Maria Antonietta - Regina di Francia

Albertine-Elisabeth de Nyvenheim van Neukirchen , marchesa di Champcenetz, Quasi favorita prima e anima della controrivoluizione poi

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celeborn36
view post Posted on 17/3/2011, 14:44




Albertine Elisabeth de Nyvenheim, baronessa de Nieukerque, nasce il 30 ottobre 1742 nei Paesi Bassi e muore in esilio forzato a Fontainebleau nel 1805, fu una donna in vista alla corte di Luigi XV e di Luigi XVI, sostenne i patrioti olandesi, entrò nell’attivismo contro-rivoluzionario e fu parecchie volte arrestata per motivi politici.
Di una famiglia nobile ma squattrinata, Mlle de Nyvenheim, di confessione protestante, sposò un ricco commerciante e proprietario di colonie, tale M. Pater. Arrivata con lui a Parigi, si fece notare per la sua bellezza e fascino.
La prima menzione riguardante Mlle de Nyvenheim si trova nei Memoires Secrets in data 14 gennaio 1763: “da qualche tempo si parla molto di un’olandese, giovane e carina, di nome Mme Pater, è la moglie di un ricco commerciante. E’ stata oggetto di conversazioni in ogni ambiente, e soggetto di epigrammi e madrigali […] I signori andavano in processione da lei per vederla e suo marito, esasperato da quelle visite, disse un giorno ad alcuni cortigiani, riaccompagnandoli: - Signori, sono molto sensibile all’onore che mi fate venendo qui. Ma non credo che vi di divertiate molto. Io sto tutta la giornata con Mme Pater e la notte mi corico con lei -"

Quelli che ebbero modo di conoscerla notarono che aveva tutto per essere “ una bella donna”, vale a dire che “era alta e ben fatta, begli occhi languidi, carnagione bianchissima, capelli castani, bel seno e gambe ben tornite. Ha spirito, un fondo di saggezza che combatte continuamente con la sua inclinazione al piacere, e in certi momenti le sue emozioni sono così forti che essa piange senza sapere perché”.Ritornata nei Paesi Bassi, fece annunciare il suo divorzio e ritornò a Parigi sotto il nome di Baronessa de Nieukerque. Notata da Luigi XV, fu pianificato un intrigo con lo scopo di farle prendere il posto della Contessa Du Barry, la favorita in carica. All’epoca, il duca di Richelieu, il principe de Soubise, M. de Flamarens e il duca di Choiseul sarebbero stati contenti di scrivere la bella olandese nella lista delle loro conquiste, ma si lasciarono precedere dal Re. Dalla Corrispondenza di Grimm: “Non esistono progetti o idee che la bellezza davvero straordinaria di questa dama non abbia ispirato. Si è parlato di farla vedere al re in un incontro di caccia, e già si scommette che essa succederà a Mme de Pompadour”
Seriamente innamorato, Luigi XV amò Mme Pater in segreto, al punto che il duca d’Aiguillon, alcuni mesi prima della morte del monarca, aveva assuefatto la baronessa all’idea che presto avrebbe preso il posto di Mme du Barry, la quale sarebbe stata allontanata.

