Maria Antonietta - Regina di Francia

Aneddoti sulla vita della famiglia reale al Tempio

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yolande84
view post Posted on 3/8/2012, 15:28




Un giorno, al risveglio, avendo il re scambiato il commissario di guardia per quello della sera avanti, e mostrato interesse per il fatto che era stato mancato di sostituirlo, il municipale rispose a queste attenzioni del re con ingiurie. : “ Io vengo qui - disse- per osservare la vostra condotta, non perché voi vi occupiate della mia”.
E avvicinandosi al re con il cappello in testa “ Nessuno , e voi meno di un altro , ha il diritto di mischiarsene”. Fu insolente per tutto il resto della giornata. Ho poi saputo che si chiamava Meunier.

Un altro commissario di nome Leclerc , medico di professione, si trovò nella camera della regina nel momento in cui ella dava lezione di scrittura al principino; egli interruppe questo lavoro per dissertare sulla necessità di dare un’educazione repubblicana al Delfino; voleva sostituire le sue letture con quelle delle opere piu rivoluzionarie.
Un quarto era presente ad una lettura che la regina faceva ai suoi figli,: leggeva un volume della storia di Francia in cui il connestabile di Borbone prese le armi contro la Francia; egli affermò che la regina voleva ispirare a suo figlio, con questo esempio, sentimenti di vendetta contro la patria e ne fece formale denuncia al Consiglio . Informai la Regina , che in seguito scelse le sue letture in modo che non si potessero calunniare le sue intenzioni.


Il ciabattino Simon (……..) non compariva mai davanti alla famiglia reale senza ostentare la piu bassa insolenza . Spesso mi diceva, vicino al re , in modo da farsi udire
: “ Clery , domanda a Capeto se ha bisogno di qualcosa, perché io non debba fare la fatica di risalire una seconda volta”


Alcuni commissari non parlavano mai del re, del giovane principe e delle principesse senza aggiungere gli epiteti piu’ ingiuriosi . Un municipale di nome Turlot disse un giorno davanti a me :” Se il boia non ghigliottinasse questa s….. famiglia, la ghigliottinerei io stesso”.

Uno dei portinai della Torre , di nome Rocher ( NOTA. Era lo stesso che il 10 Agosto , sfonda a colpi d’ascia la porta dell’appartamento del re) , di aspetto orribile, vestito da zappatore , una lunga sciabola e una cintura dalla quale pendeva un mazzo di grosse chiavi, si presentava alla porta quando il re voleva uscire. Non l’apriva se non quando sua maestà era vicino a lui e col pretesto di scegliere in quel grande mazzo di chiavi, che agitava con baccano spaventoso, faceva attendere la famiglia reale ostentatamente, e tirava i chiavistelli con fracasso. Egli scendeva poi precipitosamente , si metteva a lato dell’ultima porta con una lunga pipa in bocca, e ad ogni persona della famiglia reale che usciva soffiava fumo, soprattutto davanti alle principesse. Alcune guardie nazionali, che si divertivano a quell’insolenza, si riunivano davanti a lui ridendo forte a ciascun sbuffo di fumo e si permettevano i commenti piu villani; altri, per goder meglio questo spettacolo, portavano sedie dal corpo di guardia , si sedevano e ostruivano il passaggio già molto stretto.
Quando la famiglia reale risaliva nella Torre riceveva ingiurie.Spesso i muri erano ricoperti delle invettive piu’ indecenti, scritte in grossi caratteri perché non sfuggissero ai suoi sguardi. Vi si leggeva “ Madame Veto la danzerà…. Noi sapremo mettereil grosso porco a dieta…..abbasso il cordone rosso, bisogna strangolare i lupacchiotti ecc ecc”. Fu disegnata anche una forca alla quale era sospesa una figura e ai suoi piedi era scritto “Luigi che prende un bagno d’aria “ e anche un ghigliottina con queste parole “Luigi che sputa nel sacco”
Si mutò cosi in supplizio questa breve passeggiatac he era stata concessa alla famiglia reale. Il Re e Regina avrebbero potuto liberarsene restando nella Torre, ma i figli, oggetto delle loro cure , dovevano prendere aria; era per loro che le loro maestà sopportavano ogni giorno senza lagnarsi mille oltraggi.

