MaryTudor |
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| UNA PARENTESI SUL CASTELLO
A proposito del castello estense.
La dimora medievale degli estensi era l’attuale Palazzo del Comune (di fronte al Duomo). Il castello fu costruito più avanti, nel 1385, per motivi di difesa. Nel maggio di quell’anno accadde che si scatenò un’imponente rivolta popolare: i ferraresi erano insorti a causa di un ennesimo aumento delle tasse. Niccolò II consegnò al popolo Tommaso da Tortona, il suo consigliere e riscossore delle tasse, che fece una brutta fine:
« il disgraziato Tommaso, non senza aver prima messo in pace con Dio l’anima sua, venne consegnato alla folla inferocita, che, afferratolo e malmenatolo, lo ridusse in tanti pezzi, bruciandone poi alcuni sul rogo dei libri pubblici gettati alle fiamme, issandone altri su canne in segno di trionfo e dando gli intestini da mangiare a uomini, cani ed uccelli.»
(Luciano Chiappini, Gli Estensi)
DANTE CI SVELA PARTICOLARI PICCANTI SU OBIZZO II
Obizzo II, dicevo, fu collocato da Dante nel girone dei tiranni. Ma c’è un altro personaggio che ci da un altro particolare piccante su Obizzo, del quale il sommo poeta ci parla nel canto XVIII (ruffiani). Dante incontra un nobile Bolognese che gli racconta la “sconcia novella”. E’ Venedico Caccianemico, che in vita aveva fatto prostituire la sorella Ghisolabella “presso il Signore di Ferrara”, sperando di ottenere vantaggi politici ed economici.
C’è in verità un dubbio sul fatto che il marchese in questione fosse Obizzo o il figlio Azzo VIII, che gli succederà, e del quale parlerò più avanti.
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