Maria Antonietta - Regina di Francia

Gilbert Motier, marchese di Lafayette, "Blondinet" per Marie-Antoinette

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celeborn36
view post Posted on 16/5/2012, 16:49




Marie-Joseph-Paul-Yves-Roch-Gilbert Motier, marchese di Lafayette nasce il 6 settembre 1757 al castello di Chavaniac (Alta Loira) nell’Auvergne. Proviene da una famiglia nobile e sceglie di intraprendere la carriera militare, come suo padre, Gilbert-Michel-Louis-Christophe-Roch Motier, colonnello dei granatieri, ucciso il 1 agosto 1759, dagli inglesi a Minden in Germania.

Fa i suoi studi presso il collegio du Plessis (attualmente liceo Louis-le Grand) e abita in un appartamento al Palazzo del Lussemburgo a Parigi. Alla morte di sua madre nel 1770 e poi di suo nonno Marchese de La Rivière, lo stesso anno, eredita una fortuna abbastanza considerevole (di cui 120,000 livres di rendita)
Nell’aprile 1771 debutta nel servizio militare come moschettiere Nero del Re. Nel febbraio 1773 entra a Versailles al servizio del duca di Noailles, entra in contatto con i giovani della famiglia reale, il conte d’Artois e il futuro Luigi XVI. Tre mesi più tardi è nominato luogotenente dei Dragoni di Noailles. E’ promosso a grado di capitano, alla sola età di 17 anni.

L’11 aprile 1774, nella cappella dell’Hotel de Noilles a Parigi, sposa Adrienne de Noailles, figlia del duca d’Ayen e pari di Francia e si ritrova alleato ad una delle famiglie più potenti di Francia; da questo matrimonio la coppia avrà quattro figli:

- Henriette (1775 -1777)
- Anastasie Pauline (1777-1863) che sposerà il Gernerale Marie-Charles César Florimond de Fay de La Tour Mauburg
- George Washington Louis Gilbert (1779-1849) il cui padrino era George Washington, futuro presidente degli Stati Uniti
- Marie Virginie (1782-1849) che sposa Louis de Lasteyrie.

Nel corso dell’estate 1774, parte per delle manovre a Metz, al suo ritorno a Parigi, in settembre la coppia fa vita mondana a Versailles, ma Lafayette non si sente a suo agio in mezzo a quella aristocrazia frivola e pettegola.
Nel 1775 ritorna a Metz in compagnia di suo cognato, il visconte di Noailles. Sarà in una cena avvenuta l’8 agosto di quello stesso anno, organizzata da Charles-François conte de Broglie con il duca di Gloucester, fratello del re d’Inghilterra Giorgio III, che Lafayette e qualche altro franco-massone, apprenderanno della rivolta degli Insorti per i quali la guerra d’Indipendenza era stata dichiarata quattro mesi prima. Nasce così l’idea di andare a portare l’aiuto agli insorti americani.

Nell’aprile 1776 Silas Deane è inviato in Francia dal Congresso Americano , come diplomatico per reclutare degli ufficiali e acquistare delle armi. A Parigi allaccia negoziazioni con il ministro Vergennes e con Beaumarchais. Lafayette afferma di aver proposto la sua candidatura ma bisognava trovare del denaro ed armare una nave. Luigi XVI sostiene in segreto gli Insorti. Anche il duca d’Ayen e il visconte di Noailles sperano di allacciare i rapporti con gli insorti ma le sconfitte di questi ultimi nel novembre 1776, scoraggiano i due nobili. Lafayette fedele alle sue idee di libertà annuncia, in seguito alla Dichiarazione d’Indipendenza delle Colonie Inglesi in America (4 luglio 1776) la sua decisione di combattere a fianco della nuova nazione. Luigi XVI ritratta ufficialmente i rapporti con i coloni da parte della nobiltà francese.

