Maria Antonietta - Regina di Francia

Gemelli a corte, fanfiction di me e Fede Tere, cross-over

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view post Posted on 5/7/2010, 19:41
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Marie-Antoinette

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allora... il caldo gioca brutti scherzi, questo è risaputo :D
quello che non si sa, e mi sembra strano visti gli indizi lasciati su faccia.libro, è che io e Fede Tere abbiamo iniziato, da alcune settimane, 1 fanfiction su lady Oscar, più ispirandoci all'anime che al manga XD
E' una fanfiction particolare, un crossover. Cos'è un crossover? secondo wikipedia, sempre sia lodata; 1 crossover è un termine che, nell'editoria a fumetti, si riferisce ad una storia in più parti, distribuite su collane diverse, che vede agire insieme personaggi che normalmente agiscono separati.
Ora, basandoci su questo, abbiamo scritto "Gemelli a corte". L'intreccio è stato fatto con... sorry, io sono cattiva, forse la mia socia no, ma non vi dirò con quale manga è fatto l'incrocio, sappiate solo che è altrettanto famoso e degli anni '80.

Iniziamo con il prologo:

Prologo:
1756, pioveva quella sera, in Francia. Il generale Jarjayes era preoccupato, il parto di sua moglie durava troppo.
Poi udì un vagito.
Veloce scese di sotto, e vide le sue figlie e Nanny, la loro nutrice, che reggeva l’ultimo nato. << E’ un maschio, vero? Chiese. <<no, è una bellissima bambina>>. Una bambina, cosa se ne faceva lui, un generale, di un’altra figlia? Poi gli venne un’idea. Strappò la piccola da Nanny e proclamò: <<il suo nome è Oscar!>>
Poi, Nanny lo portò in disparte. <<siamo sfortunati, ora che l’altro è morto>> <<l’altro?>> chiese il generale, stupito. <<si, erano due gemelli, un maschio e una femmina, solo che il maschio è morto alla nascita, e … Buon Dio, ma è un miracolo!>> Infatti il piccolo bimbo si muoveva, sintomo che la vita non lo aveva abbandonato.
Che fare ora? Tutti avevano visto la bambina, presentare un bimbo sarebbe stato inopportuno, così quella sera il generale, sua moglie e Nanny discussero il da farsi. Poi presero una decisione. Verso mezzanotte Nanny, infagottata, uscì da palazzo Jarjayes, sperando che nessuno al vedesse. Portava con sé il bambino, sapeva lei a chi affidarlo, a sua cugina, che serviva presso una famiglia nobile, in modo che ricevesse l’educazione che gli spettava.
 
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Fede Tere
view post Posted on 5/7/2010, 19:44




Iihihihih, perfida socia.
Comunque il secondo manga, andando avanti si capisce perfettamente ;)

FedeTere
 
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view post Posted on 5/7/2010, 19:45
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Fede Tere @ 5/7/2010, 20:44)
Iihihihih, perfida socia.
Comunque il secondo manga, andando avanti si capisce perfettamente ;)

FedeTere

ti quoto socia, ma ricorda... i nomi originali, altriemnti capiscono tutti :cd08785afu4.gif:
 
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Fede Tere
view post Posted on 5/7/2010, 19:55




CITAZIONE (Diana92 @ 5/7/2010, 20:45)
CITAZIONE (Fede Tere @ 5/7/2010, 20:44)
Iihihihih, perfida socia.
Comunque il secondo manga, andando avanti si capisce perfettamente ;)

FedeTere

ti quoto socia, ma ricorda... i nomi originali, altriemnti capiscono tutti :cd08785afu4.gif:

Non dubitare ;)

FedeTere
 
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view post Posted on 5/7/2010, 20:07
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Marie-Antoinette

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ora tocca a te, delizia il pubblico con il 1 capitolooo!!!!!XDXDXD
 
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Fede Tere
view post Posted on 5/7/2010, 20:17




