Maria Antonietta - Regina di Francia

Progetti matrimoniali

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mounsier
view post Posted on 15/10/2011, 16:22






Il delfino di Francia Luigi Ferdinando (1729-1765) era nato dopo quattro anni dalle nozze, e dopo la nascita di tre sorelle. Dopo la morte del fratello minore Filippo duca d'Angiò, dal solo Luigi dipendeva la discendenza dei Borboni. Fin dalla più tenera età Luigi mostrò un grande interesse per le arti militari e ben presto mostrò il desiderio di scendere sul campo. Fu amaramente deluso quando suo padre non gli diede il permesso di unirsi alla campagna del 1744 nella guerra di successione austriaca. Ma Luigi approffittò di una grave febbre del padre, e disobbedendo agli ordini lo raggiunse a Metz. Luigi XV andò su tutte le furie, il rischio era che entrambi sarebbero potuti morire, questo portò ad un cambiamento permanente nelle relazioni tra padre e figlio, incrinatesi anche per la condotta privata di Luigi XV.



Anche perchè suo unico erede, Luigi XV iniziò ben presto a pensare ad un matrimonio del figlio. Nel 1739 iniziarono dei negoziati tra Francia e Spagna che porteranno alle nozze tra Luisa Elisabetta di Borbone (1727-1759) e l'infante Filippo di Borbone (1720-1765) figlio di Filippo V e di Elisabetta Franese, dal 1748 duca di Parma. Durante questi negoziati si parlò di un doppio matrimonio franco-spagnolo, oltre a quello tra Luisa Elisabetta e Filippo anche quello tra il delfino Luigi e la sorella minore di Filippo l'infanta Maria Antonietta (1729-1785), ma ad opporsi fu Elisabetta Farnese che desiderava che la figlia raggiungesse un'età più matura per le nozze, ma alla fine il progetto venne meno.



Nel 1744 Luigi XV riprese i negoziati con la Spagna, per il matrimonio tra il delfino e un'infanta spagnola, questa volta non Maria Antonietta ma bensì la sorella maggiore Maria Teresa di Borbone (1726-1746) figlia di Filippo V e di Elisabetta Farnese, e sorellastra del nuovo re di Spagna Ferdinando VI. Con questa mossa Luigi XV volle riparare allo scoglimento del suo precedente fidanzamento con la sorella maggiore di Maria Teresa, Marianna Vittoria. Questa volta non ci furono ostacoli alle nozze che furono celebrate per procura a Madrid il 18 dicembre 1744, la delfina raggiunse Versailles nel febbraio del 1745. Il matrimonio non era iniziato sotto i migliori auspici dato che non fu consumato la prima notte di nozze, ma le cose cambiarono ben presto, Luigi si innamorò follemente della moglie, dai più descritta bella, dignitosa, pia, e ben educata. Maria Teresa aveva instaurato un ottimo rapporto con il re la regina e le cognate, con le quali condivideva l'aperta ostilità sulla relazione del re con Madame de Pompadour. Rimasta ben presto incinta il 19 luglio 1746 diede alla luce una bambina, ma pochi giorni dopo a ventanni la delfina moriva per i postumi del parto, la bambina alla quale verrà dato il nome della madre morirà due anni dopo. La morte della moglie sconvolse completamente il delfino, che pianse l'amata moglie, ma la ragion di stato esigeva un nuovo matrimonio per l'erede al trono e la nascita di un figlio maschio, ma Luigi proprio non ne voleva sentir parlare, tuttavia la diplomazia francese si mise all'opera. Una candidata venne offerta nuovamente dalla Spagna si trattava di Maria Antonietta di Borbone (1729-1785) quella stessa infanta che era stata presa in considerazione nel 1739, a proporla era stato Ferdinando VI che non voleva rinunciare all'idea di vedere una propria sorella sul trono francese, ma Luigi XV rifiutò la proposta ritenendo che sposare la sorella della prima moglie fosse una sorta di incesto. Maria Antonietta che vedrà sfumare anche un progetto matrimoniale con Federico Cristiano elettore di Sassonia, sposerà nel 1750 il duca di Savoia poi re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia.


Eleonora di Savoia


Maria Luisa bambina

Figlio di una Savoia, Luigi XV auspicava ad un matrimonio con una principessa savoiarda oltre ad un'alleanza piemontese. Il re di Sardegna Carlo Emanule III aveva tre figlie nubili, delle quali furono prese in considerazione Eleonora (1728-1781) e Maria Luisa (1729-1767) che il re aveva avuto dalla sua seconda moglie l'amatissima Polissena d'Assia Rotenburg morta nel 1735. Le principesse erano cugine di Luigi XV e del re di Spagna Ferdinando VI, nonchè nipoti della duchessa di Condè, della principessa di Savoia Carignano e del langravio d'Assia Rotenburg. Le principesse avevano ricevuto un'educazione tipicamente francese, ed erano delle candidate perfette, ma l'altalenante condotta del re di Sardegna che politicamente si avvicinò all'Austria fece naufragare il progetto. Le due sorelle rimasero nubili.



Luigi XV pensò allora ad un'alleanza con il Portogallo. Sovrano del Portogallo era Giuseppe I di Braganza che aveva sposato Marianna Vittoria di Borbone, quella stessa infanta spagnola con la quale Luigi XV aveva rotto anni addietro il suo fidanzamento. Dal loro matrimonio erano nate quattro figlie, e il re di Francia aveva puntato sulla secondogenita Marianna Francesca (1736-1813). Per la principessa portoghese non poteva esserci partito migliore del futuro re di Francia e per il Portogallo un'alleanza con la Francia era di tutto rispetto, ma Marianna Vittoria forse memore del trattamento riservatole da Luigi XV, temendo un destino simile per la figlia o forse semplicemente desiderosa di vendicarsi di Luigi XV scombinandogli i piani si oppose categoricamente al progetto che difatti non si concretizzò. Marianna Francesca non si sposerà morendo nubile a settantasei anni.



Un'altra candidata era stata proposta da Maurizio di Sassonia figlio illegittimo di Augusto II re di Polonia, generale dell'esercito francese. Si trattava della propria nipote Maria Giuseppina di Sassonia (1731-1767) figlia di Federico Augusto II di Sassonia, re di Polonia con il nome di Augusto III, e di Maria Giuseppina d'Asburgo. I Sassonia erano una prolifica famiglia, Maria Giuseppina era sorella della regina di Napoli, dell'elettrice di Baviera, oltre che del futuro elettore di Sassonia. Maria Giuseppina aveva quindici anni e pur non essendo una bellezza godeva di ottima salute e presentava il vantaggio di appartenere ad una casata le cui donne erano considerate particolarmente feconde. A sostenere Maurizio di Sassonia c'era anche Madame de Pompadour che sostenne la candidatura della principessa presso Luigi XV. Ma sia la regina che il delfino erano contrari a queste nozze, la regina conservava un rancore nei confronti della casa reale sassone che aveva deposto suo padre dal trono polacco, mentre il delfino continuava ancora a piangere la moglie. Ma il re alla fine si decise a quelle nozze celebratesi il 9 febbraio 1747. Nonostante i suoi quindici anni Maria Giuseppina riuscì nell'intento di conquistare le simpatie sia della regina che del delfino. Durante la sua prima visita alla regina, la delfina indossava un bracciale con il ritratto del padre della regina che Maria Giuseppina definì suo nonno, gesto che le conquistò l'affetto di Maria, quanto al delfino l'impresa fu più difficile anche perchè ad acuire la perdita della prima moglie, ci fu la morte di Madame Royale Maria Teresa, e Maria Giuseppina commissionò un ritratto della piccola che regalò al marito. Inizialmente mantenne un buon rapporto con madame Pompadour, poi si schierò con il marito e le cognate contro la favorita del sovrano. Ben presto si creò un buon rapporto tra il delfino e la delfina il matrimonio durerà diciotto anni fino alla morte di Luigi avvenuta nel 1765, che prostrò a tal punto Maria Giuseppina da farla cadere in depressione. Nacquero da questo matrimonio otto figli, dopo due primi aborti nel 1747 e nel 1748 nacque Maria Zefirina (1750-1755) Luigi Giuseppe (1751-1761) una figlia nata morta nel 1752, Saverio (1753-1754) Luigi (1754) Luigi Stanislao (1755) un figlio nato morto nel 1756, Carlo (1757) Maria Clotilde (1759) e dopo l'aborto di un maschio nel 1762, Elisabetta (1764).






Quanto alle sue figlie, le principesse francesi le gemelle Luisa Elisabetta e Anna Enrichetta (1727-1752) furono educate alla corte di Versailles, a differenza delle figlie cadette educate all'Abbazia de Fontevrault per questioni economiche, poi di volta in volta ritornarono a corte. Enrichetta, allegra, vivace, riservata e dolce era la figlia prediletta di Luigi XV. Legatissima alla sorella gemella soffrì molto della separazione da Luisa Elisabetta che a dodici anni sposò come abbiamo visto il futuro duca di Parma. Le figlie del re di Francia erano generalmente destinante ad un futuro da regine inoltre era dal tempo di Enrico IV che un re di Francia non aveva delle figlie legittime sopravvissute alla prima infanzia. Tuttavia mancavano per età partiti adatti alle principesse. Madame Henriette come venne presto chiamata si innamorò del duca di Chatres Luigi Filippo d'Orleans (1725-1785) figlio di Luigi duca d'Orleans e di Augusta di Baden. I due innamorati l'uno dell'altra erano decisi a sposarsi, ma ad ostacolare il loro sogno d'amore ci pensò Fleury. Il braccio destro di Luigi XV, vedeva in quelle nozze la possibile fonte di una grave complicazione diplomatica. Infatti, Luigi XV aveva un unico figlio maschio e in caso di sua morte, il trono di Francia sarebbe stato rivendicato sia dal duca d'Orléans che dal re spagnolo Filippo V, che non aveva rinunciato ai suoi diritti sulla Francia ritenendo che la sua rinuncia fosse stata estorta dall'Inghilterra con il trattato di Utrecht del 1713, con la paura di una possibile guerra se i più neri avvenimenti si fossero verificati, il re rifiutò così al duca di Chartres la mano di sua figlia, che fu inconsolabile e per lei non si parlò di alcun progetto matrimoniale. Il 2 febbraio 1752 Henriette dopo una passeggiata in slitta ebbe una serie di sbocchi di sangue e una tosse persistente, ma aveva fatto giurare alla sorella Adelaide di non dire niente. Il giorno successivo era sopraggiunta un'alta febbre, il re e la regina fecero diverse visite alla figlia che salassata due volte aveva continue crisi di soffocamento. Luigi XV non abbandonò un attimo la figlia che nonostante le cure morì il 10 febbraio 1752 a ventiquattro anni. Quanto a Luigi Filippo, Fleury e Luigi XV ostacolarono nuovamente un suo progetto matrimoniale quello con una figlia dell'elettore di Baviera Carlo Alberto Wittelsbach, probabilmente Teresa di Baviera, alla fine nel 1743 Luigi Filippo sposava Luisa Enrichetta di Borbone.






Maria Adelaide (1732-1800) portava il nome della nonna paterna Maria Adelaide di Savoia. Adelaide si faceva notare per il carattere impetuoso quasi virile, sportiva, infaticabile nella caccia, avrebbe voluto guidare gli eserciti. Il marchese d'Argenson riteneva che da una persona così decisa, unica tra le principesse a non essere intimorita dal padre, ci si potessero aspettare eccessi di violenza. Orgogliosa delle proprie origini Adelaide più volte espresse la propria volontà di non sposarsi salvo nel caso in cui si trattasse di un re o un erede al trono. Come Ale ricordava nelle pagine precedenti, durante una sua malattia Adelaide ricevette le frequenti visite del principe de Conti Luigi Francesco (1734-1814) figlio di Luigi Francesco di Borbone Conti e di Luisa Diana d'Orleans. Gli omaggi che Luigi Francesco profuse ad Adelaide non furono ampiamente condivisi da questa, non si parlerà di un possibile matrimonio e Adelaide morirà nubile, mentre il principe di Conti ultimo a portare questo titolo sposerà nel 1759 Maria Fortunata d'Este.



Quanto a Vittoria (1733-1799) chiamata Madame Quatrieme poi semplicemente Madame Victoire, trascorse i primi quindici anni della sua vita nella Abbazia di Fontevrault dove venne educata, con le sorelle, ricevendo assai scarse visite dai genitori. A quindici anni lasciò Fontevrault per Versailles dove si legò moltissimo alla madre con la quale condivideva una fede profonda. Dai più era considerata la più bella tra le figlie del re e nel 1753 si parlò di un suo possibile matrimonio.



Il re di Spagna Ferdinando VI di Borbone (1713-1759) re di Spagna figlio di Filippo V e di Maria Luisa Gabriella di Savoia, era sposato con la principessa portoghese Maria Barbara di Braganza di salute cagionevole che nel 1753 era seriamente ammalata tanto da far pensare ad una sua imminente morte. In barba alle attese dei diplomatici spagnoli e francesi la regina di Spagna guarì, sarebbe morta cinque anni dopo e Ferdinando VI l'avrebbe seguita l'anno dopo. Anche per Vittoria non ci saranno altri progetti matrimoniali.



Anche per Sofia (1734-1782) non ci furono proposte matrimoniali, timida, riservata, considerata bruttina e piuttosto insignificante, non ebbe alcun ruolo rilevante a corte, su di lei aveva un grande ascendente la sorella Adelaide con la quale condivideva l'aperto astio nei confronti delle amanti del padre e in particolare prima nei confronti della Pompadour poi della du Barry. Soffrì moltissimo per la morte della madre, con la morte del padre e la salita al trono del nipote, lei e le sorelle rimasero a Versailles, godendo della buona fiducia del nuovo re, Sofia non visse i drammatici momenti della rivoluzione francese che costringerà le sorelle ad abbandonare la Francia, morendo nel 1782. Sia Luigi XVI che il conte d'Artois diedero alle loro figlie il nome di Sofia in suo onore.



Quanto all'ultima delle figlie di Luigi XV, Luisa (1737-1787) come le sorelle maggiori fu educata nell'abbazia di Fontevrault, dove nacque il suo amore per Dio, dotata di una profonda religiosità, piuttosto bassa di statura con un accenno di gobba, a undici anni quando ancora viveva a Fontevrault si parlò di un suo possibile matrimonio.