Il 7 dicembre 1776 Lafayette, sostenuto dal conte di Broglie, firma in segreto un impegno come “generale maggiore” nell’esercito americano ma senza pretendere alcun stipendio. Lo stesso mese Luigi XVI proibisce la partenza delle navi di Beaumarchais “La Saine” e l”Anphitrite”. Lafayette goffo e timido è in balia delle influenze del Duca d’Ayen e del conte de Broglie le cui ambizioni sono contraddittorie. Disprezzato più o meno da un suocero brillante cortigiano che si è distinto nella Guerra dei Sette Anni, non sa come ottenere l’appoggio per il suo progetto americano, in compenso il conte de Broglie, amico di suo padre e suo zio lo sostiene.

Dopo un breve viaggio a Londra, il 16 marzo è a Parigi e parte per Bordeaux dove arriva il 19 marzo e firma la carta d’imbarco il 22 marzo i suoi domestici e gli altri ufficiali. Il 26 marzo “La Victoire” approda a Saint-Sébastien, salta su un cavallo per recarsi di nuovo a Bordeaux. I suoi parenti sono furiosi e in lacrime, viene convinto di avere la polizia alle calcagna, pure il Re avrebbe spedito una lettera di cachet per proibirgli di partire. Scoraggiato per un attimo, Lafayette parte nonostante le rimostranze di suo suocero, “in nome della libertà che venero” e il 10 aprile saluta il conte di Broglie, il quale lo esorta a non cambiare nulla del piano previsto: - Luigi XVI non si muove – gli confida – questa storia è opera del clan dei Noailles -. Dal canto suo Lafayette finge di recarsi a Marsiglia per riunirsi a suo suocero, incaricato dalla Corte in un affare in Italia. Ma alla prima tappa devia verso Bayonne e ritrova “La Victoire”. Il viaggio dura quasi sette settimane e per tre il povero Lafayette soffre di mal di mare.

Arriva a South Inlet, vicino a Georgetown il 13 giugno 1777 nella Carolina del sud, sfuggita al blocco degli Inglesi, il 18 giugno “la Victoire” entra nel porto di Charleston. Dopo una settimana di riposo, il marchese raggiunge il 27 luglio Philadephia dove il Congresso è in sessione. La freddezza con cui viene accolto sorprende Lafayette. Due giorni dopo il marchese invia al presidente del Congresso (John Hancock) un breve biglietto: “Dopo i miei sacrifici, ho diritto d’esigere due grazie: una è di servire a spese mie, l’altra è di cominciare a servire come volontario”. Il 31 luglio il Congresso decide di nominarlo general-maggiore. Devoto alla causa della giovane nazione americana grazie al suo amico Benjamin Franklin, Lafayette viene conquistato da un affetto quasi figliale per il generale Washington di cui divenne membro del suo stato maggiore. L’11 settembre 1777 alla Battaglia di Brandywine viene ferito ad una gamba. Il 25 riporta la sua prima vittoria. Battuto a Barren Hill il 18 maggio 1778 fa un’abile ritirata e batte Clinton a Monmouth il 28 giugno 1778, dopo un periodo di malattia decide di ritornare in Francia da sua moglie che sei mesi prima aveva affrontato la morte della figlia primogenita. Il Congresso gli concede il congedo e gli promette di fargli dare da Franklin una spada d’onore a Versailles.

Lafayette arriva a Versailles il 12 febbraio 1779 per ripresentarsi a Rochefort il 10 marzo 1780 per imbarcarsi per la sua seconda missione in America a bordo dell’ “Hermione”. L’ “Hermione entra in Boston il 28 aprile 1780 e Lafayette parte alla volta di Morristown al fine di ricongiungersi con il Generale Washington. Nella primavera 1781 Lafayette occupa Richmond e Williamsburg. E il 19 Ottobre 1781 capitola la città di Yorktown grazie all’aiuto che Washington e Rochameau forniscono a Lafayette, ciò porterà al riconoscimento degli Stati Uniti da parte dell’Inghilterra il 30 novembre 1782.

