamanti rotondi e quadrati che adornano il corpo del serpente, in una cornice di platino.

Ci sarebbe tanto da aggiungere, ma non voglio dilungarmi e chiudo con questa foto della duchessa in occasione del suo 60° compleanno. Camilla ha infatti scelto di indossare la collana di diamanti della Regina Madre, che indossava per l'incoronazione di suo marito nel 1937. La regina Victoria ha commissionato questo collier nel 1858, con le pietre dei due scudetti dell'Ordine della Giarrettiera e dall'elsa della spada.

La collana originale comprendeva 28 pietre, per un valore di circa € 6.000.000.

Edited by Fulco di Sicilia - 6/3/2015, 18:32
 
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view post Posted on 2/3/2015, 10:41
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Marie-Antoinette

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Informatissimo! Grazie per il tuo prezioso contributo. Aspettiamo altre notizie.
 
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view post Posted on 2/3/2015, 12:35
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Marie-Antoinette

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Grazie per le soiegazioni,quindi le informazioni che davano quella parure come un regalo di Carlo erano errate.
 
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Fulco di Sicilia
view post Posted on 6/3/2015, 21:23




Un saluto agli amici del forum, visto l'interesse sul mio precedente post, aggiungo altre notizie sui gioielli della Duchessa di Cornovaglia.
Posto per primo l'anello di fidanzamento che apparteneva alla nonna di Carlo, la Regina Elisabetta, la Regina Madre.
Nella foto Camilla, indossa l'anello datole da Carlo come pegno, un anello deco anni trenta, con tre diamanti per lato, tra cui spicca un diamante centrale taglio smeraldo o "gradini", valutato intorno a € 200.000.


Tra le spille merita menzione la spilla "Principe di Galles", regalo di nozze nel 1863 per la Regina Alessandra, che è stata uno dei gioielli indossati dalla giovane principessa Diana.
Essa è composta da un ovale di diamanti, con all'interno l'insegna dei Principi di Galles, le "tre piume", piume di struzzo in ricordo della battaglia di Crécy del 1346, dal quale pende una goccia cabochon di smeraldo. La broche è tradizionalmente indossata dalla moglie del Principe di Galles; alcuni suggeriscono che la spilla di Camilla è una replica di quella posseduta da Diana.

Nell'emblema dei Principi di Galles la scritta "Ich Dien" significa "Io servo" in tedesco, riferendosi per l'appunto alle origini germaniche della Casa di Windsor.

La Duchessa porta anche una spilla che apparteneva alla regina Alessandra, un regalo di nozze delle Dame della regione settentrionale del Galles alla Principessa Alessandra di Danimarca, Principessa di Galles e futura regina di Gran Bretagna.
La spilla "The Ladies of North Wales", è in smeraldi e diamanti, rappresenta nel suo centro un porro, un simbolo del Galles e reca un'iscrizione in Gallese , la cui traduzione è: "Per la nostra principessa" .
Il perno è stato ereditato dalla Regina Elisabetta (la regina madre), che lo portava alla investitura del principe Carlo come il Principe di Galles nel 1969.


Un'altra spilla degna di nota è la "Hesse Diamond Jubilee ".

Essa apparteneva alla regina Vittoria del Regno Unito. La spilla è in zaffiri e diamanti, forse creata da Bolin e Fabergé, un cuore aperto con al centro il numero 60 in caratteri cirillici. Essa è stata un dono dai suoi nipoti "Assia" in occasione del suo Giubileo di diamante nel 1897.
Ricordo citandoli i nipoti: la Principessa Vittoria (poi marchesa di Milford Haven), la Principessa Elisabetta (futura Granduchessa Elisabetta Feodorovna di Russia), la Principessa Irene (poi Principessa -Enrico di Prussia), la Principessa Alix (Alexandra Feodorovna futura Imperatrice di Russia) e il Principe Ernest Louis (futuro Granduca di Hesse).
Camilla ha avuto l'onore di indossarla solo all'estero: negli Stati Uniti nel 2007, in Canada nel 2009,e in Norvegia, come da foto, nel 2012.

Fu nel 2000 che Carlo, Principe di Galles, acquista da Sotheby un set costituito da un perno e un paio di orecchini, in topazi e diamanti, per farne dono alla sua amante Camilla Parker-Bowles .

Inizialmente Camilla porta il perno come chiusura di una collana di perle, ma poi la utilizza come fermaglio centrale di un cocker collana di perle.


Oltre alle collane con fermagli preziosi offerti in dono dal Principe Carlo, ricordo la collana di perle con chiusura in acquamarina e diamanti, cimelio di famiglia, dono di Edoardo VII ad Alice Keppel, sua amante. Il gioiello fu ereditato da Sonia Cubitt, baronessa Ashcombe, la più giovane figlia di Alice e nonna di Camilla.


