Maria Antonietta - Regina di Francia

Carlo Edoardo Stuart, il pretendente al trono di Scozia

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view post Posted on 9/11/2018, 21:21
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Nobile

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Quando sono stata ad Edimburgo quest'estate , visitando i musei e respirando l'atmosfera squisitamente scozzese della città, mi sono imbattuta più volte in questo personaggio. Così mi sono incuriosita e mi sono informata di più sul suo conto e sulla sua vita, così indissolubilmente legata alle vicende scozzesi. In Scozia nessuno lo chiama con il suo vero nome, ma per tutti è "Bonnie prince Charlie" (il bel principe Carletto), diminutivo affettuoso dato da un popolo che non ha mai smesso di ricordarlo. Chi ha visto Outlander sa di chi sto parlando(il personaggio compare nella seconda stagione della serie) Ma chi era Carlo Edoardo Stuart?


Era nato a Roma il 31 dicembre 1720. Suo padre Giacomo era stato pretendente al trono di Gran Bretagna, detto anche old pretender (per distinguerlo da Carlo, chiamato the young pretender) Tutto era iniziato quando il re di Inghilterra e Scozia Giacomo VII-II si era convertito al cattolicesimo; temendo che il suo atteggiamento tollerante verso i cattolici lo portasse ad istituire tale fede come religione di stato, gli inglesi lo deposero, consegnando il trono nelle mani di sua figlia Maria II, che era invece protestante, e aveva sposato Guglielmo III d'Orange. Alla loro morte, dato che non avevano figli, il trono passò alla sorella di Maria, Anna, che a sua volta morì senza eredi. Salì allora al trono un lontano cugino, di fede protestante e di origine tedesca: Giorgio I di Hannover. Giacomo VII-II restava escluso da ogni successione per la sua fede cattolica, così come suo figlio Giacomo (padre di Carlo). Nacque allora il movimento detto "giacobitismo" che prendeva il nome dalla forma latina di Giacomo (Jacobus) e mirava a rimettere sul trono gli Stuart. I sentimenti giacobiti si diffusero soprattutto in Scozia nelle Highlands, ma anche in Irlanda e parte dell'Inghilterra; gli scozzesi sostenevano gli Stuart per la comune fede cattolica, per attaccamento alla dinastia (che aveva governato la Scozia per molti anni) e anche perché contrari all'"Atto di Unione" che nel 1707 aveva unificato le corone di Scozia e Inghilterra, sopprimendo il parlamento scozzese.
Carlo crebbe a Palazzo Muti in via del Corso, ribattezzato "palazzo del Re", dove il padre aveva creato una vera e propria corte in esilio; crebbe nella consapevolezza della storia della sua famiglia e nella convinzione che agli Stuart spettasse per diritto regnare sulla Gran Bretagna.
Partecipò all'assedio di Gaeta condotto dagli spagnoli e poté acquisire qualche esperienza militare, dimostrandosi coraggioso soldato. Giovane vivace, esuberante, di bell'aspetto, dal portamento elegante, era molto carismatico. Presto gli agi della Roma papalina gli vennero a noia ed egli sentì, a 23 anni, che era giunto il momento di fare qualcosa per portare avanti la causa della sua famiglia. Si recò così in Francia per prendere accordi con le autorità per organizzare un attacco concertato all'Inghilterra. Ottenuto il supporto francese, Carlo marciò con il suo esercito in Scozia, dove riuscì a prendere Edimburgo. Risiedette per meno di due settimane ad Holyrood, il palazzo reale della città. Si dimostrò clemente con i nemici, ordinando ai suoi di non festeggiare troppo per la vittoria e fornendo assistenza ai nemici feriti. "Anche loro sono miei sudditi", disse. Qualche tempo dopo avvenne la vittoria di Prestonpans. In seguito l'esercito giunse in Inghilterra, raggiungendo Derby, mentre Londra, di fronte alla prospettiva dell'invasione scozzese, piombava nel panico. Ma l'esercito di Carlo ignorava l'effetto prodotto dall'avanzata e diversi ufficiali stabilirono che si tornasse indietro in Scozia per incrementare le truppe e riorganizzarsi. Nonostante il parere contrario di Carlo, la manovra fu devia. Dopo alcune battaglie si giunse alla disfatta di Culloden. Era la fine del sogno dei giacobiti. L'atteggiamento degli inglesi nei confronti dei nemici fu duro, addirittura brutale, in quanto i feriti e i prigionieri vennero sottoposti a esecuzione, e solo pochi vennero rilasciati. Il comandante degli inglesi, il Duca di Cumberland (figlio del sovrano Giorgio II) passò alla storia come "il macellaio" (the butcher). Sulla testa di Carlo fu posta una taglia di 30.000 sterline ed egli dovette fuggire. Ma i clan scozzesi erano fedeli al principe e lo aiutarono nella fuga: in particolare una giovane donna, Flora MacDonald, gli consentì di fuggire sull'isola di Skye, facendolo travestire da cameriera irlandese. Per il suo generoso aiuto Flora venne arrestata e reclusa nella torre di Londra per ben 3 anni. Nel frattempo Carlo raggiunse la Francia, ma poi venne espulso dal paese dopo il trattato di Acquisgrana che seguì la guerra di successione austriaca. Tornò così a Roma, dove volse gli ultimi anni della sua vita. Si sposò con Luisa Stolberg, una nobildonna che in seguito lo tradì con Vittorio Alfieri! Sempre più infelice, Carlo si rifugiò nell'alcolismo,e si abbandonò sempre di più a se stesso. Le immagini che lo ritraggono 50enne mostrano un uomo sovrappeso, stanco, malaticcio, che non ha più nulla della grazia della giovinezza. Il "bonnie prince" aveva lasciato il posto ad un uomo solo, sconfitto, amareggiato. Tutte le speranze della sua giovinezza erano state per sempre distrutte sui campi scozzesi, che non avrebbe mai più rivisto!
Negli ultimi anni viene assistito dalla figlia Charlotte, che aveva avuto dall'amante Clementina. Charlotte ha avuto poi dei figli, da cui discende il conte Peter Pininski autore di una biografia su Bonnie prince Charlie che ho comprato ad Edimburgo. Carlo Edoardo Stuart morì il 31 gennaio 1788 a Roma ed è sepolto a San Pietro!

