Maria Antonietta - Regina di Francia

Depilazione...

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Czech
view post Posted on 29/12/2013, 23:42




Ciao, ma nel '700 come si depilavano? Perché, si depilavano, vero :ph34r: ?
E facevano tutto il corpo?Io sono un po' fissata con i peli, ceretta dipendente, quindi :th_060_.gif: io sapevo che nel '600 usavano i gusci di noce arroventati o.O
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 30/12/2013, 00:46




Secondo me non si depilavano, visto che neanche si lavavano. Del resto anche da noi è un'usanza recente: basta guardare le foto di miss Italia fine anni '50 per vedere che le ascelle non se le depilavano affatto. Oggi fa abbastanza senso ma allora non ci si faceva caso. Tra l'altro ormai le donne si depilano in ogni parte (non le giapponesi) ma credo che sia più una questione estetica che igienica. L'abitudine di depilare la zona pubica è recentissima, almeno in Europa e Stati Uniti, in oriente si usava già da tempo, infatti Ingres nel suo "Bagno turco" rappresenta donne completamente depilate.



Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 2/1/2014, 15:25
 
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Madamadoré
view post Posted on 1/1/2014, 21:40




Questo non saprei dirtelo. Il punto è che l'attenzione alle cure di bellezza del periodo si concentrano soprattutto sull'igiene. In ogni caso, la depilazione non è un fatto recente, lo smentisco. Intanto, nel medioevo, era consuetudine depilarsi le sopracciglia e strapparsi i capelli, in modo da creare l'effetto della fronte alta.
E'sempre depilazione.
In ogni caso, le donne in Europa si depilavano. Un sistema per farlo era, per esempio, l'uso della...CENERE CALDA! Leggete le Vespe di Aristofane per saperlo! Metodo dolorosissimo ma efficace. Se i greci erano soliti usare questo metodo, non sarebbe sbagliato supporre che la preoccupazione dei peli fosse tutt'altro che ignota. Non so se la ceretta era conosciuta ma questi strumenti c'erano.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 1/1/2014, 22:12




Secondo me stiamo generalizzando troppo. Non si può parlare di una serie notevole di nazioni e di un epoca che va da Aristofane (450 a.C.) al XX secolo. Le variabili sono pressoché infinite.

Visto che la domanda di Camilla era riferita al Settecento francese, bisognerebbe indagare lì. Ovviamente non nella pittura ufficiale ché sarebbe inutile, ma nell'altra, quella parallela, magari anche d'autore, e molto più "realistica". È notorio che quasi tutti i personaggi di rilievo avevano studiolini segreti corredati da pitture magari celate dietro apposite antine che rivelavano le grazie di procaci beltà. Vado a memoria e mi posso sbagliare: il duca di Richelieu, noto libertino, e mi pare anche il fratello della Pompadour, il duca di Vandières.

Così su due piedi non saprei tirarne fuori nessuno ma per spiegarmi meglio cito un'opera del genere di circa un secolo dopo (1866), L'origine del mondo di Courbet:

https://it.wikipedia.org/wiki/L'origine_du_monde

È chiaro che un quadro non fa testo però siamo a una distanza temporale non enorme e consideriamo pure che nel frattempo la situazione igienica era sostanzialmente migliorata, almeno nelle classi dominanti. Nel Settecento era catastrofica così come quella della medicina che era in una situazione di arretratezza spaventosa. Con le dovute eccezioni, come sempre, qualche genio ispirato si trova pure nelle situazioni più disastrate. Come chi già praticava tentativi di vaccinazione antivaiolosa.

