Maria Antonietta - Regina di Francia

I Savoia

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Maria Clotilde
view post Posted on 18/1/2013, 23:02 by: Maria Clotilde
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CITAZIONE
Aspetto volentieri i tuoi contributi! Spero tu possa far luce sui molti punti oscuri delle mie conoscenze e in particolare illuminarmi su quali dei Savoia si siano dedicati al mecenatismo prima del Cinquecento (per esempio sul palazzo ducale di Chambéry: era decorato?, sulla Sainte-Chapelle "originale", cioè prima dei molti rimaneggiamenti; sul Castello Acaja: se non sbaglio doveva esserci un ciclo del grandissimo Jaquerio).

Mi spiace, dubito che io possa aiutarti, Yue. :huh: Mi piacerebbe tanto ma ho letto alcuni tuoi interventi anche in altre discussioni e … sai praticamente tutto!! :D
Inoltre non mi sono mai focalizzata sull’aspetto del mecenatismo dei Savoia nel ‘300-‘400. Poi soffro di memoria volatile :cry: per cui sono andata a tirare fuori dalla polvere i miei libri sullo stato sabaudo. Se c’e’ qualche errore, correggetemi :P

Innanzi tutto, se interessano aspetti artistici del ‘300-‘400, merita sicuramente una visita il Museo Civico di Arte Antica di Torino a Palazzo Madama, dove al piano terreno sono esposte le opere di quel periodo.

Castello Acaja-Savoia di Torino, ora Palazzo Madama


Nel Medioevo il Piemonte e’ politicamente frammentato e instabile. L’idea stessa di “Piemonte” nasce solo nel ‘400 ma non include ancora il marchesato del Monferrato, Saluzzo, parte della regione di Vercelli e tutti i territori a est, sotto l’influenza di Milano.
Nel 1200 i domini della casa Savoia sono per la maggior parte in Francia. Solo una sottile lingua di terra scende dal Moncenisio, attraverso la valle di Susa, per arrivare a Torino.

Nel 1232 Tommaso I acquista il castello di Chambery, che diventa centro dello Stato, e lo amplia e fortifica. Piu’ che essere un mecenate, si preoccupa di creare un sistema di burocrazia signorile che gli assicuri la fedelta’ della corte. Ulteriori ampliamenti sotto Amedeo V.

In questo periodo e durante il secolo successivo, mecenati piu’ attivi furono il marchese di Saluzzo, i vescovi di Vercelli, i conti di Challant in Val d’Aosta.

Amedeo VI e’ il primo dei Savoia che si distingue dai conti precedenti, acquistando visibilita’ e riconoscibilita’ nelle corti d’Europa e d’Italia con il soprannome di Conte Verde, dal colore dei suoi abiti, delle insegne, persino delle vele della nave che lo portera’ in Terra Santa per le Crociate. Rispecchia l’ideale di cavaliere dell’epoca: uomo d’arme, esperto di scherma e abile nel cavalcare e giostrare, formato nel fisico ma anche signore, con il gusto per il divertimento, formato nei valori. Richiama al castello di Chambery mimi, menestrelli, giullari, araldi, trombettieri. La sorella Bianca e’ sposa di Galeazzo Visconti II, anche se questo non impedisce poi l’attacco di Amedeo al cognato quando questi attacca Asti.

Monumento al Conte Verde a Torino


Amedeo VI trasforma il padiglione di caccia di Ripaille (Ripaglia), sul lago di Ginevra, in residenza di villeggiatura per sua moglie Bona di Borbone. L’edifico come appare ora e’ frutto della presenza di Amedeo VIII.

Altro segno dell’interesse per le arti risalente a questo periodo e’ il castello a Torino (Palazzo Madama). La prima struttura era una casa-forte, costruita da Gugliemo VII marchese di Monferrato, inglobando le torri e la porta Fibellona dell’antico centro romano, tutt’ora parzialmente visibile durante la visita. Passato sotto i Savoia, fu ampliato da Ludovico di Acaja-Savoia, signore di Torino, a inizio ‘400 quando venne meno, in parte, la funzione difensiva e sorse invece la necessita’ di aumentare le sale residenziali e di abbellirle: aggiunge anche il falconerio, il giardino e l’orto nel fossato, di recente recuperati (io li adoro: sei nel cuore di Torino ma ti sembra di essere catapultato nel pieno del Medioevo e ti aspetti da un momento all’altro di veder sbucare un conte o una dama :woot: )

Castello degli Acaja-Savoia

Giardino di Palazzo Madama


Si deve sempre a Ludovico di Acaja-Savoia la fondazione dello Studio a Torino, nel 1404, centro attivo di cultura anche se solo nel Settecento con Vittorio Amedeo II divenne una moderna Universita’ tra le piu’ importanti in Italia.

Jaquerio, pittore principale del XV secolo in Piemonte, interessante artista europeo del tardo gotico, lavoro’ su commissione di Ludovico d’Acaja-Savoia e di Amedeo VIII (Felice V, nella sua parentesi da “papa”), primo duca dei Savoia.
Il suo lascito maggiore e’ il ciclo di affreschi alla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (Rosta, TO), dove si trovano la Salita al Calvario nella sacrestia e la Madonna in trono nel presbitero, che reca la sua firma.

Sant'Antonio di Ranverso

ciclo di Jaquerio: Madonna in trono e Salita al Calvario




Sono capitata di fronte a questa bellissima abbazia per caso, attratta da un viale alberato lungo una strada per il resto anonima, mentre mi recavo alla Sacra di San Michele. Figuriamoci se noi piemontesi (e italiani) valorizziamo quello che di bello abbiamo!!! :angry: :angry: :angry: Non c’era neanche un’indicazione :o:
L’abbazia e’ bellissima, in mezzo alla natura. Ci sono volute 3 visite per poter vedere gli affreschi ma ne e’ valsa la pena: mi hanno colpito il disegno e i colori vivaci :woot: . Da quell’incontro fortuito ho iniziato ad interessarmi a Jaquerio.

A Palazzo Madama sono conservate 2 tavole di Jaquerio con le storie di San Pietro.Lavora anche a Ginevra e a Thonon per Amedeo VIII. Nel 1415-18 Amedeo VIII e’ prima conte e poi duca di Savoia e Jaquerio e’ in Piemonte per lavori alle vetrate del castello di Pinerolo, oggi in stato di abbandono. Nel 1426 decora la cappella del castello di Thonon per i Savoia. Decora anche la camera da letto del principe Ludovico d’Acaja nel castello a Torino ma l’affresco e’ andato perduto del tutto. Il suo intervento al castello e’ documentato da un pagamento del 1418.

San Pietro


(continua...)
 
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