Di ritorno in Francia Lafayette viene promosso maresciallo in campo nell’esercito francese ma le sue opinioni politiche risultano ingombranti. Nel novembre 1782 parte da Brest per far rotta verso Cadice, l’ammiraglio d’Estaing riunisce una straordinaria flotta per attaccare gli inglesi alle Antille e poi in America. Una volta ottenuta la pace in quest’ennesimo conflitto il nostro Lafayette ritorna in Francia, passando da Madrid dove ricopre il ruolo di Ambasciatore degli Stati Uniti.
Nel mese di maggio 1783, Luigi XVI lo fa Cavaliere di San Luigi, cosa straordinaria per uno della sua età (ha solo 26 anni); l’anno seguente accetta l’invito di George Washington e si imbarca un’altra volta per gli Stati Uniti, questo terzo viaggio dura 4 mesi e ritorna in Francia il 20 gennaio 1785. Nel 1785 Lafayette compra un terreno nella colonia francese della Caienna. Vi lavoravano 70 schiavi, Lafayette che li compra, li emanciperà e pagherà loro uno stipendio per il lavoro svolto nella tenuta. Quando fu imprigionato nel 1792 la proprietà fu confiscata e i lavoratori rivenduti come schiavi.

Deputato della nobiltà di Riom (Auvergne) agli Stati Generali nel marzo del 1789, Lafayette viene eletto il 13 luglio 1789, vice-presidente dell’Assemblea. Propone una dichiarazione europea dei Diritti dell’uomo l’indomani della presa della Bastiglia e viene eletto comandante della Guardia Nazionale di Parigi composta da 48,000 cittadini.
Nello stesso anno le giornate del 5-6 ottobre lo vedono protagonista. Lafayette arriva al castello di Versailles alle 22.30 con le sue guardie nazionali. Il generale presenta al Re la domanda del ritorno a Parigi della famiglia Reale. Il marchese assicura il Re che non ha nulla da temere che ha tutto sotto controllo e, dopo varie ispezioni, lui stesso va a dormire, nelle prime ore del 6 ottobre, una folla inferocita entra nel Castello, la vita della Regina è in pericolo, ma sarà solo qualche ora più tardi che Lafayette arriverà in soccorso della famiglia Reale.
Partigiano di una rivoluzione moderata, rispettoso dell’ordine, fedele al Re ma promotore di una monarchia costituzionale, è violentemente attaccato da Danton e Marat, diventa il personaggio più considerato in Francia, la festa della Federazione del 1790 rappresenta l’apice della sua carriera politica.

L’anno seguente la sua stella comincia a declinare. Nella notte tra il 20 e 21 giugno la famiglia Reale fugge da Parigi proprio sotto gli occhi di Lafayette, sia Madame Royale che Fersen e Maria Antonietta asseriscono di essersi imbatutti nel generale. Il 17 luglio 1791 si rende responsabile della morte di una cinquantina di persone durante una carica che reprimerà la manifestazione nel Campo di Marte.
Il 19 agosto 1792 viene dichiarato traditore della nazione e per evitare la sua condanna, lascia la Francia ma, arrestato dagli Austriaci come uomo pericoloso, viene incarcerato dapprima a Magdeburg, poi a Nesse e alla fine Olmutz (dove la moglie e figli lo raggiungeranno)

Liberato nel 1797, ma condannato all’esilio, rientra in Francia verso la fine del 1799 prima di essere radiato dalla lista degli emigrati (1800). Rientrato in patria si ritira nella proprietà di sua moglie di La Grange-Bléneau. Lafayette rimarrà lontano dal potere e da Napoleone di cui condanna gli eccessi.
Si allea di nuovo con i Borboni alla prima Restaurazione, ma caduto subito in disgrazia presso Luigi XVIII, ritorna nella sua proprietà, tuttavia si oppone a Napoleone durante i Cento Giorni e diventa uno dei capi dell’opposizione. All’annuncio della disfatta di Waterloo partecipa alle negoziazioni di pace con gli alleati.
Deputato di Seine-et-Marne nel maggio 1815, è eletto vice-presidente della camera dei Rappresentanti (4 giugno 1815). Diventa membro dell’opposizione liberale sotto la seconda Restaurazione (8 luglio 1815)

Nel 1822 deve ritirarsi ancora nelle sue terre dopo aver commesso l’errore di unirsi alla cospirazione della Charbonnerie (rifiuto del ritorno dei Borboni in Francia), sarà uno dei pochi a non essere arrestato dopo la scoperta del complotto. Dopo un altro viaggio negli Stati Uniti viene rieletto deputato di Meaux nel giugno 1827 e nel luglio 1830. Partecipa attivamente all’insurrezione di Luglio 1830 ma rifiuta la creazione di una repubblica di cui gli si offre al presidenza. Si unisce al partito degli orléanisti e contribuisce all’ascesa al trono di Luigi Filippo. E’ nominato di nuovo Comandante della Guardia Nazionale e riceve Luigi-Filippo all’hotel de Ville. Si oppone quasi da subito al Re e rompe tutti i rapporti con lui.