Sto scavando nella memoria per trovare un accenno riferito dal Grande Memorialista ma non me ne viene in mente nessuno. Segno che c'era un comportamento costante e scontato e che per questo il nostro, sempre così attento ai particolari, non ne parla. Ma ci devo pensare perché posso sbagliarmi. La domanda è difficile anche perché riuscire a ricordarsi al volo un particolare del genere, in quasi 4000 pagine di Memorie, è quasi impossibile.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 1/1/2014, 22:48
 
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Madamadoré
view post Posted on 2/1/2014, 22:33




Mi dispiace contraddirti. Lo studio dei metodi di bellezza segue meno la datazione e, prenderla così larga, per quanto strano possa sembrare, indica solo una cosa: la guerra ai peli, per usare un termine alla Spielberg, rimase, eccome se rimase. L'uso della cenere calda era un sistema che rimase nella tradizione orale per molto tempo. Certo, non dobbiamo pensare alla depilazione in senso moderno ma era una preoccupazione non da poco. Pensiamo poi all'erboristica. Ricorrere alle donne esperte d'erbe e alle vecchie ricette delle nonne era uno di questi sistemi. Prendendola ancora più da vicino, pensiamo al manuale scritto da Caterina Sforza, madre di Giovanni Dalle Bande Nere, dove erano presenti le ricette ed i consigli di bellezza per le dame, Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forlì.
Contiene varie ricette di bellezza e non dubito che vi siano alcune informazioni in merito, pur non avendo trovato il documento in questione. Conteneva ricette di bellezza per cui può essere.
Un secondo dato interessante, a mio parere, è l'informazione del 1500 che riporta il divieto di Caterina De' Medici alle dame in gravidanza di sottoporsi a trattamenti di depilazione. Questo divieto indica che il fenomeno della depilazione tra le dame di corte era molto radicato e dubito fortemente che il semplice ordine della regina abbia arginato il fenomeno. Checché se ne possa dire, le gambe da satiro non piacevano.
Basti pensare al ritratto "ritratto di una ragazza irsuta". Il quadro rientra in una corrente artistica che esalta il grottesco ed il bizzarro, con tutti i suoi eccessi, con un canone di bellezza diametralmente opposto al canone della tradizione (qui la ragazza aveva una malattia ereditaria...ma serve bene a evidenziare il concetto, secondo me). Chiaramente, ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Ho il brutto vizio di fare collegamenti, individuando le analogie nella storia. La domanda è riferita al 1700 ma alcuni argomenti tendono ad una documentazione meno visibile e, talvolta, non subiscono variazioni sensibili da un secolo all'altro. Tutto questo è drammaticamente vero per quei temi che appartengono alla sfera delle donne o che, passando di generazione in generazione, come le ricette della nonna, tendono a cristallizzarsi. Spero che l'informazione sia utile.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 2/1/2014, 23:21




Premesso che non sono un esperto di cure di bellezza in quanto mi occupo d'altro, accolgo doverosamente la tua ipotesi perché di questo si tratta. Quanto alla cristallizzazione dei metodi e la loro durata nel tempo, sottopongo al colto pubblico una foto di Gianna Maria Canale ripresa al concorso di Miss Italia svoltosi a Stresa nel 1947. Cioè ieri mattina, dal punto di vista storico. Ebbene ditemi se oggi una si presenterebbe in queste condizioni...



Quindi come stessero le cose a Versailles ai tempi di Luigi XV e XVI non lo sappiamo (ancora). Come ho suggerito sarebbe opportuno cercare un numero sufficiente di immagini adatte, cioè reali e non idealizzate, per capirlo.
Con ogni probabilità, almeno credo, la depilazione delle gambe, delle braccia ed eventualmente del labbro superiore, sono sempre state praticate con costanza. Per quanto riguarda altri distretti del corpo femminile, ne dubito assai. Ma è una mia opinione.
 
