Maria Antonietta - Regina di Francia

La leggenda nera della rivoluzione

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view post Posted on 21/7/2015, 23:24
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Marie-Antoinette

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Lieta di conversare con voi.. Triste tema quello dell'avvento rivoluzionario! Ahimè quando si tratta di esseri umani si deve a forza analizzare l indole umana e la sua psiche. Qualcuno afferma che non bisogno festeggiare l'evento rivoluzionario perché macchiato di sangue causa di grandi orrori disumani . Verissimo! Sì , la rivoluzione francese avvenuta nel 1789 fu sventura per molti essere umani. Umanamente scrivendo sono la prima ad aver sempre condannato l orrore e tutti i crimini commessi contro i cosiddetti"fratelli". Non penso affatto in Francia la povera gente fosse"agiata" perché non è pensabile assolutamente.. Che il popolo abbia per secoli pensato che un re sia il simbolo del Padre che sia prende cura dei propri figli :shifty: Beh ci sarebbe qualcosa da approfondire.. Sull'uomo pronto ad insanguinarsi le mani e la coscienza credo questo in verità non sia contro natura. La rabbia, l ira e la vendetta più estrema insieme alla sete di potere hanno sempre avuto una grave conseguenza nel relazionarsi con gli altri più fortunati e apparentemente felici. Luigi XVI era un re istruito, amava la storia e non era affatto uno stolto . In effetti anche la Monarchia assoluta di Luigi XIV fu soltanto una bella parola. Perché? Perché il re non regnava secondo propri desideri ma sempre consultando e accettando i pareri della cerchia dei nobili. L'aristocrazia non lasciò sicuramente Luigi XVI libero di scegliere e governare secondo le sue leggi e i suoi desideri. Il fatto che in Francia esistessero dei libelli contro Maria Antonietta e lo sperpero dei sovrani ai danni del popolo non vuol dire che esistesse realmente una libertà di stampa ma semplicemente che i committenti fossero gente economicamente potente. La borghesia ricca ebbe un notevolissimo peso sulla decisione di rinnovare l'ordinamento politico francese per regolare i conti con la nobiltà sulle cariche più importanti della Francia a loro proibiti. Robespierre non fu sicuramente un uomo che vide i francesi uguale a se stesso e nemmeno lasciò la libertà di pensiero al fratello. I motivi che attivarono questo mostruoso ingranaggio sono abbastanza evidenti: Sete di potere . I parigini più violenti e spietati trovarono l occasione giusta per sfogare la loro indole maligna. Qualcuno si divertì sui corpi dei nobili con azioni indicibili ma è sempre parte della natura umana sfogare le proprie sventure sugli altri. E direi NO!! Mille volte no, non era necessario uccidere Luigi XVI e Maria Antonietta. Perché? La Monarchia ritornò comunque dopo un breve periodo e Luigi XVI con la sua ideologia di regnare secondo il diritto divino non fu mai un re crudele. Io credo in Francia crollò sicuramente l'economia, ovvia conseguenza di una nazione in preda al panico e ai tumulti in balia degli eventi. Condanno tutti i massacri avvenuti in nomi dei valori tanto chiacchierati e niente affatto approvati secondo leggi e coscienza. Ma tutte le rivolte che hanno portato ai diritti umani purtroppo sono state combattute con il sangue di altri esseri umani. Purtroppo oggi dobbiamo i nostri diritti alle rivolte del passato. Io sono una pacifista ad oltranza e anche se detesto Robespierre e tutta la sua cerchia,insieme a Rousseau che non so cosa intendesse dire eliminando il diritto alla partecipazione alla politica di povera gente e le donne, non mi sento di rinnegare così aspramente la rivoluzione francese. Da quella americana e in seguito a quella francese che portò al codice napoleonico ovvero civile credo si debbano valutare non solo le"leggende nere" dove nulla ha a che fare con lo scempio di un Hitler. Buona serata a tutti e perdonatemi gli errori ^_^
 
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view post Posted on 22/7/2015, 12:15
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Marie-Antoinette