Dello stesso scrigno di famiglia, fa parte la tiara Keppel, in diamanti e rubini sintetici, già citata nel post precedente, che Camilla indossa come collana.


Un'altra tiara di famiglia e la tiara Cubitt-Shand, patrimonio di Sonia Cubitt, Baronessa Ashcombe (nata Keppel), la nonna materna della Duchessa di Cornovaglia.


Tra le tiare reali che Camilla indossa volentieri ricordo la tiara di diamanti spesso associata con l'immagine della "Queen Mum". Il diadema "The Greville Tiara", nota anche come tiara Boucheron.

Nel 1901, Boucheron la creò per Mrs Ronald Greville secondo un disegno diverso da quello che conosciamo, vedi foto:

Intorno al 1920, la signora Greville fece ridisegnare la tiara, ancora una volta da Boucheron, al fine di portare un diadema, più in linea con la moda del tempo. Nel 1942, alla sua morte, la regina madre Elisabetta eredita il diadema insieme ad altri gioielli di valore che indossa.

Nel 1953, sarà modificato ancora una volta da Cartier, con i diamanti offerti in precedenza a Edoardo VII da De Beers e con quelli ricavati da una spilla, prendendo la forma che conosciamo oggi.
Per altre notizie sui gioielli Greville rimando al post precedente di Elena a pag. 20: #entry317042268

Edited by Fulco di Sicilia - 7/3/2015, 19:04
 
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Fulco di Sicilia
view post Posted on 7/3/2015, 20:11




Dopo aver parlato dei gioielli della Duchessa di Cornovaglia, aggiungo per completezza delle notizie su una ulteriore spilla di smeraldo appartenuta alla Grande Caterina che è stata venduta all'asta in questi anni, paragonabile a quella di cui ho fatto menzione nel post di pag.80: #entry567012700


La 2° Grande Caterina spilla ha la sua centratura su di uno smeraldo taglio esagonale, all'interno di un traforato a due livelli con diamanti taglio rosetta, delimitata da diamanti di vecchio taglio miniera, montata in oro-argento sormontato, risalente alla metà del 18° secolo, con gambo della spilla che può essere distaccato al fine di poter essere indossata come un ciondolo con l'aggiunta di un cerchio pendente.
Con la relazione CS 41684 del 28 gennaio 2010 della Gemological Laboratori Americani, si afferma che sulla base delle informazioni gemmologiche disponibili, l'origine di questa pietra di smeraldo è riconducibile alla Colombia.
La spilla al momento della vendita era accompagnata da una lettera scritta dal barone Fritz Cerrini, al fine di avvalorare la provenienza della spilla.
L'imperatrice Caterina II di Russia amava gli uomini, il potere ma soprattutto i gioielli e le pietre preziose con una predilezione per gli smeraldi di inestimabile valore.
Il 22 aprile del 2010, a New York, la celebre casa d'aste Christie's ha battuto uno dei gioielli più belli della sua collezione. La broche di smeraldi e diamanti era stimata tra i 740.000 e 1,1 milioni di euro; ed è stata venduta per 1.65 milioni.
La pietra era singolare in quanto di taglio esagonale, tra i 60 e i 70 carati, che l'infelice consorte Pietro III Romanov, aveva fatto venire appositamente dalla Colombia. Nel 1776 Caterina la grande aveva offerto la preziosa spilla come regalo di nozze a Sophie Dorotee, principessa di Wurtemberg, che sposerà il figlio, il futuro zar Paolo I.
La broche passerà poi alla famiglia di Hohenzollern. Erede designato fu nel 1959 il barone Fritz Cerrini, segretario del Principe di Prussia. Nel 1972 lo smeraldo era stato venduto a un misterioso americano californiano e nell'aprile del 2010 è stata nuovamente messa all'asta.
 
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view post Posted on 23/3/2015, 11:59
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Marie-Antoinette

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La regina della Malesia,con suo marito il re Abdul Halim Muadzam Shah,indossa un imponente diadema di diamanti e una altrettanto imponente collana di diamanti.


Edited by MmeAnna - 23/3/2015, 13:03
 
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view post Posted on 23/3/2015, 16:21
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Marie-Antoinette

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Non che il brillocco della Malesia che si intravede sulla testa del marito sia da meno

Guardavo la Cammella P. B.: Carletto può anche sommergerla di gioielli che manco il tesoro di Golconda immagina, ma sempre terribile resta. La Betta, nonostate l'età, i figli deficienti degni di tanto marito, la senilità che galoppa, una dentiera che paga più ICI i casa mia e tutto quello che ha passato surclassa la Cammella anche in vestaglia
 
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