Maria Antonietta - Regina di Francia

Maria Josè di Savoia, La bellissima ultima Regina d'Italia

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view post Posted on 4/3/2007, 00:07

Marie-Antoinette

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Non riesci proprio a mandarcelo via mail?????
 
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Elleth
view post Posted on 5/3/2007, 15:09




quando ho un po' di tempo le posto qui.. ;)
 
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Karl XII
view post Posted on 5/3/2007, 17:23




Scusate, io in genere sono più filo-Asburgo o Hohenzollern, ma comunque i Savoia mi son sempre stati tanto sui cosiddetti che contro di loro parteggio persino per i Borboni di Napoli!
Posto un po' in ritardo, mi sono accorto solo ora di questo topic.
 
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view post Posted on 5/3/2007, 19:31

Marie-Antoinette

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Vabbè dai Karl.... è storia!!!!

Poi noi non parliamo dei Savoia di oggi, parliamo degli ultimi sovrani....


Elleth grazie infinitissime!!!!!! Sei un tesoro!!!!
 
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Elleth
view post Posted on 9/3/2007, 17:33




...lo scanner non vuole scannare :D .... mi sbatterò con la macchina fotografica... oppure vado a riesumare il vecchio scanner.... insomma abbiate pazienza... :)
 
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view post Posted on 10/3/2007, 21:39

Marie-Antoinette

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Tranquilla Elleth!!!!!

Anzi grazie infinitissime!!!!
 
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view post Posted on 13/3/2007, 22:11

Marie-Antoinette

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INTERVISTA A CARLO LIZZANI, REGISTA DELLO SCENEGGIATO "MARIA JOSè L'ULTIMA REGINA":


CARLO LIZZANI

UNA REGINA PROTOFEMMINISTA


(di Gabriella Sassone)

Finalmente è riuscito a coronare un grande sogno inseguito a lungo: raccontare in immagini la storia e la vita di una donna straordinaria per lignaggio, posizione politica e modernità: Maria Josè, figlia dei reali del Belgio e sposa di Umberto di Savoia, principe ereditario d’Italia. Da trent'anni, infatti, Carlo Lizzani, uno dei maestri del nostro cinema, raccoglie e colleziona articoli, interviste, filmati, biografie su questa donna anticonformista e ribelle, in anticipo sui propri tempi, che visse l’ultimo atto della monarchia in Italia. Maria Josè: l’ultima regina, film-tv in due puntate, girato due anni fa, andrà in onda su Raiuno lunedì 7 e martedì 8 gennaio, a un anno dalla morte della 94enne regina.
Lizzani ha girato nel suo stile minimalista e senza orpelli un film d’amore e di grandi passioni politiche: non un santino angelicato, ma la vera storia di Maria José dall’adolescenza al ’46, anno dell'esilio.
Maria Josè: l’ultima regina, che chiude per Lizzani la trilogia storica avviata con Il processo di Verona e Mussolini ultimo atto, è prodotto da Rai Fiction con 7 miliardi e 7 e realizzato da Elio e Mauro Manni per “Progetto Immagine". Il cast è di grande affinità e somiglianza coi personaggi interpretati: Maria Josè è una "regale" Barbora Bobulova, Umberto di Savoia è Alberto Molinari, Claudio Spadaro è Benito Mussolini, ruolo che già interpretò in Un tè con Mussolini di Zeffirelli, Ennio Fantastichini è Canotti Bianco, colui che favorì i contatti della regina con grandi intellettuali e scrittori.
Il film è stato girato in 11 settimane tra Torino, Napoli e Roma, nei Castelli sabaudi di Moncalieri, Racconigi, Alliè, Sorre, nel Palazzo Reale di Torino e nella partenopea Villa Rosbery (tutte location sotto la tutela dei Beni Culturali). “Girare nei castelli è costato 5 milioni a stanza al giorno, per una spesa di circa 400 milioni", spiega il produttore Manni.