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Madamadoré
view post Posted on 3/1/2014, 00:01




Premesso che l'unica fonte che potrebbe dare qualche notizia sarebbe il trattato di Caterina Sforza (raccolta di consigli per le donne: infusi astringenti per simulare verginità ecc.) la depilazione ha ricoperto una parte assai marginale anche nelle testimonianze storiche, non perché non fosse curata ma perché toccava punti critici che era meglio tenere nascosti. L'arte del 1700 tende a idealizzare la figura umana e, di certo, questo particolare non si abbina all'immagine idealizzata. Informazioni utili potrebbero venire da una documentazione sulle cortigiane là dove vi sia un po'di satira moralistica per esempio. Non mi sembra che Pietro Aretino ne parli nei Ragionamenti ma le prostitute curavano molto l'aspetto. Credo che il trattato di Caterina Sforza sia una fonte attendibile. Ovviamente dobbiamo considerare la depilazione in senso lato, come anche tu affermi. La storia cambia ma ha il brutto vizio di ripetersi per cui qualcosa, un filo di continuità, tende sempre a rimanere. I peli preoccupavano le donne...dipende quali. Penso però che le gambe fossero una croce per ogni tempo. Certo, usavano calze spesse, come facevano le nostre nonne fin dall'inizio del 1900 ma il fatto è che questi sistemi non sono mai scomparsi. Forse erano l'estremo rimedio e qui azzardo un'ipotesi davvero. Se metodi come la cenere calda e le antesignane della nostra ceretta hanno in comune il fatto che sono estremamente dolorose, non dubito che le donne del 1700, potendolo, li evitavano. Lo dimostra il divieto di Caterina Dei Medici alle donne incinte di depilarsi. Questo divieto era una precauzione in occasioni particolari, dove la salute era delicata, non certo un divieto totale. Chi bella vuole apparire, un po'deve soffrir, si suole dire.
Forse una soluzione potrebbe essere Parini...ma non so se vi è qualche riferimento anche alla depilazione. Occorre darci un'occhiata. Non penso che le immagini però possano essere valide per la tendenza idealizzante dell'arte settecentesca.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 3/1/2014, 15:19




Concordo, in effetti anch'io mi riferivo a un'iconografia realistica, non a quella idealizzata che non serve. Fossimo in Giappone sarebbe tutto risolto infatti ci sono fiumi di stampe erotiche in tutte le epoche che chiariscono benissimo la situazione, fermo restando che la nudità era inconcepibile e volgare, quindi tutti i personaggi femminili sono raffigurati abbigliati di tutto punto e bisogna un po' cercare i particolari tra il fruscio delle sete... (per documentarsi vedere Shunga, cioè "Arte erotica giapponese").

Invece effettivamente penso che sarebbe utile intraprendere una seria ricerca sul punto, il fatto è che, al contrario del Giappone, non è che ci sia tutta questa abbondanza iconografica. E, mi duole doverlo ammettere, non ho mai approfondito questo tipo di iconografia che comunque ritengo fosse piuttosto scarsa. Andò meglio nell'Ottocento allorché iniziarono a circolare edizioni di romanzi corredati da un'iconografia erotica abbondante. Edizioni delle memorie casanoviane "rinforzate" da raffigurazioni degli episodi che più si prestavano ce ne sono moltissime. Quasi sempre francesi e piacevoli, non pesanti o volgari. Anzi direi piuttosto ironiche magari con particolare riguardo a situazioni in cui il protagonista descriveva contesti che per la loro trasgressività (sempre molto relativa, Casanova era persino troppo lineare) si trovavano in sintonia con l'immaginario maschile. Perché ovviamente tali edizioni erano esclusivamente concepite per un pubblico maschile.

Quindi, ricapitolando, ricostruire un iconografia realistica settecentesca sulla base di dipinti o disegni non è affatto semplice. Inoltre c'è un ulteriore problema: che tutto ciò che ha una connotazione "erotica" fa lievitare spaventosamente, anche per la relativa rarità, il prezzo dell'oggetto.

Insomma bisogna studiare, come sempre...
 
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view post Posted on 3/1/2014, 21:41
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Furetière (1690):
Dépiler v. act. Faire tomber le poil avec des dépilations. Les gens propres vont chez le baigneur pour se faire dépiler.

