Gli
Aragonesi della dinastia Trastamara furono re di Napoli per soli
60 anni, dal 1442 al 1501, quando dovettero arrendersi alla conquista francese di Luigi XII (che fu re di Napoli per poco meno di tre anni).
La riconquista dell’Italia meridionale da parte di Ferdinando il Cattolico trasformò Napoli e Sicilia in un Vicereame, che durò più di
due secoli, dal 1516 al 1734.
Appena 5 furono i Re spagnoli, gli ultimi tre solo meteore: il primo
Alfonso V-I sottrasse Napoli agli angioini e regnò 16 anni; il più longevo fu
Ferrante, figlio naturale di Alfonso, fine politico, spietato con i nemici e generoso con gli amici. Fu anche il più brutto e il più prolifico: si sposò tre volte, ebbe molte amanti e figli naturali (come del resto suo padre).
Mino da Fiesole - Alfonso V-I d'Aragona (1394-1458), re di Napoli dal 1442 alla sua morte -
Museo del Louvre.Pietro da Milano (?) - Ferdinando I - Ferrante d'Aragona (1423-1494), figlio naturale del precedente -
Museo del Louvre.
Guido Mazzone - Ferrante I oppure Alfonso II d'Aragona (1448-1495), duca di Calabria, primogenito di Ferrante e Isabella Chiaromonte, re di Napoli per meno di un anno -
Museo di Capodimonte.Adriano Fiorentino - Ferdinando II o Ferrandino (1469-1996), figlio del precedente, re di Napoli per meno di due anni.
Francesco di Giorgio Martini - Federico IV-I d'Aragona (1452-1504), fratello minore del precedente, ultimo re della casa aragonese a Napoli.
Ben 15 i
figli naturali che Ferrante ebbe da tre donne diverse. Due soltanto quelli di Alfonso: il povero duca di Bisceglie, secondo marito di Lucrezia Borgia, trucidato dal fratello Cesare, e Sancha, anche lei sposata con un figlio di Papa Borgia.
Furono spesso questi figli naturali di esponenti della casa reale che dettero origine al cognome Aragona appiccicato a quello di molte famiglie nobili napoletane nel periodo spagnolo.
Vediamo, per esempio i
Piccolomini d'Aragona.Antonio Todeschini Piccolomini (1437-1493), di origine toscana, fratello del Papa
Pio III, nipote del Papa
Pio II, in quanto figlio della sorella Laudomia Piccolomini e Nanni Todeschini. Fu il
1° duca d'Amalfi.Sotto la guida dello zio Pio II, curò gli interessi della Chiesa nella ancora fragile monarchia aragonese di Ferrante, e il Papa sancì il suo diritto successorio nella monarchia partenopea. In questa situazione di instabilità politica e nella necessità di consolidare l'alleanza con il papato, fu deciso il matrimonio tra Antonio e Maria d'Aragona (1440-1460), figlia naturale di Ferrante e Diana Guardato. Il primogenito di Laudomia, ottenne così la nomina a Duca d'Amalfi e poté aggiungere al suo, il cognome reale.
Giacinto Gigante - Amalfi nel XVII secolo.
Da Maria ebbe solo figlie femmine. Alla sua morte, il re gli concesse sua nipote (figlia di sua sorella Eleonora), Maria Marzano d'Aragona, che gli diede altri 9 figli (!).
Alfonso Piccolomini d'Aragona (1462-1503), 2° duca d'Amalfi, primogenito di Antonio e della seconda moglie suddetta, per rafforzare il legame con la casa reale, sposò Giovanna d'Aragona dei marchesi di Gerace (1475-k1510), spesso confusa con l' omonima moglie di Ascanio Colonna, dipinta (forse) da Raffaello (
#entry562813569).
Lo schema aiuta a chiarire l'omonimia tra almeno tre delle diverse Giovanna d'Aragona.
La Giovanna in questione è famosa come
Duchessa d'Amalfi, e morì assassinata. La sua storia d'amore e di morte ha ispirato racconti e tragedie, come quella di John Webster.
Rimasta precocemente vedova, si innamorò del suo maggiordomo, Antonio Beccadelli di Bologna, lo sposò segretamente ed ebbe anche dei figli. Ma il fratello cardinale ritenne questo fatto oltraggioso per il rango della sua famiglia e la fece uccidere.
Probabile ritratto del Cardinale Luigi d'Aragona (1474-1519), responsabile della morte della Duchessa di Amalfi. Anche lui nipote "spurio" di Ferrante (figlio di Enrico d'Aragona, marchese di Gerace). Nominato da Papa Borgia, non era proprio uno stinco di santo!
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_d%27Aragona).
Il figlio della povera sventurata, Alfonso II Piccolomini d'Aragona (1500-?), sarà il 3° duca d'Amalfi, e sposerà Costanza d'Avalos d'Aquino d'Aragona (+1575), nipote e omonima della Governatrice di Ischia che abbiamo visto nei post precedenti. Ebbero 7 figli e vissero nell'isola di Nisida.
Di questi personaggi, purtroppo, non ci rimangono immagini. Aggiungo che hanno lasciato discendenza fino ai giorni nostri, anche se hanno perso nel tempo titoli, ricchezze e potere.
Il ducato d'Amalfi tornò alla Spagna e nel 1710 fu assegnato alla famiglia siciliana dei Fici.
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Il cognome reale fu assunto anche dalla famiglia
Gaetani dell'Aquila d'Aragona, in seguito al matrimonio di Onorato Gaetani dell'Aquila (+1528), duca di Trajeto e conte di Fondi, con un'ennesima figlia naturale di re Ferrante: Lucrezia d'Aragona (+1549), avuta dalla relazione con Eulalia Ravignano (
#entry525865646).
In altri casi, molto più semplicemente, il re Ferrante che era come già detto molto generoso con i suoi fedelissimi, concesse il privilegio di fregiarsi del cognome reale per i servigi resi alla Corona.
Così agli
Acquaviva d'Aragona: nel 1479 il re concesse a Gulio Antonio Acquaviva (1428-1481), duca di Atri e conte di Conversano, e a tutti i suoi successori di aggiungere al proprio nome l'appellativo "d'Aragona" per il suo valore militare. Lo stesso Giulio, nel 1481 finì trucidato dell'assedio di Otranto contro i Turchi.
Anche il re Federico, ultimo degli Aragonesi re di Napoli, concesse l'appellativo alla famiglia
Ruggi d'Aragona di Salerno (viventi), con editto reale del 1500.
Stessa concessione alla famiglia
Milano d'Aragona , discendente dai Borgia (viventi).
Aggiungiamo infine i rami napoletani di alcune famiglie spagnole, come i
de Vera d'Aragona, una casata che portava il cognome reale nientemeno dall'XI secolo, a partire da Carlos de Vera y Aragon, figlio del re Ramiro I d'Aragona e una delle sue 4 mogli: Elvira de Vera (
www.geni.com/people/Elvira-de-Vera/6000000001153330291). Un ramo di questa famiglia si trasferì a Napoli nel XVI secolo e i suoi discendenti sono ancora viventi.
Oppure i
de Luna d'Aragona , che discendevano da un figlio naturale del re Pietro III d'Aragona e che con alcuni esponenti si diffusero in Sicilia, in Calabria e a Napoli (estinti).
Edited by elena45 - 10/1/2021, 14:01