Allora Lizzani, com’è questa sua regina?
E’ un personaggio complesso, al centro di un periodo di gravi conflitti, dei quali fu protagonista assoluta, anche per il temperamento indipendente, il tormento sentimentale continuamente irrisolto nel rapporto col marito, di cui è innamorata fin da bambina. E’ una protofemminista, un personaggio che ha precorso i tempi, detestava la corte rigida un po’ come Diana d’Inghilterra. Era spinta da una grande ambizione di governare, ma in modo più democratico rispetto alla monarchia conservatrice di allora. La frase che la racchiude bene è: “Non sono monarchica, sono solo una regina".

E suo marito, Umberto di Savoia, è un perdente?
Anche Umberto di Savoia, il più bel principe d’Europa, è una figura che mi ha sempre affascinato per la sua rigida soggezione al padre e al tempo stesso il suo vagheggiare una vita libera. E’ un piccolo Amleto, soffocato dall’educazione rigida. Subì spinte contraddittorie, da Mussolini, dal re, dalla madre, dalla moglie: questo ne fa un personaggio tipico del '900.

Che messaggio dà con questo film?
Se la storia politica di Maria Josè, dalle nozze all’esilio, si conclude con una sconfitta, non va così la sua storia umana. Secondo i miei autori, Nicola e Giuseppe Badalucco e Franca De Angelis, il film vuole essere soprattutto il ritratto di una donna coraggiosa in cui tante potranno riconoscersi, anche se lo scenario fastoso è ormai cancellato dalla storia.

Perché ha scelto la strada della fiction?
Fin dalla mia direzione della Mostra del cinema di Venezia portai all’attenzione del pubblico le grandi fiction di Visconti e Fassbinder. La fiction dà la possibilità a chi racconta per immagini di essere come uno scrittore che scrive mille pagine invece di 200. Il linguaggio delle immagini attraverso la tv è più libero e comunque oggi il cinema non ha i mezzi per investire sulla storia come questa.

Un film su Maria Josè: un sogno che lei accarezzava da tempo.... Sì. L’idea l’avevo avuta già dopo il ’64. Il film si sarebbe dovuto intitolare La caduta dei Savoia: il progetto non decollò per la poca popolarità di temi del genere. Mi ricordo che allora pensai a Ingrid Bergman e Maximilian Schell. Dieci-quindici anni dopo volevo Vanessa Redgrave e Marcello Mastroianni, negli ’80 Dominique Sanda. Ora ho scelto la Bobulova, che è bravissima. Ringrazio Arrigo Petacco: dalla sua biografia Regina abbiamo tratto gli elementi essenziali della storia.

Cosa pensa del cinema italiano attuale?
E’ molto vivo ma comunque non paragonabile a quello degli anni ’70, delle commedie all’italiana e del neorealismo. A quei tempi, seppur con grandi rivalità, c’era una squadra e il cinema è identificabile quando c’è questo. Oggi ognuno fa storia a sé, manca un orizzonte comune.

Foto dal film:

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ALTRO ARTICOLO SULLO SCENGGIATO:

Maria José: l'ultima regina

Di Adele de Gennaro

Una donna moderna, contraddittoria e ribelle: arriva sul piccolo schermo il film di Carlo Lizzani sull’ultima regina italiana, in onda in due parti lunedì 7 e martedì 8 gennaio alle 20.50 su Raiuno.

