Maria Antonietta - Regina di Francia

Il Grand Tour in Italia

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Pamplemousse
view post Posted on 28/3/2014, 21:47 by: Pamplemousse




Gran bel post! Per quanto riguarda il libro: in effetti ha una copertina stupenda, mi è venuta una voglia matta di comprarlo...maledette case editrici anglosassoni, sanno proprio vendersi per bene!

Volevo spendere qualche parola di più a proposito della situazione di Pompei...ecco, lo stato pietoso in cui versava Pompei già all'epoca è una delle più efficaci dimostrazioni di quanto sia erroneo il revisionismo storico nei confronti dei Borboni. Sia chiaro, la verità come al solito sta nel mezzo: è vero che il Regno delle Due Sicilie non era esattamente così arretrato come fu descritto dalla propaganda pro-unitaria (o sarebbe meglio pro-colonizzazione?), ma non era nemmeno quell'El Dorado descritto da tanti revisionisti.
Purtroppo anche io, quando'ero più piccino e ingenuo, tendevo a credere alle belle favolette raccontate a proposito del Regno delle Due Sicilie, ma col tempo mi sono reso conto che quei tanto celebrati "primati" (la prima ferrovia d'Italia, il primo acquario, il primo teatro lirico ecc.) non erano che finalizzati alla politica autocelebrativa dei Borboni, che di fatti non avvertivano la necessità di dotare il territorio delle strutture e dei servizi più elementari. Qualche piccolo esempio: ok, i Borbone costruirono la prima ferrovia d'Italia: la tratta in questione era Napoli-Portici, una distanza ridicola, persino per quei tempi (Portici in effetti confina con Napoli), per non parlare del fatto che quella fu l'unica tratta ad essere costruita...nondimeno, a dispetto di questo piccolo progresso, c'è anche da dire che lo stato della rete viaria del Regno era a dir poco pietoso. A tal proposito mi viene in mente la battuta emblematica di Burt Lancaster ne "Il Gattopardo", quando il principe di Saline dice:"Spero che Garibaldi almeno ci costruisca le strade!" (che illuso che era, poverello).

Potrei stare fino all'eternità a parlare di questi argomenti, però meglio non continuare, ché già sono andato OT. Giusto per ritornare in tema, è curioso notare che oggi, presso gli studenti universitari americani (specie quelli con una famiglia particolarmente facoltosa alle spalle) il "semestre in Europa" (ma talvolta anche l'intero anno accademico) è ritenuto un passaggio fondamentale per la propria formazione, e come individui, e da un punto di vista professionale (si tratta comunque di una voce in più nel curriculum). E' davvero curioso notare come nonostante l'umanità cambi sempre di più, determinate pratiche, seppur inconsapevolmente, restano immutabili.

CITAZIONE (MmeAnna @ 28/3/2014, 12:26) 
I secoli passano,ma gli uomini restano gli stessi! Anche oggi,i ragazzi che viaggiano per l'Europa,non tengono tutti un comportamento irreprensibile.

Ho visto solo ora che ho scritto quasi la stessa cosa tua, lol! Bisogna anche tener conto di un altro fattore: nonostante la morale cattolica dell'Italica, il nostro Paese era considerato soprattutto come una terra che offriva al visitatore i piaceri più disparati, specialmente dai viaggiatori che venivano da terre dominate dal Protestantesimo.
Immaginate che effetto doveva fare agli occhi di uno svizzero o di un olandese, dove già all'epoca tutto era rigidamente controllato dallo Stato, venire qua e trovare a disposizione ogni genere di piacere a loro disposizione, dai casini dediti al gioco d'azzardo alle case di piacere. Non a caso nella seconda metà dell'800, quando l'Occidente inizierà ad intensificare i suoi rapporti con la Cina e con il Giappone, saranno queste due "nuove" terre ad assumere i connotati "sensualistici" che prima erano prerogativa dell'Italia, ma anche dell'Impero Ottomano, della Siria o dell'Egitto.
 
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41 replies since 21/3/2014, 16:57   5541 views
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