Una cosa che mi ha molto colpita è che in tutti i musei principali di Edimburgo (Museo del ritratto, Museo nazionale di Scozia in particolare) ci sono riferimenti a lui; in tutti i negozi di souvenir ci sono libri e riviste che parlano dei giacobiti.
La sua figura è stata mitizzata, è considerato una sorta di eroe Romantico, che ha tentato di salvare l'autentica anima della Scozia.

Una curiosità: La sigla della serie TV Outlander è in realtà un adattamento di una canzone popolare scozzese, The Skye boat song, che è proprio una canzone dedicata a Bonnie prince Charlie! racconta infatti della sua fuga presso l'isola di Skye. Consiglio a tutti di ascoltarla, ha un ritmo dolce e struggente, soprattutto nella versione di Alastair McDonald.
 
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view post Posted on 10/11/2018, 08:44
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Marie-Antoinette

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Bella storia e bella sintesi! Grazie, mi è piaciuto averla letta, tanto più che considero Guglielmo Stuart una delle tante vittime dell'odio religioso. Quante guerre e quanta violenza nei secoli in nome di Dio!
 
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view post Posted on 10/11/2018, 13:28
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Marie-Antoinette

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La storia inglese è interessante, anche se non come quella francese (ovviamente è una mia opinione assolutamente personale). Della storia inglese amo soprattutto questo periodo, quello più travagliato.
Non mi meraviglia sapere che in Scozia Carlo sia ancora una figura amata. Gli scozzesi anelano all'indipendenza.
Se non ricordo male, nella serie tv di cui hai parlato, Carlo è dipinto in modo negativo. Un sempliciotto poco intelligente, pavido e già dedito all'alcol.
Molto diverso da ciò che racconta la Storia.

Edited by MmeAnna - 10/11/2018, 14:44
 
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view post Posted on 10/11/2018, 18:09
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Marie-Antoinette

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Alcune immagini le trovi qui: #entry250374826 e qui: #entry249655001

A gennaio del 2019 uscirà il film "La favorita" che parla della regina Anna, secondo i Giacobiti usurpatrice del trono inglese e dei suoi rapporti con Sarah Churchill amica intima e consigliera. Le vicende personali si intrecciarono con un periodo storico molto difficile che ruotava intorno alla successione in Inghilterra e in Spagna. Sarà molto interessante vederlo.

Edited by elena45 - 11/11/2018, 10:55
 
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view post Posted on 12/11/2018, 15:39
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (MmeAnna @ 10/11/2018, 13:28) 
La storia inglese è interessante, anche se non come quella francese (ovviamente è una mia opinione assolutamente personale). Della storia inglese amo soprattutto questo periodo, quello più travagliato.
Non mi meraviglia sapere che in Scozia Carlo sia ancora una figura amata. Gli scozzesi anelano all'indipendenza.
Se non ricordo male, nella serie tv di cui hai parlato, Carlo è dipinto in modo negativo. Un sempliciotto poco intelligente, pavido e già dedito all'alcol.
Molto diverso da ciò che racconta la Storia.

Carlo Edoardo non era intelligente, era il classico ragazzo " bravo ma che non si applica ". Era però dotato dalla natura del classico fascino degli Stuart che lo faceva amare da tutti, compresi i suoi insegnanti che gli perdonavano i suoi limiti intellettuali.
Non che fosse pavido ma si abbatteva facilmente, altra caratteristica Stuart, e aveva la tipica arroganza della famiglia che lo portava ad ignorare i consigli di gente più esperta di lui e tacciarli di tradimento, come si comportò lord George Murray che aveva suggerito di rimanere in Scozia e non tentare di entrare in Inghilterra con solo 4500 scozzesi e nessun supporto da parte dei giacobiti inglesi.
Aveva già iniziato a bere, ma la sconfitta di Culloden lo portò a livelli di alcolismo cronico che minarono la sua fibra.
La differenza tra lui e il fratello Henry è più o meno la stessa che c'era tra Carlo II e Giacomo II ossia " il re alle volte non vuole capire; il duca suo fratello a volte non è in grado di capire ".

CITAZIONE
A gennaio del 2019 uscirà il film "La favorita" che parla della regina Anna, secondo i Giacobiti usurpatrice del trono inglese e dei suoi rapporti con Sarah Churchill amica intima e consigliera. Le vicende personali si intrecciarono con un periodo storico molto difficile che ruotava intorno alla successione in Inghilterra e in Spagna

Verso la fine del suo regno Anna era anche stata tentata di designare come erede il fratellastro, e sembra che la sua nuova compagna Abigail Mashall l'abbia spinta in quella direzione, e l'idea piaceva anche al parlamento, che domandò a Giacomo Stuart di abiurare il cattolicesimo.
Giacomo, noto poi come Il Vecchio Pretendente o Il Re oltre le acque però rifiutò sdegnato sostenendo che la sua coerenza era la prova che una volta re avrebbe mantenuto la pace religiosa come prevedeva la legge.
Morale: non se ne fece nulla e si tornò a guardare all'Hannover sebbene Anna non ne fosse così entusiasta
 
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4 replies since 9/11/2018, 21:21   287 views
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