A grande richiesta di pubblico xD

Oscar stava camminando per il grande corridoio della Sala degli Specchi della Reggia di Versailles.
Era una splendida mattina di fine maggio, soleggiata e ventosa quanto bastava.
Sentì dei passi avvicinarsi, un ritmo lento ma deciso.
“Cosa c'è André?” chiese voltandosi verso il ragazzo.
“Sua Maestà la Delfina vuole presentarti qualcuno Oscar.”
“Andiamo subito allora.”
Camminarono in silenzio finché Oscar disse:”Tu l'hai visto?”
André scosse la testa:”So solo che farà parte delle Guardie del Re. Ha anche lui la tua età .”
“E' molto giovane allora”
“Beh, anche tu lo sei.”
Oscar non rispose. Rimase in un silenzio pieno di pensieri.
“Chissà chi sarà mai questo nuovo ragazzo...E perché la Delfina ci tiene così tanto a presentarmelo?” si chiese mentre entrava nella stanza privata della Delfina.
André rimase a fissare Oscar per alcuni istanti. Era turbata per qualcosa, se lo sentiva. Avrebbe voluto dirle molte cose, molte delle quali non ne era a conoscenza. Ma non poteva, l'aveva promesso a Nanny e al padre di Oscar. Se solo lei potesse...
Alzò lo sguardo verso la Delfina Maria Antonietta e vide Oscar fare l'inchino a un ragazzino di 15 anni che era quasi completamente uguale a lei.
No...non può essere...si disse.
Il ragazzo aveva i capelli biondi color del grano e due occhi azzurro cielo, più chiari di quelli di Oscar. Il fisico era alto e snello, ma eccessivamente magro.
“E' un piacere conoscervi colonnello Oscar. E' da tanto che siete in servizio?”
“Qualche giorno, signore. Voi quando pensate di entrare in servizio?”
“Da settimana prossima, devo finire prima l'accademia.” disse lui con tono fiero.
Oscar fece un lieve movimento col capo per acconsentire.
André guardò Maria Antonietta. Sembrava così fiera di averli fatti conoscere, così orgogliosa della sua buona azione.
Ma quella poteva essere la fine o l'inizio di tutto.
“André, vi dispiace venire qui un secondo?” lo chiamò Sua Maestà la Delfina.
“C-certo Vostra Altezza.”
Si avvicinò piano, con discrezione. Non voleva far vedere la sua agitazione.
“Ditemi Andrè, voi conoscete da molto tempo il colonnello Oscar?”
“Da quando è nata Altezza”
“E ci siete molto affezionato, non è vero?”
“C-certo Altezza, siamo cresciuti assieme.”
“E non siete per caso geloso del nuovo arrivo a corte?”
André si morse il labbro.
“Sua madre ha ragione a dire che è un po' civetta...” pensò ma subito se ne pentì.
“No, Vostra Altezza. Stavo solo pensando, Vostra Altezza.”
“A cosa? Vi prego, informatevi.”
Si sentì lo sguardo di Oscar sulla schiena. E questo aumentava al sua agitazione.
“Stavo pensando che oggi è..una magnifica giornata per cavalcare, non pensate?”
“Voi cavalcate, monsiuer André?” gli chiese il nuovo arrivato.
“Si, me la cavo piuttosto bene, monsieur...perdonatemi non so il vostro nome.”
“Chiamatemi pure Ariel. E voi cavalcate colonnello Oscar?”
“Come ogni colonnello che si rispetti.”
“Ma intendevo dire se cavalcate con piacere”
“Preferisco la scherma, monsieur Ariel.” rispose lei distaccata.
“Non le piace...” pensò André.
“E voi tirate di scherma, monsieur André?”
“Sì, certo. Io e il colonnello oscar ci alleniamo insieme fin da bambini.”
“Capisco. E...”
Ma il signorino Ariel fu interrotto da un valletto che entrò nelle stanze della Delfina:”Il pranzo è servito Altezza”
“Benissimo. Arriviamo subito. Monsiur Ariel si vuole sedere con il colonnello Oscar e monsieur André?”
“Si, certo. Va benissimo Altezza”.
“André...” lo chiamò Oscar.
“Sì Oscar?”
“Quel tipo non mi piace...”
“Me n'ero accorto.”
“Stiamo solo attenti, va bene?”
André annuì.
“Devo dirlo a Nanny...forse lei sa dirmi chi è veramente monsieur Ariel...”

FedeTere
 
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view post Posted on 6/7/2010, 13:10
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Marie-Antoinette

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ora tocca me con il 2 capitolo:

