| Una duchessa si è permessa di posare il suo mantello di raso bianco su uno degli sgabelli disposti di fronte al letto di Maria Leszczynska. Rispettoso dei regolamenti, un valletto prende il capo di vestiario e lo porta su una panca nell ‘anticamera. Il gatto di Sua Maestà trova la stoffa di suo gusto…..e li fa i suoi bisogni. L a duchessa,andando via, nota il danno, e torna furibonda dalla regina,il mantello in mano. A lamentarsi dell’impertinenza della sua gente,che non ne ha preso cura. “Sappiate, signora,” replica Maria “che voi avete della gente, ma io no. Io ho ufficiali della mia camera,che si sono comperati l’onore di servirmi. Si tratta di uomini bene educati e istruiti….Se voi aveste osservato le forme adatte al vostro rango,non vi sareste esposta a vedere i vostri indumenti gettati sulle panche dell’anticamera.
Nel 1731, in occasione della cerimonia della lavanda dei piedi ai bambini poveri,il giovedi santo, Madame de Gontaut-Biron attacca lite con Madame de Rupelmonde,che,come lei, è al servizio della regina. Nella sua qualità di duchessa, pretende di passare per prima. Poco paziente, madame de Rupelmonde la prende per un braccio, e la tira indietro. Il battibecco si fa aspro. Le due donne di danno reciprocamente della p…… e finiscono per mandarsi a f………,alla lettera. Questo linguaggio non turba Maria , la regina, ma essa placa le sue dame d’onore ,che si esprimono come pescivendole. L’incidente si propaga nelle galleria. Il giorno dopo il cardinale Fleury,preso come arbitro,risolve con gravità la questione, a favore della duchessa. Madame de Ruplemonde, frenando il proprio dispetto, s’inchina.
Luigi XV ama la gioventu’. Se gli capita d’incontrare in una galleria , un paggio sfuggito al servizio, si diverte a tirargli le orecchie. Cosi nel 1747 ,punisce in allegria il giovane Bontemps , il quale si era nascososto dietro una portiera, con il frustino del re in mano,per fare un brutto tiro al suo compagno Villepail. Ma il colpo lo riceve Luigi XV. Invano Bontempes pèiange e supplica “Sire perdonatemi, è stato Villepail a picchiarmi, e io credevo che fosse lui!”. Le orecchie del ragazzo sono duramente strapazzate, il re ride di tutto cuore, Bontemps un po’ meno.
(….)Poco dopo la mezzanotte comparve la regina, senza maschera. IL suo vestito era cosparso di perle e di mazzolini di fiori. Sulla sua testa splendevano in tutto il loro fulgore i due diamanti piu preziosi della corona, il Sancy e il Règent. La scortavano il delfino, mascherato da giardiniere , e la delfina , in costume da fioraia. Quest’ultima ,avvezza alla rigida etichetta spagnola, era stupita dalla spigliatezza e dai modi liberi di Versailles. E,non volendo apparire compassata, accettò di ballare con un bel gentiluomo in maschera. L’uomo si dichiarò spagnolo; e dalla nobiltà del suo comportamento, risultava evidente che poteva trattarsi solo di un Grande di Spagna. Sembrava perfettamente informato di tutte le voci che correvano sul matrimonio. All’infanta, alquanto incuriosita, sarebbe piaciuto sapere chi fosse quel personaggio. M a l’altro non le lasciò indovinare il suo segreto, e scomparve prima della finr del ballo. La sua vera identità fu conosciuta soltanto il giorno dopo.: l’uomo era il cuoco spagnolo del marchese di Tessè. Tutta la corte rise a crepapelle, e la povera delfina, che non aveva saputo tacere ,rimase alquanto mortificata.
Luigi XV si annoia e la sua noia si spinge tanto oltre da accompagnarsi con un certo gusto dei pensieri funebri. Forse , la spetto morboso del suo carattere gli viene fin dalla nascita: non ha forse perduto a distanza di pochi giorni, quando aveva 2 anni, il padre e la madre? Quando qualcuno si avvicina al passo estremo, Luigi si diletta nei minimi dettagli. Chiede ai cortigiani se hanno deciso il luogo della loro sepoltura. “Dove vi farete sotterrare?” domanda un giorno al marchese di Souvrè “ Ai vostri piedi, sire!” risponde brutalmente il vecchio gentiluomo. Lui gi XV resta ammutolito. Una risposta tanto cruda sarebbe stata inimmaginabile, ai tempi di Luigi XIV.. E’ ossessionato dai pensieri macabri. Se vede un cimitero in campagna,nel corso di un viaggio, fa fermare la carrozza e ordina ad un postiglione di andare a vedere se ci sono tombe scavate di recente. L’uomo ritornando , gli dà una risposta afferamativa. “davvero c’è da farsi venire la nausea” esclama la marescialla di Miropex, che è in carrozza con la Pompadour.
La regina Maria Leszczynska si è fatta forse influenzare dal gusto del macabro del marito? E’ stata lei ,infatti, a lanciare la moda delle BELLES MIGNONNE; si tratta di teschi che si contemplano a lungo per convincersi della vanità della vita di corte. La belle mignonne è adorna di catenelle e illumunata da candele.. Si dice che quella della regina sia il teschio di Ninon De Lenclos.Almeno, la regina lo crede, e nessuno tenta di disingannarla.
La regina , riceveva con molta grazia e dignità ; ma accade spesso ai grandi di ripetere le stesse domande, e la sterilità delle idee è più che giustificata nei ricevimenti pubblici nei quali vi sono ben poche cose da dire. Un ambasciatrice era incinta, ma cionondimeno si recava assiduamente dalla regina, la quale, tutte le volte che la vedeva, le domandava se era incinta, e dopo la risposta affermativa, le chiedeva di quanti mesi. Annoiata dal ripetersi delle stesse domande, e offesa dalla dimenticanza totale ,l’ambasciatrice, alla consueta domanda, “siete incinta?” rispose “No, signora” . Immediatamente , la risposta ricordò alla regina quella che aveva avuto altre volte. “Come signora, mi sembra che più volte mi abbiate detto che lo eravate; forse avete partorito? “ “No signora, ma ripetendo sempre la stessa cosa a Vostra Maestà , temevo di annoiarla” Da quel giorno l’ambasciatrice fu ricevuta molto freddamente alla corte di Maria Leczczynska
Edited by yolande84 - 30/9/2012, 00:31
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