Maria Antonietta - Regina di Francia

Caterina Cornèr, Regina di Cipro, Armenia e Gerusalemme.

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view post Posted on 22/12/2009, 01:35
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Marie-Antoinette

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La Serenissima Repubblica di Venezia ha dato i natali a diverse donne che, in un modo o nell’altro, hanno segnato la storia. Da una famiglia in particolare ne conto almeno due: Elena Lucrezia Cornèr Piscopia, che fu la prima donna laureata al mondo, e Caterina Cornèr, Regina di Cipro. Il nome di famiglia, Cornèr, è solitamente italianizzato in Cornaro: è una delle dodici famiglie tribunizie di Venezia e vanta (a torto o a ragione, non si sa bene) di discendere dalla Gens Cornelia.

[NdMauro: Cornèr, con la “e” accentata, non Còrner: sono patrizi veneziani, non una partita di calcio]

Caterina Cornèr nasce a Venezia il 25 novembre del 1454, da Marco Cornèr, fratello minore del Procuratore Andrea Cornèr, e Fiorenza Crispo, a sua volta figlia di Niccolò Crispo di Santorini, Reggente Veneziano dell’Arcipelago, e di Valenza Comneno Paleologo, figlia dell’imperatore Giovanni IV di Trebisonda (è l’odierna Trabzon, in Turchia).

L’educazione di Caterina fu molto curata, la ragazza fu messa in un monastero a Padova fino all’età di 14 anni, quando si delineò il progetto di far sposare Giacomo II di Lusingano, re di Gerusalemme, di Cipro e di Armenia, con una patrizia veneziana per stringere politicamente legami tra Venezia e Cipro: la scelta cade appunto su Caterina. Diversi sono i motivi alla base: primo tra tutti, il potere della famiglia Cornèr, che dal matrimonio reale avrebbe tratto un enorme prestigio sociale, oltre che economico: la famiglia possedeva vasti terreni e piantagioni a Cipro da oltre 200 anni, tanto che il feudo di Episkopi darà il nome ad un ramo della casata, i Cornèr Piscopia. Inoltre Giacomo II era un illegittimo, e per giunta anche Arcivescovo, e temendo le manovre della vera erede al trono, Carlotta di Savoia, cercava di garantirsi la protezione di una delle maggiori potenze della zona, appunto Venezia. Lo zio di Caterina, il Procuratore Andrea Cornèr, era amico intimo di Re Giacomo e gli promise la protezione veneziana assieme della mano della nipote, che sposò per procura, con l’ambasciatore Filippo Mistahel che rappresentava il Re di Cipro, il 30 luglio 1468, e per l’occasione ricevette un onore mai tributato prima a nessun’altra donna: il Senato la nominò Figlia della Repubblica. La famiglia Cornèr ci guadagnò diritti sulle città di Famagosta e Cerines, Caterina ricevette una dote di centomila ducati d’oro.

La nuova Regina di Cipro, tuttavia, arrivò sull’isola solo nel 1472, dove furono celebrate solennemente le nozze col re nella città di Famagosta; il matrimonio fu di breve durata: Giacomo II muore tra il 6 e 7 luglio del 1473, probabilmente per le conseguenze di un incidente di caccia, lasciando Caterina incinta dell’erede al trono, Giacomo III (detto il Postumo), che a sua volta morirà l’anno seguente di febbri malariche: fu così che l’intera eredità dei Lusignano passò nelle mani della Regina Caterina.

Poco dopo la morte del Re scoppiò una sommossa a Famagosta, volta a mettere sul trono l’erede legittima Carlotta, figlia di Giovanni II, sorellastra del defunto Giacomo II e sposata con suo cugino germano Luigi di Savoia, conte di Genova. Ovviamente Venezia reagisce e manda a Cipro un consiglio di Reggenza per sostenere Caterina: è composto da suoi parenti, tra cui figurano lo zio Andrea Cornèr ed il cugino Marco Bembo.

