polignac

Alessandro mi ha preceduta con la sua analisi,voglio solo aggiungere un paio di cose. E' semplicistico imputare la crisi finanziaria ad un unico evento,la guerra americana,e non si puo' neanche pensare che Maria Antonietta potesse imporre delle tasse per aiutare i poveri. Non poteva farlo neanche Luigi XVI perche' bisognava comunque avere l'approvazione dell'assemblea dei notabili e dei parlamenti,per questo furono convocati gli stati generali.
Il compito di Maria Antonietta era quello di seguire l'etichetta e di tenere le udienze che venivano richieste. Il suo isolarsi al Petit Trianon perche' la corte la annoiava fu un madornale errore. I nobili che dovevano restare vicino al trono finirono per sentirsi esclusi dalla cerchia della regina e si allontanarono. Altro grande errore fu far processare gli imputati dello scandalo della collana dal Parlamento. I nemici della regina ovviamente si scatenarono e,come dice Alessandro,non erano i mencanti,i fornai o le lavandaie a scrivere i libelli,loro al massimo li leggevano.
E non si puo' neanche pensare che la rivoluzione,ovvero il 14 luglio,le giornate del 5/6 ottobre e via dicendo,fossero un ovvio mezzo usato dal popolo ridotto alla fame che chiede giustizia. Cio' che porto' alla rivoluzione e' molto piu' complesso e meno semplicistico.
All'inizio del mio cammino nella storia,una vita fa,anch'io vedevo la vita di Maria Antonietta con gli occhiali rosa,ma come scrisse Castelot,non si puo' chiudere gli occhi davanti all'evidenza. Vorremmo far finta che certi errori non furono commessi,ma non sarebbe giusto neanche per i protagonisti. Se non amassi Maria Antonietta non sarei qui a scrivere e a continuare a leggere libri su di lei e su quel periodo,ho imparato pero' a essere obiettiva e a capire. In fondo la regina Maria Antonietta era solo una donna.