A 67 anni Lafayette riparte per gli Stati Uniti su invito del presidente James Monroe. Sarà il suo ultimo viaggio. È accompagnato da suo figlio George Washington de Lafayette. Il marchese visita 182 città e sempre in un bagno di folla che va a celebrarlo. Lascia l’America, a bordo del “Brandywine” l’8 settembre 1825 e arriva un mese dopo in Francia portando con sé una cassa contenente della terra americana che verrà poi sparsa sulla sua tomba al cimitero di Picpus.

Lafayette muore il 20 maggio 1834 a Parigi, e viene sepolto, come detto sopra, al cimitero di Picpus dove riposa accanto alla moglie Adrienne de Noailles deceduta nel 1807.
 
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view post Posted on 17/5/2012, 11:09
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Marie-Antoinette

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Bel soggettino, non c'è che dire... ha avuto la fortuna di nascere bene e sposarsi meglio. Non fosse stato per quello non se lo sarebbe filato nessuno nemmeno se fosse stato in America, che è la sola cosa che ci faccia ricordare quest'esserino inutile che in vecchiaia cuoceva leziosamente frittaine ed omelettes per la Cristinetta di Belgioioso quand'era esule parigina.
chissà perché quando uno si lega all'America fa fortuna, o per lo meno spesa abbondantemente le cronache in un senso o nell'altro?

 
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view post Posted on 18/5/2012, 14:16
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Nefer Snefru @ 17/5/2012, 12:09) 

Bel soggettino, non c'è che dire... ha avuto la fortuna di nascere bene e sposarsi meglio. Non fosse stato per quello non se lo sarebbe filato nessuno nemmeno se fosse stato in America, che è la sola cosa che ci faccia ricordare quest'esserino inutile che in vecchiaia cuoceva leziosamente frittaine ed omelettes per la Cristinetta di Belgioioso quand'era esule parigina.
chissà perché quando uno si lega all'America fa fortuna, o per lo meno spesa abbondantemente le cronache in un senso o nell'altro?


A me piace Lafayette: anche se ha commesso degli errori, in fondo era un idealista.
Anche la moglie Adrienne fu un esempio di fedeltà coniugale commovente (https://ladyreading.forumfree.it/?t=48510881).
 
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view post Posted on 19/5/2012, 11:32
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 18/5/2012, 15:16) 
A me piace Lafayette: anche se ha commesso degli errori, in fondo era un idealista.
Anche la moglie Adrienne fu un esempio di fedeltà coniugale commovente (https://ladyreading.forumfree.it/?t=48510881).

A me non ha mai detto molto, ma se da quando esiste il forum nessuno aveva mai pensato di dedicare un topic ad un personaggio che, tutto sommato, è finito anche nei libri di storia delle elementari, ma soprattutto nessuno s'è accorto che mancasse, con tutte le volte che il suo nome è saltato fuori in altre discussioni una qualche ragione ci sarà. A parte la pigrizia generalizzata, ovvio :D
Sua moglie, invece, mi ricorda molto la moglie del conte de Lavalette, il ministro delle poste di Napoleone: quando lui fu imprigionato lei trovò il modo di sostituirsi a lui in cella e farlo evadere

 
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celeborn36
view post Posted on 24/7/2012, 19:51




023%5Bamolenuvolette.it%5D1789%20le%20marquis%20de%20la%20fayette
Il ritratto di Blondinet conservato a Versailles nella Sala del 1792 e che volutamente non ho fotografato!
 
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4 replies since 16/5/2012, 16:49   709 views
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