Branciforte e Lanza

Castello di Falconara (CN). Tra le tante proprietà dei Branciforte c'è anche questo castello. E questo castello non passò ai Lanza.
Sì, perchè la mitica Stefania pluriprincipessa, figlia unica ed erede unica di due Branciforte, che sposò il principe di Trabia Giuseppe (1805) e trasferì ai Lanza titoli e ricchezze, non potè impedire che la madre Maria Caterina, principessa di Butera, rimasta vedova del marito Nicolò (1807), si risposasse con Georg Wilding, un ufficiale tedesco più giovane di lei di vent'anni (si diceva un matrimonio-schermo perchè in realtà M. Caterina era una delle 4 cortigiane di re Ferdinando). E al secondo marito, Maria Caterina Branciforte regalò il titolo di Principe di Radalì e il castello di Falconara. Poi la figlia la fece interdire. Il castello fu venduto nel 1848 al barone Antonio Chiaramonte Bordonaro.

Ma non finisce qui: Maria Caterina volle costruire ex novo un'altra abitazione, questa volta a Palermo, una splendida palazzina nella contrada Olivuzza. Il marito Georg dette l'incarico all'architetto francese Francois Montier, che lo realizzò in stile neogotico, ispirandosi ai palazzi veneziani (!). Alla morte di Maria Caterina (+1831) il principe di Radalì, nominato ambasciatore a Mosca delle Due Sicilie, sposò la russa Barbara Schachowskoi, ma anche lui morì qualche anno dopo (+1841). La ricca vedova ereditò la palazzina e nel 1845 ospitò nientemeno che la Zarina Alessandra Fedorovna, moglie dello Zar Nicola I, venuta a Palermo per un soggiorno terapeutico assieme alla figlia.
Il palazzo fu venduto nel 1864 e, dopo alcuni passaggi, fu acquistato da Ignazio Florio sr (#entry502021618).


Palazzo Butera-Wilding all'Olivuzza.


Tratto da www.academia.edu/15114902/I_feudi_Butera_e_Radal%C3%AC

www.google.it/webhp?sourceid=chrom...+florio+wilding

---------------------------------------------------------------------------------------------------

Non credo ci siano immagini di Maria Caterina, mentre ho trovato questa di sua sorella:


Margherita Branciforte (1775-1830), duchessa di Mondragone. Sposò infatti Don Filippo Agapito Grillo, duca di Mondragone (1770-1820). Ebbero una sola figlia (due maschi morti bambini) e con loro si estinse il ramo napoletano della famiglia genovese.

Edited by elena45 - 26/1/2019, 18:41

Mi spiace, non vedo il link. Intanto trovo quanto segue.

Un sito di genealogia cita una Donna Marietta Ventimiglia (1813-?) dei principi di Grammonte, andata in sposa, nel 1838, al Duca Michele Branciforte www.genmarenostrum.com/pagine-lette...a_grammonte.htm). E fin qui ci siamo.

La nobildonna, però (sempre secondo la fonte citata), è sorella e non figlia di Carlo Antonio Ventimiglia (1807-?), sposato con Anna Pescia. Ed entrambi sarebbero figli di Salvatore Ventimiglia (1777-1833), principe di Grammonte, e Maria Stella Scinia.

Quello che non trovo è il Duca Michele Branciforte e tantomeno suo padre Giuseppe.

Edited by elena45 - 15/2/2016, 14:47

Un piccolissimo suggerimento: lasciare uno spazio dopo i due punti per creare il link: http://gw.geneanet.org/dbonsignorecomp_w?l...=branciforte&p=. Così basta cliccare. OK!

Grazie allo schema di albero genealogico, ho trovato un riscontro anche per l' ultima discendente, Francesca Branciforte, nata nel 1876, e sposata con Francesco Paolo Airoldi: (https://books.google.it/books?id=OEAWBQAAQ...20feudi&f=false).
Purtroppo non trovo, ripeto, il duca Michele e tanto meno suo padre Giuseppe. Quindi, per il momento, anch'io non so dove agganciarmi.

Quel che è certo che il padre del Duca Michele, ovvero Giuseppe Branciforte, deve essere nato alla fine del '700 ed essere pressochè coetaneo della famoso Stefania "pigliatutto".
Non potrebbe trattarsi di un figlio legittimato del principe Nicolò Placido III, o comunque degli ultimi Branciforte maschi?
La fonte consultata non dà ulteriori dati anagrafici di questo Giuseppe, o di sua moglie Carmela Morabito?