Alle nove venivano chiamati il re e suo figlio per la colazione; io li accompagnavo.Pettinavo quindi, i capelli delle 3 principesse e,per ordine della regina , insegnavo a Madame Royale a pettinare.Durante questo tempo il re giocava a dama o agli scacchi o con la regina o con Madame Elisabeth.
Un municipale mi proibi’ un giorno di salire dalla regina per pettinarla; bisognò ch’ella venisse nell’appartamento del re e che portasse con sé tutto il necessario per la toilette.


Madame Elisabeth e la regina avevano desiderato dei libri religiosi, simili a quelli del re, ed egli mi ordinò di farli acquistare. Quante volte ho visto Madame Elisabeth, in ginocchio accanto al letto, pregare con fervore!


(……) Il re venne da me tenendo in mano il pane che gli avevano portato, me ne offri’ la meta’ dicendo : “ Sembra che abbiano scordato la vostra colazione, prendete questo, ne ho abbastanza del resto” .
Rifiutai, ma insistette: non potei trattenere le lacrime, il re se ne accorse e pianse.

Uno scalpellino era occupato a fare dei buchi nell’anticamera per porvi degli enormi chiavistelli; il principino, mentre l’operaio faceva colazione, si divertiva con i suoi utensili; il re prese dalle mani del figlio il martello e lo scalpello e gli mostrò come doveva usarli. Se ne servi’ per qualche momento. Il muratore , commosso di veder lavorare cosi’ il re, gli disse :- “ Quando uscirete potrete dire di aver lavorato alla vostra prigione”.
Il re rispose: “ Ah,quando e come ne uscirò?”. I
l delfino si mise a piangere; il re lasciò cadere martello e scalpello, rientrò nella sua camera e prese a camminare a grandi passi”

Da " Giornale di ciò che avvenne alla Torre del Tempio durante la prigionia di Luigi XVI Re di Francia" di Clèry

Edited by yolande84 - 15/10/2012, 12:09
 
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Antoine80
view post Posted on 3/8/2012, 17:25




Davvero molto interessanti questi estratti. Se trovi qualcos'altro di particolarmente interessante postalo!

P.s. il testo di riferimento viene sempre dalla fornitissima biblioteca di tua madre o posso sperare di trovarlo anch'io?? :D
 
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yolande84
view post Posted on 3/8/2012, 19:37




Si ne ho già trovati altri , domani li trascrivo e li posto.
Questa è farina della mia mia biblioteca :-), per una volta! Il libro è "Il Prigioniero del Tempio" e oltra al giornale di Clery ci sono le memorie di Madame Royale e il resoconto dell'abate Firmont, che accompagnò Luigi al patibolo.
 
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yolande84
view post Posted on 4/8/2012, 18:43