A quasi un anno dalla morte di Maria Josè, l’ultima regina d’Italia, arriva sul piccolo schermo un film di Carlo Lizzani che, con il suo riconoscibile tocco da maestro del cinema, ripercorre le vicende della principessa del Belgio dagli anni della sua dolescenza fino al matrimonio con il principe Umberto di Savoia e la fine della monarchia. Annunciato come uno dei prodotti di punta di Rai Fiction, “Maria Josè: l’ultima regina”, in onda lunedì 7 e martedì 8 gennaio alle 20.50 su Raiuno, è un film che merita grande attenzione, non solo per la regia e per l’interpretazione degli attori -dalla efficace e sensibile Barbora Bobulova nel ruolo di Maria Josè al contenuto Alberto Molinari in quello del marito Umberto di Savoia– ma anche per il magnifico ritratto della protagonista, “una donna moderna, ribelle, anche contraddittoria e sicuramente all’avanguardia in molti campi”, come dice Lizzani.
Ed è soltanto un caso che il film, realizzato da Elio e Maurizio Manni per Progetto Immagine e costato 7 miliardi e 700 milioni, esca proprio adesso, a circa un anno dalla scomparsa di Maria Josè, morta a 94 anni. “In realtà è un’opera che viene da molto lontano, dice Lizzani, e non si tratta certo di un instant movie. Questo film è il frutto di un lavoro di incrocio tra le biografie scritte da Arrigo Petacco e Adele Cambria ed una serie di interviste, testimonianze e documenti raccolti in trent’anni”. Ma non solo. Prodotto da Rai Fiction, il film è il coronamento di un vecchio progetto di Lizzani dato che l’idea orginale risale addirittura al 1964, l’anno in cui il regista realizzò “Il processo di Venezia”. Subito dopo, infatti, il cineasta avrebbe voluto girare un film intitolato “La caduta dei Savoia” con Ingrid Bergman e Maximilian Schell nei ruoli di Maria Josè e Umberto ma il progetto non andò in porto. Se ne tornò poi a parlare negli anni ’80 (nel frattempo per il ruolo della protagonista Lizzani si era indirizzato verso Dominique Sanda), ma anche il secondo tentativo non vide la luce per una serie di motivi diversi. E’ grazie alla Rai, dunque, se il film è arrivato in porto e a ricordarlo è Stefano Munafò, il direttore di Rai Fiction. “Questo progetto è nato due anni fa, dichiara Munafò, e per certi versi si è trattato anche di una scelta rischiosa. Per ovviare al pericolo della standardizzazione, abbiamo cercato di selezionare alcune miniserie che raccontassero la storia e le radici dell’identità italiana ed è in questo filone che si inseriscono titoli come “Maria Josè” di Lizzani o i prossimi “Perlasca”, “La guerra è finita” e “La meglio gioventù”. Perché scelte rischiose? Si tratta di un’offerta in controtendenza a Mediaset, ma anche rispetto ai gusti prevalenti del pubblico”.
Gli spettatori, in ogni caso, non tarderanno a farsi conquistare da questo straordinario personaggio femminile che, interpretato in modo molto convincente dalla Bobulova viene inquadrato da Lizzani nel periodo compreso tra il 1917 ed il 1946. Lo scenario è quello dei palazzi di corte in Italia e in Belgio, degli alti comandi militari in Piemonte, a Napoli e a Roma, dei circoli nobiliari e del Vaticano. Nella prima parte, in onda lunedì 7, il regista ritrae gli anni dell’adolescenza della principessa del Belgio – Maria Josè apparteneva alla famiglia Sassonia-Coburgo- il suo periodo di studi nel collegio di Poggio Imperiale a Firenze dove conobbe Umberto di Savoia a cui era promessa e i primi anni del suo matrimonio. Ecco, dunque, incastonati in un alto registro stilistico il privato di Maria Josè, il suo dolore di fronte all’indifferenza di Umberto, i tentativi disperati di trovare un punto d’incontro tra due personalità così diverse: lei raffinata, amante delle opere, del teatro, delle arti, lui dedito ai balli, alla mondanità dell’aristocrazia piemontese, alle frequentazioni dei varietà. Una donna coraggiosa, e non solo nello sfidare le convenzioni sociali ergendosi a benefattrice dei “bassi” napoletani o recandosi in Africa come crocerossima ma anche nel tener testa al padre di Umberto, re Vittorio Emanuele III. In fondo, benchè sposata a colui che era considerato il più bel principe d’Europa (nel film, però, non mancano accenni ad una sua presunta omosessualità), Maria Josè versò non poche lacrime nei primi anni del suo matrimonio e neanche il trasferimento dal Piemonte a Napoli la aiutò a superare i momenti di crisi. A Lizzani, però, interessa non solo tratteggiare la personalità complessa della regina ma anche raccontare la crucialità di quel periodo storico e, pur rivolgendosi alla platea televisiva, il film dedica ampio spazio agli sforzi di Maria Josè nel dare alla monarchia italiana un’immagine diversa e moderna.

