Maria Antonietta - Regina di Francia

Progetti matrimoniali

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mounsier
view post Posted on 9/12/2011, 16:48 by: mounsier






Francesco Giuseppe non fu l'unico figlio maschio dell'arciduca Francesco Carlo e di Sofia di Baviera in tutto ebbero quattro figli maschi, il secondo dei quali fu Massimiliano (1832-1867). Massimiliano era nato pochi giorni prima la morte del duca di Reichstag Napoleone II Bonaparte, con il quale Sofia aveva avuto una tenera amicizia, voci maliziose parlarono di una relazione tra i due e alcuni misero in dubbio la paternità del piccolo arciduca. Accurata fu la sua educazione a sette anni iniziarono i suoi studi di 32 ore settimanali, salite a 55 a diciassette anni, i suoi studi spaziavano dalla storia alla geografia, dal diritto alla tecnologia, alla diplomazia, mostrando un particolare interesse per la botanica, l'arte e la scienza. Una certa attenzione fu data anche allo studio delle lingue oltre al tedesco, imparò a parlare l' ungherese, lo slavo, l'inglese, il francese, l'italiano e lo spagnolo. Fin dalla tenera età, Massimiliano provava una certa competizione con il fratello maggiore Francesco Giuseppe, tanto da volerlo sempre superare sia negli studi che in esercizi fisici e militari. Massimiliano era un giovane allegro, di grande carisma e in grado di affascinare chi gli stava intorno con facilità. Anche se era un ragazzo affascinante, era anche indisciplinato. Era dotato di un umorismo gretto del quale ne facevano spese gli insegnanti e spesso lo zio l'imperatore Ferdinando I. Massimiliano divenne ben presto molto popolare tra il popolo e non solo era difatti il figlio prediletto della madre. Il suo charme e la capacità di accativarsi le simpatie generali aprirono presto una spaccatura con il distaccato e freddo Francesco Giuseppe, che si amplierà con il passare degli anni, ed il tempo in cui erano amici intimi lascerà lo spazio a frequenti incomprensioni, che si acuiranno anche per motivi politici, fiero assolutista Francesco Giuseppe, di idee liberali Massimiliano. Dopo la salita al trono del fratello Massimiliano fu avviato alla carriera militare entrando nelle fila della Marina austriaca divenendone capo nel 1854. In quanto comandante in capo, Massimiliano effettuò molte riforme per modernizzare le forze navali, fu determinante nel creare il porto navale di Trieste e Pola. Di animo sensibile e romantico Massimiliano s'innamorò di Paola von Liden una nobile austriaca conosciuta in un ballo nel palazzo imperiale. Massimiliano aveva conosciuto Paola nel 1850 e ne aveva ammirato l'innata simpatia e la bellezza e impiegò due anni per confessare i propri sentimenti durante un ballo di carnevale a corte, inviandole un mazzo di fiori di arancio ma non includendo però un biglietto firmato. Paola capì immediatamente da chi poteva venire, ma dovette vedersela con suo padre l' Ambasciatore von Linden, che andò su tutte le furie considerando una assoluta mancanza di rispetto che l'ammiratore della figlia avesse optato per l'anonimato, Paola sviò il discorso facendo credere al padre che i fiori fossero un regalo della sua migliore amica, la principessa Klara von Kinsky. Quella notte Paola indossò sul corpetto un mazzolino dei fiori avuti da Max presentandosi così a corte. Max prese al volo la situazione invitandola per un valzer.



