Maria Antonietta - Regina di Francia

Austria e Francia: nemiche di diritto, Le radici giuridiche della rivoluzione francese

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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 6/4/2010, 19:01




Tutti conosciamo i motivi storici, politici, economici che avevano fatto delle due potenze due acerrime nemiche, vorrei proporre un motivo diverso: il diritto.
Non vi preoccupate non vi tedierò con una improbabile lezione di storia del diritto, cercherò di essere più sintetica possibile. Dal punto di vista del diritto i problemi tra Francia e Austria (o meglio l'impero genericamente) nascono ai tempi di Filippo il Bello (1268-1314), intento per gran parte della sua vita a consolidare e rafforzare la monarchia, da qualsiasi punto di vista, anche giuridico. Il territorio francese, dal punto di vista giuridico, era diviso in due: il nord era il paese del diritto consuetudinario orale, il sud il paese del diritto romano scritto. Filippo il bello nel desiderio di accentramento del potere doveva riunire la Francia, anche giuridicamente, ma aveva un problema: il diritto romano. Custode del diritto romano era... l'imperatore. Riconoscere dunque il diritto romano, l'unico scritto, significava riconoscersi vassallo (suddito) dell'imperatore. Filippo il bello così vietò l'insegnamento del diritto romano a Parigi. I re, dopo di lui, tuttavia continuavano a scontrarsi con il problema diritto romano (l'unico diritto scritto), che in pratica li delegittimava a favore dell'impero. Per superare questo dualismo Carlo VII impose che la consuetudine (fin allora solo orale) venisse messa per iscritto. Questo rappresenterà una lama a doppio taglio: il monarca stabilisce la vigenza del diritto ma nel momento in cui riconosce le consuetudini fa sì che cambiare queste significasse delegittimare se stesso. Anche nel diritto assistiamo, come lo era l'etichette, a un sistema che imprigiona i sovrani, che non fa evolvere il sistema,p erchè cambiarlo significava per il re andare a toccare la ragione del suo potere. Tutto questo perfetto ma alquanto precario equilibrio ha una sola ragione d'esistere: l'indipendenza dall'Impero. E poi un giorno arriva la figlia dell'imperatrice alla corte francese...
Dal 1300 il re aveva costruito il proprio potere giuridico e politico su un sistema mediovale e cambiarlo con delle riforme significava solo una cosa: perdere quel potere che sarebbe stato necessario per cambiarlo. A volte le situazioni sono di difficile lettura, anche storica... soprattutto un evento come la rivoluzione francese, che ha cambiato il diritto.
 
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Bethany80
view post Posted on 7/4/2010, 20:54




Complimenti, e grazie... Interessantissimo!! Sarà che pur non praticandolo per lavoro, sono appassionata di diritto e storia del diritto... Ma ho poca occasione di approfondire, e ti ringrazio tantissimo per questi spunti!!
 
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Federica82
view post Posted on 7/4/2010, 22:06




Si molto interessante, sto giusto studiando dirittto pubblico.
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 8/4/2010, 13:19




CITAZIONE
Sarà che pur non praticandolo per lavoro, sono appassionata di diritto e storia del diritto... Ma ho poca occasione di approfondire, e ti ringrazio tantissimo per questi spunti!!

Invece io lo pratico...per lavoro, appena ho un po' di tempo vi posto come prosegue la codificazione durante la rivoluzione francese. Intanto grazie per i complimenti :35.gif:

CITAZIONE
sto giusto studiando dirittto pubblico

Scusa la mia curiosità....ma per passione...o per necessità? Sei iscritta all'università di giurisprudenza? O sei insegnante di diritto?
 