Nel 1779 sposa il marchese di Champcenetz, governatore del castello Meudon. Era il padre del Cavaliere di Champcenetz che non andava molto d’accordo con la matrigna. Si disse che fosse l’amante del Principe de Ligne. Il principe, uomo di mondo e amante delle belle donne, aveva di lei un’opinione molto netta: “ la più bella donna di Parigi in quel tempo, e forse del mondo”. Pure il duca di Lauzun diceva che la bellezza di una delle sue amiche poteva “paragonarsi con quella di Mme de Champcenetz come Greuze l’ha rappresentata nei suoi momenti migliori” In effetti Greuze la prese come modella nel 1770 e lei posò “coi suoi capelli neri ombreggiati da un velo di cipria e sciolti in riccioli sulle spalle, avvolta da una vestaglia di mussola bianca”.
Grimm scrive all’epoca:
“Questa bellezza, un tempo così celebre sotto il nome di Mme Pater, dopo aver avuto mote avventure brillanti, tra l’altro con il duca di Choiseul, ebbe quasi nel medesimo tempo la speranza di sposare il principe di Lambesc, che avrebbe potuto essere suo figli, e quello di recitare il ruolo che era stato di Mme de Maintenon verso la fine del Regno di Luigi XIV. E’ certo, almeno, che negli ultimi anni della sua vita, quel principe intratteneva con lei relazioni molto intime e la colmava di benefici, di cui essa gode tutt’ora.”
Il matrimonio col marchese de Champcenetz, duramente negoziato, le permise di avere le entrées a Versailles e si legò fortemente a Diane de Polignac che non senza ragione veniva considerata l’anima dannata della consorteria di Marie-Antoinette. Divenne così intima della famiglia dei Polignac e amica del conte de Vaudreuil.

Prima della Rivoluzione Mme de Champcenetz abbandonò suo marito, che occupava a Versailles gli appartamenti a cui aveva diritto per la sua funzione e affittò per sé il bel palazzo de Beranger, in Faubourg Saint-Honoré al n.64; acquistò due residenze estive una a Neuilly e l’altra a Soisy-sur-Seine. La sua considerevole fortuna consisteva essenzialmente alle rendite di piantagioni e miniere di diamanti nel Suriname. Mise a profitto questa fortuna per sostenere l’insurrezione dei patrioti olandesi.
Mme de Champcenetz conduceva un’esistenza da vestale quando all’improvviso venne presa dalla febbre della politica. Secondo i dispacci dell’ambasciata britannica a Parigi, ella si immischiò nell’assistenza ai rifugiati olandesi.

Nel 1789, Mme de Champcenetz emigra coi Polignac, dapprima in Svizzera col marito, poi si recò a Venezia e offrì la sua fortuna al conte d’Artois. Il conte de Vaudreuil, suo amico, scrisse che ella effettuò numerosi viaggi tra l’Italia e la Francia, incaricandosi della corrispondenza tra Marie-Antoinette, sorvegliata alle Tuileries e la duchessa di Polignac. Ritornata in Francia dove, come straniera, pensava non avere nulla da temere, venne denunciata più volte, in particolare dal conte di Ferrières- Sauveboeuf. Arrestata a Neuilly, con il pretesto di manovre controrivoluzionarie e di corrispondere con gli emigrati, fu detenuta diversi mesi nella Prison des Anglaises. Aspettandosi da un giorno all’altro di essere citata dal tribunale rivoluzionario, gettò i suoi diamanti nelle fogne della prigione des Anglaises. Scampata alla ghigliottina, dopo il Termidoro, non cessò di corrispondere con gli emigrati mentre sua sorella, la duchessa de Brancas, amica intima del Barone de Breteuil emigrato, faceva gli onori nel salotto di Barras.

Sotto il Consolato, Mme de Champcenetz fu una delle più attive oppositrici del nuovo regime e dopo il consolato a vita servì come intermediaria con gli emigrati e favorì gli intrighi anglo-realisti assieme al conte de Vaudreuil.
Favorì il viaggio politico della duchessa de Guiche presso Josephine a Mailmaison nel 1801 e, fungendo da recapito postale, ella trasmetteva in segreto i dispacci del conte de Vaudreuil ai suoi corrispondenti parigini.
Agente a Parigi del conte d’Artois, Mme de Champcenetz prese parte al complotto de Cadoual-Pichegru nel quale era implicato il giovane Polignac, marito di sua nipote e fu arrestata dopo la rottura della pace d’Amiens e la rivelazione delle cospirazioni inglesi. Condannata all’esilio, ottenne di vivere, per ragioni di salute, a Fontainebleau dove morì nel 1805.

