Maria Antonietta - Regina di Francia

Giacomo Casanova

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*Cristine*
view post Posted on 30/8/2006, 17:59




BREVE ACCENNI DI VITA
Il 2 aprile 1725 nasce a Venezia in calle della Commedia Giacomo Girolamo Casanova che sarà battezzato nella chiesa di San Samuele sua parrocchia, figlio di Gaetano Casanova un modesto attore, e di Zanetta Farusso (Farussi) in arte "La Buranella".
In quell'anno i genitori di Giacomo calcavano le scene del teatro di San Samuele a Venezia, teatro di proprietà della famiglia Grimani.
E' probabile che il vero padre di Giacomo fosse il patrizio Michele Grimani, lo stesso Giacomo lo dichiarerà nel libello "Né Amori né Donne", questa singolare confessione gli procurerà il suo secondo e definitivo esilio, così si troverà ormai cinquantenne a ripercorrere le capitali d'Europa cercando un onesto impiego.
Arrivato al castello di Dux (oggi Duchov in Cecoslovacchia) fu assunto in qualità di bibliotecario dal proprietario, il conte di Waldenstein, e li scrisse la colossale "Storia Della Mia Vita" che fu stampata solo dopo la sua morte avvenuta il 4 giugno 1798.

LE DONNE

La mamma è la donna che un uomo alla sua nascita dovrebbe avere vicino, ma, per sfortuna di Giacomo la madre era attrice e di conseguenza non aveva ne la passione, ne la voglia di crescere un figlio che avrebbe ostacolato la sua carriera e così il piccolo Giacomino crebbe con la nonna materna "Marzia", lei gli voleva bene, tanto bene che quando all'età di otto anni ebbe abbondanti emorragie dal naso, lo condusse da una fattucchiera a Murano che lo guarì.
Questa esperienza gli rimase così viva nella memoria che ne immortalerà il ricordo nelle "Memorie".


Bettina: sorella del dottor Gozzi, che ebbe Giacomino a pensione quando a nove anni fu condotto a Padova per iniziare gli studi primari.
Ester: nipote di un ricco commerciante di Amsterdam, quindicenne, si sarebbe data a Giacomo interamente solo dopo il matrimonio, ma a questo sacramento Casanova non aveva intenzione di avvicinarsi.
La Marchesa d' UrfèLa d'Urfè patita di scienze occulte, era una delle donne più ricche di Parigi, Casanova assecondò il progetto della sublime pazza (come la definiva lui) che si era messa in testa di cambiare sesso, reincarnandosi in un neonato,e Giacomo le aveva promesso il suo aiuto.
Manon Balletti: figlia diciassettenne di attori italiani trasferiti in Francia, da sette anni innamorata del nostro C., al quale scriverà quarantadue lettere cariche di amore e sentimento. Sua la frase: "...... Mio amante, mio marito, mio amico, quello che vorrete."
Teresa Imer: cantante, conosciuta presso la casa del senatore Malipiero, quando il Casanova aveva quindici anni e lei diciassette. Giacomo la rivedrà ad Amsterdam col cognome del marito Pompeati e a Londra, dove si faceva chiamare Cornelys.
Charpillon: lo portò quasi al suicidio, scriverà nelle Memorie: fu in quel fatale settembre 1763 (quando la conobbe) che cominciai a morire e che ho finito di vivere. Avevo trentott'anni.
Bellino: in realtà Angiola Calori, al tempo in cui Giacomo la conobbe ad Ancona, si spacciava per castrato, ma il buon fiuto di Casanova ............NON FALLì.
M.M.: figlia di un patrizio veneziano prese i voti solo per capriccio, suora del convento di clausura di Murano, ebbe come amante oltre al Casanova l'ambasciatore francese de Bernis.
Henriette: per lei Giacomo provò vero amore, ..... nonostante questa grande passione di lei gli rimarrà solo un biglietto con un'unica parola :"Addio"