Il pranzo si svolse in un silenzio quasi irreale. André si sforzava di mangiare e di fingere che andasse tutto bene, ma non ci riusciva, e gettava occhiate furtive a Oscar e Ariel. Si era reso conto che gli atteggiamenti del giovane era affettati, e che l’eleganza che Oscar aveva grazie a madre Natura in lui era troppo perfetta, artificiale. Arrivati al dolce Oscar ruppe il silenzio: “ In quale scuola siete stato?” “Brienne”, fu la risposta, accompagnata da un gesto che meravigliò André. Il ragazzo si era spostato una ciocca di capelli con un atteggiamento quasi femminile.
"Ho lasciato Brienne due anni fa per l’accademia di Parigi” “ Posso sapere di dove siete, monsieur?” “Sono cresciuto in Guascogna, ma sono nato a Parigi” “ E dove alloggiate qui a Parigi?” “Presso un amico” rispose il giovane.
Si erano appena alzati che una donna entrò. “Madre” disse Oscar, andando incontro a sua madre. André vide l’espressione del giovane Ariel, e capì; capì che lui sapeva. Si era aspettato sorpresa, stupore, felicità; vi lesse solo scherno, pietà e derisione.
Quando Madame Jarjayes lo vide per poco non svenne nelle braccia della figlia, gli occhi iniziarono a farsi umidi di lacrime. “Madre, state bene?” fu la domanda di Oscar. “Si, sto bene, ma ora devo andare” disse Madame Jarjayes. “Madame, rimanete” disse Ariel, con un sorriso beffardo sulle belle labbra. Madame Jarjayes si sentì mancare e arretrò, “E’ meglio di no, devo andare” rispose prima di uscire da lì. Oscar rimase sorpresa, era davvero il momento di fare alcune domande a Nanny; André invece non aveva perso di vista il giovane Ariel e lo vide sorride con sarcasmo e derisione.
Nel pomeriggio ci fu la famosa cavalcata con la Delfina. Oscar era davvero brava a cavallo, ma il suo modo marziale di cavalcare era in contrasto con quello fluido, elegante, femminile quasi, di Ariel.
Terminata la cavalcata Oscar si avvicinò a André e gli disse “Non mi piace”, “ Lo so, ma cosa ci puoi fare? Fra alcuni giorni entrerà in servizio”. “Non mi ci far pensare, ho proprio bisogno di un damerino che sembra una donna” fu la risposta stizzita di Oscar. Poi lei si girò a guardarlo. Ariel stava camminando con un passo elegante e sinuoso, ma stranamente femminile, proprio vicino il Canale.
Oscar non si sorprese a pensare che se lo avesse visto buttarsi nel Canale e scomparire nuotando, come una sirena, la scena le sarebbe sembrata del tutto naturale.
Non sapeva che pensare di quel ragazzo, che fosse un uomo era evidente, ma c’era in lui qualcosa, non sapeva dire bene cosa, che lo rendeva diverso da tutti quelli che conosceva. Poi lo vide fare una cosa strana. Infatti il giovane prese una rosa e si divertì a farsela passare tra le mani, poi, resosi conto di averne sgualcita una parte la buttò via, e si allontanò, verso due ragazzi della sua età, che lo salutarono. “Chi sono?” chiese Oscar. “ Pedro Rodrigo de Sol e Angelo dei Salvatori, uno è figlio dell’ambasciatore spagnolo, l’altro di quello napoletano”. Rimasero così, con il sole del tramonto che illuminava i giardini di Versailles, a osservare il terzetto che si allontanava, Oscar con la testa piena di domande da fare più tardi, André con le risposte che lei cercava, ma deciso a tenerla all’oscuro, aveva promesso, al generale, a sua nonna, di non parlare mai, di non rivelare a Oscar, la sua più cara amica, il segreto della famiglia di cui era a conoscenza da quando era arrivato.

Qui ci sono abbastanza indizi, basta saperli cogliere....
 
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Fede Tere
view post Posted on 7/7/2010, 16:41