Edited by elena45 - 15/2/2016, 14:51

Intanto il titolo di Duca suggerisce che non si tratta di un figlio legittimato, al quale sarebbero stati riservati dei titoli minori.
Peraltro, è vero, le anagrafi civili nell'ex Regno delle due Sicilie non vanno oltre i primi dell'Ottocento.
Ci sono, però le anagrafi religiose, ovvero i "Libri delle anime" per ogni parrocchia, divisi in nascite, morti e matrimoni. Nella mia parrocchia ho trovato registri del '600.
Pertanto, se Michele Branciforte si è sposato nel 1838 con Marietta Ventimiglia, conoscendo la parrocchia (San Francesco di Paola, per esempio, chiesa palermitana dei Branciforte), si potrebbero trovare altri dati anagrafici nel libro dei matrimoni dell'anno in questione e risalire come il gambero.
Purtroppo in questi registri gli elenchi seguono l'ordine alfabetico dei nomi e non dei cognomi, il che rende le cose più complicate. Ci vuole molta pazienza,

C'è anche un libro, ma non so fino a che punto può essere utile se si attiene alla genealogia ufficiale: www.ibs.it/code/9788862720083/pisci...lle-remote.html

Oppure può rivolgersi alla Prof. Geltrude Macrì, dell'Università di Palermo, che ha studiato la genealogia della famiglia Branciforte: www.stmoderna.it/macri-geltrude_s1099

Edited by elena45 - 12/2/2016, 15:19

La storia dei figli dimenticati l'abbiamo già incontrata. Per esempio con i Valguarnera (#entry582405675) e con i Filangieri (#entry521862614).

Una simile c'è anche nei Lanza a proposito del ramo argentino:

Luigi Lanza (1812-1892). Secondo i suoi discendenti, viventi in Argentina, che hanno creato un proprio sito (a dire il vero molto, molto confuso e approssimativo, la qual cosa suscita una certa perplessità) questo signore sarebbe figlio proprio della famosa Stefania (o del solo marito) e avrebbe sposato questa nobildonna:


Maria Spinelli Lanza. Il cognome e le usanze matrimoniali suggeriscono che potrebbe essere la sorella di Donna Eleonora Spinelli di Scalea, moglie di Pietro Lanza sr, o la zia, ma non c'è traccia nell'albero genealogico degli Spinelli.


Cipriano Lanza (1854-1939), nato a Palermo, si sarebbe trasferito in Argentina. La sua discendenza è tutta femminile.

Edited by elena45 - 12/7/2018, 09:32

Quel che resta del Castello Branciforte a Militello Val di Catania.
L'ultimo feudatario di Militello fu Ercole Michele Branciforte (1750-1814), il nonno della famosa Stefania, anche se, a dire il vero, i Branciforte avevano abbandonato il paese già nella seconda metà del '600, lasciando decadere il bellissimo castello. Oggi ci sono appartamenti privati.


Nella piazza antistante, la bella fontana con un bassorilievo di Giandomenico Gagini jr: Fontana della Ninfa Zizza, costruita nel 1607 per celebrare l'arrivo dell'acqua potabile e Militello voluta dal principe Francesco.


Per fortuna, nonostante il sisma del 1693, gli interventi di ristrutturazione hanno salvato il Monastero di San Benedetto, voluto all'epoca dalla principessa Giovanna e dalla figlia Margherita. Qui c'è la tomba di Francesco (gli avi, genitori compresi, sono, come già detto, a Mazzarino), di due figlie morte in tenera età e del fratello Vincenzo, abate in Catania. Giovanna è sepolta a Napoli, dove si era ritirata vedova, nella chiesa che celebra la vittoria di suo padre.

Perdonatemi l'OT, ma l'occasione per me è troppo ghiotta: caduti i titoli nobiliari nel 1812, la famiglia eminente del paese diventò quella dei Majorana, sì, proprio quella del fisico scomparso.


Palazzo Majorana a Militello.


Il senatore Salvatore Majorana (1825-1897) con i suoi sette figli. Il maschio più piccolo, Fabio, è il padre di Ettore Majorana.

Edited by elena45 - 24/2/2016, 14:59

E' vero: spesso i cognomi delle famiglie aristocratiche sono anche quelli di gente comune. A volte per filiazioni extraconiugali legittimate, a volte per dinamiche sconosciute che mi incuriosiscono tanto, ma che non è dato sapere.
Di Branciforte nati a Militello, per esempio, ne ho trovati tanti. C'è anche l'Ammiraglio Bruno Branciforte, alto ufficiale già capo del SISMI, nato a Napoli nel 1947.

Intanto devo notare che molte genealogie italiane, e soprattutto meridionali, di illustri famiglie sono state lasciate cadere nell'oblio e anche l'iconografia superstite è molto carente, a differenza di quelle inglesi.
Penso che le ragioni siano molteplici: innanzitutto le vicende storiche, che hanno travolto come un ciclone ricordi e patrimoni. E poi, a volte, lasciatemelo dire, una decadenza culturale.

Grazie del contributo.
Ovviamente per motivi di sintesi non ho indicato tutti i nove figli del duca di San Giovanni, Ercole Branciforte VII (+1616), fondatore di Scordia, e della seconda moglie Agata Lanza Gioeni, tra cui il vescovo Ottavio.

Ho trovato una foto del suo monumento funebre:


Sepolcro del Vescovo Ottavio Branciforte (1599-1646) - Cattedrale di Acireale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ottavio_Branciforte

Ripropongo quella del padre:


Sepolcro di Ercole Branciforte VII (+1616) - Cappella Lanza, Chiesa di Santa Cita, Palermo.

beh... dovremmo precisare meglio.
Scordia fu fondata nel 1628 da Antonio Branciforte (il quale aveva sposato nel 1926 la Campulo, baronessa di Scordia Sottana).
Ottavio era fratello di Antonio.
Per quanto riguarda le foto, o te le giro, magari in una tua mail "anonima", così le sistemi come meglio credi (il post è tuo), oppure vedrò di postarle qui, appena posso.