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•Hans•
view post Posted on 8/4/2010, 13:26




E' molto interessante, ma ti faccio notare che Maria Antonietta non fu l'unica regina di Francia di nazionalità austriaca. Ad esempio, mi viene in mente Elisabetta d'Asburgo, moglie di Carlo IX di Valois.
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 8/4/2010, 13:43




Questo è vero, ma i tempi era diversi. E poi coincidenza o no Elisabetta non si sentì mai a casa, l'amante di suo marito, la favorita del re disse apertamente "La tedesca non mi fa paura" e alla morte prematura del re...decise di ritornare a Vienna. Non certo una vita felice... e poi non aveva dietro una madre che pretendeva che la figlia difendesse gli interessi di casa e non viveva nel periodo delle grandi rivalità tra le potenze europee. Quello che voglio dire è che Maria Teresa scelse il periodo peggiore per mandare sua figlia in Francia.
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 11/4/2010, 16:13




Vi posto come prosegue la codificazione, dopo le difficoltà incontrate dalla Francia, che mette per iscritto le consuetudini.
La strada per la codificazione è un fenomeno che appare intorno al 1750 e che viene ben elaborato nella riflessione di Montesquieu "Lo spirito delle leggi" del 1748. La riflessione di Montesquieu guarda molto al sistema inglese e crede che tale sistema, dove vi è una separazione dei poteri tra re, camera dei pari e dei comuni, possa essere esportato in Francia, dove invece la monarchia assoluta non garantisce la libertà. Attenzione però: Montesquieu parla di libertà dei ceti, non degli individui. L'opera avrà tantissimo successo e si diffonderà in tutta la Francia. Quello che gli sta a cuore è la separazione tra potere legislativo e giudiziario: per Montesquieu il giudice non deve avere il potere per interpretare la legge, l'unico depositario della verità è il re, idea anche condivisa da Rousseau. In queste riflessioni che gettano le basi per la rivoluzione francese, la figura del re, come si può ben notare è presente ed è molto importante (depositario della verità della legge), segno che la rivoluzione francese nasce molto lontano dalle figure e dalle scelte di Luigi XVI e Maria Antonietta.
La codificazione vera e propria
: è quel fenomeno che porterà alla redazione di un codice, uno strumento che riesca a mettere ordine nella libera interpretazione che i giudici davano della legge. La rivoluzione francese rappresenta il passaggio da un mondo giuridico a un altro: dall'arbitrium iuris si passa alla interpretatio abolita. Il codice porterà al superamento del pluralismo giuridico, ma affinchè si arrivi al codice occorrono alcune premesse e la più importante è una premessa politica: il codice ha bisogno dell'eguaglianza giuridica che arriva grazie alla rivoluzione francese che prima è rivoluzione sociale (si rivendica il tema dell'uguaglianza) e poi cambia la politica. Cambia il presupposto della società: non ci si basa più sullo status sociale ma sulla proprietà.
Il codice: nella Costituzione francese del 1791 si parla per la prima volta di codice. La redazione del codice verrà portata a termine solo nel 1804 con Napoleone, ma quello di Napoleone è un punto di arrivo, il codice del 1804 non è un suo "parto". Seguiranno il codice di procedura civile del 1806, il codice del commercio del 1807, il codice penale 1808 e il codice di procedura penale 1810.
Conclusioni: nella storia del diritto la rivoluzione francese ha un ruolo centrale, è un punto di rottura e insieme il risultato di un'opera giuridica e intellettuale senza precedenti. Attribuire la "colpa" o il "merito" della rivoluzione francese a Maria Antonietta significherebbe negare la stessa importanza che la rivoluzione rappresenta anche oggi per i giuristi francesi e anche italiani.
Se c'è qualcosa di poco chiaro... chiedete pure.
 
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Bethany80
view post Posted on 21/4/2010, 09:24




E' tipico della natura umana (non di tutti gli umani, per fortuna) sentire il bisogno di un capro espiatorio, che poi spesso è semplicemente una persona verso cui si prova profonda e velenosa invidia.

Ma pensiamoci: può un solo individuo avere la "colpa" di ciò che è stata un'epoca?

Forse solo Enrico VIII si avvicina vagamente a simili pretese ;-))))
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 22/4/2010, 10:57




Sai...io credo che in genere la storia abbia sempre avuto "bisogno" di grandi personaggi o di capri espiatori. C'è una bellissima riflessione di Tolstoj sulla storia e il ruolo dei grandi personaggi su Guerra e Pace. Concordo quando afferma che il solo volere di un uomo solo, per quanto straordinario, non può portare da solo al prodursi di eventi di grandissime proporzioni, ci deve essere qualcosa di più. Lì il riferimento era a Napoleone, ma io lo trovo comunque calzante.
 