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Perdonami,Marianna,ma mi sembra che un po' ti contraddica in questo tuo intervento. Condanni la rivoluzione,ma poi ammetti che non ti senti di condannarla.
Ho aperto questo topic perche' nel mio piccolo volevo sottolinare che non tutto quello che riportano i libri di storia e non e' la verita' assoluta,(vedi le famose brioches di Maria Antonietta)alcune cose non andarono esattamente come ci hanno insegnato.
Per quanto riguarda la liberta' di stampa,era molto piu' diffusa durante il regno di Luigi XVI che negli anni della rivoluzione.
C'erano poveri che vivevano nell'indigenza piu' assoluta? Assolutamente si',ma c'erano anche contadini che si dichiaravano indigenti pur avendo i granai pieni per non pagare le tasse,oggi li chiameremmo evasori fiscali.
E c'era il caso del villaggio le cui case erano molto piu' che fatiscenti,il conte proprietario delle terre,si offri' di pagare tutte le riparazioni e i tetti nuovi. I contadini rifiutarono per non dover pagare altre tasse. Era il sistema fiscale ad essere iniquo,e non tutti gli esattori e intendenti onesti.
In questo senso Leggenda nera,conoscere i pro e i contro per giudicare senza preconcetti. E per far cio' secondo il mio modestissimo parere,bisogna leggere libri di storici favorevoli e contrari alla rivoluzione.
 
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view post Posted on 22/7/2015, 12:59
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Marie-Antoinette

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Sì! Sono assolutamente d'accordo anch'io sul messaggio sbagliato che insegnano nelle scuole.. Della figura demenziale di Luigi XVI che ci viene delineata nei libri di scuola, della ormai"patetica e sembra intramontabile figura di Maria Antonietta e il motto sulle brioches" ma soprattutto detesto le pagine dedicate al grandioso personaggio Robespierre descritto come voce del popolo, simbolo di libertà e uguaglianza uscito pazzo perché preoccupato della fragilità della repubblica. La figura di Robespierre è molto giustificata e il deficit economico della Francia è molto accentuato. Scritto questo: Scusate la confusione!! Io volevo semplicemente scrivere che la rivoluzione francese è stata un ennesima testimonianza dell'aggressività umana che nonostante i degni principi sfoga semplicemente collera e frustrazione contro il debole di turno. Non è bello vedere i nobili agghindati e mangiare e vivere in case di lusso senza dover faticare e questo a torto portò la massa ignorante e vendicativa a commettere orrori indicibili ed ingiustificabili . Che la rivoluzione francese non rappresenta realmente la nascita dell'uguaglianza e della fratellanza perché i rappresentanti ciarlatani di per sé non l hanno mai intesa come ai giorni nostri è verissimo!! Che lo storico abbia il suo ben dire sul fatto di non voler festeggiare la morte di uomini, donne e bambini ha tutte le sue buone ragioni. Potrebbe dire lo stesso un americano alla festa del ringraziamento, no?? Si festeggia infondo la conquista di un territorio uccidendo uomini, donne e bambini. Però io credo che la natura umana non sia io grado di realizzare grandi cambiamenti con le buone azioni. La storia è una continua testimonianza che per ottenere bisogna"rivoluzionare un sistema" con le cattive. Io sono d'accordo sul fatto che sia un evento triste la rivoluzione francese, tremo ancora dall'orrore.. Però la Francia non era quella patria felice ecco e non credo sia peggiore oggi di ieri, tutto qua. E non si può paragonare l economia del700 all'economia di oggi. E sono sicura che i cittadini francesi stanno meglio oggi di un contadino e artigiano ai tempi di Luigi XIV,XV e XVI. Mme Anna buona giornata!
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 22/7/2015, 13:46




Mi sembra un discorso ozioso un po' come quelle disquisizioni su una possibile evoluzione del fascismo. Certi regimi non si evolvono perché la cosiddetta evoluzione equivarrebbe ad annientamento, quindi hanno ben fisso nel loro DNA un meccanismo di conservazione che impedisce evoluzioni reali.

Spesso si tratta casomai di un'evoluzione di facciata, di una finta trasformazione. È il classico metodo gattopardesco usatissimo da tutti i sistemi che sanno perfettamente di non potersi evolvere o trasformare realmente.

Talvolta la mancata possibilità di evoluzione viene bonariamente spiegata col fatto che alla base vi sono dei valori assoluti e non negoziabili. Questo metodo è usatissimo soprattutto dai sistemi di potere ierocratici. Con la scusa che le regole di base le ha dettate qualcuno che sta "lassù" si giustifica l'immobilismo e questo vale tanto per la Chiesa romana quanto per gli ayatollah di Teheran.