Il giorno seguente André accompagnò Oscar alla Reggia dalla Delfina.
“Oscar che cosa pensi di dire a Sua Altezza?” le chiese lui un po’ preoccupato.
“Esattamente quello che ti ho detto; intendo chiederle delle informazioni su monsieur Ariel”.
“E, se posso permettermi Oscar, che cosa pensi di dirle?”
“Dove abita esattamente, da che amico alloggia? Se conosce qualcosa sulle origini della sua famiglia…Cose di questo genere.”
“Non credi che si insospettirà?”
Oscar sospirò profondamente. Si stava spazientendo:”La Delfina ha un debole per me, André. L’hai detto anche tu.”
Oscar spostò una ciocca di capelli dorati in un modo brusco e maschile.
Se solo quel gesto l’avesse fatto monsieur Ariel…pensò André.
Arrivati davanti alla porta delle stanze della Delfina videro una figura maschile. Era alto, con un fisico possente e muscoloso, i capelli erano di un castano ramato molto chiaro che catturava i raggi del sole e poi gli occhi erano due pozzi di cioccolato fondente.
“André! Che ci fai tu qui?” gli chiese l’uomo.
“Oh, ciao Aiola, non ti avevo riconosciuto con l’uniforme ufficiale.”
I due si strinsero la mano, sorridendosi l’un l’altro come vecchi amici, sotto gli occhi indagatori di Oscar.
“Oh, ehm…Oscar ti presento il colonnello Aiola Atanasoski, è l’ambasciatore greco.” disse André imbarazzato.
“Colonnello Oscar” disse lui facendole un inchino:”André mi ha parlato molto bene di voi.”
Oscar rispose al suo inchino con un lento e studiato movimento del capo:”Avrei voluto che anche lui l’avesse fatto con me.”
“oh, non prendetevela con lui. Gliel’ho chiesto io. Ero in licenza qui a Parigi fino a ieri e volevo far sapere del mio arrivo solo dopo essermi presentato alla Delfina.”
“Capisco.” Oscar guardò André intensamente. Il suo sguardo voleva dire:”Per oggi l’hai scampata.”
“Ehm…Aiola tu per caso conosci monsieur Ariel?” chiese André dopo un silenzio imbarazzante.
“Chi? L’effeminato che va in giro con l’uniforme?”
André cercò di trattenere una risata:”Sì, lui.”
“Di fama. Conosco molto bene i suoi compari. Lo spagnolo è stato spedito qui dal re per allontanarlo dalla sottana della figlia maggiore, non so se mi spiego. E il napoletano? E’ il cocco del suo re, il quale l’ha allontanato dalla corte napoletana per evitare che si spargessero voci di corridoio. Si pensa che abbia messo incinta una dama di corte della regina.”
“E che sapete dirci del terzo uomo?” chiese Oscar.
“Quello che li ospita a casa sua?” Oscar annuì:”Don Carlos è un uomo per bene. E’ uno dei pochi brasiliani che è riuscito ad arricchirsi nonostante la colonizzazione. E’ qui per conto dei sovrani portoghesi.”
Oscar stava per fare un’altra domanda ma vennero interrotti.
Una dama di corte della Delfina uscì dalle sue stanze:”La Delfina si scusa, ma ha avuto un mancamento. Spera di ricevervi questo pomeriggio o al più tardi domani mattina”. Detto questo scomparve.
“Beh, visto che vi va di chiacchierare, colonnello Oscar posso invitarvi a bere qualcosina con me? Tu André ci stai?”
“Certo!” rispose subito André.
“Io e André vi raggiungiamo subito monsiuer.”
Oscar aspettò che se ne fosse andato prima di parlare con André:”Hai fatto male a non dirmi che uscivi con lui la sera.”
“Mi dispiace ma glielo avevo promesso.”
“Poteva averti mentito, André!”
“Oscar l’hai visto? Aiola è un angioletto di bronzo!”
Oscar sospirò:”Hai ragione, scusa”.
André fece per andare ma Oscar lo fermò:”Sono…orgogliosa di te, André”.
“Orgogliosa?”
“Sì, te li scegli bene gli amici e soprattutto sanno come aiutarci. Ben fatto!”
André sorrise, mentre insieme ad oscar andava da Ioria, felice del fatto che la sua Oscar fosse orgogliosa di lui.

FedeTere

Edited by Fede Tere - 7/7/2010, 17:53
 
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view post Posted on 7/7/2010, 16:49
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Marie-Antoinette