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Bethany80
view post Posted on 22/4/2010, 21:46




Questa cosa che scrivi, io l'ho sempre pensata di Hitler... Cattivo, colpevole, assassino, quello che vogliamo... Ma che forza avrebbe avuto, da solo, per convinvere un'intera nazione a seguirlo in atti di sterminio, umiliazione, anche solo sputi contro negozianti ebrei... Quegli sputi non erano certo suoi, che anzi timoroso con l'igiene com'era, penso si sarebbe astenuto ;-)

La povertà, la fame e l'ignoranza possono portare a seguire falsi miti, e a sentirsi incoraggiati dalla violenza, che permette uno sfogo... In Germania c'erano fame e povertà come in tanti altri paesi... Ma non erano solo povero individui senza cibo per i propri figli e zuccheri al cervello a seguire il nazismo, anzi.

E anche qui forse si potrebbe aprire un dibattito a fondo giuridico...

Oggi usiamo la politica dei dazi e altri escamotage per ridurre il rischio di vederci soffiato il commercio da popoli esteri (e in altri casi per non trattare con paese brutali e ai margini delle nostre leggi, ma questa è altra storia)... Allora gli ebrei erano l'estraneo che soffiava il commercio.

Ok, forse è più corretto dire politico-economico che giuridico... Ma per noi amanti delle discipline umanistiche e giuridiche in genere, ce n'è da conversare, in ogni caso ;-))))
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 23/4/2010, 14:28




Tolstoj si interroga a lungo su quale sia la forza che muove i popoli.
Afferma che fino a quando si scriveranno storie di singoli induvidui, di personaggi, e non già la storia di tutti, nessuno escluso, non sarà assolutamente possibile dare una descrizione delle azioni dell'umanità senza il concetto di forza che gli storici riassumono nella definizione di potere. Tuttavia la vita dei popoli non può essere contenuta nella vita di pochi individui, giacchè il nesso che intercorre fra questi pochi individui e i popoli non è stato scoperto. I personaggi storici e i loro ordini si trovano in dipendenza degli avvenimenti. Conclude che quella forza che muove i popoli non è il potere ma l'attività di tutte le persone che partecipano all'avvenimento, anche se questa non può essere una spiegazione dei meccanismi della storia.
Trovo la sua una riflessione molto importante ma anche estremamente difficile sulla storia, infatti, anche lui non conclude con delle risposte ma semplicemnte dicendo che gli uomini quando non sanno come spiegarsi certi avvenimenti finiscono per formulare delle leggi (è così perchè non sappiamo pensare diversamente) e questo capita anche nella storia.
 
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-enry1973
view post Posted on 23/4/2010, 15:16




CITAZIONE (Mme Chauveau-Lagarde @ 8/4/2010, 14:43)
Questo è vero, ma i tempi era diversi. E poi coincidenza o no Elisabetta non si sentì mai a casa, l'amante di suo marito, la favorita del re disse apertamente "La tedesca non mi fa paura" e alla morte prematura del re...decise di ritornare a Vienna. Non certo una vita felice... e poi non aveva dietro una madre che pretendeva che la figlia difendesse gli interessi di casa e non viveva nel periodo delle grandi rivalità tra le potenze europee. Quello che voglio dire è che Maria Teresa scelse il periodo peggiore per mandare sua figlia in Francia.

Bhe le strategie si fanno proprio per cercare di avere carte vincenti nei periodi peggiori... Maria Teresa non sbaglò affatto il momento, sbagliò la figlia! mandò a svolgere il compito delicato la più inesperta e frivola.
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 23/4/2010, 15:58





CITAZIONE
Bhe le strategie si fanno proprio per cercare di avere carte vincenti nei periodi peggiori... Maria Teresa non sbaglò affatto il momento, sbagliò la figlia! mandò a svolgere il compito delicato la più inesperta e frivola.