I VIAGGI
Qui naturalmente non elencherò tutte le città
visitate da Casanova, ma cercherò di riportarne
alcune tappe significative.
Il suo primo viaggio lo fece quando aveva otto anni, con la nonna materna Marzia, che lo portò a Murano da una fattucchiera per farlo curare delle frequenti emorragie al naso, di questa esperienza ci lascerà una pittoresca descrizione nelle "Memorie", con questa avventura inizio il lungo girovagare di Giacomo che lo vedrà a Padova per gli studi, a Martorano in Calabria attraversando Ancona, Roma e Napoli, in questi luoghi conoscerà molte persone ed avrà innumerevoli avventure.
Lasciata la Calabria riparte per Napoli, ad Ancona conosce "Bellino" con la quale avrà una breve ma intensa storia d'amore, in giugno dello stesso anno (1744) Casanova è a Roma al servizio del Cardinale Acquaviva, li iniziò ad imparare il francese, lingua che si parlava nell'Europa del '700, e che poi perfezionò nei successivi viaggi in Francia, partito, anzi direi, cacciato da Roma, ritornerà a Venezia e da qui con una raccomandazione andrà a Corfù, e al seguito del bailo Venier a Costantinopoli dove passerà il carnevale ed il suo ventesimo compleanno.
Ritornò a Venezia i primi mesi del '46, e vi rimase per due anni alternando piccoli soggiorni a Padova e a Mestre ed è allora che dovrà lasciare Venezia non per suo piacere ma per timore degli Inquisitori di Stato, andrà a Verona, Milano, Cremona, Mantova e Cesena.
A Cesena nel 1749 incontrerà un contadino "Francia" il quale, sosteneva che nel suo campo era sepolto un tesoro.
Casanova promise al contadino che grazie ad un suo "rito" avrebbe fatto salire il tesoro in superficie, ............ la magia non funzionò, (finale) il contadino è alleggerito di un po' di denaro.
A Casanova rimasero i soldi ed uno spavento, perché nel momento della cerimonia scoppiò un temporale, nelle "Memorie" dirà: Sapevo che si trattava di un fenomeno naturale, e non avevo la minima ragione di meravigliarmene. Ciononostante, avvertivo un principio di paura che mi faceva rimpiangere di non trovarmi in camera mia.
A Cesena conoscerà anche Henriette, e con lei andrà a Parma, Milano e a Ginevra, dove al momento della separazione, Henriette inciderà su di un vetro, con un diamante le parole: dimenticherai anche Henriette.
Ma Casanova non si può fermare va a Parigi, Francoforte, Dresda, Praga, Vienna e poi ancora a Venezia dove il 26 luglio del '55 verrà incarcerato sotto i Piombi.
Dopo la sua fuga riparerà in Francia e nell'ottobre del '58 è in Olanda, torna in Francia ma l'anno dopo parte per Bruxelles, Amsterdam e Stoccarda, dove fuggirà per una questione di gioco.
Nel corso degli anni successivi ebbe modo di vedere, Russia, Polonia, dove ebbe il duello con Branicki, del quale scriverà il libro "Il Duello", Spagna, Francia Italia.
Dopo diciott'anni di esilio ritornerà finalmente alla sua amata Venezia, ma guastatosi nuovamente con gli Inquisitori di Stato dovrà ripartire e ripercorrere strade e luoghi già visti, ormai la fortuna della giovinezza sembra averlo abbandonato, riparerà al castello di Dux dove finirà i suoi giorni sommerso dalle carte che rimarranno a testimonianza di un avventuriero e di un secolo che stava per finire.