(La voce precedente è "dépilatoire", e viene precisato che si tratta di un impiastro composto soprattutto di orpimento [solfuro di arsenico], molto caustico e "addirittura pericoloso")

Spero che chi era andato nel Maghreb o almeno in Spagna conoscesse la depilazione allo zucchero...

Per storia e ricetta completa v. l'Encyclopédie (qui da Google books: http://books.google.it/books?id=Yww7AAAAcA...ilation&f=false)
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 4/1/2014, 13:08




Interessantissimo "acchiappo" brava! Significa che c'erano tecniche molto ben consolidate e che si usavano comunemente. Quello che però non sappiamo è in quali zone venivano applicate e in quali no. In medio oriente l'intervento era, a quanto sembra, globale quindi lì il problema è risolto. Interessante la questione dello zucchero.
 
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view post Posted on 5/1/2014, 13:12
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Esisteva anche un sistema "preventivo", del quale ci parla il nostro carissimo abate di Choisy, ma senza dare ricette:

"On avait eu soin, dès l'âge de cinq ou six ans, de me frotter tous les jours avec une certaine eau qui fait mourir le poil dans la racine, pourvu qu'on s'y prenne de bonne heure".
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 5/1/2014, 14:17




Una traduzioncina per quelli che col francese arrancano, no?

Guarda che se non fai la brava comincio a scrivere in giapponese...
日本語でなんと言いますか
Nihongo de nanto iimasu ka?
Come possiamo dirlo in giapponese?
 
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view post Posted on 5/1/2014, 14:36
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OK, traduco

"Si [On è un meraviglioso pronome indefinito francese che in genere serve a indicare cose definitissime, in questo caso "Mia madre"] era provveduto [=Mia madre aveva provveduto] fin da quando avevo cinque o sei anni, a strofinarmi/farmi strofinare ogni giorno con un certo liquido che fa morire il pelo alla radice, purché si cominci presto".

D'altra parte anche Casanova ha scritto in francese :)
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 5/1/2014, 14:47




Lo soooooooooo e infatti è una vita che arranco e quando posso farne a meno son contento. Non l'ho mai studiato, non so perché, visto che mi son sciroppato ben altro in vita mia, proprio perché "tanto più o meno si capisce". Però si fa pure una fatica bestiale. Il francese di Casanova è imbottito di italianismi, anche nelle costruzioni. Pur utilizzandolo moltissimo, non riuscì mai a impararlo bene e sì che pure lui ne aveva studiate di cose, per esempio il latino che è ben più tosto del francese.

Tutto questo non ha impedito alla BNF di fare il più grande investimento mai fatto (7 milioni) per procurarsi il manoscritto delle memorie. Pragmatica prevalenza della sostanza sulla forma...
 
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Madamadore
view post Posted on 7/1/2014, 11:01




Grazie per la traduzione dal francese. Nemmeno io, ho avuto la possibilità di studiarlo, preferendo il tedesco ( che posso tradurre con il vocabolario) e pagando clamorosamente quando ho fatto antropologia ( buona parte dei testi è in francese). Concordo con te, Giacomo Girolamo Casanova, a proposito della somiglianza ed ammetto che è un incubo tradurlo. Sul latino, non saprei dirti, se è peggio. Studiandolo, ti direi di no...ma, appunto, leggere testi in francese di antropologia, senza sapere nulla della lingua mi ha traumatizzato non poco.
La depilazione con lo zucchero la praticano tuttora anche nei centri estetici, oltre alla ceretta. Dicono che sia meno dolorosa ma tutto dipende da quanto le gambe del soggetto in questione, somiglino a quelle di un satiro e dalla parte interessata, ovviamente. Hai un bel bagaglio, in termini di sapere specifico del 1700, complimenti sul serio.
 
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20 replies since 29/12/2013, 23:42   3893 views
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