Nel 1748 roumours di corte davano per certa l'intenzione del re di dare in sposa Luisa al pretendente cattolico del trono inglese Carlo Edoardo Stuart (1720-1778) che viveva in esilio proprio in Francia. Quando domandarono a Luisa un commento al riguardo, ella così rispose << Non ho motivo di essere a disagio ho intenzione di avere un unico marito, non voglio altri che Gesù Cristo. >> Il matrimonio non andò in porto forse anche per le eccessive complicazioni che questo avrebbe creato nei rapporti tra Francia e Inghilterra. Carlo Edoardo sposò nel 1772 Luisa di Stolberg.



Lasciata Fontevrauld a tredici anni, visse a corte, una vita che però proprio non le piaceva, le meschinità, le gelosie, le invidie, la costrizione del cerimoniale proprio non le andavano giù e trovava consolazione nella religione. Nel 1767 però si parlò di un progetto matrimoniale con Giuseppe II d'Asburgo Lorena (1741-1790) figlio di Maria Teresa d'Asburgo e di Francesco di Lorena, coreggente con la madre e imperatore del Sacro Romano Impero. Luisa che non aveva alcun desiderio di sposarsi parlando con l'ambasciatore austriaco esagerò il suo difetto fisico della gobba a tal punto che venne fatto un passo indietro sul progetto matrimoniale. Quattro anni dopo Luisa chiese al re il permesso di prendere i voti come suora carmelitana, Luigi XV acconsentì il 10 ottobre 1770 Luisa indossò il velo prendendo i voti un anno dopo con il nome di suor Teresa, sarebbe morta a Saint Denis nel 1787, nel 1873 papa Pio IX la dichiarò Venerabile.

Edited by mounsier - 9/6/2016, 14:49
 
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mounsier
view post Posted on 27/10/2011, 17:52






Le morti di Luigi Ferdinando nel 1765 e di Maria Giuseppina nel 1767 lasciarono i principi di Francia orfani in giovane età. Di questi il maggiore era Luigi Augusto (1751-1793) che a seguito della morte del fratello maggiore Luigi duca di Borgogna, si ritrovò ad essere delfino di Francia. Se il duca di Borgogna era stato un bambino solare intelligente con tutte le premesse per essere un grande sovrano, Luigi Augusto era piuttosto timido, goffo e poco affascinante anche se dotato di una certa intelligenza. Ben presto Luigi XV pensò ad accasare a mano a mano i nipoti e tra i primi il delfino.



Il progetto di concretizzare l'alleanza franco-austriaca con un matrimonio con una delle arciduchesse figlie di Maria Teresa non realizzatosi con Luigi XV e l'arciduchessa Maria Elisabetta, sembrava avere buone speranze per il giovane Luigi. La scelta di Luigi XV era caduta su Maria Carolina (1752-1814) della quale Luigi XV era stato il padrino di battesimo. Maria Carolina non era bella al pari delle altre sorelle ma dotata di una spiccata personalità ed una fine intelligenza, ma la giovane arciduchessa era già impegnata con un cugino del delfino Luigi, Ferdinando di Borbone re di Napoli a soli otto anni. Maria Carolina andava a prendere il posto delle sorelle maggiori, Maria Giovanna prima e Maria Giuseppina poi, fidanzate a Ferdinando morte entrambe di vaiolo, la prima a dodici anni la seconda a sedici alla vigilia delle nozze. Il matrimonio non ebbe intoppi di sorta questa volta e venne celebrato nel 1768.



Maria Teresa aveva subito proposto l'ultima delle sue figlie femmine Maria Antonietta d'Asburgo Lorena (1755-1793) che crescendo aveva superato le sorelle maggiori in bellezza, ma la cui educazione lasciava a desiderare portando l'imperatrice a correre ai ripari. Il re che per un pò prese il punto sul desiderio di avere Maria Carolina, alla fine accolse la proposta di Maria Teresa sulla giovane Maria Antonietta.



L'idea di un matrimonio con un Asburgo Lorena non aveva trovato grandi approvazioni tra molti membri della corte di Versailles e nella stessa famiglia reale in particolare tra le figlie di Luigi XV che sostenevano la candidatura di un'altra principessa, per altro cugina del delfino, la principessa Maria Amalia di Sassonia (1757-1831) figlia di Federico Cristiano elettore di Sassonia e di Maria Antonietta di Baviera, ma politicamente era più vantaggiosa un'alleanza con l'Austria per Luigi XV che sostenne Choiseul nel progetto matrimoniale che si concretizzò il 17 maggio 1770 con il matrimonio celebratosi a Versailles. Conosciamo bene le vicende matrimoniali di Luigi XVI e Maria Antonietta, i quattro figli Maria Teresa Carlotta (1778) Luigi Giuseppe (1781-1789) Luigi Carlo (1785-1795) Sofia ( 1786-1787), e le vicende politiche con la rivoluzione francese e la drammatica morte di entrambi nel 1793.



Quanto al terzo nipote maschio Carlo (1757-1836) Luigi XV inizialmente pensò ad un matrimonio tra le fila delle famiglie di sangue reali francesi. La scelta era caduta sulla grande famiglia dei Condè e precisamente su Luisa Adelaide di Borbone Condè (1757-1824) figlia di Luigi Giuseppe di Condè e di Charlotte de Rohan. Luisa orfana della madre a tre anni era stata cresciuta dalla zia di suo padre Enrichetta di Borbone badessa di Beaumont les Tours. Il matrimonio tuttavia non andò in porto, nonostante Carlo avesse in animo di sposare la principessa di Condè. Luisa Adelaide decise di prendere il velo e divenne benedettina nel convento di sua zia. Sfumato questo progetto, Luigi XV decise di rinsaldare ulteriormente l'alleanza con casa Savoia, dato che il secondo dei suoi nipoti Luigi Stanislao (1755-1824) aveva sposato nel 1771 Maria Giuseppina di Savoia (1753-1810) figlia di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Borbone, e nel 1773 Carlo conte di Artois sposò Maria Teresa di Savoia (1756-1805) sorella minore di Maria Giuseppina. Se il matrimonio dei conti di Provenza risultò sterile non così fu per i conti d'Artois nacquero infatti Luigi Antonio (1775) Sofia (1776-1783) Carlo Ferdinando (1778) Maria Teresa (1783-1783). Infelice fu il matrimonio dei coniugi Artois, Maria Teresa fu ripetutamente tradita dal marito con lo scoppio della rivoluzione francese i conti Artois come i conti di Provenza fuggirono all'estero per ritornare in Francia con la restaurazione borbonica, dopo la fine dell'impero napoleonico. Entrambi i fratelli divennero re Luigi Stanislao con il nome di Luigi XVIII dal 1814 al 1824, Carlo con il nome di Carlo X dal 1824 al 1830, in quell'anno infatti scoppiò una nuova rivoluzione che portò sul trono gli Orleans. Maria Giuseppina e Maria Teresa al contrario non divennero mai regine premorirono infatti ai loro mariti.


Elisabetta

Quanto alle due nipoti femmine Maria Clotilde (1759-1802), grassoccia, apatica cresciuta con la sorella minore da Madame de Marsan, finì con il rinsaldare ulteriormente l'alleanza franco-savoiarda sposando nel 1775 Carlo Emanuele di Savoia (1751-1819) principe di Piemonte figlio di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Borbone e fratello maggiore di Maria Giuseppina e Maria Teresa. Sebbene priva di attrattive fisiche tanto che i primi commenti di Carlo Emanuele sulla moglie non erano dei più lusinghieri, la coppia tuttavia riuscì a raggiungere un'intesa anche grazie alla profonda religiosità di entrambi. Privi di figli, gli eventi della politica francese finirono con l'influenzare anche il Piemonte. Occupato il regno dai francesi Maria Clotilde e il marito furono costretti all'esilio. Per l'ultima dei figli di Luigi Ferdinando e Maria Giuseppina, Elisabetta (1764-1794) decisamente più bella della sorella maggiore, alla quale era molto legata tanto che il matrimonio di Maria Clotilde prostrò l'undicenne principessa, non mancarono proposte matrimoniali



Con la morte del nonno fu Luigi XVI a pensare alle nozze della sorella. Nel 1777 l'imperatore Giuseppe II d'Asburgo Lorena (1741-1790) fratello della regina Maria Antonietta, fu ospite alla corte di Versailles. La visita del trentaseienne imperatore, due volte vedovo fece circolare voci di un possibile matrimonio con la tredicenne Elisabetta. Il progetto di un terzo matrimonio dell'imperatore con un membro della casa reale francese era sostenuto anche dall'imperatrice, che anni prima aveva progettato il matrimonio con Bathilde d'Orleans non andato poi in porto. Non era dello stesso avviso Giuseppe II ed infatti non si concretizzò alcun progetto.



Un altro candidato fu Giuseppe di Braganza (1761-1788) principe di Beira figlio di Maria I regina del Portogallo e di Pietro III di Braganza. Si trattava di un candidato di tutto rispetto un erede al trono, appartenente ad una famiglia con la quale i Borboni non avevano intrecciato alcun legame matrimoniale, tuttavia nonostante le buone premesse il matrimonio non si concretizzò. Giuseppe avrebbe sposato nel 1777 la zia Maria Benedetta di Braganza.



Un altro candidato fu un altro membro di casa Savoia Vittorio Emanuele (1759-1824) duca d'Aosta figlio di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonietta di Borbone, fratello di Carlo Emanuele, Maria Giuseppina e Maria Teresa. Sarebbe stato il quarto matrimonio in casa Savoia, ma ad opporsi furono sia Vittorio Amedeo che ambiva ad un'altra alleanza, sia Elisabetta che rifiutava l'idea di sposare un non erede al trono o un re. Vittorio Emanuele avrebbe sposato nel 1789 Maria Teresa d'Asburgo Lorena Este. Elisabetta non si sposerà e seguirà la famiglia reale nei tragici anni della rivoluzione morendo ghigliottinata nel 1794.

Edited by mounsier - 11/12/2011, 18:41
 
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mounsier
view post Posted on 12/11/2011, 16:10






Maria Teresa Carlotta (1778-1851) fu l'unica dei figli di Luigi XVI e Maria Antonietta a raggiungere l'età adulta. Il secondogenito Luigi Giuseppe morì a sette anni di tubercolosi, Luigi Carlo morì a dieci anni durante la sua prigionia per una forte febbre, e l'ultimogenita Sofia morì a undici mesi di tubercolosi. Maria Teresa visse un'infanzia dorata tra gli splendidi scenari della Reggia di Versailles, il Petit Trianon, Saint Cloud, Fointainebleau. Seria sin da bambina tanto da essere denominata Mousseline la serieuse, dotata di una certa fierezza e di una certa alterigia, in qualità di figlia del re di Francia Maria Teresa aveva tutte le carte in tavola per fare un brillante matrimonio.



La prima a muoversi in tal senso fu la zia Maria Carolina d'Asburgo Lorena regina di Napoli in qualità di moglie di Ferdinando IV di Borbone, sorella amatissima di sua madre, che aveva un figlio Francesco di Borbone (1777-1830) nato un anno prima di Maria Teresa. L'idea di avere come nuora la figlia di sua sorella doveva essere una prospettiva piacevole per Maria Carolina, ma certo l'alleanza con la Francia una grande potenza europea doveva essere ancora più allettante. Ma i due principini erano ancora troppo giovani per un matrimonio, il progetto verrà definitivamente meno con gli anni, e Francesco sposerà nel 1796 un'altra cugina l'arciduchessa austriaca Maria Clementina.



Un altro progetto proveniva dalla stessa famiglia reale si trattava di Luigi Filippo d'Orleans (1773-1850) figlio di Luigi Filippo Giuseppe duca d'Orleans e di Luisa Maria Adelaide di Borbone Penthievre. Il progetto era fortemente voluto dal duca d'Orleans il quale però aveva fatto i conti senza l'oste, infatti non erano dello stesso avviso il re e la regina che non presero sul serio il progetto del duca, anche in virtù dell'antipatia dei sovrani per il duca d'Orleans. Luigi Filippo avrebbe sposato una cugina di Maria Teresa, Maria Amelia di Borbone Napoli nel 1809.



Gli eventi del 1789 e i successivi avvenimenti politici cambiarono drasticamente la vita di Maria Teresa e della sua famiglia, il trasferimento della famiglia a Parigi, poi la mancata fuga a Varennes, la prigionia al tempio, la morte del padre, la separazione prima dalla madre, della cui morte saprà solo dopo la fine della sua prigionia, poi dalla zia Elisabetta, influirono sul carattere di Maria Teresa che liberata a seguito di uno scambio di prigionieri nel 1795 riparò in Austria dal cugino Francesco II imperatore del Sacro Romano Impero. In Austria recuperò il suo status, e lo stile di vita di una principessa di Francia. Francesco II si prese la briga di trovare un marito alla cugina all'interno della grande famiglia imperiale, nella figura di suo fratello Carlo d'Asburgo Lorena duca di Teschen (1771-1847), Maria Teresa aveva visto il cugino poche volte, e sin da subito fu contraria a quelle nozze. Carlo, sfumato un altro progetto con Amalia di Baden cognata di Alessandro I zar di Russia, nel 1816 sposò Enrichetta di Nassau Weilburg.



Tuttavia sin dalla sua infanzia si era parlato di un progetto matrimoniale ideato da sua madre. Maria Antonietta legatissima ai figli e desiderosa di avere accanto a sè negli anni a seguire la figlia aveva progettato un matrimonio all'interno della famiglia reale francese con il nipote Luigi Antonio (1775-1844) figlio di Carlo conte d'Artois e di Maria Teresa di Savoia. In virtù anche del desiderio della cognata Luigi XVIII nuovo capo della famiglia reale di Francia, sostenne il progetto così come il conte d'Artois e la stessa Maria Teresa che mostrò un fiero attaccamento alla famiglia. Il matrimonio venne celebrato il 10 giugno 1799 nel palazzo di Jelgava in Curlandia, dove Maria Teresa aveva raggiunto la famiglia reale francese in esilio. Dopo un periodo trascorso in Inghilterra nel 1814 la restaurazione borbonica riportò sul trono di Francia Luigi XVIII, e Maria Teresa con il resto della famiglia reale rientra trionfalmente a Parigi. Dopo la morte dello zio e la salita al trono dello zio-suocero Carlo X, Maria Teresa diventa delfina. Poco graziosa, con una quasi assenza di gusto, Maria Teresa ombrosa e severa, viveva nella memoria dei genitori morti. Il matrimonio pare che non fosse stato consumato, non nacquero figli, ma i due mostrarono un attaccamento reciproco. Nel 1830 una nuova rivoluzione costrinse la famiglia reale all'esilio, Maria Teresa che crescerà i due nipoti figli del cognato Carlo Ferdinando, rimasta vedova nel 1844 morirà nel 1851.