La pungente Mme de Genlis disse di lei: “La sua bellezza cominciava a svanire, ma era ancora affascinante. Si poteva dire di lei quello che Mme de Sevigné disse di Mme Dufresnoy, amante di M. Louvois, che era tutta raccolta nella sua bellezza. La cura di mostrare il piede più piccolo, le sue piccole mani e di diversificare le sue pose, l’occupavano in modo troppo visibile”
 
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celeborn36
view post Posted on 17/3/2011, 15:00




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tutto qui...devo dire col tanto declamare tanta bellezza sono un po' deluso.
Questo ritratto venduto nell'aprile 1819 passò nel 1874, dalla collezione di Jacques Reiset a quella di Henri de Greffuhle, che lo espose al Palais-Bourbon nel 1874 e lo rimise in vendita alla vigilia della seconda guerra mondiale, il marito della famosa contessa...quando si dicono le coincidenze!
 
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celeborn36
view post Posted on 25/6/2012, 12:18




Bombelles parla delle due sorelle de Nyvenheim nel suo Journal:

“Mme de Matignon [la figlia unica del Barone di Breteuil], il ragazzo di gran merito [tale abate Duprat, ospite fisso a casa della Matignon] ed io siamo stati a trovare, dopo pranzo, Mme la duchessa di Brancas, che occupa a Sèvres una casa che appartiene a M. il duca d’Orlèans, il cui giardino confina col padiglione du Mail.
Madame la duchessa mi ha ricevuto come duchessa. Ci fu un tempo in cui ero l’amico, il confidente del cuore. Questo tempo è finito quando la fortuna ha sorriso a questa bella donna. Sarà vecchia quando mio figlio entrerà nel bel mondo, ma è bene che sappia la sua storia: Mlle de Nyvenheim aveva una sorella maggiore che si era fatta sposare ad un ricco borghese, M. Pater. Mme Pater venne in Francia e trovò che Parigi era un teatro più degno dell’Aja o di Amsterdam per la sua bellezza. M. Pater finì col rovinarsi nella nostra capitale. Ed infine partì, lasciando sua moglie, che abbandonò il cognome Pater per farsi chiamare Mme de Neukerque, fino a che, dopo morte del fu Re (di cui fu per un istante l’amante) sposò M. de Champcenetz, primo valletto della camera di Sua Maestà, col quale vive in un’opulenza che la ricompensano dei titoli che le mancavano.
Quando era ancora Mme de Neukerque, fece venire sua sorella, Mlle de Nyvenheim a Parigi. Ma una bella sfigura senza grazia, dei bei tratti senza fisionomia non fecero fortuna. La nostra grande Olandese ritornò all’Aja; acquisì qualche portamento, un po’d’arte nel modo di presentarsi, era fresca, piacque a M. il barone di Breteuil che, senza mai essere dominato dalle sue amanti, si è sempre occupato seguendo con un vero interesse che faceva onore alla bontà del suo cuore. Lui ritornò in Francia, Mlle de Nyvenheim ritornò poco tempo dopo. Qualche periodo dopo, Mme la contessa de La Marck la fece convertire al cattolicesimo. Poi, se ne fece una duchessa maritandola al vecchio duca di Brancas, che terminò con questa stupidaggine la storia di altre sciocchezze della sua vita. Per la sollecitudine con qui si è procurato questa compagna, per le difficoltà che gli si fecero per stuzzicare ancora di più il suo desiderio, una vecchia canzone ritornò alla moda. Questa canzone dice giustamente, che la farina si dà ma la crusca si vende. Questa unione ha visto nascere un piccolo cittadino di cui il duca di Brancas si crede il padre [Louis-Albert conte di Brancas, futuro ciambellano di Napoleone]. Questo piccolo cittadino è stato rovinato dal vaiolo e pertanto gli si vuole trovare ancora in lui l’aspetto del Barone di Breteuil.[…]"
 
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