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“Una lettera dalla vecchia contessa” disse il valletto, consegnandola nelle mani di Ariel.
Il giovane la passò a Pedro, “ Dimmi che ha scritto la vecchia cornacchia questa volta, e se ha lasciato denaro”. Pedro Rodrigo de Sol sospirò e lesse. Solo la lettera di una madre, una madre preoccupata. “ Niente soldi, le solite cose”. “Che vada all’inferno” rispose Ariel, facendosi cadere sui cuscini. “La pietà per una madre non esiste per te” disse Angelo dei Salvatori, osservandolo.
“La pietà è un sentimento puerile, per niente bello” rispose Ariel, giocando con una rosa. Pedro lo guardò, erano passati dieci anni dalla prima volta che l’aveva visto. Era a Brienne per ricevere la migliore educazione, e insieme a Angelo avevano scoperto quel bambino biondo. All’inizio l’avevano scambiato per un angelo, ma si erano resi conto che era fin troppo mortale. Purtroppo se ne erano accorti tutti, e a soli tredici anni Ariel era già iniziato al vizio. Non che loro non ne avessero parte, tutti e due lo avevano accolto con piacere nel loro letto, d’altra parte Ariel de Lorges era considerato una delle “ninfe” più belle. A quindici anni non era cambiato, anzi, dopo appena tre giorni erano di nuovo sotto al sua influenza.
“ Che facciamo questa sera?” chiese Angelo, che evidentemente la pensava come lui. “Possiamo sempre rimanere qui”, “meglio di no, non mi piace come Carlos ci guarda, credo che sospetti di noi”. “Sai quanto me ne fotte” “ Ah, attento a quel che dici, signorina”, “Chiamami ancora così e vedrai se poi domani riuscirai a camminare con le tue sole gambe” “E’ una minaccia, troia?”, “No, solo una constatazione”. “Andiamo a Palais Royal, poi vestiamo Ariel da donna e lo offriamo ai passanti” disse Pedro, ridacchiando. “Davvero spiritoso, Shura”, “non mi conosci bene se lo pensi davvero, Aphrodite”. “Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo”, “perché? Ti rode forse che Roger non ti vuole? Ma perché ti preoccupi? Tanto ci siamo noi” “per questo mi preoccupo. In ogni caso andiamo a Palais Royal, nei giardini suona Saint Georges”. Fu così che i tre uscirono. A vederli sembravano diversissimi.
L’italiano era il più alto, albino e con gli occhi rossi, e i denti anneriti dal tabacco che fumava dalla più tenera età. Poi c’era lo spagnolo, meno alto dell’altro, moro, occhi neri e sguardo penetrante, quasi sempre taciturno e assorto nei suoi pensieri. Poi veniva Ariel biondo e bello come un cherubino, ma letale e insidioso come un demone.
I tre salirono nella carrozza, e Ariel accavallò vezzosamente le gambe, godendosi gli sguardi degli altri due. Non erano dei viziosi, ma Ariel era Ariel, e non se la sentivano di resistergli.
Sapevano che era inutile fargli provare dei sentimenti umani per la contessa, che due anni fa Ariel aveva insultato pubblicamente, ma speravano in un miracolo.
Sapevano anche che la contessa non era sua madre, né il vecchio conte suo padre. Quei sentimenti che di solito nascono per chi ci ha cresciuti sembravano spenti nel petto del bel giovane che li osservava sorridendo sornione, sostituiti da disprezzo, commiserazione e da una ricerca, vana, della bellezza. Ariel voleva solo essere circondato di cose belle, il resto gli sembrava banale, quindi non degno della sua attenzione. Mentre così pensava al carrozzava correva dentro Parigi, diretta al Palais Royal.

Si stavano annoiando, forse uscire non era stata un’idea così buona. Si stavano annoiando, Saint Georges era bello, ma lui voleva qualcosa di più. Poi lo vide. Era con il colonnello Atanasoski, quel’imbecille. Ma il suo colonnello non c’era, e questo era meglio. Sorrise ai due compari e si alzarono.
“Atanasoski, che bello vederti”, disse con la sua voce delicata. “ Il piacere è mio, Lorges, ma stavo meglio prima”. “Prima di quando?” “Prima di vedere te e i tuoi compari”, fu la risposta, che lo fece solo sorridere di superiorità. “Attento, tu e i tuoi amichetti, so tanto su di voi”. “ E che sapresti, greco?” fu la risposta di Angelo. Sospirò, toccava a lui salvare la situazione.
“So perché tu- e indicò Angelo- e tu-indicò Pedro che subito mise mano alla spada- siete qui, e so dei rapporti fra voi tre, depravati”. “Come osi maledetto greco” disse Pedro, preparandosi a colpire. “Stai fermo” disse lui, fermandolo. “Fallo parlare, che parli, se non ha le prove”, e qui sorrise. “Che fate voi qui? Domani entrate in servizio!” a parlare era stato quel tale, André. “Monsieur André, giusto? E se non fosse giusto non m’importa, io faccio quel che voglio, vado dove mi pare, con chi mi pare, e poi … chi siete voi per dirmi che cosa devo fare?” Terminò la frase con una risata, poi fece segno agli altri e si allontanarono.

Quando fu abbastanza lontano disse: “Lo voglio”. “Chi? Atanasoski?” fu la replica veloce e brusca di Angelo. “Non sono stupido, l’altro, André”. “Non complicarti la vita, hai noi, pensavo ti bastassimo” replicò Pedro. “Gelosi, forse? No, non dovete, ho detto che lo voglio, non che lo amo, lo voglio e lo avrò, ricordate queste parole, o sarà l’ultima cosa che faccio in vita mia!”


qui ho docvuto scrivere io le 2 parti, perchè qualcuno aveva perso l'ispirazione quel giorno :D
In ogni caso, qui ci sono abbastanza indizi, sta a voi....
 