La continuità della dinastia dipendeva quindi dall'altro figlio del conte d'Artois poi Carlo X, Carlo Ferdinando (1778-1820) un uomo gaudente che aveva dato prova di una buona virilità distribuendo a destra e a manca una serie di figli illegittimi. In Inghilterra aveva addirittura contratto un matrimonio con un'inglese Amy Brown Freeman dalla quale ebbe due figlie Luisa e Carlotta. Ma un'anonima borghese inglese non era la moglie adatta per un principe reale. Sciolto in gran segreto il matrimonio, si pensò ad un matrimonio per il duca di Berry.



Durante gli anni dell'esilio, il conte d'Artois aveva preso in considerazione un'alleanza matrimoniale con i Borboni di Napoli, in particolare aveva messo gli occhi sulla principessa Maria Cristina di Borbone (1779-1849) non era dello stesso avviso Ferdinando IV al quale proprio non piaceva l'idea di condannare la figlia ad una vita di esilio e il progetto venne meno. Maria Cristina avrebbe poi sposato nel 1807 Carlo Felice di Savoia.



Un'altra candidata presa in considerazione fu Maria Beatrice di Savoia (1792-1840) figlia di Vittorio Emanule I di Savoia re di Sardegna e di Maria Teresa d'Asburgo Este. Maria Beatrice bella e pia, viveva con la famiglia in esilio a Cagliari, a seguito della conquista del Piemonte da Napoleone. Vittorio Emanuele lasciò libera di scegliere alla figlia che preferì un altro matrimonio sposando nel 1812 Francesco d'Asburgo Este, fratello di sua madre.



Dopo la fine dell'esilio e il ritorno in Francia fu presa in considerazione la candidatura della sorella dell'uomo più potente al momento in Europa. Si trattava di Anna Romanov (1792-1849) la sorella più giovane dello zar Alessandro I. Era l'unica delle sue sorelle a non essere ancora sposata e per lei si era parlato per ben due volte di un destino da imperatrice, dapprima come seconda moglie di Napoleone Bonaparte, il matrimonio sembrava quasi certo ma vi si era opposta con forza Maria Fedorovna madre dello zar, l'altro Ferdinando d'Asburgo Lorena figlio di Francesco II, progetto sostenuto da Metternich ma ben presto scartato dallo zar per i problemi fisici e la debolezza psichica dell'erede al trono. Anche il progetto con il duca di Berry non andò in porto e Anna sposò nel 1816 Guglielmo I re dei Paesi Bassi.



Alla fine si ritornò da dove si era partiti dalla famiglia reale di Napoli, essendo ormai tutte maritate le figlie di Ferdinando I re di Napoli, si guardò alle sue nipoti e in particolar modo sulla prima di queste Maria Carolina (1798-1870) il matrimonio fu celebrato il 24 aprile 1816 e nonostante la differenza di età di circa ventanni fu piuttosto sereno nacquero quattro figli Luisa Elisabetta (1817-1817) Luigi (1818-1818) Luisa Maria Teresa (1819) e Enrico (1820). Carlo Ferdinando non riuscirà ad assistere alla nascita del tanto attese erede maschio, morirà infatti ucciso da una pugnalata all'uscita dall'Opera nella notte tra il 13 e il 14 febbraio del 1820.

Edited by mounsier - 19/5/2016, 10:05
 
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mounsier
view post Posted on 13/11/2011, 22:58






I figli di Carlo Ferdinando e Maria Carolina di Borbone, Luisa (1819-1864) ed Enrico, dopo la rivoluzione del 1830 videro le loro vite e le loro prospettive future cambiare. Cresciuti dagli zii duchi d'Angoulemme, dopo che la loro madre che aveva lottato per la restaurazione borbonica in Francia, fu coinvolta nello scandalo di un figlio illegittimo cui seguì un frettoloso matrimonio riparatore con il conte Lucchesi Palli, fu allontanata dalla famiglia reale francese e le fu tolto qualsiasi ruolo nell'educazione dei figli. Cresciuti nella fede dell'assolutismo, ben presto si pensò alle loro nozze. La duchessa d'Angoulemme ebbe una parte attiva nei matrimoni dei nipoti.



Quando amcora Carlo X sedeva sul trono di Francia, aveva pensato ad un matrimonio per la nipote con un membro della famiglia reale, il primogenito dei duchi d'Orleans Luigi Filippo e Maria Amelia di Borbone, Ferdinando (1810-1842) duca di Chartres, si trattava di un'opzione in caso in cui non ci fossero stati partiti più appetibili. Ma a seguito della rivoluzione del 1830 il progetto venne definitivamente meno. Ferdinando avrebbe sposato nel 1837 Elena di Mecklenburgo Schwerin.



Il 10 novembre 1845 Luisa sposò Ferdinando Carlo di Borbone Parma (1823-1854) figlio di Carlo II duca di Parma e di Maria Teresa di Savoia, dopo anni di esilio Luisa trovava una terra di approdo e un ruolo di regnante, ma il matrimonio fu un disastro, Carlo mostrò una certa cattiveria nei confronti della moglie che non era una vera bellezza, piuttosto bassa e grassottella, che umiliava da un punto di vista fisico, paragonandola continuamente ad altre donne. Luisa però, pia e modesta era dotata di una forte personalità, e non si scoraggiava alle cattiverie del marito. Nonostante il difficile rapporto tra i due, nacquero quattro figli Margherita (1847) Roberto (1848) Alicia (1849) ed Enrico (1851). La coppia aveva affrontato la rivoluzione del 1848 che portò Luisa per la seconda volta all'esilio con la nuova famiglia. Nel 1849 restaurato il potere ducale, dopo l'abdicazione del suocero tornò come nuova duchessa insieme al marito, che verrà assassinato nelle strade di Parma nel 1854. A Luisa venne assegnata la reggenza per la minore età del figlio, dimostrando ottime capacità di governo. Con la lotta all'unità italiana poi, Luisa e i suoi figli persero lo stato, costretti all'esilio ripareranno a Venezia dove Luisa morì nel 1864.



Enrico (1820-1883) conte di Chambord era stato riconosciuto dai legittimisti borbonici capo della Casa Reale di Francia nel 1844 dopo la morte dello zio Luigi Antonio. Carlo X nel tentativo di salvare la dinastia aveva abdicato nel 1830 al trono, nei confronti del figlio che era stato re nominalmente per dieci minuti a sua volta aveva abdicato a favore del nipote decenne ma la camera dei deputati sostenne invece Luigi Filippo quale re dei Francesi. Enrico crebbe tra l'Inghilterra e l'Austria, e quando si pensò a dargli moglie la duchessa d'Angoulemme ebbe un ruolo attivo.



Una prima candidata fu offerta dal re del Regno delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, che propose come moglie del conte di Chambord una delle sue tante sorelle Carolina Ferdinanda (1820-1861) figlia di Francesco I e di Maria Isabella di Borbone Spagna. Coetanea di Enrico, non particolarmente affascinante, Carolina era strettamente imparentata ad Enrico essendone la zia dato che la sua sorellastra era la madre di Enrico. Politicamente un matrimonio con la principessa napoletana era più che vantaggioso, Carolina era sorella della reggente di Spagna, della granduchessa di Toscana e dell'imperatrice del Brasile. Ma a questo progetto erano contrari sia la regina madre Maria Isabella che mirava a far sposare la figlia ad un altro Enrico, il duca d'Aumale figlio di Luigi Filippo I d'Orleans nuovo re di Francia. Enrico d'Aumale era ricco e figlio di un sovrano regnante una prospettiva migliore rispetto a quella di moglie di un esiliato. Ad opporsi fu anche Luigi Filippo che redarguì il nipote chiedendogli di mantenere un comportamento neutrale tra Borboni e Orleans cui era strettamente legato. Carolina non sposerà nessuno dei due Enrico, ma il conte di Montemolin Carlo di Borbone Spagna nel 1850.



Un'altra candidata fu una granduchessa russa, Elisabetta Romanov (1826-1845) figlia del granduca Michele Romanov e di Cecilia del Baden. Elisabetta era molto bella, aveva ereditato la bellezza materna, mentre il nome lo doveva ad una grande amica di sua madre la zarina Elisabetta morta proprio nell'anno in cui nacque. Lo zar Nicola I, zio di Elisabetta, fu convinto alle nozze dal cognato il re di Prussia Federico Guglielmo IV, che convinse lo zar a sorvolare sulla conversione al cattolicesimo della granduchessa. Nicola I però pose un'unica condizione, doppie nozze con rito ortodosso e cattolico, e di conversione si doveva parlare solo dopo le nozze ortodosse, anche il Papa Gregorio XVI era favorevole alle nozze, ma non la duchessa d'Angoulemme che riteneva i Romanov una dinastia ancora giovane e non all'altezza di imparentarsi con i Borboni. Contrario alle nozze era anche Luigi Filippo ma per un motivo diverso, il re dei francesi infatti temeva la possibile alleanza tra i Borboni di Francia e i Romanov. Ad Enrico il progetto non dispiaceva, aveva incontrato Elisabetta a Juterlock nel 1843 e ne era rimasto affascinato, ma l'opposizione di Maria Teresa fu determinante, il progetto decadde, Elisabetta sposerà l'anno seguente Adolfo duca di Nassau.



La duchessa d'Angoulemme aveva fatto però già la sua scelta appoggiata anche dall'imperatrice d'Austria Maria Anna di Savoia. Tra le famiglie reali cattoliche europee quella che non aveva ancora riconosciuto la monarchia degli Orleans furono gli Asburgo-Este duchi di Modena. Maria Teresa nel 1846 prese i primi contatti con Francesco IV che invitò il conte di Chambord a Modena. Giuntovi conobbe le due principesse che il duca aveva avuto con altri due principi dalla principessa di Savoia Maria Beatrice. La scelta di Enrico era caduta sulla minore della due Maria Beatrice (1824-1906) più giovane e più bella della sorella maggiore. Ma Maria Beatrice era già impegnata con il conte di Montizon Juan di Borbone Spagna che difatti sposerà nel 1847.



La scelta finale fu quindi Maria Teresa (1817-1886) non particolarmente bella ma dignitosa e pia, al tal punto che il duca desiderava che la figlia entrasse in convento, furono le insistenze della duchessa d'Angoulemme e dell'imperatrice d'Austria a far desistere il duca da quella decisione. Le nozze furono celebrate a Modena nel 1846, i due non avranno figli e di questo Maria Teresa soffrì molto, si diceva che Maria Teresa fosse frigida, che avesse problemi ginecologici sin dall'infanzia, che la sua sterilità era nota ai più addirittura al re Lugi Filippo d'Orleans che proprio per questo avrebbe in gran segreto favorito quelle nozze. Nel 1870 con la caduta dell'impero di Napoleone III sembravano esserci buone speranze per una restaurazione dei Borboni, il nuovo Parlamento aveva un'ampia fetta di pro-monarchici che riconobbero Enrico come legittimo pretendente, ma la richiesta di Enrico di adottare la bandiera bianca come bandiera della Francia non gli valse le simpatie dei più. Si decise di nominare un presidente della Repubblica favorevole ai monarchici, Patrice de Mac-Mahon, e di attendere la morte di Enrico per nominare re Luigi Filippo Alberto d'Orléans, suo erede, tuttavia alla morte di Enrico nel 1883 fu riconfermata la repubblica, in quanto con le successive elezioni il parlamento era ormai diventato di maggioranza repubblicana.

Edited by mounsier - 19/5/2016, 10:00
 
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mounsier
view post Posted on 14/11/2011, 23:40






Maria di Braganza (1819-1853) fu la terza regina regnante nell'Europa del 1800, con la regina Vittoria I d'Inghilterra, della quale era coetanea, e con Isabella II di Spagna. Figlia di Pietro I imperatore del Brasile e IV come re del Portogallo e di Maria Leopoldina d'Asburgo Lorena, Maria aveva preso poco della famiglia Braganza, generalmente mori con gli occhi scuri, e molto dagli Asburgo, in particolare dalla madre, dalla quale aveva ereditato i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri. Nata a Rio de Janeiro dove la famiglia reale trascorreva il proprio esilio, in attesa della fine del regno di Napoleone su mezza Europa, vide a partire dal 1821 cambiare la sorte della propria famiglia. Nel 1821 il nonno Giovanni VI rioccupava il trono in Portogallo, mentre suo padre Pietro restava in Brasile che l'anno seguente verrà dichiarato indipendente e del quale Pietro sarà nominato primo imperatore. Quando Maria Leopoldina morì nel 1826 lasciando quattro figlie femmine e un solo maschio, Pietro I si risposò con Maria Amelia di Leutchenberg, dalla quale ebbe un'altra figlia femmina. Questo creava un problema, in quanto l'unico figlio maschio avrebbe dovuto ereditare un'unica corona. Quando Giovanni VI morì Pietro assunse anche la corona del Portogallo, l'intenzione di Pietro era di separare le due corone, all'unico figlio maschio sarebbe andata la corona del Brasile e in mancanza di altri figli maschi a Maria, prima tra le sue figlie femmine, quella del Portogallo, quindi operò due mesi dopo aver ricevuto la corona portoghese affinchè la primogenita Maria, di soli sette anni venisse riconosciuta regina.



Già prima della morte di Giovanni VI, il futuro del Portogallo aveva creato non poche preoccupazioni anche in Europa, dove non si voleva sotto un'unica corona il Portogallo e il Brasile. Giovanni VI aveva un altro figlio Michele (1802-1866) avuto dalla moglie, la dispotica Carlotta Gioacchina di Borbone Spagna, esiliato però in Austria a seguito di una serie di complotti contro di lui. Morto Giovanni VI, Isabella Maria sua figlia resse la reggenza del Portogallo in attesa di una decisione di Pietro, questi abdicò in favore della figlia e per sedare quella fazione portoghese ed europea che desiderava Michele come re, affidò a Michele la reggenza e stabilì il matrimonio del fratello con la figlia. Michele accettò avrebbe governato fino alla maggiore età della moglie-nipote, rispettando i principi costituzionali che Pietro aveva garantito. Ma quando Michele giunse a Lisbona depose Maria dal suo ruolo di regina, in quegli anni in giro per le corti europee tra Vienna Parigi e Londra, abrogando anche la costituzione concessa al paese. Pietro I quindi intervenne a tutela dei diritti della figlia sostenendo una dura lotta contro il fratello, in una guerra che durò dal 1831 al 1834, anno in cui Michele fu sconfitto e costretto all'esilio. Michele che vedrà sfumare il sogno d'amore di sposare Ludovica Wittelsbach figlia del re di Baviera Massimiliano I, sposerà nel 1851 Adelaide Löwenstein-Wertheim-Rosenberg.