Dopo la morte di Giacomo III, e quindi con il potere passato di fatto nelle mani dei veneziani, la nobiltà cipriota si trovò ad essere inquadrata nel Maggior Consiglio dell’isola, che era formato da 145 membri e nel quale i veneziani che si erano stabiliti a Cipro sedevano di diritto.
Il 14 novembre del 1473 un gruppo di nobili catalani, guidati dall’Arcivescovo di Nicosia, riesce a penetrare nel Palazzo Reale fin nella stanza della Regina, e qui vengono uccisi Andrea Cornèr (lo zio), il cugino Marco Bembo, il medico ed un domestico. La Regina rimase rinchiusa e sotto stretta sorveglianza, ma non prima di essere stata obbligata a consegnare denaro, gioielli ed il sigillo di Stato. I ribelli progettavano di far sposare Carlotta, figlia naturale di Re Giacomo II con Alfonso d’Aragona, figlio di Ferdinando Re di Napoli, costringendo Caterina a cedere i diritti alla corona del figlio Giacomo III.
Per tutta risposta Venezia inviò dieci galee agli ordini del Provveditore Vettor Soranzo, che arrivarono a Famagosta il 23 novembre: i veneziani ebbero ragione dei rivoltosi, occupando rapidamente la città. Caterina continuò a regnare, ma sotto la costante protezione della Repubblica di Venezia anche dopo la morte del figlio, avvenuta nel 1474: il Senato ordinò che la Regina fosse affiancata da un Provveditore e da due patrizi veneziani come Consiglieri, che le truppe fossero agli ordini del Provveditore, e che guarnigioni veneziane presidiassero Famagosta e Kyrenia. Caterina rimase regina quasi solo per facciata, in ultima analisi: nessuna decisione poteva essere presa senza il suo benestare, e solamente i suoi stendardi potevano sventolare dalle fortezze; questo anche per dare l’impressione ai nobili ciprioti l’impressione di essere partecipi del potere. Nel frattempo, suo padre Marco muore a Venezia, e la madre, Fiorenza Crispo, lascia Cipro per tornare in patria.

Questo stato di cose prosegue fino al 21 febbraio 1487, giorno in cui il Senato veneziano decide di annettere il regno di Cipro ai domini della Serenissima Repubblica di Venezia, specie sapendo che Alfonso d’Aragona prosegue nei suoi intrighi. Il Consiglio dei Dieci viene incaricato dell’esecuzione della delibera; il 28 ottobre 1488 i Dieci danno ordine al Capitano Generale Francesco Priuli di ricondurre Caterina a Venezia, di riffa o di raffa, con le buone o con le cattive se servisse: un suo rifiuto l’avrebbe fatta trattare da ribelle, con la perdita del più che suntuoso appannaggio. Viene parimenti ordinato a Giorgio Cornèr, fratello della Regina, di raggiungere il Capitano Generale a Cipro e di esercitare tutta la sua influenza sulla sorella per convincerla ad abdicare in favore della Repubblica. Caterina non aveva nessuna intenzione di arrendersi facilmente, ma la minaccia dell’arrivo dell’armata veneziana, con la conseguente perdita di ogni minimo vantaggio per l’intera famiglia, la fa capitolare.

Il 26 febbraio 1489 a Famagosta, dopo un solenne Te Deum, si ammaina la stendardo dei Lusignano e si issa il gonfalone di San Marco. La cerimonia viene ripetuta, alla presenza della Regina, in tutte le città cipriote, compresa Nicosia. Il 18 marzo, vestita completamente di nero, la Regina Caterina Cornèr lascia per sempre Cipro.

Venezia fu tuttavia generosissima con colei che aveva nominato “Figlia adottiva della Repubblica”, tributandole un’accoglienza memorabile il 6 giugno 1489: la Regina salì sul Bucintoro, dove prese posto fianco a fianco con il Doge Agostino Barbarigo. Dopo un breve temporale il corteo, al suono delle campane, si recò in processione nella Basilica di San Marco dove venne celebrato un solenne pontificale e dove Caterina ufficializzò anche in patria la rinuncia alla corona di Cipro; la Regata Storica si tiene ogni anno a Venezia il 5 settembre proprio in ricordo dell’accoglienza riservata alla Regina di Cipro. Seguirono poi sontuose onorificenze date anche al fratello Giorgio per la sua opera di persuasione ed i banchetti durarono la bellezza di tre giorni.
Caterina fu anche nominata domina Aceli, ossia signora di Asolo, con il privilegio di conservare negli atti ufficiali il titolo ed il rango di regina: Reina de Jerusalem Cypri et Armeniae. Asolo era una piccola signoria, una cittadina della Marca trevigiana comprensiva anche di trentatrè villaggi, ma di una rara bellezza.