Il rapporto tra i due non passò inosservato all'arciduchessa Sofia che decise di intervenire prima che le cose potessero peggiorare, e prima che la bella figura di Paola il suo buon gusto avessero ancor più presa sul figlio. Ciò che Sofia temeva era di ritrovarsi con un matrimonio morganatico in famiglia cosa della quale era contrarissima. Paola apparteneva ad una famiglia aristocratica di tutto rispetto ma non aveva sangue reale e un possibile matrimonio era assolutamente impensabile. Per cui con il figlio Francesco Giuseppe, decisero di allontanare Max dalla corte, Sofia gli suggerì una crociera nel Mediterraneo, fermandosi come prima tappa nella penisola iberica. I Braganza del Portogallo e i Borbone Spagna erano dinastie cattoliche, con principesse dell'età adatte per il matrimonio. Massimiliano partì nei primi mesi del 1852, la prima tappa fu la Spagna di Isabella II dove Massimiliano fu accolto con tutti gli onori. Sofia probabilmente sperava che un'infanta spagnola potesse affascinare il giovane Max, ma l'infanta che per età si avvicinava a Massimiliano era Maria Cristina (1833-1902) cognata di Isabella II, in quanto sorella di suo marito Francesco d'Assisi e figlia di Francesco di Paola di Borbone Spagna e Luisa Carlotta di Borbone Napoli. Maria Cristina era alta e con un viso da cavallo, per nulla affascinante non solo da un punto di vista fisico ma anche intellettuale tanto da essere definita stupida. Di certo Maria Cristina non reggeva il paragone con la bella Paola e Massimiliano lasciò la Spagna disattendendo le speranze materne.



La seconda tappa fu il Portogallo, un soggiorno piacevole attendeva Massimiliano come ospite di sua cugina Maria II in quanto figlia di Maria Leopoldina d'Asburgo Lorena sorella di suo padre, che accolse il cugino con grande affetto, a Lisbona Massimiliano ritrovò un'altra cugina Maria Amelia di Leutchenberg figlia di Augusta di Baviera sorellastra di sua madre. Massimiliano conobbe la famiglia reale e la regina Maria fu particolarmente solerte nel presentargli la propria sorellastra Maria Amelia (1831-1853) figlia del secondo matrimonio di Pietro I del Brasile e di Maria Amelia di Leutchenberg, alla quale la regina era particolarmente legata. Maria Amelia era molto bella, di una bellezza particolare quasi esotica con pelle chiara e capelli castani, alla bellezza univa anche una raffinata intelligenza. Era molto gentile, religiosa, scaltra ma anche una testa calda e divertente. Aveva ricevuto un'educazione raffinata, era molto abile nel disegno, nella pittura e nel suonare il pianoforte e amava particolarmente la poesia. Parlava portoghese, francese e tedesco e un suo insegnante disse di lei che << Aveva senza saperlo, un talento eccezionale per la dialettica, una capacità che farebbe la fortuna di un giovane studente di legge. >> Maria Amelia era particolarmente legata alla figura del padre morto quando la principessa aveva poco più di tre anni ed era solita interrogare chi lo aveva conosciuto chiedendo di raccontarle quanti più aneddoti possibili, ed era solita domandare: << Mio padre, che mi guarda dal cielo, sarà fiero di sua figlia? >> Non era mai del tutto riuscita a superarne la morte, e dopo aver visitato un giardino dove Pietro aveva piantato un sicomoro scrisse: << Una profonda tristezza mi ha invaso quando contemplando questi alberi, che erano sopravvissuti a mio padre, e probabilmente resteranno in vita più di tutti noi... è un'immagine di fragilità umana l'uomo è il più fragile di tutti gli esseri;.. muore, mentre gli oggetti che sono stati apparentemente creati per un suo uso, superano i secoli... Ma sto divagando nelle mie riflessioni malinconiche. >>
Massimiliano rimase incantato da Maria Amelia dimanticando Paola von Linden, innamorandosi di lei, la stessa Maria Amelia rimase affascinata dal giovane Max, che scrisse alla madre comunicandole la sua intenzione di fidanzarsi e sposarsi con la principessa brasiliana. Sofia accolse con gioia la notizia, non dello stesso avviso però era il fratello, ma Sofia riuscì a persuadere il figlio che diede il suo consenso, anche se non si procedette subito ad un annuncio ufficiale. Le premesse erano quelle di un matrimonio d'amore e di una vita felice per i due giovani, ma nel febbraio del 1852 Maria Amelia contrasse una febbre infettiva che non dava segno di superare, i mesi passavano e la principessa non guariva fino a quando si raggiunse una diagnosi terribile la principessa ventenne era ammalata di tubercolosi, i dottori decisero di farle cambiare clima e il 26 agosto Maria Amelia e sua madre partirono per l'isola di Madeira sbarcando il 31 agosto a Funchal, capitale di Madeira. L'intera città la salutò con gioia, e una folla seguì la principessa fino alla sua nuova casa. Maria Amelia rimase incantata dall'isola dicendo a sua madre: << Se un giorno recupererò la mia salute... Faremo lunghe escursioni in montagna, troveremo strade nuove... come abbiamo fatto a Stein. >> L'incanto dell'isola Maria Amelia lo descriverà nelle sua lettere a Massimiliano che visiterà successivamente l'isola rimanendone a sua volta affascinato. Ma la salute di Maria Amelia andava peggiorando, ed entro la fine di novembre, ogni speranza di una possibile salvezza era ormai perduta. Con l'inizio del 1853, la principessa era costretta a letto, e sapeva che la morte si stava avvicinando: << Le mie forze diminuiscono di giorno in giorno, lo sento...è l'inizio della fine >> Poco dopo la mezzanotte nelle prime ore del 4 febbraio, un prete le somministrò l'estrema unzione, Maria Amelia cercò di consolare la madre << Non piangere...lascia che sia fatta la volontà di Dio, Egli può venire in mio aiuto nella mia ultima ora, possa Egli consolare la mia povera madre >> Morì il mattino dopo verso le quattro di notte. La sua morte prostrò Massimiliano che era a Trieste, prese il lutto per la morte dell'amata che nel corso degli anni finì con l'idealizzare come una sorta di angelo.