Il 21 settembre, alle 4 di sera, il municipale Lubin, circondato da gendarmi a cavallo e da una numerosa marmaglia, venne a leggere un proclama davanti alla Torre. Le trombe suonarono e si fece un gran silenzio. Questo Lubin aveva una voce stentorea. la famiglia reale potè udire distintamente il proclama di abolizione della regalità e dell'istituzione della repubblica. Hebert (.......) e Destournelles si trovavano di guardia presso la famiglia reale; erano seduti accanto alla porta e fissavano il re con un perfido sorriso; il re se ne accorse: teneva un libro in mano e continuava a leggere; nessuna alterazione apparve sul suo volto. La regina mostrò la stessa fermezza; non una parola, non un movimento che potessero accrescere la gioia dei due uomini. Finito il proclama, le trombe suonarono di nuovo; mi affacciai ad una finestra: subito gli sguardi del popolo si volsero verso di me; mi scambiarono per Luigi XVI e fui coperto di ingiurie. I gendarmi mi fecero segni cosi'minacciosi con le sciabole e fui obbligato a ritirarmi per far cessare il tumulto.
La stessa sera informai il re del bisogno che aveva suo figlio di tende e coperte per il suo letto perchè il freddo cominciava a farsi sentire. Il re mi disse di scrivere la richiesta e la firmo'. Io mi ero servito delle stesse espressioni che avevo usato fino ad allora "Il re domanda per suo figlio ecc" Destournelles mi disse "Siete molto audace a servirvi di un titolo abolito dal popolo,come avete appena udito." Gli risposi che avevo inteso un proclama, ma che non ne avevo compreso l'oggetto.
"Era - mi disse- l'abolizione della regalità e voi potete dire a monsieur - indicando il re- di cessare di portare un titolo che il popolo non gli riconosce piu'."
"Io non posso "- risposi - "cambiare questo biglietto che è già firmato; il re me ne chiederebbe il motivo e non spetta me informarlo."
"Fate ciò che volete"- rispose -"ma io non inoltrerò la vostra domanda."
L'indomani Madame Elizabeth mi ordinò di scrivere , per l'avvenire, nel modo seguente " E' necessario per il servizio di Louis XVI....di Marie Antoinette...di Louis Charles...di Marie Thèrèse...di Marie Elizabeth ecc ecc


Fino ad allora ero stato piu volte obbligato a ripetere quelle domande. La poca biancheria che avevano il re e la regina era stata loro prestata da persone della Corte durante la permanenza ai Foglianti (Nota La contessa di Sutherland trovò il modo di far pervenire alla regina biancheria e altri effetti per il giovane principe. La regina mi ordinò in seguito di rimandare a Lady Sutherland le cose che le appartenevano e di scriverle , a suo nome, per ringraziarla, poichè la regina a quell'epoca era priva di carta e di inchiostro. I municipali si opposero a tale invio e costudirono la biancheria e gli altri effetti). Non era stato possibile procurarsene nella giornata del 10 agosto, alle Tulieries, poichè tutto era stato saccheggiato.
La famiglia reale mancava soprattutto di vestiario: le principesse lo raccomandavano ogni giorno, e spesso Madame Elizabeth , per ricucire quello del re, era obbligata ad attendere che egli fosse coricato.
(..................) La privazione dei piccoli utensili tolti alle principesse divenne la piu' sentita in quanto esse furono obbligate a rinunciare a quei lavori che fino ad allora erano serviti da distrazione nelle lunghe giornate di prigionia. Un giorno Madame Elizabeth cuciva gli abiti del re e, non avendo forbici, rompeva il filo con i denti.
"Che contrasto! - disse il re, guardandola teneramente -non vi mancava niente nella vostra bella casa di Montreuil
"Ah fratello mio - rispose - posso avere rimpianti mentre divido le vostre sventure?"
 
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yolande84
view post Posted on 6/8/2012, 16:09




Da "Racconto degli avvenimenti accaduti al Tempio dal 10 agosto 1792" di Madame Royale :