Nel 1829 la piccola regina fu con la matrigna Maria Amelia, in visita in Inghilterra alla corte di William IV e della regina Adelaide. Il padre di Maria aveva in grande considerazione la regina Adelaide tanto da chiederle di curare l'educazione della figlia, Adelaide rifiutò non ritenendo opportuno che una regina protestante influisse sull'educazione di una regina cattolica, tuttavia sin dall'arrivo di Maria, pensò ad un possibile e futuro matrimonio con il nipote il principe George di Hannover



Ritornata salda la posizione di Maria di regina sul trono portoghese, Pietro si adoperò alla ricerca di un marito per la figlia. Luigi Filippo I re di Francia propose uno dei tanti figli maschi avuti dalla moglie Maria Amelia di Borbone Napoli, si trattava del quarto figlio e secondo maschio Luigi d'Orleans (1814-1896) duca di Nemours. Luigi era un giovane alto e bello, intelligente con idee liberali e un 'ottima preparazione militare, ed aveva visto per ben due volte la possibilità di diventare re di un proprio regno, prima della Grecia poi del Belgio ma non aveva avuto fortuna, Luigi Filippo era però deciso ad assicuarare al figlio una corona anche se in qualità di principe consorte, contro di lui però agiva Maria Amelia di Leutchenberg. Quando la proposta matrimoniale dell'Orleans venne formulata, Pietro I morì, e sulla giovane Maria influì la matrigna alla quale era teneramente legata, e in tutta fretta Maria Amelia favorì tutt'altro matrimonio.



Maria Amelia era figlia di Eugenio di Beauharnais duca di Leutchenberg e di Augusta Wittelsbach, la bellezza dei genitori si era tramandata anche ai figli, e i duchi di Leutchenberg erano riusciti ad organizzare ottimi matrimoni per i figli, la primogenita era diventata regina di Svezia e Maria Amelia per l'appunto imperatrice del Brasile. La stessa Maria Amelia era desiderosa di favorire l'ascesa dei fratelli ed aveva messo gli occhi sul proprio fratello il bellissimo Augusto (1810-1835) duca di Leutchenburg, che come il duca di Nemours era stato in lizza per divenire re del Belgio. L'influenza di Maria Amelia sulla figliastra fu decisiva, infatti Maria capitolò e il 26 gennaio 1835 a Lisbona furono celebrate le nozze tra Maria II regina del Portogallo e Augusto di Leutchenberg. Maria e Augusto non erano del tutto estranei si erano incontrati quando Maria aveva dieci anni e Augusto diciannove subito dopo le nozze del padre con Maria Amelia, i due ebbero anche un incidente in carrozza, nel quale Augusto si ruppe un braccio e Maria ne uscì con ferite lievi, con loro c'era anche Maria Amelia che rimase illesa. Maria II nominò sin da subito il marito infante del Portogallo con il titolo di duca di Santa Cruz, avrebbe goduto di tutte le prerogative di principe consorte subito dopo la nascita del primo figlio maschio, nell'attesa avrebbe comunque potuto partecipare alle riunioni della Camera Alta, tenere discorsi politici e la carica di capo delle forze armate. Le premesse sulla coppia sembravano essere ottime ma solo tre mesi dopo le nozze Augusto si ammalò e morì a soli trentacinque anni.



L'imperatrice vedova Maria Amelia era propensa a dare in sposa alla figliastra l'altro suo fratello Massimiliano (1817-1852) nuovo duca di Leutchenberg. Favorevole al progetto era anche Augusta di Baviera anche se temeva per l'unico figlio maschio rimastole dato che si vociferava che Augusto fosse morto perchè avvelanato, ma il conte Francisco de Almeida conte di Lavradio che si assunse il compito di trovare il nuovo marito della regina fu contrario ad un ulteriore progetto con i Leutchenberg. Massimiliano contrarrà un importante matrimonio nel 1839 sposando Maria Romanov figlia dello zar di Russia.



Vedova a quindici anni per Maria, la diplomazia portoghese si mise subito alla ricerca di un nuovo marito. E non solo anche tutte le monarchie cattoliche europee presentarono propri candidati. Luigi Filippo I re di Francia tornò alla carica, riproponendo non solo il duca di Nemours, ma anche Francesco d'Orleans (1818-1900) principe di Joinville suo terzo figlio maschio, altrettanto bello e intelligente come il fratello. Ma ancora una volta Maria Amelia che in quanto figlia di Eugenio de Beauharnais figlio adottivo di Napoleone Bonaparte era a favore dei Bonaparte, aveva in astio gli Orleans e ancora una volta il progetto matrimoniale con un membro della famiglia reale francese venne meno. Luigi duca di Nemours sposò nel 1840 Vittoria di Sassonia Coburgo Kohary, Francesco invece si legò comunque ai Braganza sposando nel 1843 Francesca sorella di Maria II.



L'Austria a sua volta presentò un proprio candidato si trattava di Alberto d'Asburgo Lorena (1817-1895) duca di Teschen figlio di Carlo d'Asburgo Lorena e di Enrichetta di Nassau Weilburg. Alberto figlio del vincitore della battaglia di Essling, era destinato alla carriera militare, raggiungendo a soli tredici anni la carica di secondo colonnello. Questo matrimonio avrebbe risolto le incomprensioni tra Austria e Portogallo, dato che l'impero asburgico aveva sostenuto le pretese di Michele, e in fin dei conti Maria II si sarebbe imparentata con la famiglia della madre, ma il progetto non andò in porto, Alberto soffriva di una lieve forma di epilessia può darsi che fu uno dei motivi del venir meno del progetto. Alberto sposerà nel 1844 Ildegarda di Baviera.



Anche l'Italia partecipò presentando come candidato il principe di Carignano Eugenio di Savoia (1816-1888) figlio di Giuseppe Maria principe di Carignano e conte di Villafranca e di Pauline de Quelen de Vauguyon. Come Alberto anche Eugenio era stato avviato alla carriera militare, nella Marina Regia per poi lasciare la marina per l'esercito. Francisco de Almeida conte di Lavradio che si occupò della ricerca del nuovo marito per la regina, utilizzò la carta del pretendente italiano per uscire dal progetto matrimoniale con gli Asburgo, ma anche il progetto con il principe di Carignano ebbe vita breve ed Eugenio sposerà nel 1863 Felicita Crosio.



Il Belgio sostenuto anche dall'Inghilterra sostenne la candidatura di Ferdinando di Sassonia Coburgo Gotha (1816-1885) figlio di Ferdinando duca di Sassonia Coburgo Gotha e di Maria Antonia di Kohary. Ferdinando era nipote del re del Belgio Leopoldo I nonchè cugino della regina Vittoria. Leopoldo non aveva perso tempo aveva convinto gli inglesi e in particolar modo lord Palmerston primo ministro inglese della necessità di sostenere un comune candidato Ferdinando per l'appunto. Convinto dal fatto che se il matrimonio con uno dei figli di Luigi Filippo si fosse concretizzato, l'influenza inglese sul Portogallo poteva venire meno Palmerston appoggiò la candidatura di Ferdinando, Leopoldo da parte sua mirava a far occupare ai maschi Coburgo posti chiave nelle monarchie europee ci proverà anche con il fratello minore di Ferdinando, Leopoldo che cercherà di farlo sposare con la regina di Spagna Isabella II non riuscendovi. Il conte Lavradio in visita a Londra conosciuta la candidatura di Ferdinando appoggiata da Inghilterra e Belgio, accettò il progetto matrimoniale, partì poi per Bruxelles e incontrò anche il padre di Ferdinando, poco incline a quel progetto temendo che le vicende politiche del Portogallo potessero essere una minaccia per la vita di Ferdinando. Lo zio Leopoldo I chiamò a Bruxelles il nipote per istruirlo sul suo futuro ruolo. Poi partì per Parigi dove incontrò Luigi Filippo che si era tirato indietro quando Leopoldo aveva presentato la candidatura del nipote, poi fu a Londra dove incantò sia la zia duchessa di Kent che la cugina Vittoria e il marito e da Londra partì per Lisbona dove l'8 aprile 1836 sposò Maria II. Come era accaduto ad Augusto anche Ferdinando fu nominato infante di Portogallo con lo stesso ruolo che era stato previsto per Augusto. Anche se il matrimonio non era nato sulle basi di un vero affetto portò i due ad una stima reciproca, Ferdinando era un uomo solido e intelligente, Maria una donna leale e affettuosa, il matrimonio risultò prolifico nacquero infatti Pietro (1837) Luigi (1838) Maria (n.m.1840) Giovanni (1841) Marianna (1843) Antonia (1845) Ferdinando (1846) Augusto (1847) Leopoldo (n.m.1849) Maria Gloria (n.m.1851) Eugenio (n.m 1853). Maria fu una regina molto amata tanto da essere denominata la brava madre, con il marito affrontò la rivolta portoghese del 1846, il miglioramento delle condizioni scolastiche e di vita dei portoghesi. A chi le diceva che il susseguirsi delle gradividanze e di alcuni aborti potevano esserle fatali rispondeva << se morirò, morirò al mio posto .>> L'ultima gravidanza però le fu fatale Maria II morirà per i postumi del parto a soli trentaquattro anni. Ferdinando tenne la reggenza per il figlio Pietro, sposerà nel 1860 la cantante e attrice Elsa Hensler, morì nel 1929.

Edited by mounsier - 4/3/2017, 14:56
 
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view post Posted on 15/11/2011, 10:30
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Marie-Antoinette

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Complimenti Mounsier! Le tue ricostruzioni sono molto interessanti, soprattutto perchè offrono uno spaccato del periodo storico attraverso i personaggi che racconti.
Complimenti anche per le immagini.
 
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mounsier
view post Posted on 15/11/2011, 22:18




Grazie Elena gentilissima come sempre, ormai mi piace capire cosa dettava la scelta di un candidato/a rispetto ad un altro/a e tutto ciò che ne comportava. E' diventata una fissazione :-)



Con la morte di Maria II salì sul trono portoghese il figlio sedicenne Pietro V (1837-1861), data la minore età a Ferdinando venne data la reggenza. Il giovane re era un ragazzo brillante e promettente, ottimo studente appassionato di studi classici, musica, botanica come il padre e la nonna materna, era un collezionista di conchiglie e di insetti. Cresciuto in un ambiente familiare assai sereno, la regina Maria era assai presente con i figli, era sempre informata di tutto quello che li riguardava, e appena aveva un momento libero le piaceva essere circondata dai figli, erano con lei quando si dedicava all'amato giardinaggio o alle lunghe passeggiate. La morte della madre lasciò un vuoto nella famiglia che portò i fratelli ad unirsi tra loro e al padre ancora di più. Guidato dal padre, Pietro iniziò un regno caratterizzato dall'obiettivo di avviare il paese ad un processo di modernizzazione, si dovrà a lui l'introduzione dei telegrafi, il miglioramento delle strade e i primi lavori delle ferrovie. A diciotto anni si iniziò a pensare al suo matrimonio.



Nel 1855 Pietro fu in visita a Bruxelles, ospite del re del Belgio Leopolodo I, zio di suo padre. Qui conobbe la giovane figlia del re Carlotta di Sassonia Coburgo Gotha (1840-1927), unica figlia femmina avuta dopo tre maschi dalla principessa francese Luisa d'Orleans. Carlotta era la classica principessa perfetta, bella, intelligente, colta, distinta, elegante, svolgeva il ruolo di prima dama del regno, essendo morta da anni la regina, con notevole maestria, appariva quindi perfetta per essere una regina. Pietro ne rimase incantato, e Leopoldo già pregustava l'idea di vedere la figlia sul trono del Portogallo, l'interesse del giovane re portoghese verso la principessa belga fu presto noto anche alla corte inglese, trovando il consenso della regina Vittoria che tempestò la cugina belga di lettere nelle quali decantava le virtù e il carattere di Pietro. A Carlotta però il diciottenne re proprio non piaceva, Carlotta era rimasta affascinata dall'arciduca Massimiliano d'Austria e rifiutò il progetto matrimoniale con il re portoghese con un certo disappunto di Leopoldo che tuttavia non cercò di convincere alle nozze la figlia, così Carlotta potè sposare nel 1857 Massimiliano d'Asburgo Lorena.


Maria Cristina


Amalia Pilar

Tornato in patria, la diplomazia portoghese si mise alla ricerca di una moglie per il re e pensò di ristabilire un'alleanza matrimoniale con la Spagna. La regina Isabella II non aveva figlie dell'età adatta, la primogenita aveva circa cinque anni, così come la figlia primogenita della sorella Luisa di circa sette anni, ma aveva due cognate, sorelle di suo marito Francesco d'Assisi, nonchè sue cugine in quanto figlie di Francesco di Paola di Borbone Spagna e di Luisa Carlotta di Borbone Napoli, lui fratello di suo padre e lei sorella di sua madre, di pochi anni maggiori del re portoghese, Maria Cristina (1833-1902) e Amalia Pilar (1834-1905). Le principesse della casa reale spagnola non brillavano propriamente per qualità fisiche, queste due in particolare, Maria Cristina era definita l'infanta boba l'infanta sciocca, e Amalia Pilar era piuttosto sgraziata nelle forme e con una voce rauca. A Pietro nessuna delle due principesse piacque e il progetto con la famiglia reale spagnola venne meno. Maria Cristina nel 1860 sposò Sebastiano di Borbone Spagna, mentre Amalia Pilar sposò nel 1856 Adalberto di Baviera.



Una candidata del tutto inaspettata venne proposta dal principe consorte d'Inghilterra Alberto, si trattava della sua terza figlia, e seconda figlia femmina Alice di Sassonia Coburgo Gotha (1843-1878). Alice era piuttosto giovane sui quattordici quindici anni, non particolarmente bella, ma intelligente e con un forte spirito di indipendenza, visitava ospedali, aiutava i poveri e studiava anatomia, cosa che la regina giudicava disgustosa. Il progetto con la casa reale inglese era di tutto rispetto non solo si sarebbe rafforzato attraverso un matrimonio il legame familiare e affettivo tra le due famiglie ma anche l'alleanza politica tra i due Stati. Ferdinando era assai propenso a quel matrimonio, era in ottimi rapporti con il cugino Alberto così come con Vittoria, alla quale doveva anche l'aiuto ricevuto nel 1846 durante una rivolta portoghese. Ma fu proprio la regina a porre il veto a quelle nozze, Alice essendo protestante avrebbe dovuto abiurare la propria fede per abbracciare quella cattolica, cosa della quale la regina era contrarissima essendo anche capo della Chiesa Anglicana. Il progetto quindi venne meno con gran dispiacere di Ferdinando e Alberto.



