Maria Antonietta - Regina di Francia

Il Grand Tour in Italia

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reine Claude
view post Posted on 22/3/2014, 17:32 by: reine Claude
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (MmeAnna @ 22/3/2014, 12:44) 
E ieri a Pompei crollava un altro pezzo di quel tesoro inestimabile.

Già...Ecco perchè il brano riportato mi sembrava significativo: le parole dell'Imperatore Giuseppe II all'indolente Ferdinando IV "che si facesse di queste cose più pregio" sono ancora attualissime, dopo più di due secoli...

"Il ritrovamento e lo scavo delle città romane sepolte dal Vesuvio, a partire dal 1770, fu uno dei grandi fatti culturali del secolo" ed ebbe un'enorme eco in tutta Europa.

Oltre a Maria Carolina d'Austria, in seguito anche Carolina Bonaparte (divenuta regina di Napoli nel 1808) prese a cuore gli scavi di Ercolano e Pompei: vi si recava regolarmente, incentivando gli operai e gratificandoli di tasca propria ad ogni scoperta.
Dato l'entusiasmo della regina ad ogni nuova scoperta, molto spesso venivano organizzati "falsi ritrovamenti", ricoprendo reperti già venuti in superficie e facendo finta di trovarli al momento.


Maria Carolina d'Austria


Carolina Bonaparte


Disegno ottocentesco

Molti dei reperti archeologici ritrovati negli scavi, uscirono però dall'Italia al seguito di collezionisti stranieri "dando vita alle grandi raccolte principesche, per diventare la spina dorsale dei più grandi musei d'Europa".

Ritornando al Grand Tour, nel corso del '700 divenne un fenomeno sempre più diffuso.
La formazione culturale di un nobile o anche di una signorina di buona famiglia (questo verso la fine del secolo) non poteva ritenersi completa senza un viaggio europeo, del quale l'Italia era la meta essenziale.

Iniziarono a diffondersi le guide con i consigli per il viaggio. Tra queste, "Nuovo viaggio in Italia" pubblicata nel 1691, si proponeva di scrivere "cose nuove o poco conosciute" differenziandosi dalla già abbondante letteratura esistente.




Opera di Maximilien Misson, un magistrato francese emigrato in Inghilterra per motivi religiosi, scritta sotto forma di lettere, si proponeva tra l'altro, di raccontare quello che era rimasto delle vestigia antiche in raffronto a ciò di cui i testi classici raccontavano.
Inoltre, descriveva minuziosamente anche le piccole città meno visitate.
Di Parma, ad esempio, descrive lo splendido Gran Teatro: "E' una cosa rara, né Parigi né Venezia ne hanno di simili. E' di una grandezza e bellezza straordinari".
Misson era stato in Italia per un periodo di 6 mesi, tra il 1687 e il 1688, proprio come precettore di un giovane aristocratico inglese e da ugonotto, dà anche uno sguardo critico e un po' dissacrante dell'opulenza della Chiesa di Roma.
La sua guida sarà un vademecum utilizzato durante tutto il '700.

Anche l'inglese Marianna Starke (1761 ca - 1838) scrisse una guida rivolta un po' a tutte le categorie di persone che si mettevano in viaggio per il Tour.
Nel corso del tempo, infatti, non più solo i giovani nobili affrontavano il Gran Tour, ma anche letterati, artisti, uomini d'affari, famiglie intere, giovani donne, persone sole.
La sua guida, dettagliatissima, venne citata anche da Stendhal, per l'accuratezza delle informazioni pratiche, inclusi i prezzi di cibi e bevande!
 
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