| Questo l'ho trovato su una biografia della Lamballe fatta con i documenti del suo medico e confidente Saiffert ecco cosa riporta:
Il medico dopo aver chiesto alla principessa di non nascondergli niente e di voler sapere tutto delle sue abitudini e malattie passate sottopone quest'ultima ad un questionario. Mme de Lamballe comincia col dire che fin da piccola soffriva di mal di testa ma la cosa si è acutizzata con l'arrivo delle mestruazioni, poi continua così:
"All'inizio del 1782, i miei mal di testa si sono accompagnati tutti d'un tratto da debolezza e convulsioni; i medici di Parigi e i medici ordinari di Corte furono consultati successivamente, ma tutti i rimedi che mi prescrivevano, lungi dal migliorare il mio stato, sono riusciti solo ad aggravarlo mettendomi nel triste stato in cui mi vedete. Cado, signore, ogni giorno, dopo l'una, in un attacco di un male a me sconosciuto e ritorno in me a poco a poco, ma attualmente, solamente appena scoccate le nove e resto come distrutta..."
Il dottore comincia ad interrogare Mme de Lamballe:
- Vi ricordate se avete avuto la tigna nella vostra infanzia o nella vostra giovinezza? - -Non mi ricordo - Avete avuto pidocchi? - - Spesso, me ne hanno eliminati più di dieci o dodici volte cospargendo una polvere rossa - - Avete mai evacuato vermi? - - Mi ricordo che a cinque o sei anni, mi si è dato un rimedio per quello e ne ho evacuati alcuni -
Alla domanda se ha avuto qualche malattia della pelle, la principessa risponde che a parte il morbillo e il vaiolo per inoculazione, non si ricordava di avere avuto altre malattie eruttive, ha fatto notare, però, che ogni tanto le vengono " sulle coscie delle dermatosi squamose bianche che fanno prurito " le quali si calmano con dei bagni. Proseguendo il suo questionario, Saiffert domanda alla paziente come funziona il suo intestino e se è soggetta ad emorroidi : - sono molto dolorose, quando non sanguinano - e se le sue mestruazioni sono regolari. La principessa rivale all'indiscreto medico alcuni vizi solitari. Visto che c'erano voci di un rapporto saffico con la regina il dottore le pone la domanda alla quale Mme de Lamballe si difende con energia e sincerità: "Nulla mi impedirebbe di confidarvelo per il mio bene, se ci fosse qualcosa di vero in questi racconti. Potete credermi sulla parola, non ci abbiamo mai pensato né l'una, né l'altra. Ma sapete che sono vedova e che per pregiudizi non posso più sposarmi se non con un principe del sangue, è raro che queste occasioni si presentino due volte nella propria esistenza, e mi sono fatta carico di trovarmi un amico, ma se giudicate che sia nocivo per la mia salute continuare i miei rapporti con lui, sono pronta a sacrificarlo"
Il giorno dopo alle una Saiffert si presenta dalla principessa ecco il resoconto:
" Verso cinque minuti all'una, ella diventa pallida come la morte, il suo polso cade fino a sessantacinque pulsazizoni, all'una e dieci le sue palpebre si chiudono, dopo essersi abbassate tre volte di seguito; poi si producono degli spasmi muscolari degli occhi, ai quali seguono delle violente scosse convulsive in tutto il corpo. Tiene la bocca rigidamente chiusa e non ho notato che fuoriuscisse il minimo filo di saliva, contrariamente a quello che si osserva nell'epilessia." Alla palpazione, Saiffert constata una ritrazione manifesta nella regione del fegato, e un rigonfiamento al livello della milza, inoltre, nella parte inferiore della regione duodenale, sentiva "una tumefazione dura, indipendente dall'organo, e che aveva la grandezza di un uovo d'oca". Ne ha dedotto fosse un'ostruzione del pancreas che non era ancora degenerata in scirro.
Queste convulsioni duravano non meno di due ore e venti minuti, furono seguite da uno stato letargico profondo durante il quale le membra rimanevano nella stessa posizione in cui il medico le aveva messe. Quanto alle pulsazioni, da sessantacinque sono cadute a cinquantasei e divennero alla fine appena percettibili. Questo stato letargico durò sei ore e quaranta minuti, poco prima del risveglio l'esplorazione locale rivelò un utero appena più grande di quello di una ragazza. I fenomeni osservati al fianco del fegato e alla milza sparirono e queste regioni ritornarono progressivamente al loro stato normale. La tumefazione duodenale si ridusse ad un quarto della sua grandezza e la principessa tornò in sé dopo aver fatto percepire un fischio partito dalla gola e presentando tre battiti convulsivi delle palpebre. Quando riprese completamente i sensi, il polso era ritornato a settantasei ma la paziente si lamentava di una grande spossatezza.
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