Quasi per farsi perdonare del mancato matrimonio, la regina Vittoria propose la principessa prussiana Stefania Hohenzollern Sigmaringen (1837-1859) figlia di Carlo Antonio Hohenzollern Sigmaringen e di Giuseppina di Baden. Stefania aveva la stessa età di Pietro, era di carattere dolce e mite, di ottime maniere e per giunta cattolica, appartenendo al ramo cattolico degli Hohenzollern. Di lei aveva scritto in termini entusiastici alla madre la principessa Vicky moglie del principe ereditario di Prussia, Stefania e la sua famiglia vivevano a Dusseldorf e frequentavano poco la corte, ma nelle volte in cui presenziavano, Stefania trovava un'ottima compagnia in Vicky. La regina Vittoria che non faceva mistero della sua passione per organizzare matrimoni, pensò a Stefania quale moglie di Pietro, in quegli anni si era fatto anche il suo nome quale possibile seconda moglie del re del Piemonte Vittorio Emanuele II. Tanto la famiglia reale portoghese quanto quella prussiana erano favorevoli a quelle nozze che si svolsero a Lisbona con grande sfarzo il 18 maggio 1858. La regina Vittoria ci aveva visto giusto la coppia era ben affiatata, Stefania cresciuta in un ambiente intimo e familiare si integrò bene con la famiglia reale instaurando un ottimo rapporto con i cognati e le due cognate, con l'imperatrice vedova del Brasile Maria Amelia di Leutchenberg, mentre ebbe un rapporto freddo con il suocero che le incuteva un certo timore. La coppia reale ben presto fu amata dal popolo, Stefania amava poco la vita di corte, era dedita ad opere di beneficenza come il marito, il 1859 si aprì con un lieto evento per la famiglia reale portoghese, il matrimonio celebratosi l'11 maggio 1859 tra l'infanta Maria Anna (1843-1884) e il principe Giorgio di Sassonia (1832-1904) figlio terzogenito e secondo figlio maschio di Giovanni I re di Sassonia e di Amalia di Baviera, matrimonio che comportò il trasferimento a Dresda di Maria Anna che non avrà un matrimonio molto felice per le differenze caratteriali e di interessi con il marito, nacquero comunque sette figli Maria Giovanna (1860-1861) Elisabetta (1862-1863) Matilde (1863) Federico Augusto (1865) Maria Giuseppina (1867) Giovanni (1869) Massimiliano (1870) Alberto (1875). Due mesi dopo le nozze improvvisamente la giovane regina si ammalò di difterite e morì a soli ventidue anni il 17 luglio. Pietro fu sconvolto dalla morte della moglie, pare che venne fatta un'autopsia sulla regina nella quale si evidenziò che la regina era ancora vergine. Quale che fosse la verità Pietro era stato teneramente legato alla moglie ma non le sopravvisse a lungo. Nel 1861 si celebrò un altro matrimonio reale, il 12 settembre, quello tra la bella infanta Antonia (1845-1913) e Leopoldo Hohenzollern Sigmaringen (1835-1905) fratello maggiore di Stefania, per il quale si era parlato in precedenza di un possibile matrimonio con Maria Clotilde di Savoia come visto a pagina 1. A differenza della sorella Maria Anna, Antonia avrà un matrimonio sereno allietato da tre figli maschi Guglielmo (1864) Ferdinando (1865) futuro re di Romania e Carlo Antonio (1868). Leopoldo e Antonia furono in lizza per divenire sovrani di Spagna dopo la rivoluzione del 1848, ma alla fine fu scelto un Savoia. Di ritorno da Potsdam, dove il re e i giovani principi si erano fermati in Francia a Parigi alla corte di Napoleone ed Eugenia, il giovane infante Ferdinando di quindici anni si ammalò di colera, malattia che stava infiammando il sud Europa, e il 6 novembre morì. Pietro V che sfidando la malattia visitava negli ospedali gli ammalati, cosa che gli conquistò ulteriormente l'affetto del popolo, ammalatosi morì l'11 novembre a soli ventitre anni.



Con la sua morte saliva al trono il fratello minore Luigi I (1838-1889), che nominò il fratello minore Giovanni secondo nella linea di successione duca di Beja, ma poco più di un mese dalla sua salita al trono Luigi vide morire anche il fratello Giovanni il 27 dicembre a soli diciannove anni. Dei quattro fratelli rimanevano in vita solo il nuovo re e Augusto di quattordici anni. Il nuovo re aveva ventitre anni, come il fratello Pietro, anche Luigi era stato un brillante studente, in particolare di scienze, appassionandosi ben presto all'oceonografia, a lui si dovrà il primo acquario mondiale, l'acquario Vasco da Lama a Lisbona. Dato che le morti improvvise di due principi avevano trasmesso una sorta di debolezza nel futuro della dinastia, si era proceduto nella ricerca di una moglie per il giovane re.



Antonia propose come moglie del fratello la cognata, la principessa prussiana Maria Hohenzollern Sigmaringen (1845-1912). Maria era la sorella minore di Leopoldo marito di Antonia e della defunta Stefania. Dolce, mite, su di lei si erano posati gli occhi della regina Vittoria per il figlio ed erede Edoardo, e quelli di Maria Clotilde di Savoia per il fratello ed erede del trono del Piemonte poi d'Italia Umberto. Gli Hohenzollern Sigmaringen erano una variante assai richiesta ai soliti matrimoni tra Borboni-Asburgo-Savoia, inoltre la Prussia era una potenza economica e militare sempre più importante in quegli anni, ma la diplomazia portoghese ritenne che i Braganza si erano ampiamente imparentati con gli Hohenzollern Sigmaringen e che era il caso di guardare a nuove alleanze. Maria avrebbe sposato nel 1867 Filippo del Belgio.



La diplomazia portoghese guardò ad un'alleanza con l'impero asburgico di Francesco Giuseppe I. Gli Asburgo Lorena, offrivano una ricca variante di arciduchesse e i diplomatici portoghesi misero gli occhi sull'arciduchessa Maria Teresa d'Asburgo Teschen (1845-1927) figlia di Alberto d'Asburgo Lorena duca di Techen, quello stesso Alberto che anni prima era stato preso in considerazione come possibile secondo marito della regina Maria, e di Ildegarda di Baviera. Maria Teresa, bella, pia e con un'ottima educazione, offriva il vantaggio di parentele illustri, nipote del re di Baviera, del re di Grecia, della granduchessa d'Assia, della duchessa di Modena, nonostante le buone premesse però il progetto venne meno, Maria Teresa avrebbe sposato nel 1865 il duca del Wurttenberg Filippo.



Sempre nell'orbita degli Asburgo si pensò ad un matrimonio con la giovane cognata nonchè cugina dell'imperatore d'Austria Sofia Wittelsbach (1844-1910) figlia di Massimiliano duca in Baviera e di Ludovica Wittelsbach. Sofia era sorella di Elisabetta Wittelsbach moglie di Francesco Giuseppe, questo matrimonio avrebbe reso cognato dell'imperatore, Luigi, ma non solo l'altra sorella di Sofia, Maria Sofia era regina di Napoli ormai priva di un trono ma la cui fama nella battaglia di Gaeta l'aveva resa un'eroina nota in tutta Europa. Il matrimonio di Elisabetta aveva portato lustro sulle sorelle, candidate perfette per molti membri di famiglie reali. Sofia era bella al pari delle sorelle, aveva ricevuto un'educazione anticonformista, impregnata più sull'attività fisica che sui libri, ma di certo la bellezza di Sofia avrebbe dato lustro alla corte portoghese. Tuttavia il progetto non andò in porto, pare che fosse stata la stessa Sofia a rifiutare il progetto stava prendendo corpo la possibilità di un legame con Ludwig di Baviera. I due effettivamente si fidanzeranno anni dopo nel 1867, ma le nozze a lungo procrastinate furono annullate, Sofia sposerà nel 1868 Ferdinado d'Orleans.



Andava prendendo piede l'idea di un progetto matrimoniale con i Savoia. Vittorio Emanuele era diventato da poco re d'Italia dopo non poche difficoltà, ed aveva una figlia in età da marito Maria Pia (1847-1911) avuta dalla moglie Maria Adelaide d'Asburgo Lorena. Maria Pia era figlioccia di Papa Pio IX, che a pochi giorni di vita le fece dono della Rosa d'Oro, l'onorificenza che generalmente veniva concessa alle regine meritevoli per l'impegno sociale, Maria II la aveva ricevuta nel 1842. L'idea di un matrimonio italiano piaceva sia alla diplomazia portoghese che a quella italiana, nonostante i soli quindici anni di età della principessa il matrimonio fu celebrato il 6 ottobre 1862. Maria Pia non era particolarmente bella ma aveva grande fascino, dimostrò sin da subito un certo stile, le sue toilettes erano molto apprezzate, in Europa fu presto considerata tra le regine meglio vestite. Maria Pia era dotata di un carattere franco e allegro, e con un gran senso dell'umorismo, ben presto la nuova coppia fu molto amata dal popolo, e soprattutto Maria Pia che mostrava un certa attenzione nei confronti della vita degli invalidi e dei poveri. La nuova coppia soddisfò le attese del popolo con la nascita nel 1863 di Carlo e nel 1865 di Alfonso, Maria Pia ebbe altre quattro gravidanze due figli nati morti nel 1866 e nel 1869 e due aborti nel 1872 e nel 1879. Luigi avrà anche un figlio illegittimo nel 1874 Carlo Augusto. Maria Pia diede vita ad una corte lussuosa, organizzando feste, amava soprattutto quelle in maschera nel 1865 ad un ballo cambiò abito tre volte nella stessa sera. Il Parlamento portoghese intervenne più volte sulle spese della regina, la quale con nonchalance rispondeva che essere regina costava. Luigi I si trovò invece a regnare in un paese dove il processo di industrializzazione e di modernizzazione aveva subito una stagnazione, nonchè a dover dirimere continue questioni politiche legate al susseguirsi di governi tra i Progressisti (liberali) e i Regeneradores (conservatori). Luigi morì il 19 ottobre del 1889 a cinquant'anni, Maria Pia gli sarebbe sopravvisuta ventun anni.



Augusto (1847-1889) a seguito della morte del fratello Giovanni, divenne erede del fratello Luigi che lo nominò duca di Coimbra, fu secondo alla linea di successione fino al 1863 alla nascita del nipote Carlo. Avviato alla carriera militare divenne generale di una divisione. Di carattere franco e spontaneo, sarà l'unico a non opporsi alle nozze morganatiche del padre.



Per Augusto si parlò di un progetto matrimoniale caldamente sostenuto da Antonio d'Orleans duca di Montpensier dato che la candidata era la propria figlia Maria Amelia (1851-1870) avuta dall'infanta spagnola Maria Luisa Fernanda di Borbone. Antonio era un uomo molto ambizioso, che in passato aveva mirato a scalzare dal trono la cognata Isabella II, e non riuscendovi mirava a matrimoni di prestigio per le figlie, per Maria Amelia aveva sperato in un matrimonio con l'erede della corona italiana Umberto di Savoia. Fallito questo progetto aveva mirato a dare in sposa la figlia al fratello del re del Portogallo. Ma non ebbe fortuna la povera Maria Amelia morirà diciottenne di tubercolosi. Augusto preferirà la vita da scapolo morirà a quarantadue anni nel 1889

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mounsier
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Il primogenito Carlo di Braganza (1863-1908) ricevette un'accurata educazione che spaziava dalla musica alla fisica, dalla botanica alla letteratura, Carlo mostrerà interesse sulla letteratura inglese in particolare per le opere di Shakespeare che tradurrà in portoghese. Ma non solo, Luigi I volle che il figlio fin da giovane fosse conscio del ruolo che avrebbe un giorno occupato, preparandolo ai suoi futuri compiti di governo, tanto che nel 1883, 1886, e nel 1888 gli affidò la reggenza del regno durante i suoi viaggi. Ben presto la regina Maria Pia iniziò a pensare ad una moglie per il giovane Carlo, prendendo in considerazione diverse candidate delle più importanti case reali europee, anche se da tempo accarezzava un ben preciso progetto matrimoniale.



La candidata sulla quale Maria Pia aveva messo gli occhi era l'infanta di Spagna Maria Eulalia di Borbone (1864-1958) figlia, ultimogenita, di Isabella II di Borbone regina di Spagna e di Francesco d'Assisi di Borbone, nonchè sorella del nuovo re di Spagna Alfonso XII. Con questo matrimonio si riprendeva la tradizionale politica matrimoniale che soprattutto nel passato vedeva le case reali portoghesi intrecciarsi con quelle spagnole. Era dal 1785 che un futuro re portoghese non sposava una infanta spagnola, dal matrimonio di Giovanni VI e Carlotta Gioacchina di Borbone.
Il giovane Carlo, partito per un viaggio in Europa si fermò come prima tappa in Spagna, qui Alfonso XII e la sorella Isabella, che vedevano di buon occhio il progetto matrimoniale, fecero in modo che la sorella fosse a stretto contatto con il giovane Carlo. Eulalia era bella, spumeggiante e un pò civetta, a Carlo, piaceva, ma la giovane infanta, pur lusingata dalle attenzioni del giovane principe, al quale dava corda, flirtava contemporaneamente con il cugino Antonio d'Orleans e con Luigi Augusto Pinto de Soveral l'affascinante figlio dell'ambasciatore portoghese. Il comportamento di Eulalia fece cadere ogni interesse di Carlo nei suoi confronti, ed abbandonò la Spagna senza che il progetto venisse concretizzato. Eulalia sposerà nel 1886 il cugino Antonio d'Orleans.



Sfumato il progetto spagnolo, Maria Pia pensò ad un legame matrimoniale che unisse il Portogallo all'impero tedesco, economicamente e militarmente sempre più forte. Si era pensato ad una unione con una delle figlie di Federico Hohenzollern e di Vittoria di Sassonia Coburgo Gotha, la scelta per una questione di età era caduta su Vittoria (1866-1929), ma sin dal principio si venne a creare il problema della religione della principessa tedesca che era protestante e che avrebbe dovuto convertirsi alla religione cattolica per sposare Carlo. Contro il matrimonio agiva la diplomazia inglese che era contraria all'idea di una tedesca sul trono portoghese che avrebbe potuto favorire i rapporti commercilai tedeschi danneggiando quelli inglesi, la diplomazia tedesca da parte sua era contraria ad una conversione, e alla fine la diplomazia inglese ebbe la meglio facendo sfumare ogni possibilità di un matrimonio. Vittoria sposò nel 1890 Adolf di Schaumburg Lippe.



