Maria Antonietta - Regina di Francia

Valguarnera e Tomasi, storia e letteratura.

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helios73
view post Posted on 15/12/2012, 22:38 by: helios73




I Luoghi del Gattopardo (Romanzo)
Quando Giuseppe Tomasi di Lampedusa si accinse a scrivere il Gattopardo, siamo alla fine del 1954, venne alla luce tutto un mondo di ricordi, a cui diede seguito una trascrizione (verranno pubblicati nei “Racconti” con il titolo “I luoghi della mia prima infanzia”). In essi Tomasi ricostruisce le proprietà del patrimonio avito, più quello materno che paterno. Infatti alla morte dell’astronomo Giulio Tomasi, decaduto il Maggiorasco, che permetteva la trasmissione del patrimonio al solo primogenito, le proprietà dei Lampedusa saranno al centro di una lite ereditaria che durò oltre mezzo secolo. La madre, la principessa Beatrice Filangeri Tasca di Cutò, era proprietaria, insieme alle tre sorelle e al fratello Alessandro (passerà alla storia come “il Principe rosso” per la sua adesione al socialismo in seguito a cui dilapidò l’ingente patrimonio), del palazzo Cutò di Santa Margherita Belice (AG) dove trascorrevano la villeggiatura - che per la società dell’epoca durava da luglio a novembre. Era questa una grandissima dimora, di quasi cento stanze lussuosamente arredata che comprendeva foresterie, saloni di rappresentanza, numero saloni , un teatro, la chiesa e un vasto giardino ricco di rarità botaniche. Palazzo Cutò di Santa Margherita infatti sarà nel romanzo la dimora feudale del principe di Salina di Donnafugata, mentre Palma di Montechiaro, il centro abitato. Il palazzo e molto di quello che conteneva fu venduto a seguito delle “follie socialiste” dello zio Alessandro, e nel 1968 il terremoto che devastò la Valle del Belice lo rase al suolo lasciandone soltanto la facciata. Oggi, ricostruito e sede del Parco Letterario e museo del Gattopardo, dove tra i vari cimeli, donati del figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi, vi può ascoltare la voce di Giuseppe Tomasi che legge “Lighea” incisa da Gioacchino stesso.
La villa di San Lorenzo ai Colli, dove si apre il romanzo, è ubicata vicino il parco della Favorita, dove sorge anche la “Palazzina Cinese” casino di caccia di Ferdinando II di Napoli, ed era l’osservatorio astronomico del Principe Giulio. Dopo anni di incuria e abbandono da qualche anno è luogo dove si tengono concerti ed eventi estivi.
Indicato nel romanzo come palazzo Ponteleone, ricorda palazzo Monteleone demolito nel tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Gli interni di questo luogo vengono ricostruiti da Tomasi, anche dalla sua prima casa palazzo Lampedusa nelle vicinanze del porto, distrutto dal bombardamento del luglio ’43 “giorno in cui le bombe trascinate da oltre l’Atlantico la cercarono e la distrussero” ricorda con dolore nei Luoghi. Dolore da cui non si riprese da cui non si riprese più. La casa alla marina dove abitò non l’amò mai, ricordata nel romanzo quando don Fabrizio discute con Chevalley dei giorni che seguono lo sbarco dei Mille.
Il monastero della Beata Corbera, venne ambientato dal Monastero delle Benedettine di Palma di Montechiaro, il feudo storico della famiglia Tomasi, dopo la visita che fece con il figlio adottivo e la consorte. È ancora uno dei pochi monasteri di clausura della Sicilia. Qui è sepolta Suor Crocifissa della Concezione al secolo Isabella Tomasi, la santa dei Tomasi come viene indicata in alcune pubblicazioni, che ancora giovane entrò in quel convento che in origine era il Palazzo ducale dei Tomasi e che il padre Giulio, il duca santo, fece trasformare in monastero per le figlie ed edificò per sé un'altra dimora. Infatti non fu soltanto Isabella a prendere i voti, ma anche le altre due sorelle Francesca, Suor Maria Serafica e Maria Antonia, suor Maria Maddalena. Ma non è finita, la madre dopo qualche anno si separa dal marito per vestire l’abito benedettino. Famiglia di santi i primi Tomasi, forse per espiare le nefandezze del capostipite del ramo siciliano, tal Mario de’ Tomasi, capitano d’arme e tagliatore di teste, che tiranneggiò le campagne siciliane arricchendosi enormemente.


Giuseppe Tomasi di Lampedusa negli anni '30 a palazzo Lampedusa



Saloni del Palazzo Lampedusa casa avita dello scrittore, distrutto nel bombardamento del luglio '43


Palazzo Cutò in una foto d'epoca


Palazzo Cutò dopo il terremoto del Belice 1968


Giardino di Palazzo Cutò. In fondo Beatrice (madre) e Giuseppe Tomasi


Palazzo Cutò e la chiesa madre di S. Margherita Belice inizi '900


Alessandro Tasca Filangeri di Cutò detto "Il Principe Rosso"


Beatrice, Teresa e Lina (Nicoletta) Cutò
quest'ultima, sposata Cianciafara, perì nel terremoto di Messina nel 1908, con il marito Francesco.


Giulia Cutò, moglie del Conte Romualdo Trigona di Sant'Elia, avversario politico del fratello Alessandro. La "Bella" delle sorelle Cutò. Assassinata brutalmente per mano dell'amante, Vincenzo Paternò del Cugno.


Villa Lampedusa ai colli negli anni '50. Osservatorio del Principe Fabrizio l'astronomo


La specola della Villa Lampedusa ai Colli, in una carta da lettera dell'osservatorio del Principe, seconda metà dell'800


Palazzo Montalbano o Monteleone 1905 demolito in seguito ai riassetti urbanistici dei primi decenni del '900


Giulio Tomasi detto il "Duca Santo" e primo principe di Lampedusa, Ragusa 1614 +Palma 1669, in un ritratto della fine XVIII secolo.


Suor Maria Crocifissa della Concezione, al secolo Isabella Tomasi, figlia del Duca santo e di Rosalia Traina "La Beata Corbera" del romanzo. La Santa dei Tomasi.


Rosalia Traina, Baronessa di Falconieri, ricchissima ereditiera nipote di Monsignor Francesco Traina Vescovo di Agrigento e cappellano di Filippo II di Spagna, dal quale comprò la città di Agrigento e Licata. Fidanzata a Carlo Tomasi, fratello gemello del Duca Santo, quest'ultimo la sposa quando il fratello rinuncia al Ducato di Palma per la vita monastica ed entra nell'ordine dei Teatini.

Bibliografia minima
Vitello Andrea: I Gattopardi di Donnafugata; Flaccovio, Palermo, 1963
Vitello Andrea: Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Sellerio, Palermo, 1987
Vitello Andrea: Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Sellerio, Palermo, 2008
Gilmour David: L’ultimo Gattopardo. Vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Feltrinelli, Milano, 2003
Lanza Tomasi Gioacchino: I Luoghi del Gattopardo; Sellerio, Palermo, 2001 (con numerose illustrazioni e foto d’epoca)
Cabibbo Sara, Modica Marilena: La Santa dei tomasi. Storia di suor Maria Crocifissa della Concezione; Einaudi, Torino, 1989

Edited by helios73 - 16/12/2012, 04:30
 
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