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Fede Tere
view post Posted on 7/7/2010, 17:22




CITAZIONE (Diana92 @ 7/7/2010, 17:49)
“Una lettera dalla vecchia contessa” disse il valletto, consegnandola nelle mani di Ariel.
Il giovane la passò a Pedro, “ Dimmi che ha scritto la vecchia cornacchia questa volta, e se ha lasciato denaro”. Pedro Rodrigo de Sol sospirò e lesse. Solo la lettera di una madre, una madre preoccupata. “ Niente soldi, le solite cose”. “Che vada all’inferno” rispose Ariel, facendosi cadere sui cuscini. “La pietà per una madre non esiste per te” disse Angelo dei Salvatori, osservandolo.
“La pietà è un sentimento puerile, per niente bello” rispose Ariel, giocando con una rosa. Pedro lo guardò, erano passati dieci anni dalla prima volta che l’aveva visto. Era a Brienne per ricevere la migliore educazione, e insieme a Angelo avevano scoperto quel bambino biondo. All’inizio l’avevano scambiato per un angelo, ma si erano resi conto che era fin troppo mortale. Purtroppo se ne erano accorti tutti, e a soli tredici anni Ariel era già iniziato al vizio. Non che loro non ne avessero parte, tutti e due lo avevano accolto con piacere nel loro letto, d’altra parte Ariel de Lorges era considerato una delle “ninfe” più belle. A quindici anni non era cambiato, anzi, dopo appena tre giorni erano di nuovo sotto al sua influenza.
“ Che facciamo questa sera?” chiese Angelo, che evidentemente la pensava come lui. “Possiamo sempre rimanere qui”, “meglio di no, non mi piace come Carlos ci guarda, credo che sospetti di noi”. “Sai quanto me ne fotte” “ Ah, attento a quel che dici, signorina”, “Chiamami ancora così e vedrai se poi domani riuscirai a camminare con le tue sole gambe” “E’ una minaccia, troia?”, “No, solo una constatazione”. “Andiamo a Palais Royal, poi vestiamo Ariel da donna e lo offriamo ai passanti” disse Pedro, ridacchiando. “Davvero spiritoso, Shura”, “non mi conosci bene se lo pensi davvero, Aphrodite”. “Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo”, “perché? Ti rode forse che Roger non ti vuole? Ma perché ti preoccupi? Tanto ci siamo noi” “per questo mi preoccupo. In ogni caso andiamo a Palais Royal, nei giardini suona Saint Georges”. Fu così che i tre uscirono. A vederli sembravano diversissimi.
L’italiano era il più alto, albino e con gli occhi rossi, e i denti anneriti dal tabacco che fumava dalla più tenera età. Poi c’era lo spagnolo, meno alto dell’altro, moro, occhi neri e sguardo penetrante, quasi sempre taciturno e assorto nei suoi pensieri. Poi veniva Ariel biondo e bello come un cherubino, ma letale e insidioso come un demone.
I tre salirono nella carrozza, e Ariel accavallò vezzosamente le gambe, godendosi gli sguardi degli altri due. Non erano dei viziosi, ma Ariel era Ariel, e non se la sentivano di resistergli.
Sapevano che era inutile fargli provare dei sentimenti umani per la contessa, che due anni fa Ariel aveva insultato pubblicamente, ma speravano in un miracolo.
Sapevano anche che la contessa non era sua madre, né il vecchio conte suo padre. Quei sentimenti che di solito nascono per chi ci ha cresciuti sembravano spenti nel petto del bel giovane che li osservava sorridendo sornione, sostituiti da disprezzo, commiserazione e da una ricerca, vana, della bellezza. Ariel voleva solo essere circondato di cose belle, il resto gli sembrava banale, quindi non degno della sua attenzione. Mentre così pensava al carrozzava correva dentro Parigi, diretta al Palais Royal.

