Forse dovrei rileggere le due biografie, ma onestamente trovo che sia Zweig a metterci del suo. Castelot riferisce anche più aneddoti. Il tuo commento mi fa pensare che la Bertière non ti piacerebbe, io la adoro.
Ti confesso che non la conosca, tuttavia non significa che non voglia provarla! Anzi, appena potrò farò una ricerca;di questa biografia me ne hanno parlato bene e il fatto che sottolinei i rapporti tra Luigi XVI e Maria Antonietta desta in me molto interesse. Dimmi, vi sono tanti aneddoti?
Ma molti aneddoti possono spiegare parecchio del quadro storico in cui sono ambientati, se poi pensi che di una medesima epoca si abbiano opinioni diverse tra gli storici, riescono più che mai utili. Mi avevi già consigliato questa biografia, o mi sbaglio?
En bien,doucement: nella discussione si parla della biografia preferita, non di quella che si ritenga più attendibile-le due cose non debbono coincidere in modo necessario, si può trovare più gradevole la lettura di una biografia senza che si presti fede a ciò che dica.
Era da un po’ che volevo vederlo, in realtà mi ero ripromesso di vederlo il 16 di ottobre, ma non ho resistito. Ho appena terminato la pellicola dal titolo “Addio mia regina” di Benoît Jacquot (2012). Il film, che trovo originalissimo, è tra tutti quelli che ho visto quello che apre un cassetto che per tutti è chiuso. Senza spoilerare, si apre un dubbio sul quel rapporto, che è stato sempre classificato “saffico”, tra Maria Antonietta e la Polignac. Ma lo fa in punta di piedi, quasi sottovoce, indugiando e lasciando intendere. Il film inizia un paio di giorni prima della presa della Bastiglia. È, secondo il mio modesto parere, assolutamente da vedere. Particolarissima è anche la scena in cui, di notte, sono tutti in allarme per l’avvicendarsi degli eventi, e girano come fantasmi con in mano i loro candelabri, per gli affollatissimi corridoi di Versailles.