È impensabile che la monarchia si automodificasse senza uno scossone profondo, tanto è vero che dopo la Restaurazione la modifica ci fu, e sostanziale, e non fu certo una decisone presa in autonomia ma con uno sguardo rivolto ai traumatici eventi. Si capì perfettamente che ormai il salto c'era stato e indietro non si poteva tornare. Si era usciti per sempre dal feudalesimo ed era necessario fare i conti con un contesto sociale completamente mutato. La Rivoluzione aveva spazzato via definitivamente le vestigia dell'antico regime feudale che inspiegabilmete sopravvivevano ed erano ormai anacronismi puri, indegni di una società moderna (ad es. il maggiorasco), i privilegi, soprattutto fiscali, la venalità ed ereditarietà delle cariche ecc.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 22/7/2015, 15:44
 
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view post Posted on 22/7/2015, 14:58
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Marie-Antoinette

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Casanova buon pomeriggio! Scrivi che è impensabile che la monarchia si automodificasse senza uno scossone profondo, tanto è vero che dopo la Restaurazione la modifica ci fu, e sostanziale, e non fu certo una decisone presa in autonomia ma con uno sguardo rivolto ai traumatici eventi. E scrivi benissimo!! Perché purtroppo questo violento moto rivoluzionario ha stravolto le vecchie pretese dei regnanti.. Un urlo disperato violento tuonò in Francia scatenando l inferno. Ma purtroppo parliamo di persone intenzionate a smantellare l" assolutismo " alcuni privilegi di diritto divino inspiegabili senza fondamento . I soprusi sul popolo c'erano eccome.. E non è bello strapagare le tasse ( come ai giorni nostri) per far ingrassare gli aristocratici. Gli uomini al potere compresero perfettamente che ormai il salto c'era stato e indietro non si poteva tornare. Si era usciti per sempre dal feudalesimo ed era necessario fare i conti con un contesto sociale completamente mutato per ovvi motivi. Le rivoluzioni sono sempre di per sé violente e dietro qualcuno ha il suo torna conto a fomentare la violenza. Però non è lavorare per un pezzo di pane e formaggio vivendo in un umile casa( chi l avesse) guardando impotenti i nobili succhiare i loro soldi costati fatica per veder realizzare castelli, monumenti e gioielli. I re combattere le loro terre e soprattutto avere pochi il diritto di avere tutto lo sfarzo possibile e moltissimi doversi accontentare di mangiare e bere sotto un tetto. Bisognerebbe entrare nell'ottica di un pover uomo che vede un riccone pretendere le tasse per ingrassare la sua pancia e accumulare ricchezze e comodità per sé e famiglia. Borghesi avidi e borghesi capaci impossibilitati agli affari politici. E tanto altro... Questo non giustifica la violenza e tutti gli omicidi commessi ma aiuta un po' ad analizzare meglio il periodo. Se qualcuno osa scrivere che si stava meglio sotto un re monarca circondato da favoriti e prediletti per nascita alloraaaa.. No! Popolo felice non si sarebbe ribellato al Monarca! Ci fu una campagna contro l immagine dei regnanti? Sì! Ma non è un motivo valido! Non vorrei pensare come Tolstoj ma il corso della storia è mosso da molteplici meccanismi spesso incomprensibili all'uomo che vuole spiegarsi con una teoria e. Con un altra gli eventi della vita. I fattori furono molteplici e sì, si era usciti per sempre dal feudalesimo ed era necessario fare i conti con un contesto sociale completamente cambiato. Sulla leggenda nera ripeto lo storico ha le sue ragioni che fu un evento mostruoso per le vittime ma non un evento che distrusse l economia della Francia e altro. Mio modesto parere!
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 23/7/2015, 09:00




CITAZIONE (Marianna Munchen @ 22/7/2015, 13:59) 
Che lo storico abbia il suo ben dire sul fatto di non voler festeggiare la morte di uomini, donne e bambini ha tutte le sue buone ragioni. Potrebbe dire lo stesso un americano alla festa del ringraziamento, no?? Si festeggia in fondo la conquista di un territorio uccidendo uomini, donne e bambini. Però io credo che la natura umana non sia io grado di realizzare grandi cambiamenti con le buone azioni. La storia è una continua testimonianza che per ottenere bisogna"rivoluzionare un sistema" con le cattive.