Dai Enry, sappiamo che su quest'argomento abbiamo idee completamente diverse. :)
E questa frase "Ama tua moglie e prego Iddio di dartene una che ti si addica, ma non un'austriaca!" forse ci fa capire che il matrimonio austriaco non era ben visto quasi da nessuno a corte e alcuni storici sostengono che se il delfino non fosse morto e se non ci fosse stato Choiseul a pubblicizzare l'austriaca, il matrimonio non ci sarebbe stato affatto. Versailles inoltre era un nido di vespe/una cova di serpenti, gli invidiosi a corte avrebbero trovato qualsiasi cosa pur di gettare discredito nella figlia degli Asburgo.
Enry...cosa ne pensi dei fattori che muovono la storia? Credi che senza Maria Antonietta o con un altro Luigi XVI la rivoluzione non ci sarebbe stata? Per te Maria Anotnietta era la figlia sbagliata da mandare...
Io credo che la rivoluzione avrebbe comunque fatto il suo corso.
 
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-enry1973
view post Posted on 24/4/2010, 15:42




Se fosse arrivata una Maria Carolina li avrebbe messi in riga tutti: le regine, da che mondo e mondo, specie se sono il risultato di lunghe trattative politiche, non sono mai amate nel regno adottivo. Alcune di loro si son sapute conquistare con la forza o con il merito la stima dei ministri e del popolo, da Carina II a Paola del Belgio. Maria Antonietta subì lo stesso trattamento che venne riservato a centinaia di altre regine, né più né meno, solo che fu così sciocca e indolente da non curarsene affatto. la stessa Naria Teresa, anni prima della rivoluzione, le scrisse chiaramente che vedeva la figlia procedere velocemente verso la rovina. Non vi è lettera della madre alla figlia in cui non si vaticinano disgrazie, lo stesso dicasi per quelle del fratello Giuseppe... quindi... fu la figlia sbagliata al 100% e Maria teresa se ne rese conto alla perfezione.
Quanto alla domanda, sono fermamente convinto che se al posto di Luigi XVI ci fosse stato un re diverso, più autoritario, responsabile, attento, la rivoluzione francese non sarebbe scoppiata. Sarebbe stata soffocata nel sangue oppure fintamente assencondata a suon di costituzioni poi revocate come successe in molti paesi qualche decennio più tardi. Il popolo ha alzato la testa quando gli è stato consentito di farlo. Che alla base della rivoluzione non ci sia stao un solido ideale politico-sociale lo prova la venuta di Napoleone prima e il ritorno dei Borboni poi e poi ancora dei Bonaparte Imperatori. Fu una rivoluzione dal basso guidata dall'alto, da una classe nobiliare e alto borghese a cui il giocattolino scoppiò tra le mani. In Russia si sono ribellati una volta sola ed è stato per sempre. Sul fatto di Maria Antonietta c'è poco da dire: forse una regina, per quanto risoluta, avrebbe potuto fare poco per osteggiare la rivoluzione, ma accanto ad un uomo debole come Luigi una regina forte avrebbe forse potuto fare la differenza, almeno gestendo la cosa politica in maniera diversa da come fece Maria Antonietta, dal licenziamento di necker in poi. Anche il valore dei gesti era importante: di maria Antonietta non si annovera un solo gesto importante che potesse cambiare la sua immagine verso il popolo. Poca furbizia.
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 25/4/2010, 16:16




CITAZIONE
Il popolo ha alzato la testa quando gli è stato consentito di farlo. Che alla base della rivoluzione non ci sia stao un solido ideale politico-sociale lo prova la venuta di Napoleone prima e il ritorno dei Borboni poi e poi ancora dei Bonaparte Imperatori.

Su questo non posso essere proprio d'accordo. Nonostante Napoleone e il ritorno dei Borboni la rivoluzione aveva cambiato la società...per sempre. Napoleone addirittura raccoglie l'eredità della rivoluzione e la fa propria. La rivoluzione trasforma la società che non si basa più sui ceti ma sulla proprietà. Napoleone accoglie questo fondamentale cambiamento, anzi, il codice civile napoleonico, che lui vuol far passare come suo, ma che in realtà è figlio della rivoluzione, si basa proprio sulla proprietà. La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino è il primo esempio in Francia di voler chiudere con l'epoca mediovale, epoca che nessuno nè Napoleone nè i Borboni si sognano di restaurare.
E poi permettimi questa osservazione: Luigi XVi avrebbe dovuto sparare addosso a un popolo che moriva di fame? Scusami, ma su questo condivido la scelta di Luigi.
 
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25 replies since 6/4/2010, 19:01   349 views
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