| Scusi, dov'è il parcheggio?
Luigi XIV dovette anche occuparsi delle strade d'accesso al castello. Strade esistenti furono riprogettate, strade nuove create. E il traffico aumentò vertiginosamente. Carrozze e cavalli, reali o no, avevano bisogno di spazio, di rimesse e di scuderie. Gli equipaggi reali, prima che fossero costruite la Grande e la Piccola Scuderia, venivano custoditi in varie rimesse nella città. I cortigiani più importanti, che erano alloggiati al castello ma disponevano anche di palazzi propri in città, li usavano per tenerci carrozze e cavalli.
Come sapete, non tutti potevano entrare in carrozza all'interno del perimetro del castello. Primo punto: si poteva entrare solo quando il re e la regina erano svegli, e bisognava uscire prima del coucher. Secondo punto: a parte le vetture destinate al servizio del re e quelle della famiglia reale ristretta, potevano entrare le carrozze di Figli e Figlie di Francia Principi del sangue Principi bastardi e/o legittimati Sovrani e principi stranieri e relative consorti Cardinali (in quanto principi della Chiesa) Ambasciatori ordinari e straordinari di teste coronate (e relative consorti) e del Papa Duchi e duchesse I tre conti e pari ecclesiastici (vescovi di Châlons, Beauvais, Noyon) Gli officiers della Corona, Cancelliere, Guardasigilli, marescialli di Francia, Gran Maestro dell'artiglieria, ecc. I premiers officiers (maschi e femmine) della regina, della Delfina, dei Figli di Francia.
Entrare non era tutto, bisognava parcheggiare, e qui cominciava il divertimento: perché le carrozze dovevano disporsi secondo il rango dei proprietari, secondo la formula “chi ha il rango più alto parcheggia più vicino allo scalone d'accesso”, il che voleva anche dire far continuamente manovrare le carrozze per mantenere sempre l'ordine di rango.
(OT: dal che si vede quanta ragione avessero Nizza e Morbelli nei Quattro Moschettieri a mettere i semafori al Louvre)
E per chi non aveva una carrozza?
Continua, continua...
|