Ecco come i miei genitori passavano le giornate : mio padre si alzava alle 7 e pregava fino alle 8; dopo si vestiva, cosi’ come mio fratello, quando veniva a fare colazione da mia madre. Dopo la colazione mio padre dava lezione a mio fratello fino alle 11; mio fratello giocava fino a mezzogiorno ora in cui andavamo a passeggiare tutti insieme, con qualsiasi tempo, poiché la guardia , che aveva il cambio a quell’ora, voleva vederci per assicurarsi della nostra presenza; la passeggiata durava fino alle 2, ora in cui pranzavamo.
Dopo pranzo mio padre e mia madre giocavano a tric-trac o a piquet, o, per meglio dire, fingevano di giocare per scambiare qualche parola. Alle 4 mia madre saliva con noi e conduceva con sé mio fratello, perché a quell’ora mio padre solitamente dormiva. Alle 6 mio fratello scendeva e mio padre lo faceva giocare e studiare fino all’ora di cena. Alle 9, dopo il pasto, mia madre lo spogliava rapidamente e lo metteva a dormire. Dopo risalivamo e il re non si coricava fino alle 11.
Mia madre lavorava molto alla tappezzeria e mi faceva studiare e spesso leggere ad alta voce. ; mia zia pregava Dio e recitava tutti i giorni l’Uffizio; leggeva molti libri religiosi, e spesso la regina la pregava di leggere ad alta voce. Ci furono nuovamente dati i giornali , perché vedessimo la partenza degli stranieri e gli orrori contro il re, di cui erano pieni. Un giorno ci dissero :
“Mesdames, vi annuncio una buona notizia: molti dei traditori emigrati sono stati presi; se siete patrioti dovete gioirne.”
Mia madre, come al solito, non disse una parola, e fece finta di non comprendere; spesso la sua calma cosi’ sprezzante e il suo atteggiamento cosi dignitoso incutevano rispetto; raramente qualcuno osava rivolgerle la parola.
 
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annina83
view post Posted on 7/8/2012, 13:56




grazie dei post!
Il prigioniero del tempio lo cerco da una vita ma ancora non sono riuscita a trovarlo...
 
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Antoine80
view post Posted on 7/8/2012, 20:43




Ho provato a cercarlo anch'io ma ne ho trovato solo uno a 15,90 euri e mi sembra troppo, se si contano anche le spese di spedizione..aspetterò di essere più ricca oppure qualche occasione usata. Ma quelle belle edizioni tascabili da 9 euro non le fa più nessuno?? Uffa..
 
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yolande84
view post Posted on 12/8/2012, 17:23




Dopo la morte del Re.

"Avemmo un pò piu' di libertà, le guardie credevano che stessero per rilasciarci. Ma niente era in grado di calmare l'angoscia di mia madre; non era possibile far entrare nessuna speranza nel suo cuore, le era indifferente vivere o morire. Ci guardava qualche volta con una pietà che ci faceva trasalire. Fortunatamente il dolore accrebbe il mio male, cosa che la tenne occupata (.....................) Potemmo vedere le persone che ci portarono gli abiti da lutto, ma in presenza dei municipali. Mia madre non volle piu' scendere in giardino perchè bisognava passare davanti alla porta della camera di mio padre e questo la faceva soffrire troppo; tuttavia, temendo che la mancanza d'aria facesse male a mio fratello e a me,chiese, alla fine di febbraio, di salire sulla torre, cosa che le fu accordata.(...................)
Il 25 marzo prese fuoco il caminetto. La sera Chaumette, procuratore della Comune, venne per la prima volta a vedere mia madre e a chiederle se desiderava nulla. Mia madre chiese soltanto una porta di comunicazione con la stanza di mia zia ( nelle due notti terribile che avevamo passato con lei, avevamo dormito, mia zia ed io, su dei materassi per terra). I municipali si opposero a questa richiesta , ma Chaumette disse che, nello stato di depressione in cui si trovava mia madre, avrebbe potuto essere necessaria alla sua salute e che ne avrebbe parlato al consiglio generale.
Il giorno seguente ritornò alle 10 del mattino con Pache il sindaco e con quell'orribile Santerre, comandante generale della guardia nazionale. Chaumette disse a mia madre di aver parlato al consiglio generale della sua richiesta per la porta e che essa era stata respinta. Ella non rispose. Pache le chiese se avesse reclami da sporgere. Mia madre disse : "No". E non fece piu' attenzione a quello che diceva.