Trascorsero quattro anni, nel corso dei quali Massimiliano non volle sentir parlare di matrimonio. Nel 1856 si preparò a far visita al re del Belgio Leopoldo I, qui conobbe la giovane figlia del re Carlotta di Sassonia Coburgo Gotha (1840-1927) Carlotta era bella, con folti capelli neri e occhi castani, seria e riflessiva, dotata di un'accurata educazione, di ottime maniere e perfetta nel ruolo di principessa, Carlotta sapeva fare sempre la cosa giusta al momento giusto e dire la cosa giusta al momento giusto. A diciasette anni Carlotta rimase affascinata dal biondo, alto e galante arciduca, diverso da ogni altro candidato che il padre le aveva proposto, in particolare il re del Portogallo Pietro V. Anche Massimiliano rimase affascinato da Carlotta ma forse non provò lo stesso sentimento che provò per Maria Amelia. Tuttavia ben presto i due si fidanzarono con grande gioia dell'arciduchessa Sofia e si sposarono il 27 luglio 1857. Si trasferirono nel Lombardo Veneto dove Massimiliano era stato investito dal fratello del ruolo di governatore fino al 1859 dopo essere stato congedato dal fratello per le sue idee liberali. Trasferitisi nel bellissimo castello di Miramare vissero una vita tranquilla fino a quando Napoleone III offrì a Massimiliano la corona del Messico, una corona difficile in un paese sconvolto dalle rivolte civili, anche se la famiglia sia di Massimiliano che di Carlotta ne erano contrari i due accettarono il difficile impegno, Massimiliano avrebbe finalmente avuto un suo ruolo. Il regno fu difficile nonostante tutta la buona volontà della coppia, tra loro non mancarono incomprensioni e tradimenti da parte di Massimiliano. La situazione politica messicana divenne sempre più difficile il ritiro delle truppe francesi perno fondamentale per una stabilità del governo di Massimiliano, la mancanza di aiuti europei l'aiuto degli americani ai repubblicani messicani spinsero le cose sempre più in negativo, mentre Carlotta partì per l'Europa alla ricerca di aiuti dove però alla fine impazzì, Massimiliano ritiratosi nel febbraio 1867 a Querétaro, vi sostenne un assedio durato alcune settimane. L'11 maggio l'Imperatore Massimiliano decise di tentare una fuga attraverso le linee nemiche, ma venne intercettato e, sottoposto ad una corte marziale, condannato alla fucilazione da Benito Juarez. Massimiliano moriva a trentaquattro anni.

Edited by mounsier - 6/5/2016, 10:48
 
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