Maria Antonietta - Regina di Francia

come si viveva a versailles?

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tiara operno
view post Posted on 11/11/2012, 12:37 by: tiara operno




C è una storiella che ti voglio raccontare ;)
all'epoca di Luigi XVI i cortigiani non mangiavano affatto tutti insieme, venivano organizzati pranzi e cene nei propri alloggi dove il proprietario di alcune determinate stanze sceglieva gli ospiti e si occupava di invitarli.Serviva un grandissimo numero di servitori per gestire tutti i vari membri della Famiglia Reale che alloggiavano a Versailles..
La mattina per la colazione il Delfino e la Delfina disponevano di una tavola tutta loro,mentre Luigi XV,come Luigi XIV,preferiva far colazione in camera.In estate erano frequenti i banchetti all'aperto(al Petit Trianon particolarmente)dove gli invitati(ai tempi di Luigi XVI)erano praticamente sempre i soliti:Il Conte di Provenza,il Conte d'Artois,Maria Giuseppina e Maria Teresa di Savoia,la Principessa di Lamballe e la Duchessa di Polignac con l'aggiunta di qualche altro ospite straordinario


all'epoca di Luigi XIV,la maggior parte dei nobili lasciava i propri terreni per trasferirsi a Versailles. I nobili conducevano una vita fatta di balli,tornei,cacce e feste,si spendevano cifre enormi per vivere alla Reggia.Le giornate erano molto noise:far visite,spettegolare dedicarsi al gioco d'azzardo, e quando alle 13,Re Sole ritornava nella sua camera, lungo questo breve tragitto molti si affollavano per farsi notare dal re. Infatti entrare nel palazzo di Versailles non era difficile: era difficile (tranne che per i privilegiati) incontrare il re e parlargli. Il re mangiava da solo, servito da almeno una ventina di gentiluomini. Nessuno mangiava con lui e nessuno (nemmeno i suoi fratelli o i suoi figli) potevano sedersi alla sua tavola, a meno che lui non facesse portare loro uno sgabello.Ma nonostante tutto a Versailles c'era poca igiene,scarseggiavano candele,niente riscaldamento e più di tutto mancava l'acqua tanto che una volta Luigi disse:O Roma come ti invidio i tuoi acquedotti.
Poi si doveva seguire un'etichetta così rigida che anche un semplice saluto acquistava un valore specifico.queste eran norme di un gioco spietato infatti Jean de La Bruyère scrisse nei Caractères riferendosi alla Francia (e implicitamente alla vita di corte di Versailles):
"E' un paese in cui le gioie sono visibili ma false e i dolori sono nascosti ma reali. Chi crederebbe mai che l'entusiasmo per i divertimenti, l'applauso alle brillanti commedie di Molière e alle arlecchinate, alle feste, alle cacce, ai balletti e tornei nascondono tante inquietudini, tante preoccupazioni, tanti interessi in conflitto, tante speranze e paure, tante passioni vive e tanti problemi gravi?"
 
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46 replies since 3/11/2012, 21:22   25424 views
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