(...........)Una sera uno sconosciuto portò alcune cose a mia zia, Tison andò in collera vedendo che quest'uomo poteva entrare e i suoi parenti no.Pronunciò parole che costrinsero Pache, che era da basso, a farlo scendere. Gli chiesero perchè fosse cosi scontento. "Perchè non posso vedere mia figlia e perchè certi municipali non si comportano bene." ( perchè alcuni municipali parlavano sottovoce a mia madre e a mia zia ). Gli chiesero i nomi, li disse e affermò che eravamo in corrispondenza con l'esterno. Per fornire delle prove, affermò che un giorno , a cena ,mia madre, prendendo il fazzoletto, aveva lasciato cadere una matita; che un'altra volta, da mia zia, aveva trovato delle ostie da sigillare e una penna in una scatola.(..............................) Questa denuncia fu fatta il 19 aprile; vide la figlia il giorno successivo.
Il 20, alle 10 e mezza di sera, mia madre ed io ci eravamo appena coricate, quando arrivò Hèbert con numerosi altri municipali; ci alzammo precipitosamente. Ci lessero un decreto della Comune che ordinava di perquisirci a discrezione, cosa che fecero esattamente, fin sotto ai materassi. Il mio povero fratello dormiva; lo strapparono con durezza da suo letto , per frugarvi dentro. Mia madre lo prese tutto tremante per il freddo . Tolsero a mia madre un indirizzo di un negoziante, che aveva conservato,e requisirono un bastoncino di ceralacca che trovarono da mia zia; a me presero un Sacro Cuore di Gesu' e una preghiera per la Francia. La perquisizione terminò alle 4 del mattino. Fecero un processo verabale di tutto quello che avevano trovato e costrinsero mia madre e mia zia a firmarlo minacciando di portare via mio fratello e me, se si fossero rifiutate. Erano furiosi per non aver trovato che bagatelle.

Tre giorni dopo tornarono e interrogarono mia zia in particolare; le chiesero di un cappello che avevano trovato nella sua camera: volevano sapere da dove veniva, da quanto tempo lo aveva e perchè lo aveva conservato. Rispose che era appartenuto a mio padre all'inizio della sua prigionia al Tempio e che glielo aveva chiesto per conservarlo per amore suo. I municipali dissero che avrebbero sequestrato questo cappello come cosa sospetta; mia zia insistette per conservarlo, ma non ottenne nulla. La costrinsero a sottoscrivere la sua risposta e lo portarono via.(........................)
All'inizio di giugno, una sera alle 6, Chaumette venne con Hèbert e chiese a mia madre se desiderasse nulla e se avesse rimostranze da fare. Ella rispose negativamente e smise di prestargli attenzione . Mia zia chiese a Hèbert il cappello di mio padre, che egli aveva portato via; disse che il consiglio generale non aveva ritenuto opportuno restituirglielo. Mia zia, vedendo che Chaumette non se ne andava, e sapendo quanto mia madre soffrisse interiormente per la sua presenza, gli chiese perchè fosse venuto e perchè restasse. Chaumette le disse di aver ispezionato le prigioni, e che, essendo tutte le prigioni uguali, era venuto al Tempio. Mia zia rispose che non era vero, perchè c'erano persone imprigionate giustamente e altre ingiustamente. Entrambi i funzionari erano ubriachi."
 
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yolande84
view post Posted on 1/9/2012, 15:06