LE MEMORIE
La colossale opera "Storia Della Mia Vita" fu scritta al castello di
Dux in Boemia, da un Casanova ormai vecchio e solo, nella Cecoslovacchia di fine '700, lontano dai salotti, dagli alberghi, dalle corti e dai teatri, che lo videro spettatore e attore di quel secolo.
Chiuso in quel castello, dovrà fare a gomitate con la servitù per mantenere una piccola posizione di privilegio agli occhi del conte di Waldenstein, dovrà tenere alta la sua posizione di uomo di mondo ed il suo onore, ma non con la spada come fece altre volte, o con la pistola come con Branicki, l'avventura con il Gran Postoli della Corona polacca fu pubblicata dallo stesso Casanova negli "Opuscoli Miscellanei" col titolo: "Il Duello, ovvero saggio della vita di G. C. veneziano", che verrà poi riportato nelle "Memorie", "Il Duello" racconta di un'offesa ricevuta nei camerini di un teatro di Varsavia,: Quel poltrone veneziano prende, andandosene, il buon partito: Ero per mandarlo a farsi f....e, alle quali parole l'altro, (Casanova) senza voltarsi, rispose: Un veneziano vigliacco, da qui a un pochetto, manderà all'altro mondo un valoroso polacco.
A detta del Casanova non fu poltrone, ma l'epiteto di veneziano che lo offese, benché, non fosse in buoni rapporti col suo governo, era pur sempre orgoglioso di essere un suddito veneziano.
Ora che si trova al castello la sua arma è la penna, e per difendersi dai soprusi di Felrkirchner, il maggiordomo del conte di Waldenstein, gli indirizzerà ventuno lettere mai spedite e ritrovate tra le carte di Casanova dopo la sua morte.
Un altra grande avventura del C. figura nelle "Memorie" è la "Storia della mia fuga dai Piombi ", libro dato alle stampe dopo quasi trent'anni di lunghi racconti fatti a principi, protettori, e amici, il libro racconta la carcerazione e la spettacolare fuga di Casanova e di padre Balbi dalle carceri del Governo Veneto, di questa fuga piena di imprevisti, colpi di scena e suspance l'immagine dolcissima che mi ritorna in mente è quando usciti dal Palazzo Ducale e saliti su di una gondola Giacomo si butta stremato sul cuscino di mezzo: Guardai allora dietro di me tutto il bel canale (e) le lacrime mi sgorgarono con abbondanza, alleggerendomi il cuore oppresso dalla gioia eccessiva.


RITRATTI
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SI è CAPITO INSOMMA CHE NON ERA UN BELL'UOMO...^^


O ALMENO COME UNO SI IMMAGINEREBBE CASANOVA....^^'
 
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view post Posted on 30/8/2006, 21:13

Marie-Antoinette

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Casanova fu anke l'amante di Caterina II la Grande, zarina di tutte le Russie!
 
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*Cristine*
view post Posted on 30/8/2006, 21:19




davvero? non sapevo! nella biografia da cui l'ho presa non la cita!
 
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view post Posted on 30/8/2006, 21:33

Marie-Antoinette

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Sì è cmq una notizia verissima!

Si dice ke Caterina di Russia lo incontrò in una locanda una notte... bevvero e mangiarono assieme e poi... (bip!)

Alle luci dell'alba la sovrana lo lasciò! Casanova seppe soltanto molto tempo dopo che la donna di quella notte era la Zarina di tutte le Russie!
 
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*Cristine*
view post Posted on 30/8/2006, 21:35




come si dice,sedotto e abbandonato :P
 
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view post Posted on 30/8/2006, 21:47

Marie-Antoinette

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Eh già! Cmq non sarebbe mai potuto essere il compagno della vita della zarina, anke perkè Casanova era molto sensibile al fascino femminile e Caterina era una donna gelosa!
 
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*Cristine*
view post Posted on 31/8/2006, 14:41




ehheh ma anche lei era un pò POCO SERIA se andava girando per le locande con questi uomini <_<
 
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view post Posted on 31/8/2006, 20:41

Marie-Antoinette

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Caterina di Russia era una donna umana! In fondo anke lei era alla disperata ricerca dell'amore, ke cmq non riuscì a trovare... forse Potemkin fu il suo più grande amore!
 
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mops
view post Posted on 31/8/2006, 20:52




CITAZIONE (*Cristine* @ 30/8/2006, 18:59)
BREVE ACCENNI DI VITA
Il 2 aprile 1725 nasce a Venezia in calle della Commedia Giacomo Girolamo Casanova che sarà battezzato nella chiesa di San Samuele sua parrocchia, figlio di Gaetano Casanova un modesto attore, e di Zanetta Farusso (Farussi) in arte "La Buranella".
In quell'anno i genitori di Giacomo calcavano le scene del teatro di San Samuele a Venezia, teatro di proprietà della famiglia Grimani.
E' probabile che il vero padre di Giacomo fosse il patrizio Michele Grimani, lo stesso Giacomo lo dichiarerà nel libello "Né Amori né Donne", questa singolare confessione gli procurerà il suo secondo e definitivo esilio, così si troverà ormai cinquantenne a ripercorrere le capitali d'Europa cercando un onesto impiego.
Arrivato al castello di Dux (oggi Duchov in Cecoslovacchia) fu assunto in qualità di bibliotecario dal proprietario, il conte di Waldenstein, e li scrisse la colossale "Storia Della Mia Vita" che fu stampata solo dopo la sua morte avvenuta il 4 giugno 1798.

