Che dire, da rivedere un sacco di volte, anche se da un lato fa tristezza pensare che una volta venivano prodotti sceneggiati così belli e che adesso non facciano che squallide fiction. Non c'è paragone!
La storia narrata bene o male la conoscono tutti. C'è da fare l'Unità d'Italia, si infila la Castiglione nel letto di Napo alla terza e poi si manda Nigra a Parigi che si innamora della Zizì.
La vicenda è ben articolata nel corso dei cinque episodi e ogni scena è piuttosto lunga e regala un sacco di dialoghi (cosa assai diversa dalle sceneggiature delle odierne fiction, ricchissime di scene ma con un'estrema pochezza di contenuto). Gli attori mi sono piaciuti tutti. Il protagonista, Sergio Fantoni, che intepreta Costantino Nigra, oltre ad essere bravissimo è davvero bello
E' un piacere vederlo nelle scene, con la sua voce da principe azzurro (è anche doppiatore infatti) e le belle giacche di metà ottocento che gli donano molto. Virna Lisi è perfetta nel ruolo della contessa di Castiglione: bellissima, di una bellezza perfetta (in certe scene sembra la Romy Schneider di Visconti), porta le crinoline con naturalezza, ha la voce e le movenze di una diva ed i suoi occhi sono di una profondità magnifica. Lea Padovani, pur non assomigliando fisicamente ad Eugenia, la incarna in maniera eccezionale: regale, fiera, orgogliosa, gelosa e donna tormentata per un amore impossibile.
Ovviamente, da grande sceneggiato italiano, non può mancare quel buonismo risorgimentale che ci mostra il caro vecchio re Vittorio Emanuele che vuol salvare l'Italia e gli italiani (nel finale è irrinunciabile il nostro inno). Ma non mancano neanche scenografie eleganti, crinoline magnifiche, musiche da filmone hollywoodiano e personaggi famossissimi (Garibaldi, Bixio, Flaubert e svariati artisti della corte imperiale). Fa la sua bella comparsa anche Winterhalter che non può che dipingere Eugenia senza sorriso e Merimée, l'autore della Carmen, regala la frase più bella dello sceneggiato: «Pensa, se uno raccontasse a tutte le ragazzette innamorate che anche le imperatrici piangono, non ci crederebbero».
E pensare che nell'ultima Castiglione-versione-film ci hanno messo la Francesca Dellera!