Maria Antonietta - Regina di Francia

I principi romani

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elena45
view post Posted on 31/10/2013, 14:10 by: elena45
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Marie-Antoinette

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Visti gli stretti rapporti che ci furono tra Alessandro Farnese quando era ancora cardinale e il papa Giulio II, è il momento di ricordare la dinastia dei Della Rovere: casata originaria di Savona, di modesto e incerto rango nobiliare, emersa a Roma con l'ascesa del Cardinale Francesco della Rovere (1414-1484) fino alla sua elezione a Papa, con il nome di Sisto IV.

Nobili certamente gli omonimi conti piemontesi della Rovere di Vinovo, che dettero anch'essi alcuni cardinali (https://books.google.it/books?id=QC98J2Q8z...alogico&f=false).

Eletto Papa nel 1471, Sisto IV fece costruire e dette il nome alla Cappella Sistina.
Nella sua politica, tra l'altro, fu l'ispiratore della Congiura dei Pazzi a Firenze, nel 1478.
Anche lui fu un esempio di nepotismo papale: aveva due fratelli, quattro sorelle e 15 nipoti. Come Callisto III aveva riempito Roma di Catalani, così lui chiamo i suoi conterranei liguri, e ovviamente alcuni membri della sua famiglia andarono a ricoprire importanti cariche ecclesiastiche, civili e militari.

In primis, il nipote figlio del fratello Raffaele, senatore in Roma: ovvero Giuliano della Rovere (1443-1513), il futuro Giulio II, uno dei più grandi pontefici del Rinascimento, nominato cardinale dallo zio appena eletto, nel Concistoro del 1471.
Ecco una "riunione di famiglia":

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Melozzo da Forlì – Sisto IV nomina bibliotecario Bartolomeo Sacchi, detto il Platina (inginocchiato ai suoi piedi), ma accanto a lui ci sono i nipoti prediletti (1477) - Biblioteca vaticana.

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Giuliano della Rovere è quello vestito di porpora; in seconda fila Pietro Riario della Rovere (1445-1474), un altro nipote cardinale, figlio della sorella Bianca.

Infatti, non solo Giuliano beneficiò del nepotismo papale: anche il nipote Pietro figlio della sorella Bianca della Rovere, tra l'altro il prediletto del Pontefice, fu nominato cardinale in quello stesso anno (sai com’è, per non fare preferenze). Il cardinal Riario diventò uno degli ecclesiastici più ricchi e più potenti di Roma, noto per essere stato il committente del Palazzo della Cancelleria (uno dei più belli della Roma quattrocentesca), oltre che per la grandiosa magnificenza delle feste e dei banchetti che era solito offrire al proprio entourage. Ma morì improvvisamente e prematuramente, forse avvelenato (e prima della realizzazione del quadro).

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I nipoti laici: Giovanni della Rovere (1457-1501), fratello di Giuliano e capostipite dei duchi di Urbino (in rosso), diventato Signore di Senigallia dopo il suo matrimonio con Giovanna da Montefeltro.
Girolamo Riario (1443-k1488), fratello di Pietro (in blu), che sposò Caterina Sforza, divenne Signore di Imola e Forlì e fu longa manus della politica del Papa contro i Medici (Congiura dei Pazzi).

Ma i ritratti più noti di Giuliano divenuto Papa Giulio II sono quelli di Raffaello, realizzati poco prima della sua morte:

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Raffaello Sanzio - Giulio II della Rovere (1443-1513) nella "Messa di Bolsena" (1512) - Stanze vaticane.

Anche qui accanto al secondo Papa della Rovere, ci sono i parenti:

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Cardinale Leonardo Grosso della Rovere (1464-1520), figlio di Maria della Rovere e Antonio Grosso.

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Cardinale Raffaele Sansoni Riario (1460-1521), pronipote di Sisto IV, figlio di Violante Riario e Antonio Sansoni, nominato Cardinale a soli 17 anni da Sisto IV. Era a Firenze durante la Congiura dei Pazzi (1478)e fu sospettato di essere la longa manus del Papa e dello zio Girolamo. Costruì per sè il bellissimo Palazzo della Cancelleria.Camerlengo di Sisto IV, divenne ricchissimo e potente, ancor più con Giulio II. Ma sospettato di un complotto contro Leone X, si traferì a Napoli ove morì.