Come terza candidata si pensò a Maria Valeria d'Asburgo Lorena (1868-1924) figlia dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria e di Elisabetta Wittelsbach. Carlo fu favorevole al progetto e durante il suo viaggio in Europa si fermò a Vienna dove fu ospite dell'imperatore. Elisabetta legatissima alla figlia non aveva alcuna ambizione di sorta sul matrimonio della figlia, tutto ciò che desiderava era che la figlia si sposasse per amore. In tutta Europa, Maria Valeria grazie alla madre era l'unica principessa reale ad avere libertà di scelta in ambito matrimoniale. Carlo non aveva fatto una buona impressione all'imperatrice che lo giudicò brutto e con il difetto di parlare a voce troppo alta tanto da dare l'impressione di urlare continuamente. Anche Maria Valeria non ebbe un' impressione del tutto favorevole di Carlo, e così l'infante portoghese lasciò Vienna senza che si concretizzasse un matrimonio.



Si pensò anche ad un matrimonio in famiglia con una cugina di Carlo, Matilde di Sassonia (1863-1933) figlia della zia Maria Anna di Braganza e di Giorgio erede della corona di Sassonia dato che il fratello Alberto non aveva figli. Lo zio Giorgio non era particolarmente amato in famiglia, un astio nato sin dalle nozze con Maria Anna, dato che pretendeva che i suoi futuri figli entrassero nella linea di successione al trono portoghese, cosa che mandò su tutte le furie il suocero Ferdinando e l'allora re Pietro V. Sfumate candidature importanti come l'infanta spagnola, la principessa prussiana e l'arciduchessa austriaca, Maria Pia pensò che tutto sommato Matilde poteva essere la scelta giusta, era pur sempre cugina della regina d'Italia, e suo padre un giorno sarebbe diventato re. Matilde era stata presa in considerazione anche dall'imperatore Francesco Giuseppe d'Austria quale possibile moglie dell'arciduca Rodolfo suo erede, ma il progetto sfumò. Anche il progetto venne meno a Carlo la cugina proprio non piaceva. Fallito anche questo progetto matrimoniale Matilde non si sposò.



La diplomazia portoghese pensò ad un matrimonio con la storica alleata commerciale e politica l'Inghilterra. La regina Vittoria aveva numerose nipoti e gli occhi della diplomazia portoghese si erano posati su Vittoria (1868-1935) figlia del principe del Galles Edoardo e della bellissima moglie Alessandra di Danimarca. Vittoria così come le sorelle non aveva ereditato la bellezza materna, di media intelligenza, Vittoria aveva parentele illustri nipote del re di Danimarca, della zarina di Russia, cugina del re di Grecia, del granduca d'Assia, della regina di Romania, con questo matrimonio Vittoria avrebbe ulteriormente allungato la lista dei nipoti della regina Vittoria su un trono europeo. C'era però il problema della religione, già sua sorella Maud presa in considerazione come possibile moglie dell'erede al trono d'Italia, vide annullare il progetto per la questione religiosa. Vittoria avrebbe dovuto abiurare la fede protestante per abbracciare quella cattolica, il tutto doveva avvenire per la regina Vittoria dopo le nozze. Ma contro il matrimonio c'era la principessa Alessanda che non era favorevole all'idea di separarsi dall'amata figlia. Il progetto verrà comunque meno, Vittoria che sarà protagonista di altri diversi progetti matrimoniali, rimarrà nubile.



Carlo partì per la volta di Parigi, era più che mai intenzionato a sposarsi, ed aveva deciso di far visita al duca di Chatres Roberto d'Orleans ed avere un abboccamento con la figlia maggiore di questi Maria (1865-1909), avuta dalla moglie la cugina Francesca d'Orleans, ma un altro incontro cambierà il progetto di Carlo e il destino di Maria che sposerà nel 1885 Valdemar di Danimarca.



Durante un soggiorno nel castello del duca di Aumale Carlo ne conobbe la nipote la principessa Maria Amelia d'Orleans (1865-1951) figlia di Luigi Filippo conte di Parigi e di Maria Isabella d'Orleans. In poco tempo Carlo s'invaghì della bella Maria Amelia, e durante un soggiorno nel castello di Chantilly la chiese in sposa e Maria Amelia accettò. Il conte di Parigi entusiasta all'idea di vedere la figlia divenir regina diede una cena e un ricevimento solenne che la Repubblica giudicò negativamente per l'eccessivo clamore che aveva prodotto. Inizialmente i genitori di Carlo avevano storto un pò il naso avevano sperato in una nuora che politicamente potesse portare ad una nuova alleanza, invece quel matrimonio creò un pò di freddezza con la Repubblica francese, ma alla fine si adeguarono alla scelta del figlio. Carlo lasciò momentaneamente la fidanzata per tornare a Lisbona dove Maria Amelia lo raggiunse il 19 maggio 1886 con la sua famiglia. Non fu giudicata una gran bellezza ma fu apprezzata la sua grazia, l'indole buona ed era piaciuto a tutti il cappellino che Maria Amelia aveva indossato i cui colori richiamavano quelli della bandiera portoghese. L'unico neo era stato un gesto che aveva colpito gli scaramantici portoghesi, Maria Amelia era scesa dal treno, giunta alla stazione di Lisbona, posando per primo il piede sinistro e poi quello destro, che per i portoghesi era segno di una qualche futura disgrazia. Il matrimonio fu celebrato il 22 maggio 1886, sarebbe durato ventidue anni, sarebbero nati tre figli Luigi Filippo (1887) Maria Anna (n.m 1888) Manuel (1889). La nuova regina era assai differente dalla precedente, i portoghesi erano orgogliosi della regina Maria Pia che vestiva splendidamente e che aveva tutto l'allure della regina, cosa che un pò mancava a Maria Amelia. Un nobile francese giunto a Lisbona si sorprese nel constatare che la nuova regina era poco amata, anche perchè vestiva assai semplicemente come la moglie di un qualsiasi borghese. Il regno di Carlo I fu assai difficile dovette affrontare la bancarotta del paese nel 1892 e nel 1902, le difficoltà politiche derivanti dai liberali e dai repubblicani per poi concludersi tragicamente con l'attentato alla famiglia reale nel 1908 dove morirono Carlo e suo figlio Luigi Filippo.



L'alto e bello Alfonso (1865-1920) duca di Oporto fu avviato alla carriera militare, divenendo generale dell'esercito portoghese, oltre a divenire ispettore d'artiglieria. Ottenne l'incarico di comandante a Goa e fu vicerè d'India. Alfonso era noto per amare le donne, per la sua gentilezza, e per il suo stile di vita bon vivant. Viveva con la madre nel Palazzo di Ajuda, ed era solito svolgere compiti da vigile del fuoco.



Nel 1890 si parlò di un suo matrimonio con l'arciduchessa Maria Valeria, ciò che non era successo per il fratello Carlo, sembrava essere destinato a succedere con lui. Alfonso aveva dalla sua l'aspetto fisico e il bel carattere, ma a remare contro le nozze c'era Maria Teresa di Braganza zia di Maria Valeria, che in quanto figlia di Michele di Braganza manifestava un certo astio nei confronti della famiglia reale portoghese. Il progetto dato per certo tanto da essere pubblicato dalla stampa venne meno, Maria Valeria sposò nel 1890 un lontano cugino Francesco Salvatore d'Asburgo Toscana.



Abbandonato il Portogallo dopo la fine della monarchia, Alfonso si prese cura della madre sulla quale gli eventi del 1908 ebbero un effetto critico sulla sua salute fisica e mentale. Nel 1917 Alfonso conosce la multimilionaria americana Nevada Stoody Hayes (1885-1941) al suo quarto matrimonio. Le speranze della casa reale portoghese erano che Alfonso sposasse una principessa di sangue reale dalla quale avere un erede dato che dal matrimonio del nipote Manuel non erano nati ancora figli. Il matrimonio morganatico non venne riconosciuto dalla famiglia reale e qualsiasi figlio fosse nato da quel matrimonio non avrebbe potuto accedere ad un eventuale trono. Non nasceranno figli e Alfonso morì nel 1920.

Edited by mounsier - 4/3/2013, 10:37
 
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mounsier
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Il primogenito di Carlo I e Maria Amelia venne chiamato Luigi Filippo (1887-1908) un nome che univa i nomi dei nonni, Luigi di Braganza e Filippo d'Orleans. Principe di Beira e duca di Barcellona i genitori tennero molto all'educazione del figlio primogenito, i Braganza erano una famiglia molto colta, amanti della musica, della letteratura, delle scienze, e Luigi Filippo mostrò gli stessi interessi del padre e del nonno, manifestando tra l'altro una passione per le opere di Shakespeare. All'educazione culturale fu associata un'educazione militare, affidata ad un eroe della guerra d'Africa Mouzinho de Albuquerque. Il padre lo rese partecipe degli affari di stato, affidandogli nel 1907 la reggenza durante dei suoi viaggi all'estero.



Quando si pensò ad accasare il giovane Luigi Filippo fu naturale guardare all'Inghilterra. Carlo e Maria Amelia erano molto amici dei sovrani d'Inghilterra Edoardo VII e Alessandra. Maria Amelia era nata in Inghilterra era cresciuta a stretto contatto con i principi inglesi, lei e le sue sorelle erano molto amiche delle figlie di Edoardo VII, la sorella minore Elena fece innamorare il principe Alberto Vittorio erede della corona inglese ma le differenze religiose posero fine ad un possibile matrimonio. Già nel 1905 iniziarono primi timidi passi su un possibile matrimonio, Edoardo VII aveva una schiera di nipoti su cui contare quella che per età si avvicinava al giovane erede portoghese era Patricia di Connaught (1884-1976) figlia di Arturo di Connaught e di Luisa Hohenzollern. I duchi di Connaught nel 1905 fecero un viaggio per il Mediterraneo fermandosi a Lisbona, accolti dai sovrani portoghesi e dai principi reali che intrattennero Patricia e la sorella Margherita. La giovane età dei due diciotto lui ventuno lei, rimandarono qualsiasi progetto a tempo debito.



L'anno successivo il principe Luigi Filippo partecipò alle nozze del re di Spagna Alfonso XIII con la principessa inglese Vittoria Eugenia. Patricia era stata in lizza per essere moglie del re spagnolo ma le fu preferita la bionda cugina. Sull'erede al trono portoghese aveva messo gli occhi la duchessa di Coburgo Maria di Edimburgo per la propria figlia, la bella Beatrice di Sassonia Coburgo Gotha (1884-1966), ultima figlia avuta dal duca di Edimburgo Alfredo. Maria era una donna ambiziosa che mirava ad una propria soddisfazione personale che non era riuscita a trovare nel matrimonio con il principe inglese, vedere le figlie sposate ad importanti partiti, e soprattutto vedere le figlie sedute su troni, delle quattro figlie una era principessa ereditaria del regno di Romania, un'altra granduchessa d'Assia. Maria fece in modo che la figlia e Luigi Filippo avessero modo di trascorrere del tempo insieme, ma la figlia Beatrice non era entusiasta del progetto della madre, tanto che l'aspirazione della duchessa Maria di vedere la figlia fidanzata all'erede al trono portoghese non andò in porto. Beatrice nel 1909 avrebbe sposato Alfonso di Borbone duca di Galliera.

Nel 1907 si riprese seriamente il progetto di matrimonio con Patricia. Sembrava finalmente concretizzarsi un matrimonio tra la famiglia reale portoghese e inglese che in passato era sfumato. Un'unione che univa politicamente, commercialmente due paesi da sempre uniti. Patricia era bella, ben istruita, e di buone maniere. Il 1 febbraio 1908 la famiglia reale era di ritorno a Lisbona dal palazzo di Villa Vicosa, quando Alfredo Costa e Manuel Buica membri della società rivoluzionaria chiamata Carbonaria spararono colpi di pistola sulla carrozza reale. Carlo I morì immediatamente, Luigi Filippo ferito mortalmente vivrà per altri venti minuti dopo l'attentato, il fratello minore fu ferito lievemente mentre la regina Maria Amelia rimase illesa. Padre e figlio furono seppelliti vicini nel monastero di San Vincenzo de Fora a Lisbona.



A diciotto anni saliva al trono Manuel II (1889-1932), che ereditava un trono difficile soprattutto per le vicende politiche. Manuel aveva ricevuto un'educazione di stampo tradizionale con un attenzione alla cultura e alla vita militare, ma fuori da qualsiasi ruolo o impegno politico. Il regicidio aveva letteralmente cambiato la sua vita, salito al trono con il pieno consenso popolare, commosso dalla morte del padre, del fratello e dalla giovane età del re, Manuel si avvalse dell'aiuto della madre e della conoscenza politica di Josè Luciano de Castro. Ma le problematiche del nuovo regno erano molte in particolare, la questione del proletariato, conseguenza della tardiva rivoluzione industriale, portato a migliorarne la situazione Manuel II aveva affidato ad un sociologo francese Léon Poinsard, nel 1909, il compito di viaggiare per il paese, esaminare l'ambiente sociale, e di riferire i suoi punti di vista in una relazione. Léon sostenne che l'unico modo per combattere il clientelismo, creato dal sistema di rotazione dei governi, sarebbe stato una riorganizzazione del lavoro e dei doveri delle amministrazioni locali. Il re scrisse, nel giugno 1909, al primo ministro Wenceslau de Sousa Pereira de Lima, di renderlo consapevole della riorganizzazione del Partito Socialista che riteneva fondamentale per questo cambiamento, ma le difficoltà create dagli anarchici e dai repubblicani ostacolarono quest'alleanza. Presto si iniziò a pensare ad un matrimonio per il nuovo re, riprendendo i contatti con la corte inglese.
Ancora una volta la scelta era caduta su Patricia ma, l'instabilità del paese, l'assassinio del re e il principe ereditario, e le estenuanti trattative con Edoardo VII, portarono alla fine del progetto, ma non all'amicizia con il re inglese che si assunse il compito di grande protettore della Casa di Braganza. Patricia dal canto suo sposerà nel 1919 l'onorevole Alexander Ramsay.



Non arresosi all'idea di non concretizzare un matrimonio con la Casa Reale inglese, Manuel nel 1909 si propose alla principessa Luisa di Battenberg (1889-1965) figlia di una nipote di Edoardo VII, Vittoria d'Assia e di Luigi di Battenberg. Questa volta non ci furono obiezioni di sorta da parte del re d'Inghilterra, ma al progetto venne meno la stessa Luisa, la quale innamoratasi del principe Cristoforo di Grecia, con il quale si era fidanzata segretamente, aveva visto rompere il fidanzamento per ragioni economiche. Luisa aveva dichiarato che si sarebbe sposata solo per amore. Luisa sposerà nel 1923 il principe ereditario di Svezia Gustavo Adolfo.
Nel frattempo la situazione interna del Portogallo andava sempre più deteriorandosi, in 24 mesi si succedetterro ben sette governi, con il partito repubblicano che prendeva sempre più piede, l'omicidio di un esponente del partito repubblicano portò ad una rivoluzione per le strade di Lisbona, Manuel resistette per poco per poi imbarcarsi con la madre e la nonna per Gibilterra, quando seppero della presa di Oporto, capirono che la monarchia era ormai finita, partirono per l'Inghilterra dove furono ricevuti da Giorgio V.