Il 2 agosto, alle 2 del mattino, vennero a svegliarci per leggere a mia madre il decreto della Convenzione che ordinava che, su richiesta del procuratore della Comune, ella fosse condotta alla Conciergerie in attesa del processo. Ascoltò la lettura del decreto senza turbarsi e senza pronunciare una sola parola. Mia zia ed io domandammo di seguire mia madre, ma non ci fu concessa questa grazia. Mentre faceva il pacco dei suoi vestiti, i municipali non l’abbandonarono mai.; fu ugualmente costretta a vestirsi davanti a loro. Le chiesero le sue borse, che consegnò; le frugarono e presero tutto quello che contenevano, benchè non vi fosse nulla di importante.. (………….) .
Mia madre, dopo avermi teneramente abbracciata e avermi raccomandato di farmi coraggio, di avere cura di mia zia e di obbedirle come una seconda madre, mi ripetè gli stessi avvertimenti di mio padre; poi si gettò nelle braccia di mia zia e le raccomandò i propri figli. Io non risposi nulla , tanto ero affranta dal pensiero di vederla per l’ultima volta; mia zia le disse qualche parola sottovoce. Allora mia madre parti’ senza guardarci , per paura, senza dubbio, che la fermezza l’abbandonasse. (……………).
Mia zia ed io eravamo inconsolabili e passammo giorni e notti in lacrime. Tuttavia avevano assicurato mia zia, quando mia madre era partita, che non le sarebbe successo nulla.
Per me era una grande consolazione non essere separata da mia zia , che tanto amavo; ma, ahimè! Tutto cambiò ancora e persi anche lei!
Il giorno dopo la partenza di mia madre , mia zia chiese insistentemente a nome suo e mio, di essere riunite a lei, ma non potè ottenerlo e neppure avere sue notizie. (………………) Alcuni giorni dopo mia madre, per avere nostre notizie , pensò di mandare a chiedere qualcosa di cui aveva bisogno, e tra l’altro il suo lavoro a maglia, perché aveva iniziato a fare un paio di calze per mio fratello. Glielo inviammo, cosi’ come tutto quello che trovammo di seta e lana perché sapevamo quanto amasse tenersi occupata ; un tempo aveva l’abitudine di lavorare senza sosta, eccetto che nelle ore di ricevimento. Cosi’ avevamo fatto una quantità enorme di oggetti, anche un tappeto e un’infinità di grandi lavori a maglia di tutti i generi. Riunimmo, dunque, tutto ciò che potemmo, ma apprendemmo in seguito che nulla le era stato consegnato, nel timore, dicevano, che si facesse male con i ferri.

Avemmo qualche volta notizie di mio fratello dai municipali, ma durò poco. Lo sentivamo tutti i giorni cantare la Carmagnole, l’aria dei Marsigliesi e mille altri orrori. Simon gli mise il berretto rosso e gli fece indossare una carmagnola; lo faceva cantare alla finestra per farlo sentire dalla guardia e gli insegnava a pronunciare bestemmie contro Dio, la sua famiglia e gli aristocratici. Mia madre , fortunatamente, non ha mai sentito tutti questi orrori! ; oh! Mio Dio, quanto male le avrebbe fatto! Prima della sua partenza erano venuti a prendere gli abiti colorati di mio fratello; ella sperava che non avrebbe lasciato il lutto, ma la prima cosa che fece Simon fu togliergli gli abiti neri.(……………….)


Il 21 settembre, all’una del mattino, arrivò Hèbert con numerosi municipali per eseguire un decreto della Comune,col quale si stabiliva che fossimo rinchiuse ancora piu’ rigorosamente, che non avessimo piu’ di una stanza, che ci dessero lo stretto necessario, che fosse fatto un foro nella porta d’ingresso, attraverso il quale ci sarebbe stato passato il cibo; e che, infine, nessuno sarebbe entrato nella nostra stanza, ad eccezione del portatore di acqua e di legna. Il foro nella porta non fu fatto, i municipali seguitarono ad entrare 3 volte al giorno per fare accuratamente l’ispezione delle sbarre alle finestre,degli armadi e dei cassettoni. Rifacevamo da sole i letti e fummo obbligate a spazzare la stanza, lavoro che durava a lungo, per la poca dimestichezza che avevamo all’inizio. Non avemmo piu’ persone di servizio. Hèbert disse a mia zia che nella Repubblica francese, l’uguaglianza era la prima fra le leggi e che, nelle prigioni, gli altri detenuti non avevano persone di servizio e che ci avrebbero tolto Tison.
Per trattarci con maggiore durezza, ci tolsero ogni comodità; per esempio la poltrona di cui si serviva mia zia e mille altre cose; non potemmo piu’ avere nemmeno lo stretto necessario. Quando arrivavano i pasti, la porta veniva chiusa bruscamente perché non vedessimo chi li portava. Non potemmo piu’ avere nessuna notizia, se non da parte degli strilloni, ma in maniera indistinta, benchè ascoltassimo attentamente. Ci proibirono di salire sulla torre e ci tolsero le lenzuola grandi per timore che, malgrado le sbarre, scendessimo dalle finestre; era un pretesto. Ci diedero lenzuola sporche e zozze.
Credo che in quel momento sia cominciato il processo della regina.