LE DONNE

La mamma è la donna che un uomo alla sua nascita dovrebbe avere vicino, ma, per sfortuna di Giacomo la madre era attrice e di conseguenza non aveva ne la passione, ne la voglia di crescere un figlio che avrebbe ostacolato la sua carriera e così il piccolo Giacomino crebbe con la nonna materna "Marzia", lei gli voleva bene, tanto bene che quando all'età di otto anni ebbe abbondanti emorragie dal naso, lo condusse da una fattucchiera a Murano che lo guarì.
Questa esperienza gli rimase così viva nella memoria che ne immortalerà il ricordo nelle "Memorie".


Bettina: sorella del dottor Gozzi, che ebbe Giacomino a pensione quando a nove anni fu condotto a Padova per iniziare gli studi primari.
Ester: nipote di un ricco commerciante di Amsterdam, quindicenne, si sarebbe data a Giacomo interamente solo dopo il matrimonio, ma a questo sacramento Casanova non aveva intenzione di avvicinarsi.
La Marchesa d' UrfèLa d'Urfè patita di scienze occulte, era una delle donne più ricche di Parigi, Casanova assecondò il progetto della sublime pazza (come la definiva lui) che si era messa in testa di cambiare sesso, reincarnandosi in un neonato,e Giacomo le aveva promesso il suo aiuto.
Manon Balletti: figlia diciassettenne di attori italiani trasferiti in Francia, da sette anni innamorata del nostro C., al quale scriverà quarantadue lettere cariche di amore e sentimento. Sua la frase: "...... Mio amante, mio marito, mio amico, quello che vorrete."
Teresa Imer: cantante, conosciuta presso la casa del senatore Malipiero, quando il Casanova aveva quindici anni e lei diciassette. Giacomo la rivedrà ad Amsterdam col cognome del marito Pompeati e a Londra, dove si faceva chiamare Cornelys.
Charpillon: lo portò quasi al suicidio, scriverà nelle Memorie: fu in quel fatale settembre 1763 (quando la conobbe) che cominciai a morire e che ho finito di vivere. Avevo trentott'anni.
Bellino: in realtà Angiola Calori, al tempo in cui Giacomo la conobbe ad Ancona, si spacciava per castrato, ma il buon fiuto di Casanova ............NON FALLì.
M.M.: figlia di un patrizio veneziano prese i voti solo per capriccio, suora del convento di clausura di Murano, ebbe come amante oltre al Casanova l'ambasciatore francese de Bernis.
Henriette: per lei Giacomo provò vero amore, ..... nonostante questa grande passione di lei gli rimarrà solo un biglietto con un'unica parola :"Addio"