Due anni dopo durante un viaggio in Svizzera incontrò la principessa Augusta Vittoria Hohenzollern Sigmaringen (1890-1966) figlia di Guglielmo Hohenzollern Sigmaringen e di Maria Teresa di Borbone Napoli. L'anno dopo nel 1913 il 4 settembre nella cappella del palazzo di Sigmaringen furono celebrate le nozze, lui aveva ventiquattro anni lei ventitre. I festeggiamenti del matrimonio durarono due giorni, parteciparono anche il principe di Galles il futuro Edoardo VIII e Alfonso XIII, oltre a esponenti di tutte le case reali europee. La coppia partì per la luna di miele a Monaco dove però Augusta Vittoria si ammalò non seriamente. Il matrimonio durò quasi trent'anni fino alla morte del tutto inaspettata avvenuta il 2 luglio 1932 dell'ex re del Portogallo. Quella tra Manuel e Augusta Vittoria fu un'unione serena ma non allietata da figli, Augusta Vittoria si risposerà nel 1939 con il conte Robert Douglas. Pare che la ex suocera Maria Amelia non perdonò alla nuora il secondo matrimonio.

Edited by mounsier - 4/3/2013, 11:10
 
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mounsier
view post Posted on 7/12/2011, 00:03






Francesco Giuseppe d'Asburgo Lorena (1830-1916) era il figlio primogenito dell'arciduca Francesco d'Austria e della principessa bavarese Sofia Wittelsbach. La sua nascita assicurava la discendenza del ramo principale degli Asburgo, e sin dalla sua nascita era ben noto che quel neonato sarebbe diventato l'imperatore d'Austria della successiva generazione, dato che il matrimonio dello zio Ferdinando epilettico e con un lieve ritardo mentale divenuto imperatore nel 1835, con la principessa Maria Anna di Savoia risultò sterile. Francesco Giuseppe con gli occhi azzurri i capelli biondo-rossicci e le labbra carnose assomigliava agli Asburgo, ma la tempra e la lucidità mentale erano propri della madre, la bella Sofia nota non solo per la sua bellezza, tanto che il suo ritratto era presente nella Galleria delle bellezze del fratellastro Ludovico I re di Baviera, ma anche per la forte personalità.
Francesco Giuseppe iniziò a tredici anni la sua istruzione militare che accompagnava quella scolastica, divenendo presto colonnello. Tutta la sua educazione era improntata al suo futuro ruolo d'imperatore, l'arciduchessa Sofia instillò sin dall'infanzia al giovane Franz il ruolo che avrebbe un giorno svolto, giorno che arrivò prima di quanto si pensasse. Il 1848 fu un anno di fuoco per la maggior parte delle monarchie europee, l'impero asburgico non ne fu escluso, l'odio nei confronti di Metternich, il desiderio di una costituzione e il desiderio d'indipendenza di alcuni stati, in particolare quelli italiani e l'Ungheria, spinsero all'abdicazione l'imperatore Ferdinando, e dopo la rinuncia al trono dell'arciduca Francesco Carlo sotto pressione della moglie Sofia, Francesco Giuseppe divenne imperatore. Francesco Giuseppe ereditava un regno in ebollizione, con l'impero impegnato nella rivoluzione d'indipendenza italiana che vide il battesimo di guerra di Franz nel maggio 1848 nella Battaglia di Santa Lucia. Con la vittoria di Custoza contro gli italiani e con la risoluzione dei tumulti di Vienna e soffocati nel sangue quelli ungheresi, Francesco Giuseppe iniziò il suo lavoro politico sul suo variegato impero. Presto s'iniziò a pensare alla necessità di affiancare al giovane imperatore una imperatrice assicurando così la continuità della dinastia.



Nel 1852 Francesco Giuseppe fu in visita alla corte di Berlino dove regnava sua zia Elisa, sorella di sua madre, moglie del re di Prussia Federico Guglielmo IV. Ad un ballo di corte Franz rimase affascinato da una nipote del re Anna Hohenzollern (1836-1918) figlia di Carlo Hohenzollern e di Maria di Sassonia Weimar. Anna era una giovane bella e dalle buone maniere, ed un'ottima ballerina, anche al giovane imperatore piaceva ballare, e l'incontro tra i due sembrava ben promettere. La regina Elisa informò subito la sorella Sofia dell'interesse del giovane nipote per la principessa Anna, scrivendole della «gioia che si è mostrata a lui come un sogno fluttuante, facendo un'impressione sul suo cuore molto più forte e profonda di quanto avessi pensato inizialmente.» Sofia se ne mostrò compiaciuta, Anna aveva un'ottima ascendenza i suoi nonni erano per parte di padre Federico Guglielmo III Hohenzollern e Luisa Mecklenburgo Strelitz, e per parte di madre la granduchessa russa Maria Romanov e Carlo di Sassonia Weimar. Era inoltre cugina del granduca di Mecklenburgo Strelitz, della regina dei Paesi Bassi, della regina del Wurttemberg e del futuro zar di tutte le Russie. L'unico neo era rappresentato dalla religione della principessa, Anna infatti era protestante e fondamentale era la sua conversione alla religione cattolica, ma Sofia confidava nella spontanea conversione di Anna. Ma presto si incontrò un duplice ostacolo, la cancelleria prussiana non era per nulla favorevole ad un matrimonio austro-prussiano, dato l'impegno della Prussia a rafforzare la propria posizione in Germania ai danni dell'Austria. L'altro problema era che Anna era stata promessa ad un principe tedesco Federico d'Assia Kassel vedovo di una cugina di Anna, Alessandra Romanov. Sofia era più che certa che i prussiani avrebbero preferito un matrimonio con l'imperatore d'Austria piuttosto che con un anonimo principe d'Assia, e tempestò di lettere la sorella descrivendo i sentimenti del figlio per la diciasettenne Anna, e di come Franz non avrebbe potuto sposare tanto per, una principessa ma solo spinto da un sentimento di affetto e di simpatia, Sofia concludeva chiedendo se: «c'è qualche speranza che questo triste matrimonio, che stanno imponendo all'affascinante Anna e che non le lascia alcuna prospettiva di felicità, possa venir impedito?» I tentativi di Sofia non furono coronati da un successo e Francesco Giuseppe ritornò a Vienna mentre Anna l'anno successivo sposava il principe d'Assia.



Ben presto Sofia spinse il figlio verso un'altra direzione, verso un paese che da anni si dimostrava un fedele alleato dell'Austria, la Sassonia. Regina di Sassonia era un'altra sorella, per altro gemella di Sofia, Maria Anna moglie di Federico Augusto II, la quale però non aveva avuto figli, ma un'altra sorella di Sofia e Maria Anna, Amalia aveva sposato il fratello nonchè erede del re di Sassonia Giovanni, al quale diede nove figli, tra i quali sei figlie, delle quali quella che per età si avvicinava a Francesco Giuseppe era Sidonia (1834-1862) e sulla quale aveva messo gli occhi l'arciduchessa Sofia. Franz fu accolto con grande affetto da zii e cugini, ritrovando un'amico d'infanzia il cugino Alberto, quanto a Sidonia la principessa non aveva colpito Franz. Sidonia non era particolarmente bella, con una buona volontà la si poteva considerare piacente, aveva un carattere autoritario e poco vivace, e una salute delicata nonostante fosse un pò robusta. Era stata una bambina piuttosto delicata di salute e dava l'idea di essere perennemente stanca, e per di più soffriva di una sordità progressiva. Tanto Sofia quanto Maria Anna e Amalia compresero che il progetto non aveva basi su cui concretizzarsi, e Sidonia che nel 1855 sarà presa in considerazione come possibile seconda moglie di Vittorio Emanuele II di Savoia ma senza successo, non si sposerà e morirà a soli ventotto anni.



Tornato dal suo soggiorno a Dresda, Franz riprese gli impegni di governo e non solo ma anche quelli mondani, partecipando anche alle feste di corte e proprio ad un ballo di corte rincontrò un'arciduchessa austriaca Elisabetta d'Asburgo Lorena (1831-1903) appartenente al ramo degli Asburgo palatini d'Ungheria figlia di Giuseppe d'Asburgo Lorena e di Maria Dorotea del Wurttenberg, considerata l'arciduchessa più bella tra le Asburgo. Elisabetta nonostante i suoi ventidue anni era già vedova dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este e madre di una bambina Maria Teresa. Franz accarezzò l'idea di un matrimonio con l'arciduchessa austriaca, più che favorevole all'idea di diventare imperatrice. Non di questo avviso era l'arciduchessa Sofia che non aveva in simpatia il padre di Elisabetta, il conte palatino Giuseppe che in Ungheria era riuscito ad accattivarsi le simpatie dei magiari, era opinione diffusa che se gli ungheresi avessero voluto dar sfogo al loro nazionalismo, avrebbero potuto tentare di portare avanti un progetto consistente nel tenere l'Ungheria separata dall' impero, con una propria monarchia retta da un principe imperiale, e che quel principe potesse essere proprio Giuseppe. Un altro problema era che Giuseppe non era un fervente cattolico, così come la sua terza moglie Maria Dorotea di Wurttemberg che era protestante e non era ben vista alla corte di Vienna. In antipatia Sofia aveva anche il fratellastro di Elisabetta, Stefano nato dal secondo matrimonio del padre, che durante la rivoluzione del 1848 quando il conte palatino e la sua famiglia ripararono a Vienna, non volle combattere contro l'Ungheria paese che amava, la sua posizione contro l'intervento austriaco in Ungheria gli alienò le simpatie della famiglia imperiale e in particolar modo dell'arciduchessa Sofia, mentre fu strenuamente sostenuto dalla matrigna e dai fratelli. Queste premesse non valsero l'appoggio di Sofia al progetto, per di più Sofia preferiva una nuora che non avesse alle spalle già un matrimonio e un figlio, nonostante la nascita della piccola Maria Teresa assicurasse la fertilità di Elisabetta. Sofia quindi lavorò dietro le quinte per garantire al figlio tutt'altra scelta. Il progetto con Elisabetta verrà accantonato, tanto che nel 1854 Elisabetta sposò un altro Asburgo Carlo Ferdinando d'Asburgo Teschen.



Sofia ricorse a un'altra delle sue sorelle, che a differenza sua avevano avuto molte figlie femmine, Sofia aveva avuto una sola figlia femmina alla quale era stata teneramente legata ma che era morta a cinque anni. Sofia guardò alle nipoti Wittelsbach figlie della sorella minore Ludovica che rispetto alle sorelle aveva fatto un matrimonio minore sposando il duca in Baviera Massimiliano Wittelsbach. Sofia prendeva il suo ruolo di sorella maggiore alla lettera, e con la sua forte personalità sovrastava la sorella minore. Durante un'estate trascorsa a Innsbruck nel 1849 Sofia aveva messo gli occhi sulla quindicenne Elena (1834-1890) che le aveva fatto una buona impressione, bella, ben educata, piacevole, seria e avveduta. Sofia aveva più volte chiesto informazioni alla sorella sulla nipote come possibile candidata alla mano del figlio, proprio per favorire un incontro tra i due invitò nell'agosto del 1853 per il compleanno dell'imperatore la sorella e la nipote, accompagnate da Elisabetta sorella minore di Elena a Bad Ischl la residenza estiva degli Asburgo.



Giunte a Bad Ischl le attenzioni furono tutte per Elena che aveva affascinato parenti e amici. A diciotto anni Elena presentava una bella figura alta e snella, un carattere calmo e accomodante muovendosi con grazia in ogni circostanza, per Sofia, Elena appariva la moglie perfetta per il figlio. Nessuno potè prevedere che le attenzioni del ventitrenne imperatore andassero alla cugina quindicenne Elisabetta (1837-1899) non ancora sbocciata in quella bellezza leggendaria che la renderà la donna più bella del suo tempo. La prima a rendersi conto del debole di Franz per Elisabetta fu la zia Elisa di Prussia, anche lei ospite a Bad Ischl e paragonò le espressioni assai simili che Franz aveva utilizzato per parlare di Anna con quelle con cui le parlò di Elisabetta. Elisa era molto felice per i nipoti, Elisabetta era la sua figlioccia a lei lascerà in eredità una serie di gioielli. Nota la realtà dei fatti, Ludovica ne rimase confusa, Sofia a dir poco scioccata da quella presa degli eventi, ai suoi occhi Elisabetta appariva del tutto acerba al ruolo che essere moglie dell'imperatore d'Austria avrebbe comportato, e forse già prevedeva che per una quindicenne l'etichetta di corte sarebbe potuta essere soffocante. Francesco Giuseppe fu sordo a qualsiasi tentativo della madre a farlo riflettere, Franz era semplicemente innamorato e voleva veder coronato al più presto il suo sogno d'amore con la giovane cugina, il bouquet di rose offerte a Elisabetta che segnavano la sua scelta della dama per il cotillon significavano di più era l'impegno di Franz verso Elisabetta, così la sorella minore portò via alla maggiore il futuro marito. Seguì una corsa contro il tempo sia per i preparativi del matrimonio che per l'educazione della futura imperatirice e per la confezione della dote che apparirà all'aristocrazia viennese e alla famiglia imperiale assai misera, non solo lo stesso lignaggio della giovane Elisabetta, soprattutto per quello paterno non appariva degno di una imperatrice d'Austria. Le nozze furono celebrate con grande sfarzo il 20 aprile 1854, nasceranno quattro figli Sofia (1855-1857) Gisella (1856) Rodolfo (1858) Maria Valeria (1868). Sono ben note le vicende matrimoniali fra Franz e Sissi, un matrimonio che durerà ben quarantaquattro anni, fatto di incomprensioni, visioni politiche e di vita diverse, di continue assenze da parte di lei, al dolore per la morte della figlioletta di due anni Sofia e poi per la tragica morte di Rodolfo, fino all'assassinio di Elisabetta nel 1899.