(………………….) Tutti i giorni eravamo visitate e perquisite dai municipali; il 4 settembre arrivarono alle 4 del mattino per fare un’ispezione completa e sequestrare l’argenteria e la porcellana, Portarono via quello che ci era rimasto; non avendo trovato l’inventario, furono tanto indegni da accusarci di averlo rubato, mentre erano stati i loro colleghi a nasconderlo. Dietro i tiretti del cassettone di mia zia avevano trovato un rotolo di luigi; se ne impadronirono immediatamente , con un’avidità straordinaria. Interrogarono accuratamente mia zia per sapere chi glieli aveva dati , da quando li aveva e perché li aveva conservati. Rispose che glieli aveva dati la principessa di Lamballe dopo il 10 agosto e che, malgrado le perquisizioni, li aveva conservati. Le chiesero ancora chi li aveva dati a Madame de Lamballe ; mia zia disse che non ne sapeva nulla. Le donne della principessa di Lamballe, in effetti, avevano trovato il modo di far entrare denaro al Tempio e lei lo aveva diviso con i miei parenti. Interrogarono anche me, mi chiesero il nome, come se non lo avessero saputo, e mi fecero firmare il processo verbale.(……………….)

Mia zia ed io ignoravamo la morte di mia madre, benchè avessimo sentito annunciarne la condanna da uno strillone; la speranza, cosi’ naturale negli sventurati, ci fece pensare che si fosse salvata.
Ci rifiutavamo di credere ad un abbondo generale ; del resto non so ancora come le cose siano andate all’esterno, né se io uscirò mai da questa prigione, sebbene me ne diano la speranza.
Vi furono dei momenti in cui, malgrado la nostra speranza nelle potenze straniere, eravamo molto in ansia per mia madre, vedendo la rabbia di questo sventurato popolo contro tutti noi. Sono rimasta in questo crudele dubbio per un anno e mezzo; soltanto allora appresi la sventura e la morte della mia rispettabile madre.
Apprendemmo dagli strilloni la morte del Duca d’Orleans; fu la sola notizia che ci giunse durante l’inverno.





Madame Royale writing her memoirs in the garden of the Temple with Madame de Chantereine, by Edward Matthew Ward.



La famiglia reale al Tempio

 
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mimi
view post Posted on 7/9/2012, 22:50




MIO DIO CHE TRISTEZZA MI SEMBRA DI VIVERLO
 
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view post Posted on 8/9/2012, 11:54
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (annina83 @ 7/8/2012, 14:56) 
grazie dei post!
Il prigioniero del tempio lo cerco da una vita ma ancora non sono riuscita a trovarlo...

Ciao se cerchi ancora il libro "Il prigioniero del Tempio"lo puoi trovare su Amazon.it
 
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yolande84
view post Posted on 9/10/2012, 21:24