Si stavano annoiando, forse uscire non era stata un’idea così buona. Si stavano annoiando, Saint Georges era bello, ma lui voleva qualcosa di più. Poi lo vide. Era con il colonnello Atanasoski, quel’imbecille. Ma il suo colonnello non c’era, e questo era meglio. Sorrise ai due compari e si alzarono.
“Atanasoski, che bello vederti”, disse con la sua voce delicata. “ Il piacere è mio, Lorges, ma stavo meglio prima”. “Prima di quando?” “Prima di vedere te e i tuoi compari”, fu la risposta, che lo fece solo sorridere di superiorità. “Attento, tu e i tuoi amichetti, so tanto su di voi”. “ E che sapresti, greco?” fu la risposta di Angelo. Sospirò, toccava a lui salvare la situazione.
“So perché tu- e indicò Angelo- e tu-indicò Pedro che subito mise mano alla spada- siete qui, e so dei rapporti fra voi tre, depravati”. “Come osi maledetto greco” disse Pedro, preparandosi a colpire. “Stai fermo” disse lui, fermandolo. “Fallo parlare, che parli, se non ha le prove”, e qui sorrise. “Che fate voi qui? Domani entrate in servizio!” a parlare era stato quel tale, André. “Monsieur André, giusto? E se non fosse giusto non m’importa, io faccio quel che voglio, vado dove mi pare, con chi mi pare, e poi … chi siete voi per dirmi che cosa devo fare?” Terminò la frase con una risata, poi fece segno agli altri e si allontanarono.

Quando fu abbastanza lontano disse: “Lo voglio”. “Chi? Atanasoski?” fu la replica veloce e brusca di Angelo. “Non sono stupido, l’altro, André”. “Non complicarti la vita, hai noi, pensavo ti bastassimo” replicò Pedro. “Gelosi, forse? No, non dovete, ho detto che lo voglio, non che lo amo, lo voglio e lo avrò, ricordate queste parole, o sarà l’ultima cosa che faccio in vita mia!”


qui ho docvuto scrivere io le 2 parti, perchè qualcuno aveva perso l'ispirazione quel giorno :D
In ogni caso, qui ci sono abbastanza indizi, sta a voi....

frecciatina xDxD

FedeTere
 
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speriamo che non ricapiti più socia :D
ora ti ripasso la palla
 
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Fede Tere
view post Posted on 12/7/2010, 14:09




André guardò Ioria pensieroso mentre si dirigevano alla sua carrozza.
“A cosa stai pensando, André?” gli chiese il greco.
“A te non piace monsieur Ariel, nevvero?”
“Come a tutti del resto. Ho parlato con Carlos prima…anche lui sente puzza di bruciato quando si parla di lui.”
“Credo che ci abbia preso di mira, a me e ad Oscar intendo.”
“Si, lo penso anch’io. Ma sia tu che Oscar saprete come cavarvela.”
André annuì ma non ne era convinto.
Oscar è una brava ragazza, è in gamba, ma troppo spesso perde il controllo…pensò lui.
“André dimmi la verità…Tu la ami?”
“Non so se si possa definire amore, Ioria, ma amore è la parola che più si avvicina al sentimento che provo per lei.”
“Capisco. Sta attento però a monsieur Ariel. Ti ha preso di mira.”
“Me?”
Ioria annuì:”Lo chiamano Aphro…”
“Oh…”
André rimase silenzioso per tutto il tragitto fino a casa di Oscar.
Scese dalla carrozza di Ioria e gli augurò la buonanotte.
Guardò la residenza di Oscar. Come ogni volta la paragonò a lei.
Sì…casa tua è come te Oscar. Può sembrare fredda e spoglia all’esterno,ma poi al suo interno ci scopri tesori che non pensavi neanche che una casa così spoglia potesse avere…
Entrò in casa senza fare rumore ma una luce l’accecò.
“Dove sei stato?” gli chiese Oscar brusca.
“A Palais Royal.”
“Con chi?”
“Con Ioria. Con chi vuoi che ci sia stato?”
“Avete fatto conoscenze?”
“Abbiamo visto monsieur Ariel con i suoi due amici.”
“E per quanto riguarda donne?”
André la squadrò da capo a piede. Non poteva essere gelosa…
“Nessuna.”
“Strano…mi spieghi allora il perché di questo messaggio?”
Oscar gli lanciò un biglietto rosa.
“Spero di rivederti presto. Dopo oggi a Palais Royal sarai mio.”
La calligrafia era di certo quella di una donna ma André si chiedeva se non fosse tutto un tranello di monsieur Ariel.
“Non so chi l’abbia scritto, Oscar.” disse sinceramente.
“André, non mi importa se hai o non hai delle…relazioni, ma non voglio che interferiscano in casa mia, chiaro? Da’ loro un altro indirizzo, non voglio in casa mia i messaggi delle tue spasimanti, sono stata chiara?”
“Limpida come l’acqua come sempre.”
“Ti stai prendendo gioco di me?”
Si sta arrabbiando…meglio calmarla. pensò André:”No Oscar, stavo solo rispondendo alla tua domanda.”
“Strano, a me sembrava un commento sarcastico, André”
“Mi duole che tu l’abbia inteso così. Non era mia intenzione offenderti.”
“Spero di non doverti rimproverare più.”
Oscar fece per andarsene ma André trovò il coraggio di risponderle e di non farsi mettere per l’ennesima volta i piedi in testa:”Sei gelosa per caso, Oscar? Oppure invidiosa? Te la stai prendendo per niente! E’ solo uno stupido biglietto che forse hanno anche sbagliato ad inviare, c’era Ioria con me, magari è indirizzato a lui!”
Oscar si avvicinò ad André e gli tirò uno schiaffo:”Non rivolgerti mai più a me con quel tono, André!”
E’ una lacrima quella che sta bagnando i suoi occhi? si chiese André prima che oscar si voltasse di nuovo.
“Passa una buonanotte, André”
“Anche tu Oscar.”