Condivido la cinica visione di una civiltà che proceda per sanguinosi sobbalzi. Il relativismo vittoria/sconfitta è interessante perché lutti e miserie dell'uno, sono onori e glorie dell'altro.

Pur essendo una riflessione a dir poco ovvia non so quanto la "sentiamo" veramente, non con la ragione ma con il cuore, per riuscire veramente a comprenderla a fondo. Per me questa "illuminazione" si verificò tantissimi anni fa la prima volta che andai a Vienna: in una stradina del centro la targa recitava "Novara gasse". Provai un brivido al solo leggere il nome dell'orrenda sconfitta. Mi rendo conto dell'irrazionalità totale della sensazione: lì l'odiato maresciallo Radetzky era un eroe e Novara una fulgida pagina di gloria. Ci misi un po' a trangugiarlo ma alla fine fu la migliore lezione di relativismo geografico. Peccato che questo genere di riflessioni venga poco praticato.
 
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view post Posted on 23/7/2015, 11:01
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Marie-Antoinette

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Relativismo scrivi benissimo!! Io sinceramente sono sempre rimasta disgustata nel notare che molti vantano le glorie ad esempio degli antichi romani oppure di un Napoleone Bonaparte e molto altro.. Per il semplice fatto che conquistare oppure far valere"nuove leggi" è la tragica conseguenza di uno sterminio di esseri umani. A questo punto non si dovrebbe vantare molta gente citata nei libri di storia perché per amor di patria e altro mandarono a morte milioni di uomini e furono la disgrazia di donne e bambini. Quando si leggono i libri di storia che parlano delle battaglie si rimane sempre con l amaro in bocca. Sì, caro Casanova :"Il relativismo vittoria/sconfitta è interessante perché lutti e miserie dell'uno, sono onori e glorie dell'altro". E chi scriverà le pagine di storia ovviamente descriverà i fatti secondo la propria coscienza e il personalissimo interesse.
Ho gradito moltissimo ilracconto della tua esperienza avvenuta in una stradina dove compariva la targa che recitava "Novara gasse" . Avrei reagito come te nel rendermi conto che lì l'odiato maresciallo Radetzky era un eroe e Novara una fulgida pagina di gloria. Purtroppo anche la nostra"Santa Repubblica Italiana" è nata in un mare di sangue ma non per questo non la si festeggia con tutte le cose pecche. Sarò disincantata forse ma purtroppo funziona così... Buona giornata!
 
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view post Posted on 23/7/2015, 11:36
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Marie-Antoinette

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Mi piace l'interesse che mostra Marianna,ma...
Se non ho capito male lei condanna la rivoluzione a causa degli orrori che ne derivarono. Condivido con riserva il suo giudizio. Perche'come dice Adriano,non si fanno le rivoluzioni senza sporcarsi le mani.
Io ho sempre trovato ridicoli i rivoluzionari che,nel nome dell'uguaglianza e della liberta',calpestarono i diritti di tutti.
Marianna ha delle idee un po' preconfezionate sulla rivoluzione,sono pronta a fare le mie scuse se ho avuto una impressione sbagliata.
Il popolo affamato e sottomesso da abusi inauditi da parte degli aristocratici che si rimpizzavano allegramente,si sollevo' e combatte' per i propri diritti. Le cose sono andate proprio cosi'? Direi di no,o almeno ci sono tanti aspetti da conoscere.
Il re che regna per diritto divino,io lo interpreto secondo la mentalita' dell'epoca e,in quel contesto e con quella mentalita',non mi sembra una visione cosi' assurda.
Forse ho sbagliato nel dare il titolo a questa discussione e ci si e' troppo soffermati sull'opinione dello storico da me citato,e' vero,pero',che non tutti gli storici oggi la pensano allo stesso modo sulla rivoluzione. C'e' un gruppo di storici che sta "revisionando" la rivoluzione.
Detto cio',non credo che il giorno del Ringraziamento abbia a che fare con la celebrazioni di stragi degli indiani d'America. Ed e' impensabile anche che non si celebri nessuna vittoria/sconfitta della storia umana. La storia dell'uomo e' fatta di guerre e di stragi,non si puo' rinnegare tutto cio' che siamo stati.
Tornando alla rivoluzione,fino agli anni 80 del 900,in alcuni paesi del nord ovest della Francia,non si e' mai festeggiato il 14 luglio, perche' gli abitanti non si identificavano negli ideali rivoluzionari.
E riguardo ai sentimenti che ha provato Adriano davanti a quella targa,i francesi hanno provato la stessa cosa nell'apprendere che il Belgio avrebbe chiesto di avere una moneta da 2€ che commemorasse la battaglia di Waterloo. L'orgoglio francese si e' risvegliato e ha bloccato il conio di una tale moneta che,secondo Hollande,avrebbe riaperto vecchie ferite mai rimarginate. E' stata coniata una moneta da 2,50€ da collezione.
Spero di aver ulteriormente chiarito il senso di questo topic e il mio modestissimo pensiero.
 