La Regina è arrivata al Tempio con 4 camicie, 4 gonne, un accappatoio, un soprabito di ricambio e alcune fasce da collo ordinate il 12 agosto dai Feuillants. Ben poco si è salvato dalle Tulieries , ma la Comune si mostra generosa, e Maria Antonietta ordina un vestiario da donna bella, giacchè anche nel suo stato da detenuta non ci tiene per nulla ad abbandonare la propria eleganza. Trenta sarte lavorano senza sosta per l'ex Regina e si rimane alcun poco sorpresi quando, agli Archivi, si leggono le voluminose note dei fornitori che hanno procurato al Tempio soprabiti di taffetà di Firenze color "fango di Parigi", centinaia i fazzolettini da testa, cuffie di lino, scarpine del tipo "soulières" coloro pulce, turchine e grigie, "fanchons", "pierrots" di tela Jouy o di percalle rosa, pezze di lino per camicie, pantofole cinesi, cappellini di castoro nero alla "jockey"....Uno di questi doveva essere particolarmente attraente giacchè Madame Elisabeth ne reclama uno per sè "identico a quello della Regina". Tutto cio' senza parlare delle "patès royales per il mantenimento dei tiranni", fatturate dal profumiere Prèvost e Laboulèe, la cui nota assomma 110.000 franchi d'oggi.
La Comune si mostra altrettanto generosa per la tavola. I pasti - di cui sono state conservate le liste- sono talvolta serviti piu' abbondantemente che alle Tuileries. Danno loro a desinare 3 minestre, 4 antipasti, 6 piatti di arrosto e da 4 a 5 intermezzi, senza parlare della frutta e delle composte. Per la sera, vengono soppressi due antipasti, ma il numero degli arrosti e degli intermezzi è il medesimo.
Nei primi tempi di detenzione i commissari sono spesso brava gente, come quell'ex ispettore degli approvvigionamenti al Mercato, che fin dalla prima ora del suo turno di guardia è sorpreso e conquistato dalla semplicità di Maria Antonietta.
"Avvicinatevi ,Signore," ella gli dice "qui dove siamo , ci vedrete meglio per leggere".
Un momento dopo ella và a mostrare al suo carceriere i capelli del primo Delfino e della piccola Sofia ... " La Regina li ripose nel luogo dove li aveva presi" egli racconta " e ritornò verso di me soffregandosi le mani con un profumo e passandomele poi davanti al volto per farmi aspirare quella essenza, che era soavissima".
Grazie al tavoleggiante Turgy, che faceva parte della "Bocca" alle Tuileries, Maria Antonietta è al corrente degli avvenimenti, e il codice ch'ella gli consegna mostra quanto sia ancora animata dalla speranza. Dal modo come il fedele servitore si metterà le dita sulla faccia , la Regina saprà se le truppe austriache hanno o no riportato la vittoria. " Quando saranno a 15 leghe da Parigi, le dita saranno portate alla bocca....".
Povera gente!

Da "Maria Antonietta" di A. Castelot.
 
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Ares&Eris
view post Posted on 10/10/2012, 23:52




Semplicemente tragico!
Mi chiedo spesso come sarebbe stato diverso il mondo attuale se le truppe anti-rivoluzionarie fossero entrate a Parigi.
 
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yolande84
view post Posted on 15/10/2012, 13:12




Mah, il mondo attuale credo che sarebbe identico . Ed anche allora, il reinsediamento sul trono di Luigi XVI e Ma, non avrebbe di certo fatto si che si cancellarssero come per magia certi ideali o che tutto restasse com'era dall'epoca del Re Sole... i tempi erano maturi ormai per una società ed una politica piu' " moderne". La monarchia assoluta non avrebbe comunque piu avuto lunga vita.
 
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Antoine80
view post Posted on 15/10/2012, 21:01




CITAZIONE (yolande84 @ 15/10/2012, 14:12) 
Mah, il mondo attuale credo che sarebbe identico . Ed anche allora, il reinsediamento sul trono di Luigi XVI e Ma, non avrebbe di certo fatto si che si cancellarssero come per magia certi ideali o che tutto restasse com'era dall'epoca del Re Sole... i tempi erano maturi ormai per una società ed una politica piu' " moderne". La monarchia assoluta non avrebbe comunque piu avuto lunga vita.

Quoto. Anche se MA e Luigi avessero mantenuto il trono avrebbero certamente dovuto arrendersi ad accordare considerevoli concessioni e non escludo che avrebbero finito comunque col perdere del tutto il potere, vista anche l'incapacità di Luigi di imporre il proprio volere.
 
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25 replies since 3/8/2012, 15:28   1808 views
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