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ARTICOLO SUL DVD:

L'ultima regina arriva in Dvd

Forte, moderna, spregiudicata. E ancora oggi amata. La storia dell'ultima sovrana d'Italia, raccontata da una fiction Rai nel gennaio 2002, ha appassionato milioni di telespettatori. Dalla settimana prossima, in esclusiva per Sorrisi, «Maria José» sarà disponibile in Dvd. Due dischi per oltre tre ore di grandi emozioni a un prezzo davvero speciale.


di Lucia Di Spirito

L'omaggio del maestro del cinema italiano Carlo Lizzani alla sovrana, con "Maria José: l'ultima regina", andata in onda il 7 e l'8 gennaio del 2002 su Raiuno, ha fatto breccia nel cuore degli italiani. Con il Dvd di "Sorrisi", in distribuzione con il prossimo numero del giornale, si ripercorrono la felicità, i dispiaceri e l'insofferenza all'etichetta della regina, combattuta tra l'amore per Umberto e il sogno di una monarchia democratica e socialista. Un ritratto che va dall'infanzia all'esilio, lungo trent'anni di storia (1917-1946) in tre ore di fiction, ispirata al libro "Regina" di Arrigo Petacco.
"Mi rende felice sapere che "Sorrisi" propone il Dvd di "Maria José: l'ultima regina", dando la possibilità al pubblico di rivedere la storia" dice Lizzani. "Le fiction dovrebbero avere le stesse possibilità dei film: una vita più duratura! Per me non esistono fiction, solo film lunghi, come per la letteratura, che può essere espressa in pochi versi o in mille pagine. La sala cinematografica ha monopolizzato il cinema, ma questa non è l'unica sede in cui si possano celebrare le immagini". Il regista è rimasto affascinato dall'ultima sovrana italiana: "Una donna spregiudicata, moderna e anticonformista, attraverso la quale ho potuto raccontare la crisi della monarchia e la nascita dell'Italia repubblicana, con la visione moderna che la donna aveva della monarchia. Se Casa Savoia avesse seguito i suoi suggerimenti oggi avremmo una monarchia moderna, come quella dei Paesi scandinavi". L'attenzione al mondo femminile è una prerogativa dell'opera di Lizzani: "Mi appassionano da sempre i ritratti femminili e nutro un amore sviscerato per le donne del Novecento; in questi giorni sto preparando un nuovo film tv sulla storia della "Pisana" di Ippolito Nievo; la sceneggiatura è pronta e le riprese inizieranno in primavera. Ora sono impegnato con il casting: cerco l'attrice protagonista; mi piacerebbe Vittoria Puccini, che ho già incontrato quattro anni fa per "Le cinque giornate di Milano"".
Il progetto di "Maria José: l'ultima regina" è stato lungo e travagliato. "L'idea mi venne ai tempi della preparazione del film "Il processo di Verona" nel 1964" prosegue il regista. "Volevo realizzare altri film sui vertici del potere negli anni del fascismo e della guerra, guardando a quei personaggi che erano stati i protagonisti della storia. Il film si sarebbe dovuto intitolare "La caduta dei Savoia" e pensavo ad attori come Ingrid Bergman e Maximilian Schell, poi a Vanessa Redgrave e Marcello Mastroianni e poi ancora a Dominique Sanda e Montgomery Clift. Ma all'epoca incontrai difficoltà finanziarie e non si riuscì a decollare. Grazie alla tv ce l'ho fatta!".
Carlo Lizzani non ha mai incontrato la regina: "Ho preferito affidarmi ai documenti. In questi trent'anni ho raccolto tantissime interviste e memoriali. Sono anche stato suggestionato dai ricordi di mio fratello: era il pilota scelto per portare in esilio Umberto nel 1946". Lizzani ha vissuto quei momenti: "Un periodo coinciso con la mia maturazione; anni cruciali per tutta la mia generazione". Per la scelta degli attori il regista non ha cercato somiglianze: "Non volevo creare sosia. Barbara Bobulova l'ho scelta per la regalità e per il suo accento straniero; la stimo e so che oggi vuole staccarsi dal binario della fiction. Alberto Molinari, invece, per la sua straordinaria preparazione".