Gli ambasciatori di Asolo si presentarono a Caterina vicino a Treviso, il 10 ottobre 1489, portandole il primo saluto della comunità; la Regina ricevette in seguito l’omaggio del Podestà di Asolo e di altre personalità.
La sera dell’11 ottobre fu ricevuta sul piazzale della cittadina dalle Autorità, in una folla di 4000 persone, e poi si recò nel Duomo per il Te Deum; il giorno seguente partecipò alla messa e poi ascoltò, sotto la loggia, il discorso di benvenuto pronunciato da Taddeo Bovolini, giurista e letterato asolano.
I festeggiamenti continuarono il mese seguente: il 9 novembre fu tenuta una giostra ad Asolo, alla quale parteciparono i gentiluomini della cittadina.

Caterina arrivò ad Asolo accompagnata da una piccola corte: un cappellano cipriota, i suoi due segretari, un medico, due cancellieri ed un maggiordomo, oltre a Nicolò Priuli, podestà in Asolo dal 1489 al 1497, e Filippo Cornèr, fratellastro di Caterina, che diventerà cancelliere regio in Asolo. Dopo essersi insediata nella cittadina, Caterina strinse legami di amicizia e politici con gli esponenti più in vista delle famiglie asolane, e richiamò attorno alla corte asolana letterati famosi, come Pietro Bembo, futuro Cardinale, che qui ambientò Gli Asolani, Luigi da Porto, Andrea Navagero, il Giorgione ed altri.

Caterina regnò per 20 anni con il suo seguito nel Palazzo Pretorio, oggi sontuoso castello di origine medioevale che conserva la torre dell’orologio, la torre mozza e la sala delle udienze della Regina. Amava anche molto la sontuosa villa che si era fatta costruire vicino ad Asolo, ad Altivole, che il Bembo aveva battezzato per Lei “il Barco” (il fienile, il pagliaio), luogo di delizia e di caccia.

La Regina fu molto dedita alle opere pie: benefici e donazioni a favore di parenti, di amici e della chiesa di Asolo; le prediche del beato Bernardino da Feltre, nel maggio del 1492; le elargizioni, nel 1505, di granaglie fatte arrivare da Cipro per il popolo asolano colpito da carestia. Istituì anche un Monte di Pietà, e non trascurò le attività mondane come le nozze della fedele damigella Alvisa con Floriano de’ Floriani nel castello di Asolo nel 1494.
Caterina andava spesso a Venezia, non troppo distante da Asolo, e frequentava anche la magnifica villa del fratello Giorgio a Murano, considerato elegante luogo di villeggiatura per tutto il cinquecento. Qui nel 1493 Caterina ospitò Isabella d’Este Gonzaga, Marchesa di Mantova e poco dopo Beatrice Sforza, Duchessa di Milano. In questa villa, l’umanista Andrea Navagero piantò un raro giardino botanico, il primo in Europa.
Ugualmente a Venezia riceveva splendidamente i suoi ospiti nel Palazzo sul Canal Grande, che Giorgio aveva messo a sua totale disposizione dopo la morte della madre.
Un ulteriore possedimento era a San Cassiano, dove la Regina di Cipro, aprì le sale del suo palazzo per festeggiare matrimoni di nipoti con dame e gentiluomini di nobile lignaggio, come le nozze del nipote Filippo Cappello con Andriana Marcello.

La salute di Caterina diventa nel frattempo precaria: il 18 maggio 1508, è colpita da un “gravissimo mal di colico”.

Nel 1509, all’inizio della guerra della Lega di Cambrai, all’avanzare delle truppe imperiali di Massimiliano, Caterina riparò a Venezia; qui ricevette gli ambasciatori da Asolo, che le attestarono il profondo legame ed affetto del popolo della cittadina.

Forse non del tutto dimentica del suo passato di Regina, Caterina intrattenne ancora rapporti con Cipro, come rivela un documento del Consiglio dei Dieci, datato 3 aprile 1510, in cui viene diffidata dal compiere azioni per riconquistare il regno perduto, e si incarica il fratello Giorgio di vigilare sulla sua condotta. Forse a seguito di questo ammonimento Caterina ritornò ad Asolo, ma per poco tempo, perchè le truppe tedesche ricomparirono al Barco di Altivole e così, non sentendosi più sicura tornò, sempre più ammalata ed indebolita, a Venezia dove morì tra il 9 e 10 di luglio 1510.