I VIAGGI
Qui naturalmente non elencherò tutte le città
visitate da Casanova, ma cercherò di riportarne
alcune tappe significative.
Il suo primo viaggio lo fece quando aveva otto anni, con la nonna materna Marzia, che lo portò a Murano da una fattucchiera per farlo curare delle frequenti emorragie al naso, di questa esperienza ci lascerà una pittoresca descrizione nelle "Memorie", con questa avventura inizio il lungo girovagare di Giacomo che lo vedrà a Padova per gli studi, a Martorano in Calabria attraversando Ancona, Roma e Napoli, in questi luoghi conoscerà molte persone ed avrà innumerevoli avventure.
Lasciata la Calabria riparte per Napoli, ad Ancona conosce "Bellino" con la quale avrà una breve ma intensa storia d'amore, in giugno dello stesso anno (1744) Casanova è a Roma al servizio del Cardinale Acquaviva, li iniziò ad imparare il francese, lingua che si parlava nell'Europa del '700, e che poi perfezionò nei successivi viaggi in Francia, partito, anzi direi, cacciato da Roma, ritornerà a Venezia e da qui con una raccomandazione andrà a Corfù, e al seguito del bailo Venier a Costantinopoli dove passerà il carnevale ed il suo ventesimo compleanno.
Ritornò a Venezia i primi mesi del '46, e vi rimase per due anni alternando piccoli soggiorni a Padova e a Mestre ed è allora che dovrà lasciare Venezia non per suo piacere ma per timore degli Inquisitori di Stato, andrà a Verona, Milano, Cremona, Mantova e Cesena.
A Cesena nel 1749 incontrerà un contadino "Francia" il quale, sosteneva che nel suo campo era sepolto un tesoro.
Casanova promise al contadino che grazie ad un suo "rito" avrebbe fatto salire il tesoro in superficie, ............ la magia non funzionò, (finale) il contadino è alleggerito di un po' di denaro.
A Casanova rimasero i soldi ed uno spavento, perché nel momento della cerimonia scoppiò un temporale, nelle "Memorie" dirà: Sapevo che si trattava di un fenomeno naturale, e non avevo la minima ragione di meravigliarmene. Ciononostante, avvertivo un principio di paura che mi faceva rimpiangere di non trovarmi in camera mia.
A Cesena conoscerà anche Henriette, e con lei andrà a Parma, Milano e a Ginevra, dove al momento della separazione, Henriette inciderà su di un vetro, con un diamante le parole: dimenticherai anche Henriette.
Ma Casanova non si può fermare va a Parigi, Francoforte, Dresda, Praga, Vienna e poi ancora a Venezia dove il 26 luglio del '55 verrà incarcerato sotto i Piombi.
Dopo la sua fuga riparerà in Francia e nell'ottobre del '58 è in Olanda, torna in Francia ma l'anno dopo parte per Bruxelles, Amsterdam e Stoccarda, dove fuggirà per una questione di gioco.
Nel corso degli anni successivi ebbe modo di vedere, Russia, Polonia, dove ebbe il duello con Branicki, del quale scriverà il libro "Il Duello", Spagna, Francia Italia.
Dopo diciott'anni di esilio ritornerà finalmente alla sua amata Venezia, ma guastatosi nuovamente con gli Inquisitori di Stato dovrà ripartire e ripercorrere strade e luoghi già visti, ormai la fortuna della giovinezza sembra averlo abbandonato, riparerà al castello di Dux dove finirà i suoi giorni sommerso dalle carte che rimarranno a testimonianza di un avventuriero e di un secolo che stava per finire.

LE MEMORIE
La colossale opera "Storia Della Mia Vita" fu scritta al castello di
Dux in Boemia, da un Casanova ormai vecchio e solo, nella Cecoslovacchia di fine '700, lontano dai salotti, dagli alberghi, dalle corti e dai teatri, che lo videro spettatore e attore di quel secolo.
Chiuso in quel castello, dovrà fare a gomitate con la servitù per mantenere una piccola posizione di privilegio agli occhi del conte di Waldenstein, dovrà tenere alta la sua posizione di uomo di mondo ed il suo onore, ma non con la spada come fece altre volte, o con la pistola come con Branicki, l'avventura con il Gran Postoli della Corona polacca fu pubblicata dallo stesso Casanova negli "Opuscoli Miscellanei" col titolo: "Il Duello, ovvero saggio della vita di G. C. veneziano", che verrà poi riportato nelle "Memorie", "Il Duello" racconta di un'offesa ricevuta nei camerini di un teatro di Varsavia,: Quel poltrone veneziano prende, andandosene, il buon partito: Ero per mandarlo a farsi f....e, alle quali parole l'altro, (Casanova) senza voltarsi, rispose: Un veneziano vigliacco, da qui a un pochetto, manderà all'altro mondo un valoroso polacco.
A detta del Casanova non fu poltrone, ma l'epiteto di veneziano che lo offese, benché, non fosse in buoni rapporti col suo governo, era pur sempre orgoglioso di essere un suddito veneziano.
Ora che si trova al castello la sua arma è la penna, e per difendersi dai soprusi di Felrkirchner, il maggiordomo del conte di Waldenstein, gli indirizzerà ventuno lettere mai spedite e ritrovate tra le carte di Casanova dopo la sua morte.
Un altra grande avventura del C. figura nelle "Memorie" è la "Storia della mia fuga dai Piombi ", libro dato alle stampe dopo quasi trent'anni di lunghi racconti fatti a principi, protettori, e amici, il libro racconta la carcerazione e la spettacolare fuga di Casanova e di padre Balbi dalle carceri del Governo Veneto, di questa fuga piena di imprevisti, colpi di scena e suspance l'immagine dolcissima che mi ritorna in mente è quando usciti dal Palazzo Ducale e saliti su di una gondola Giacomo si butta stremato sul cuscino di mezzo: Guardai allora dietro di me tutto il bel canale (e) le lacrime mi sgorgarono con abbondanza, alleggerendomi il cuore oppresso dalla gioia eccessiva.