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Il vescovo di Savona Tommaso Riario (1468-1528) e il Cardinale Agostino Spinola (1482-1537), anch'essi parenti del Papa.


Raffaello Sanzio - Papa Giulio II della Rovere (1443-1513) - National Gallery di Londra. Agli Uffizi c'è un'antica copia.
Il Papa appare stanco e affaticato, immerso nei suoi pensieri, più vecchio della sua età, provato dalla tante guerre che lo consacrarono il "Papa guerriero".
Giuliano della Rovere fu un acerrimo rivale di Alessandro VI, che lo aveva sconfitto nel Conclave del 1492. Nel 1503, dopo il pontificato fugace di Pio III (26 giorni), finalmente ascese al soglio pontificio, a 60 anni. In breve si liberò dei Borgia, reintegrò le famiglie spodestate nei loro possedimenti, scomunicò e arrestò il Valentino, per rispedirlo in Spagna dove morì.
Con varie spedizioni militari rafforzò e ampliò lo stato pontificio, inserendosi nella politica europea con spirito guerriero.
Altro elemento fondamentale della sua politica fu la scelta di sposare alcuni giovani della sua famiglia (tra cui la figlia naturale Felice) con membri delle famiglie romane degli Orsini, dei Farnese e dei Colonna, i cui interessi venivano in tal modo legati al Papato.
Grandioso mecenate, commissionò al Bramante la costruzione ex novo della Basilica di San Pietro, opera colossale che avrebbe richiesto 120 anni e l'intervento successivo dei più grandi artisti; a Michelangelo la volta della Cappella Sistina e la sua famosa tomba con il Mosé; a Raffaello le Stanze Vaticane.

Anche Giulio II aveva una figlia naturale:

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Felice della Rovere (1483-1536), figlia naturale di Giulio II, avuta dall'amante Lucrezia Normanni: sposò, per volere del padre, Gian Giordano Orsini, di Virginio, conte di Tagliacozzo e signore di Bracciano, vedovo e di oltre quindici anni più anziano di lei (1457-1517), a cui diede tre figli.
Dopo la morte del marito, gestì tutto il patrimonio familiare, ma anche la rivalità tra il figliastro Napoleone e il figlio Girolamo, che il contratto nuziale aveva designato alla successione. Rivalità finita tragicamente con l'assassinio di Napoleone per ordine del fratellastro Girolamo.
Fu una delle donne più influenti dell'Italia del Rinascimento, anche se meno nota delle più celebri Giulia Farnese e Lucrezia Borgia. In realtà è stata dimenticata dalla storia: le guide del castello di Bracciano, che lei tanto amò e dove nacquero i suoi figli, non la nominano mai.

Il fratello di Giulio II, Giovanni della Rovere, che abbiamo visto dell'affresco di Melozzo, è il capostipite della linea urbinate: grazie all'appoggio dello zio Sisto IV e del fratello poi, divenne Capitano generale della Chiesa e Signore di Senigallia, ma soprattutto sposò Giovanna da Montefeltro, figlia del duca di Urbino Federico III, ed ebbe 6 figli.
Il maggiore, Francesco Maria I della Rovere (1490-1538) crebbe con lo zio, Guidobaldo da Montefeltro e divenne il suo pupillo. Sicchè, quando quest'ultimo morì senza eredi, nel 1508, il giovane nipote diciottenne ereditò il ducato di Urbino, che passò quindi ai Della Rovere e vi resterà per più di un secolo, fino al 1631, quando la linea si esaurirà. Ma questa è un'altra storia (vedi in #entry545722395).

Solito schema per riassumere:



Tratto da http://genealogy.euweb.cz/italy/rovere.html e http://genealogy.euweb.cz/italy/lante2.html
www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/lante.html

Edited by elena45 - 4/1/2022, 13:10
 
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