Il torrido mese di luglio 1510 privò Caterina Cornèr della pompa funeraria che lei, così attaccata alle prerogative della regalità, avrebbe quasi certamente desiderato. La Repubblica aveva fatto di tutto perchè i suoi funerali riuscissero solenni, col cataletto coperto di restagno d’oro e con una delle corone d’oro conservate nel tesoro di San Marco sulla bara. Ciò per ricordare a tutti il suo rango, col Patriarca di Venezia e molti vescovi a cantare la messa e ad impartire assoluzioni e con un ponte di barche gettato sul Canal Grande perchè la salma, dopo l’ufficiatura nella Chiesa di San Cassiano, venisse portata processionalmente nella Chiesa dei Santi Apostoli, dov’era la tomba di famiglia. Ma mancava il Doge Leonardo Loredan, dichiaratosi indisposto, e non c’erano nemmeno tutti i notabili che avrebbero dovuto essere presenti. Il dono di Cipro era ormai cosa del passato, e non erano molte le personalità che volevano seguire il vicedoge Alvise Priuli, vestito di scarlatto, a scorta dell’ultima Regina di Cipro. Eppure, vista l’enormità della folla che partecipò al suo funerale, i Provveditori dovettero far costruire un ponte di barche da Rialto a Santa Sofia per permettere un migliore deflusso.

Il testamento di Caterina fatto dieci anni prima non era mai stato cambiato. Le vicissitudini l’avevano attaccata ancora di più alla famiglia d’origine. Suo erede universale era dunque stato nominato il fratello Giorgio, capo di casa, cui venivano lasciati il Barco e tutti i beni presenti e futuri della Regina.

La vicenda della regina di Cipro, spodestata dal trono e confinata nel castello di Asolo, fu resa popolare dalla tragedia di Scribe, e musicata nel 1841 da Fromental Halèvy, nel 1842-1843 da Donizetti e nel 1846 da Pacini; il nipote di Halèvy, Ludovic, era uno dei librettisti del periodo d’oro di Offenbach, e nel Pont des Soupirs, operetta ambientata a Venezia, inserì come protagonista femminile una Catarina Cornarini, personaggio completamente diverso però da quello della Regina di Cipro.

 
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view post Posted on 22/12/2009, 10:43
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Marie-Antoinette

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ma quanto sei bravo!!!! image image image
 
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mounsier
view post Posted on 22/12/2009, 11:18




Grazie Nefer mi hai fatto conoscere un personaggio di cui sapevo davvero molto poco. image
 
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view post Posted on 22/12/2009, 11:42
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Marie-Antoinette

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Grazie, molto umani.
Ma se non fosse stato per Ale che mi ha tampinato per un pezzo perché la facessi... io non ci avrei mai pensato.

Non ho molto materiale su di lei, ho fatto un po' di taglia e incolla, sistemando un po' il tutto: è passibile di modifiche nei prossimi tempi.

 
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view post Posted on 22/12/2009, 12:33
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Marie-Antoinette

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Questi Lusignano re di Cipro sono gli stessi che stanno tra gli ascendenti del Re Sole.
 
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view post Posted on 22/12/2009, 12:50
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 22/12/2009, 12:33)
Questi Lusignano re di Cipro sono gli stessi che stanno tra gli ascendenti del Re Sole.

Si, sono una famiglia nobile del Poitou, che ha avuto un po' di fortuna alle crociate.
 
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view post Posted on 22/12/2009, 14:18
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Nefer Snefru @ 22/12/2009, 12:50)
CITAZIONE (elena45 @ 22/12/2009, 12:33)
Questi Lusignano re di Cipro sono gli stessi che stanno tra gli ascendenti del Re Sole.

Si, sono una famiglia nobile del Poitou, che ha avuto un po' di fortuna alle crociate.

La cognata-cugina di quella Carlotta che contendeva il trono alla nostra Cornaro era Margherita di Savoia (1439-1483), trisavola di Enrico IV (https://ladyreading.forumfree.it/?t=34044310).