Rimasto vedovo la figlia Maria Valeria accarezzò l'idea di un matrimonio che alleviasse il padre dalla sua solitudine, a quello in realtà ci pensava la storica amante Katharina Schratt, con la zia Matilde Wittelsbach (1843-1925) sorella minore di sua madre. Anche Matilde era vedova, sin dal 1886 quando suo marito Luigi di Borbone Napoli conte di Trani si suicidò, ed aveva una figlia Maria Teresa alla quale Maria Valeria era molto legata. Matilde aveva avuto una vita matrimoniale infelice non erano mancati tradimenti da parte sua e ben presto la coppia si separò, Matilde avrebbe viaggiato per l'Europa spesso con la sorella Maria Sofia, avendo Baden-Baden come residenza fissa dove sua figlia veniva educata. Il progetto nonostante il beneplacito di Maria Valeria non si concretizzò. Francesco Giuseppe morirà ottantaseienne, ultimo sovrano della sua generazione, nel corso della prima guerra mondiale.

Edited by mounsier - 12/5/2016, 15:49
 
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view post Posted on 7/12/2011, 10:45
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Marie-Antoinette

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Straordinario!!!

Hai trovato una foto in grandezza decente di Sidonia!
Certo che era brutta forte, poverina! E pure sorda.....
 
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Vera1961
view post Posted on 8/12/2011, 22:11




ringrazio Mounsier per queste notizie, che leggo come degli interessantissimi racconti, e per le foto, molte delle quali non avevo proprio mai visto... Sì Sidonia era veramente poco affascinante, nei lineamenti la trovo molto simile all'altra sassone Matilde, anche per l'espressione così "sconfortata" del viso

mi sembra di aver letto da qualche parte che Anna di Hohenzollern ebbe veramente un matrimonio infelice con Federico d'Assia Kassel

Oddìo, anche Maria Cristina, sorella di Francesco d'Assisi, era tremenda forte!! iloveitmoreplz
 
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mounsier
view post Posted on 8/12/2011, 23:21




Ti ringrazio Vera, sono contento che questo topic ti piaccia, e mi raccomando se sai di qualche progetto matrimoniale o di qualche altro nome nei progetti già scritti aggiungilo, cos' mi aiuti a soddisfare la mia curiosità (è un invito che estendo a tutti). Ormai si sa la mia curiosità su questo argomento non ha limiti, mi piace spulciare libri e siti per scoprire di questi progetti, e chissà se alcuni di questi progetti non fossero andati in porto, ed altri candidati/e fossero stati scelti/e la storia avesse avuto un corso diverso.
 
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celeborn36
view post Posted on 9/12/2011, 10:26




E' vero Luca ed Elena hanno fatto proprio un lavoro minuzioso...li ammiro. Scusate se intervengo poco in questi topic, ma come sapete sono concentrato sul periodo della Reine. Però li leggo perchè sono curioso. Grazie ancora ragazzi per l'ottimo lavoro! (Non l'ho mai detto e colgo la palla al balzo) :66py4.gif:
 
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mounsier
view post Posted on 9/12/2011, 16:48






Francesco Giuseppe non fu l'unico figlio maschio dell'arciduca Francesco Carlo e di Sofia di Baviera in tutto ebbero quattro figli maschi, il secondo dei quali fu Massimiliano (1832-1867). Massimiliano era nato pochi giorni prima la morte del duca di Reichstag Napoleone II Bonaparte, con il quale Sofia aveva avuto una tenera amicizia, voci maliziose parlarono di una relazione tra i due e alcuni misero in dubbio la paternità del piccolo arciduca. Accurata fu la sua educazione a sette anni iniziarono i suoi studi di 32 ore settimanali, salite a 55 a diciassette anni, i suoi studi spaziavano dalla storia alla geografia, dal diritto alla tecnologia, alla diplomazia, mostrando un particolare interesse per la botanica, l'arte e la scienza. Una certa attenzione fu data anche allo studio delle lingue oltre al tedesco, imparò a parlare l' ungherese, lo slavo, l'inglese, il francese, l'italiano e lo spagnolo. Fin dalla tenera età, Massimiliano provava una certa competizione con il fratello maggiore Francesco Giuseppe, tanto da volerlo sempre superare sia negli studi che in esercizi fisici e militari. Massimiliano era un giovane allegro, di grande carisma e in grado di affascinare chi gli stava intorno con facilità. Anche se era un ragazzo affascinante, era anche indisciplinato. Era dotato di un umorismo gretto del quale ne facevano spese gli insegnanti e spesso lo zio l'imperatore Ferdinando I. Massimiliano divenne ben presto molto popolare tra il popolo e non solo era difatti il figlio prediletto della madre. Il suo charme e la capacità di accativarsi le simpatie generali aprirono presto una spaccatura con il distaccato e freddo Francesco Giuseppe, che si amplierà con il passare degli anni, ed il tempo in cui erano amici intimi lascerà lo spazio a frequenti incomprensioni, che si acuiranno anche per motivi politici, fiero assolutista Francesco Giuseppe, di idee liberali Massimiliano. Dopo la salita al trono del fratello Massimiliano fu avviato alla carriera militare entrando nelle fila della Marina austriaca divenendone capo nel 1854. In quanto comandante in capo, Massimiliano effettuò molte riforme per modernizzare le forze navali, fu determinante nel creare il porto navale di Trieste e Pola. Di animo sensibile e romantico Massimiliano s'innamorò di Paola von Liden una nobile austriaca conosciuta in un ballo nel palazzo imperiale. Massimiliano aveva conosciuto Paola nel 1850 e ne aveva ammirato l'innata simpatia e la bellezza e impiegò due anni per confessare i propri sentimenti durante un ballo di carnevale a corte, inviandole un mazzo di fiori di arancio ma non includendo però un biglietto firmato. Paola capì immediatamente da chi poteva venire, ma dovette vedersela con suo padre l' Ambasciatore von Linden, che andò su tutte le furie considerando una assoluta mancanza di rispetto che l'ammiratore della figlia avesse optato per l'anonimato, Paola sviò il discorso facendo credere al padre che i fiori fossero un regalo della sua migliore amica, la principessa Klara von Kinsky. Quella notte Paola indossò sul corpetto un mazzolino dei fiori avuti da Max presentandosi così a corte. Max prese al volo la situazione invitandola per un valzer.



Il rapporto tra i due non passò inosservato all'arciduchessa Sofia che decise di intervenire prima che le cose potessero peggiorare, e prima che la bella figura di Paola il suo buon gusto avessero ancor più presa sul figlio. Ciò che Sofia temeva era di ritrovarsi con un matrimonio morganatico in famiglia cosa della quale era contrarissima. Paola apparteneva ad una famiglia aristocratica di tutto rispetto ma non aveva sangue reale e un possibile matrimonio era assolutamente impensabile. Per cui con il figlio Francesco Giuseppe, decisero di allontanare Max dalla corte, Sofia gli suggerì una crociera nel Mediterraneo, fermandosi come prima tappa nella penisola iberica. I Braganza del Portogallo e i Borbone Spagna erano dinastie cattoliche, con principesse dell'età adatte per il matrimonio. Massimiliano partì nei primi mesi del 1852, la prima tappa fu la Spagna di Isabella II dove Massimiliano fu accolto con tutti gli onori. Sofia probabilmente sperava che un'infanta spagnola potesse affascinare il giovane Max, ma l'infanta che per età si avvicinava a Massimiliano era Maria Cristina (1833-1902) cognata di Isabella II, in quanto sorella di suo marito Francesco d'Assisi e figlia di Francesco di Paola di Borbone Spagna e Luisa Carlotta di Borbone Napoli. Maria Cristina era alta e con un viso da cavallo, per nulla affascinante non solo da un punto di vista fisico ma anche intellettuale tanto da essere definita stupida. Di certo Maria Cristina non reggeva il paragone con la bella Paola e Massimiliano lasciò la Spagna disattendendo le speranze materne.



La seconda tappa fu il Portogallo, un soggiorno piacevole attendeva Massimiliano come ospite di sua cugina Maria II in quanto figlia di Maria Leopoldina d'Asburgo Lorena sorella di suo padre, che accolse il cugino con grande affetto, a Lisbona Massimiliano ritrovò un'altra cugina Maria Amelia di Leutchenberg figlia di Augusta di Baviera sorellastra di sua madre. Massimiliano conobbe la famiglia reale e la regina Maria fu particolarmente solerte nel presentargli la propria sorellastra Maria Amelia (1831-1853) figlia del secondo matrimonio di Pietro I del Brasile e di Maria Amelia di Leutchenberg, alla quale la regina era particolarmente legata. Maria Amelia era molto bella, di una bellezza particolare quasi esotica con pelle chiara e capelli castani, alla bellezza univa anche una raffinata intelligenza. Era molto gentile, religiosa, scaltra ma anche una testa calda e divertente. Aveva ricevuto un'educazione raffinata, era molto abile nel disegno, nella pittura e nel suonare il pianoforte e amava particolarmente la poesia. Parlava portoghese, francese e tedesco e un suo insegnante disse di lei che << Aveva senza saperlo, un talento eccezionale per la dialettica, una capacità che farebbe la fortuna di un giovane studente di legge. >> Maria Amelia era particolarmente legata alla figura del padre morto quando la principessa aveva poco più di tre anni ed era solita interrogare chi lo aveva conosciuto chiedendo di raccontarle quanti più aneddoti possibili, ed era solita domandare: << Mio padre, che mi guarda dal cielo, sarà fiero di sua figlia? >> Non era mai del tutto riuscita a superarne la morte, e dopo aver visitato un giardino dove Pietro aveva piantato un sicomoro scrisse: << Una profonda tristezza mi ha invaso quando contemplando questi alberi, che erano sopravvissuti a mio padre, e probabilmente resteranno in vita più di tutti noi... è un'immagine di fragilità umana l'uomo è il più fragile di tutti gli esseri;.. muore, mentre gli oggetti che sono stati apparentemente creati per un suo uso, superano i secoli... Ma sto divagando nelle mie riflessioni malinconiche. >>
Massimiliano rimase incantato da Maria Amelia dimanticando Paola von Linden, innamorandosi di lei, la stessa Maria Amelia rimase affascinata dal giovane Max, che scrisse alla madre comunicandole la sua intenzione di fidanzarsi e sposarsi con la principessa brasiliana. Sofia accolse con gioia la notizia, non dello stesso avviso però era il fratello, ma Sofia riuscì a persuadere il figlio che diede il suo consenso, anche se non si procedette subito ad un annuncio ufficiale. Le premesse erano quelle di un matrimonio d'amore e di una vita felice per i due giovani, ma nel febbraio del 1852 Maria Amelia contrasse una febbre infettiva che non dava segno di superare, i mesi passavano e la principessa non guariva fino a quando si raggiunse una diagnosi terribile la principessa ventenne era ammalata di tubercolosi, i dottori decisero di farle cambiare clima e il 26 agosto Maria Amelia e sua madre partirono per l'isola di Madeira sbarcando il 31 agosto a Funchal, capitale di Madeira. L'intera città la salutò con gioia, e una folla seguì la principessa fino alla sua nuova casa. Maria Amelia rimase incantata dall'isola dicendo a sua madre: << Se un giorno recupererò la mia salute... Faremo lunghe escursioni in montagna, troveremo strade nuove... come abbiamo fatto a Stein. >> L'incanto dell'isola Maria Amelia lo descriverà nelle sua lettere a Massimiliano che visiterà successivamente l'isola rimanendone a sua volta affascinato. Ma la salute di Maria Amelia andava peggiorando, ed entro la fine di novembre, ogni speranza di una possibile salvezza era ormai perduta. Con l'inizio del 1853, la principessa era costretta a letto, e sapeva che la morte si stava avvicinando: << Le mie forze diminuiscono di giorno in giorno, lo sento...è l'inizio della fine >> Poco dopo la mezzanotte nelle prime ore del 4 febbraio, un prete le somministrò l'estrema unzione, Maria Amelia cercò di consolare la madre << Non piangere...lascia che sia fatta la volontà di Dio, Egli può venire in mio aiuto nella mia ultima ora, possa Egli consolare la mia povera madre >> Morì il mattino dopo verso le quattro di notte. La sua morte prostrò Massimiliano che era a Trieste, prese il lutto per la morte dell'amata che nel corso degli anni finì con l'idealizzare come una sorta di angelo.



Trascorsero quattro anni, nel corso dei quali Massimiliano non volle sentir parlare di matrimonio. Nel 1856 si preparò a far visita al re del Belgio Leopoldo I, qui conobbe la giovane figlia del re Carlotta di Sassonia Coburgo Gotha (1840-1927) Carlotta era bella, con folti capelli neri e occhi castani, seria e riflessiva, dotata di un'accurata educazione, di ottime maniere e perfetta nel ruolo di principessa, Carlotta sapeva fare sempre la cosa giusta al momento giusto e dire la cosa giusta al momento giusto. A diciasette anni Carlotta rimase affascinata dal biondo, alto e galante arciduca, diverso da ogni altro candidato che il padre le aveva proposto, in particolare il re del Portogallo Pietro V. Anche Massimiliano rimase affascinato da Carlotta ma forse non provò lo stesso sentimento che provò per Maria Amelia. Tuttavia ben presto i due si fidanzarono con grande gioia dell'arciduchessa Sofia e si sposarono il 27 luglio 1857. Si trasferirono nel Lombardo Veneto dove Massimiliano era stato investito dal fratello del ruolo di governatore fino al 1859 dopo essere stato congedato dal fratello per le sue idee liberali. Trasferitisi nel bellissimo castello di Miramare vissero una vita tranquilla fino a quando Napoleone III offrì a Massimiliano la corona del Messico, una corona difficile in un paese sconvolto dalle rivolte civili, anche se la famiglia sia di Massimiliano che di Carlotta ne erano contrari i due accettarono il difficile impegno, Massimiliano avrebbe finalmente avuto un suo ruolo. Il regno fu difficile nonostante tutta la buona volontà della coppia, tra loro non mancarono incomprensioni e tradimenti da parte di Massimiliano. La situazione politica messicana divenne sempre più difficile il ritiro delle truppe francesi perno fondamentale per una stabilità del governo di Massimiliano, la mancanza di aiuti europei l'aiuto degli americani ai repubblicani messicani spinsero le cose sempre più in negativo, mentre Carlotta partì per l'Europa alla ricerca di aiuti dove però alla fine impazzì, Massimiliano ritiratosi nel febbraio 1867 a Querétaro, vi sostenne un assedio durato alcune settimane. L'11 maggio l'Imperatore Massimiliano decise di tentare una fuga attraverso le linee nemiche, ma venne intercettato e, sottoposto ad una corte marziale, condannato alla fucilazione da Benito Juarez. Massimiliano moriva a trentaquattro anni.

Edited by mounsier - 6/5/2016, 10:48
 
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