RITRATTI
(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...va_ritratto.jpg)

(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/t...sanova_1788.jpg)

(IMG:http://www.chocolate.org/misc/giacomo-casanova.jpg)

(IMG:http://art-random.main.jp/samescale/070/073-Casanova-1.jpg)

(IMG:http://www.polistampa.com/public/images/casagiac.jpg)

(IMG:http://media.rozhlas.cz/_obrazek/00100570.jpeg)

(IMG:http://imagecache2.allposters.com/images/p...-98-Posters.jpg)

















SI è CAPITO INSOMMA CHE NON ERA UN BELL'UOMO...^^


O ALMENO COME UNO SI IMMAGINEREBBE CASANOVA....^^'

Christine rispondo alla discussione su Giacomo Casanova sperando che in realtà ti arrivi la mia comunicazione sul disegno di Axel Von Fersen che mi piace un sacco e, salvo tuo esplicito divieto, intendo farlo conoscere al mondo. Posso? (Ricordati che una semplice email non puo assolutamente essere commercializzata). Chissà quando arriverò alla puntata dell'incontro con Fersen magari lo illustri tu? Ma sei d'accordo?image Quale è la faccina gisya please? Ciao un grande abbraccio con molta simpatia Mops
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*Cristine*
view post Posted on 1/9/2006, 13:24




ne stavo facendo appunto uno, su antonietta e fersen, al loro primo incontro (è molto dolce come immagine, forse non è stato tutto così romantico però mi piace pensarla così, appena finisco lo posto così illustri i tuoi racconti che mi piacciono un sacco!) per il disegno di fersen, si si certo che puoi mi fa solo piacere che i miei lavori ti piacciano tanto!! un bacione mops!
 
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view post Posted on 6/3/2009, 18:27
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Marie-Antoinette

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Di certo Casanova ebbe molte amanti, nelle Memorie si vanto di aver amato 112 donne, ma nn era pericoloso visto ke aveva lasifilide???
 
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°Alessia°
view post Posted on 27/12/2010, 03:46




"Un giorno con Giacomo Casanova"

Un giorno da vivere con Giacomo Casanova, seduttore, studioso, uomo di vasta cultura, di tanti interessi, portato all'alchimia e poi membro della confraternita dei Rosacroce, amico di Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliostro, e conoscente ammirato e un pò invidioso del Conte di Saint Germain.

Uomo che ha cercato dalla vita il piacere, carico di vizi ma anche di risorse per potersi barcamenare tra le varie denunce dell'Inquisizione, che ha passato il Carcere, ne è fuggito, è tornato a Venezia e poi è dovuto fuggire ancora, figlio di due attori, (ma sembra che il padre in effetti fosse un nobile e la madre una bellissima attrice, Giovanna Farussi detta la Buranella).

Chi ne ha letto l'autobiografia conosce benissimo le sue avventure e le sue esperienze di viaggi: ciò che gli piaceva come cibo, vini, donne.

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Palazzo Merati

Ecco che allora, in questa giornata partiamo dalle fondamente Nuove, esattamente da Palazzo Merati, , ora d'Audiffret (che oggi appartiene al conte Emile Targhetta D’Audifret) , dove vissero i fratelli e la madre del nostro "scapestrato" seduttore, nato nel 1725.

In questo ricco appartamento, l'unico ancora rimasto nella zona dove dimorò Casanova dopo aver ricevuto la grazia dal Consiglio della Serenissima, c'è ancora la sua alcova, con il letto a baldacchino e stucchi, testimone delle sue licenziose avventure notturne.

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Palazzo Bellavite
Al mattino probabilmente, dopo essersi alzato, lavato e profumato, (Casanova era molto attento alla propria persona ed al suo aspetto fisico) ecco che usciva ed andava verso Campo S. Maurizio, al Palazzo Bellavite, dove viveva Giorgio Baffo, amico di suo padre, e uno dei più grandi poeti erotici mai conosciuti, che lo iniziò all'idea dei piaceri della vita propabilmente già dalla prima volta che il nostro Giacomo, mandato a studiare a Padova, ancora ragazzino, fece con lui il viaggio nel Burchiello (è quella barca che da Venezia, attraverso la Riviera del Brenta, porta a Padova).

Dopo aver conversato, spettegolato e commentato sulle più belle dame veneziane, sui progetti, sulle possibilità di riuscire ad arrivare alla conquista di qualche altro cuore femminile, l'ora di pranzo incalzava, e il nostro Giacomo era anche una buona forchetta, amava mangiare e mangiar bene.