Quanto all'iconografia, trovo molto bello questo ritratto di Gentile Bellini, che la ritrae, ovviamente, in tarda età :


Caterina Cornaro (1454-2520).
Quello che segue è un disegno di Durer:



Non avrei mai supposto che il primo ritratto postato da Nefer fosse di Tiziano!

Edited by elena45 - 25/12/2009, 18:15
 
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celeborn36
view post Posted on 22/12/2009, 21:25




Sapevo che ne sarebbe venuto fuori un pezzo esauriente dalla tua mano...Bravo bravo bravo! era a mio avviso un personaggio da affrontare. :wub:
 
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mounsier
view post Posted on 23/12/2009, 14:36




Sapete dirmi invece qualcosa su Carlotta, la legittima erede?
 
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mariaantonietta77
icon12  view post Posted on 23/12/2009, 14:59




CITAZIONE (Nefer Snefru @ 22/12/2009, 11:42)

Grazie, molto umani.
Ma se non fosse stato per Ale che mi ha tampinato per un pezzo perché la facessi... io non ci avrei mai pensato.

Non ho molto materiale su di lei, ho fatto un po' di taglia e incolla, sistemando un po' il tutto: è passibile di modifiche nei prossimi tempi.


La rivista Storica del mese di dicembre parla di lei. Non ha avuto nessun figlio dal marito? 3gb
 
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view post Posted on 24/12/2009, 17:36
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 22/12/2009, 14:18)
La cognata-cugina di quella Carlotta che contendeva il trono alla nostra Cornaro era Margherita di Savoia (1439-1483), trisavola di Enrico IV (https://ladyreading.forumfree.it/?t=34044310).

Stavo controllando ieri, genealogia dei Borbone alla mano: la cosa è parecchio più complicata. Conto minimo minimo due intrecci tra i Lusignano di Cipro e la casa di Francia (e non mi sono addentrato molto):

1. Carlotta di Savoia, figlia di Anna di Lusignano e di Luigi di Savoia, sarà la seconda moglie di Luigi IX di Francia, e quindi la madre di Carlo VIII

2. Anna di Lusigano (1419-1462) era figlia di Giano di Cipro e di Carlotta di Bourbon-La Marche; sorella di Giovanni II era quindi la zia di Carlotta I di Cipro (1444-1487) e ziastra (si può dire?) del marito della Cornaro.

Alla morte di Carlotta (appunto nel 1487) i diritti alla corona cipriota passarono alla zia Anna, ultima erede, e da lei alla Casa di Savoia; in effetti i pretesi diritti al trono di Giacomo Ii era un pochetto farlocchi, anche se -per citare Saint-Simon- "il popolo potrebbe scegliere di far sedere sul trono un illegittimo piuttosto di vedere estinta la Casa Regnante".. a me viene in mente la risposta totem di mia sorella: "perché dovrebbero?"

Ma la trisavola Margherita di Enrico IV non vantava diritti su Cipro: era la figlia di Carlo I di Borbone e di Agnese di Bogogna. Sarà una Savoia solo per matrimonio: sposa Filippo II di Savoia e diventa madre di Luisa di Savoia, la quale sposerà Carlo di Valois dal quale avrà Francesco I



CITAZIONE (mounsier @ 23/12/2009, 14:36)
Sapete dirmi invece qualcosa su Carlotta, la legittima erede?

Praticamente nulla, sto cercando qualcosa di più di una data di nascita ed una di morte
 
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view post Posted on 24/12/2009, 18:02
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (mariaantonietta77 @ 23/12/2009, 14:59)
La rivista Storica del mese di dicembre parla di lei. Non ha avuto nessun figlio dal marito? 3gb

Vedi sopra:
CITAZIONE (Nefer Snefru @ 22/12/2009, 01:35)

Giacomo II muore tra il 6 e 7 luglio del 1473, probabilmente per le conseguenze di un incidente di caccia, lasciando Caterina incinta dell’erede al trono, Giacomo III (detto il Postumo), che a sua volta morirà l’anno seguente di febbri malariche: fu così che l’intera eredità dei Lusignano passò nelle mani della Regina Caterina.