FedeTere
 
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view post Posted on 12/7/2010, 14:13
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Marie-Antoinette

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socia, l'hai fatto di nuovo... i nomi!!!!!!!

Quella mattina, non appena entrarono nel salone degli specchi André e Oscar notarono un assembramento di gente, sia uomini che donne. Curiosi si avvicinarono, Al centro, proprio di fronte a uno degli specchi, Ariel de Lorges teneva banco. Era circondato dai soliti amici, Angelo dei Salvatori e Pedro de Sol. Il giovane giocava vezzosamente con una rosa, e nel mentre intratteneva la corte. Tutti lo osservavano come si osserva un angelo. Poi vide André, subito sussurrò qualcosa allo spagnolo, che rimase impassibile, e all’italiano, che ghignò. Poi si avvicinò all’italiano, e di colpo, davanti a tutti, lo baciò. Fu un bacio appassionato e profondo, che Angelo dei Salvatori ricambiò, mentre Oscar li osservava schifata, e André iniziava a capire a cosa si riferiva Aiola. Poi, finito il baciò il giovane prese la rosa e lanciò, come una primadonna all’Opera. Tutto si aspettava Oscar, tranne che diverse persone, uomini e donne, cercassero di recuperare quella rosa.
“Colonnello, buongiorno”, questa volta la voce era incredibilmente ambigua, quasi femminile. “Buongiorno Lorges, che facevate?! “Mi divertivo, colonnello, è un peccato?” “No, ma …” “Giochi, solo giochi” disse, fissando André, che si sentì mancare di fronte a quello sguardo, un momento prima freddo come il ghiaccio e ora ardente come il fuoco. Ardente, passionale, lussurioso.
“ E loro chi sono?” disse Oscar, che non si era accorta di quello sguardo. “ I miei amici, Pedro Rodrigo de Sol e Angelo dei Salvatori” rispose Ariel, con voce vellutata. André li osservava, e gli parve di scorgere negli occhi dell’italiano un lampo di gelosia. Gelosia? E di chi? E se quelle voci, che ieri sera Aiola gli aveva riferito erano vere?
“ ci vediamo fra cinque minuti di fuori” disse Oscar, brusca, evidentemente si trovava a disagio con lui, ed uscì con André.
“Che ne pensate?” disse Ariel. “meriti di meglio” fu la risposta di Angelo. “Davvero? E chi sarebbe il meglio? Tu?” fu la replica, sferzante come una spada. “ Ti aiuteremo, ma …” “ Ma cosa? Parla!” “Voglio la ragazza” fu la risposta di Pedro.
Scoppiò a ridere, forse era uno scambio adeguato. Sua sorella, colei che aveva avuto ciò che spettava a lui per nascita, in cambio del bell’André. “Perché no? E’ uno scambio adeguato, e ci guadagneremo tutti” “ E io?” “ Tu? Tu guadagnerai me, in esclusiva, su tutti, per un mese intero, non ti stuzzica la mia offerta” “Forse si, sgualdrina, ci devo pensare”. “Non ci pensare troppo” fu la risposta di Ariel, prima di allontanarsi, con il suo passo leggero, molto simile a quello di una dama.

do' 1 indizio, ma solo uno: il manga è uscito nel 1986
 
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Fede Tere
view post Posted on 12/7/2010, 20:07




Non ti arrabbiare così con me :cry:

FedeTere
 
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yuliya alexandra georgijvna
view post Posted on 13/7/2010, 11:31




vi amo ragazze mie<!!!!!!!!!sopratutto tu diana!!!! :31zw6.gif:
 
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37 replies since 5/7/2010, 19:41   855 views
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