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view post Posted on 23/7/2015, 11:41
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Grazie Mme Anna e buona giornata!
 
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view post Posted on 29/7/2015, 18:38

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M.me Anna sai qual è il titolo del libro di questo storico francese x favore
 
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In questa discussione ho citato un paio di storici francesi,se ti riferisci allo storico dell'intervista ad inizio topic si chiama Jean Dumont e il suo libro e' I falsi miti della rivoluzione.

Edited by MmeAnna - 5/9/2019, 13:47
 
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view post Posted on 29/7/2015, 20:14

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Grazie mille. Buona serata
 
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view post Posted on 5/9/2019, 12:46
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www.lepoint.fr/culture/petits-temo...2&xtnp=1&xtcr=1

Ecco una testimonianza diretta dei massacri avvenuti nelle prigioni di Parigi.
 
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view post Posted on 9/9/2019, 12:31
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Ho appena finito di leggere "Parigi libertina" di Olivier Blanc, libro molto interessante e istruttivo. Mi è stato chiaro il perché della Rivoluzione Francese. Basta citare qualche nome:
- a pag. 57 c'é una Marie-Anne Françoise Mouchard de la Grange-aux-Valets.
- a pag. 86 Anne-Marie de Montgerould de Coutances, contessa Brandouin de Beaufort.
- a pag. 133 la signora di Langeac, nata Marie-Madeleine-Josèphe- Aglaé de Cusaque.
- a pag. 163 Louise-Françoise d'Alsace d'Hénin-Liétard de Chimay, moglie di Jacques Xavier François Régis Ignace de Cambis.
- a pag. 213 Mme de Polignac, nata Gabrielle Yolande Claude Jeanne de Polastron, sposata con il conte Armand Jules Chalençon de Polignac.

Come faceva a stare in piedi una società dominata da tante teste blasonate con 10 nomi ciascuna, ricchissime, nullafacenti, dedite solo al gioco, ai teatri, ai divertimenti, ai balli, ai corteggiamenti ossessivi, alle scommesse, agli intrighi di corte, alle dolcezze della libidine più sfrenata, ai vestiti sempre più ricchi e complicati, alle capigliature sempre più bizzarre e stravaganti, tanto che le parrucche delle dame raggiungevano un'altezza di mezzo metro e si era dovuto inventare un sistema di leve per abbassarle e poter così entrare nelle carrozze?

Come poteva reggere una classe dominante tanto dissoluta, depravata, viziosa, decadente, in cui gli uomini indossavano i tacchi, si incipriavano il viso e lo coloravano col fard, mettevano le parrucche, camminavano col bastone per darsi un contegno altezzoso, si mettevano "nei" posticci come le dame ed erano vestiti con foulard, volants e pietre preziose in ogni dove, usate anche come bottoni?
A una gran dama che si era appena sposata le amiche chiesero come fosse suo marito; questa rispose: cosa posso dire di un uomo che porta più pizzi di me?

E tutto questo pagato da 20 milioni di contadini che tiravano la vita coi denti?
Non poteva durare.
 
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view post Posted on 9/9/2019, 13:03
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Marie-Antoinette

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Il libro ti ha ispirato solo questo?
Pensi davvero che la società francese era solo questo?
 
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