Barbora Bobulova è una regina calda e intensa, pur non conoscendo la storia di Maria José. "È stata una grande scoperta" dice l'attrice ceca. "Quando ho letto la sceneggiatura, la sovrana era ancora in vita. Mi ha fatto veramente piacere dare le mie sembianze a una regina moderna e anticonformista. Una donna che fumava in pubblico, scalava le montagne, sciava e nuotava senza tante etichette e cerimonie, come una qualsiasi ragazza borghese. Mi sono sentita onorata di essere stata scelta, ma nello stesso tempo mi è piombata addosso una responsabilità pazzesca: doverla far rivivere per il popolo italiano mi ha procurato ansia e apprensione. Ma non paura; io il pericolo amo guardarlo in faccia". Barbora Bobulova dice di aver sentito vicina a sé Maria José in molti punti: "Anch'io come lei amo il rischio e mi butto a capofitto nelle cose. Mi sono tuffata nelle braccia di Lizzani, che mi ha aiutata a entrare nel personaggio, permettendomi di realizzare il mio sogno di bambina: fare la principessa e la regina. E poi mi piacciono tantissimo i personaggi storici; forse ho sbagliato epoca: sarei dovuta nascere in quel periodo".
Alberto Molinari, invece, veste i panni di un Umberto amletico e tormentato, che non riesce a prendere decisioni ed è in soggezione davanti al padre: il re Vittorio Emanuele III. "Interpretarlo è stato un onore e lavorare con Carlo Lizzani, il mio mito da quando vent'anni fa vidi il suo film "San Babila ore 20: un delitto inutile", mi ha procurato un immenso godimento. Ho cercato di trasmettere a Umberto ambiguità e sfaccettature. Mentre giravo alcune scene mi sarebbe piaciuto assestare a Umberto un bel colpo in testa per farlo reagire, affinché non si lasciasse schiacciare tra il padre e la moglie: anche uno spintone l'avrebbe aiutato a non chinare il capo!".
Il fascino della Real Casa Savoia ha conquistato il pubblico televisivo; il film è stato visto da una media di 9.160.000 spettatori, con picchi di 10.700.000. Un risultato che annienta le polemiche scatenate dai monarchici, che, delusi, parlavano di "occasione mancata". A condividere il giudizio negativo c'è stata anche la principessa Maria Gabriella, figlia di Maria José, che ha definito il personaggio della madre credibile solo nelle scene da bambina. A favore si è schierato Arrigo Petacco, che con il suo libro, "Regina", ha ispirato il film tv: "Quando un regista trasforma un libro in un film, di solito l'autore dice di sentirsi tradito. Io, invece, dico che Lizzani ha realizzato un ottimo film; ha reso le mie pagine ancora più belle".
Lizzani così replica alle critiche: "Ho una biblioteca intera sulla storia di Maria José e mi ritengo un esperto del personaggio, ma capisco che un parente e una figlia difficilmente possano essere soddisfatti di una rappresentazione televisiva. Ho impiegato 30 anni per preparare "Maria José: l'ultima regina" e sono felice dell'enorme successo di pubblico. Il bilancio finale è positivo: questo film riporta alla luce una pagina di storia italiana e insegna ciò che è essenziale: che cosa è stata la monarchia italiana e come si sarebbe potuta salvare... se si fosse dato ascolto a Maria José".
Tra le chicche da rivedere: la futura regina innamorata di Umberto da bambina, il principe che scoppia in singhiozzi alla notizia di dover sposare Maria José per rinsaldare il legame tra Italia e Belgio, il litigio della coppia in luna di miele e la sovrana che passeggia tra i vicoli bassi di Napoli. Una storia davvero imperdibile.