Dove andava? bastava arrivare a Rialto, ed ecco la zona del mercato..subito dopo il Tribunale , vicino al Campo delle Beccarie (dei macellai)nel Sotoportego dei " Do Mori" un bacaro, dove poteva mangiare deliziosamente, e bere malvasia, aspettando tranquillamente le amanti di turno.

Dopo aver conversato amabilmente, corteggiato e dichiarato amore profondo ed esigente alle donne ammaliate dal suo fascino, ed aver iniziato nuove relazioni, in attesa di consumarle con grande trepidazione e profonda partecipazione, arrivava il momento del gioco, il gioco d'azzardo, che in seguito lo vide come ideatore del gioco del lotto a Parigi: allora bastava raggiungere il " Ridotto", così erano definite le case da gioco, dopo le leggi emanate dal Consiglio della Repubblica per regolamentare quella che era un'abitudine dei veneziani, specialmente nobili: ed ecco allora Calle Vallaresso ed il suo ridotto, che poi divenne ed è rimasto Teatro.

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Bauta
Qui Casanova si presentava, se nel periodo Carnevalesco ( che andava dal 31 dicembre al martedi' grasso) coperto da una bauta, una maschera che copriva completamente il viso, molto bella ed enigmatica, e così acconciato, nel tardo pomeriggio prendeva una gondola e si faceva accompagnare a Murano: scendeva all'approdo che ora si chiama Fondamenta Venier, dove, proprio di fronte, dalla porticina del muro di cinta del convento usciva M.M. la sua amante suora, con una sua compagna, anch'essa amante del tenebroso Giacomo.

Il Convento era quello di Santa Maria degli Angeli, e la povera suora sicuramente era stata costretta alla vita monastica per motivi ereditari..e qui si consumava una delle storie sentimental-erotiche più importanti di Giacomo Casanova...
ora purtroppo quel che resta di questi luoghi è fatiscente , e rimane ben poco, ma l'atmosfera, il suo modo di essere, di concepire l'innamoramento e l'amore, di vivere appieno la decadenza dei costumi veneziani dell'epoca sono veramente testimonianze affascinanti di un mondo composito e misterioso.




 
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^rose bertin^
view post Posted on 27/12/2010, 19:20




forse mi abaglioa lla grande ma quel tuo palazzo postato nella foto mis embra di averlo visto in una puntata di cerco casa diperatamente che ho visto l'altro giorno... chissà ..
comuqnue se non c'era questa discussione l'avrei aperta io ..
casanova ...nonostante i ritratti ...mi affascina sempre di più..
 
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°Alessia°
view post Posted on 28/12/2010, 00:44




CITAZIONE (^rose bertin^ @ 27/12/2010, 19:20) 
forse mi abaglioa lla grande ma quel tuo palazzo postato nella foto mis embra di averlo visto in una puntata di cerco casa diperatamente che ho visto l'altro giorno... chissà ..
comuqnue se non c'era questa discussione l'avrei aperta io ..
casanova ...nonostante i ritratti ...mi affascina sempre di più..

L'ho vista anch'io quella puntata di "cerco casa disperatamente" ma la zona che proponevano era diversa...il palazzo Merati è nella parte di Canareggio delle Fondamente Nove (per chi è stato a Venezia è pressapoco dove ci sono i vaporetti per Murano-Burano-Torcello) ma gli appartamenti proposti erano nella zona di Castello al massimo... !
Eh eh come si può non parlare di Casanova :wub:
 
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^rose bertin^
view post Posted on 28/12/2010, 15:46




CITAZIONE
L'ho vista anch'io quella puntata di "cerco casa disperatamente" ma la zona che proponevano era diversa...il palazzo Merati è nella parte di Canareggio delle Fondamente Nove (per chi è stato a Venezia è pressapoco dove ci sono i vaporetti per Murano-Burano-Torcello) ma gli appartamenti proposti erano nella zona di Castello al massimo... !

cavolo che coincidenza..!!!! io pensa poi che anche s emi interess anon me lo vedo quasi mai..e invece questa puntata l'ho vista propio perchè si trattava di venezia.. comunque imagginavo che sbagliavo...

 
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47 replies since 30/8/2006, 17:57   5025 views
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