 
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view post Posted on 24/12/2009, 18:43
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Marie-Antoinette

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Che bella questa biografia, grazie Mauro!
Confesso la mia ignoranza: prima di parlarne con voi, non sapevo neanche dell'esistenza di questa donna straordinaria! :wub:
 
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view post Posted on 24/12/2009, 19:37
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (*§Yue§* @ 24/12/2009, 18:43)
Confesso la mia ignoranza: prima di parlarne con voi, non sapevo neanche dell'esistenza di questa donna straordinaria! :wub:

è vero, la storia e la pubblica opinione se la filano ben poco

Dimenticavo: è sulle pretese al trono di Cipro che poggia il trattamento riservato che gli ambasciatori dei Savoia ricevevano alal Corte di Francia: era lo stesso tributato a quelli delle vere teste coronate, ne parlava Saint-Simon. Se mi ricordo, quanto torno a casa controllo con maggiore precisione: so che citava anche quale re di Francia lo concesse a quale duca di Savoia per motivi diplomatici... diplomatici, insomma: i Savoia, come al soltio, rompevano le palle a tutti, sempre dovunque e a prescindere, e questo era un mezzo per farli stare zitti a costo zero.

 
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view post Posted on 25/12/2009, 10:48
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Nefer Snefru @ 24/12/2009, 17:36)
Stavo controllando ieri, genealogia dei Borbone alla mano..............

Ho letto con attenzione il tuo breve excursus sulla genealogia dei Lusignano e degli intrecci con i Savoia e la corona di Francia: molto interessante.
Per chi non sa districarsi in questo ginepraio (si chiamano sempre allo stesso modo, si sposano e si risposano tra di loro), come al solito, ho fatto uno schema (molto semplificato e limitato ai personaggi di cui parliamo):



Tra le trisavole di Enrico IV, mi riferivo alla Margherita di Savoia (vedi schema), una dei 19 figli di Anna di Lusignano e Ludovico di Savoia.
Ho inserito anche la Margherita di Borbone che hai citato, nonna di Francesco I.

Per quanto riguarda le Queen Charlotte, anche qui ce ne sono due, cugine-cognate e quasi coetanee: una Carlotta di Lusignano regina di Cipro per diritto dinastico, e una Carlotta di Savoia regina di Francia per matrimonio.
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Carlotta di Lusignano (1443-1487) era una di quelle che bruciavano le tappe: unica figlia superstite di Giovanni II di Cipro ed Elena Paleologa, sposa a 13 anni con l'Infante Giovanni del Portogallo, vedova a 14, regina a 15, risposata a 16 con Luigi di Savoia, regnò per soli due anni, finchè il fratello bastardo, Giacomo II, la spodestò con l'aiuto degli egiziani.
Rimase praticamente prigioniera con il marito per tre anni nel castello di Kirenia, riuscì a fuggire dall'isola e riparò a Roma, dove era papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini) e dove rimase fino alla morte, all'età di 44 anni.

Poco dopo l'arrivo a Roma, Queen Charlotte ebbe un figlio che morì entro un mese dalla nascita. Adottò allora Alfonso d'Aragona (?-1510), figlio illegittimo di Ferdinando I di Napoli, che a sua volta aveva sposato un'altra Carlotta di Lusignano (1469-1480), figlia illegittima del Bastardo (!!!!).
Alfonso, una volta vedovo, cercò di sposare la nostra Caterina Cornaro, o meglio di spodestarla (come ci racconta Nefer), ma si scontrò con la forza della Serenissima.
Intanto Queen Charlotte, qualche anno prima di morire, in cambio di una rendita annua di 4.300 fiorini, cedette i suoi diritti al trono di Cipro e Gerusalemme a suo nipote Carlo I di Savoia, il più vicino nella linea di successione legittima.
Alfonso d'Aragona si consolò diventando vescovo di Chieti.
La casata piemontese si è fregiata del titolo fino al Regno d'Italia: "Re di Cipro e Gerusalemme" precede nei documenti "Re di Sardegna".
Pare che la dicitura compaia anche nella carta da lettere del nostro ineffabile Vittorio Emanuele IV.

Non ho trovato immagini di Carlotta di Cipro, ma so che compare in un affresco di Cosimo Rosselli sui muri perimetrali della cappella Sistina, per premiare la sua cristiana rassegnazione nell'accettare il suo destino di esule.
E' sepolta nella Basilica di San Pietro, di fronte alla tomba di Cristina di Svezia.

Edited by elena45 - 22/11/2010, 19:34
 
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