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Recensione al film:

La storia di una donna e di una regina che si trova a vivere l'ultimo atto della monarchia in Italia.
Maria José è un personaggio complesso, contradditorio, problematico, al centro di un periodo di grandi e gravi conflitti, dei quali fu la protagonista importante, anche per il suo senso di ribellione, per il suo temperamento indipendente.
 
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view post Posted on 9/4/2007, 13:48

Marie-Antoinette

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Ritratto di Maria Josè:

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Questo ritratto si trova nel Castello di Sarre in Valle d'Aosta.

La famiglia nel 1946:

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Maria José crocerossina:

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Maria José con il figlio Umberto, la nuora Marina e il nipote Emanuele Filiberto negli anni '80 alla prima comunione di Emanuele Filiberto:

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Un momento del matrimonio tra Maria José e Umberto nel 1930:

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Maria José e Umberto in Libia:

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Maria José, gli ultimi anni di vita:

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Umberto, Vittorio Emanuele, Maria Josè e Maria Pia nel 1945:

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Maria Josè, Umberto II e i loro quattro figli:

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Maria Josè crocerossina:

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La nave "Duca degli Abruzzi" con i reali in fuga:

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Jessikina90!
view post Posted on 29/8/2007, 13:15




questo venerdì, su rai 3 trasmetteranno uno speciale su casa savoia alle 21,00!

 
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view post Posted on 19/10/2007, 20:43

Marie-Antoinette

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L'abbiamo visto lo speciale su Raitre... era davvero ben fatto e ben curato!

C'erano perfino alcune interviste a Umberto e a Maria José!

Dobbiamo dire che è stato un ottimo documentario!
 
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marie.
view post Posted on 22/4/2008, 17:59




Ieri "sera" non dormivo, e su Rai Tre ho trovato per caso un'intervista di Enzo Biagi a Maria Josè. Risaliva al 1984, per cui la regina aveva circa ottant'anni... Che dire, lucidissima, estremamente intelligente, a vederla (ed era la prima volta che la vedevo "di persona") si capiva benissimo che persona carismatica era. Sono rimasta impietrita per almeno dieci minuti!
 
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mounsier
view post Posted on 17/10/2009, 14:34




Una foto di famiglia

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Sedute da sinistra Lilian de Rethy, Elisabetta del Belgio, Maria Pia di Savoia, in piedi da sinistra Maria Beatrice di Savoia, Maria Josè, Alessandro di Yugoslavia marito di Maria Pia, Baldovino del Belgio, Leopoldo III del Belgio, Vittorio Emanuele di Savoia, Umberto II, Alberto del Belgio, Giuseppina Carlotta del Belgio, Jean del Lussenburgo, Maria Gabriella di Savoia e Alessandro del Belgio
 
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Anastasia88
view post Posted on 17/10/2009, 15:15




Che bella! mercì Luca :)

Adoro Maria Josè
 
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mounsier
view post Posted on 26/3/2010, 18:28




Ho finito di leggere la biografia di Luciano Regolo su Maria Josè, una biografia ben fatta, nata da lunghe conversazioni dell'autore con l'ex regina, e devo dire che sono rimasto conquistato dalla figura di questa donna, così moderna e anticonformista, con una mente brillante, con grandi idee di democrazia e di sviluppo culturale, soffocata però da una mentalità maschilista come quella di casa Savoia dove le donne dovevano fare la calza, e del fascismo che vedeva le donne come angeli del focolare. Lottò dietro le quinte per la caduta del fascismo, avendo rapporti con future figure della Prima Repubblica, che finirono poi per evitarla quando la monarchia era in difficoltà. Salvò anche alcuni bambini ebrei. Pur non apprezzando le attuali figure di casa Savoia, devo però ammettere che tanto Maria Josè quanto Umberto sarebbero stati ottimi sovrani, e Maria Josè avrebbe rappresentato un modello di donna di grande modernità per le donne italiane di quegli anni.
 
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view post Posted on 27/3/2010, 01:13
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Marie-Antoinette

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Ti spiace rimettere il link di quella bellissima mostra di abiti di Maria Josè curata dalla figlia Maria Gabriella?
 
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98 replies since 4/8/2006, 17:17   19047 views
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