Nel 1770 la dimora di Elizabeth Montagu, a Hill Street, era divenuta il primo salotto letterario di Londra.
In seguito le riunioni si tennero di sera, con un numero sempre maggiore di ospiti, e presero il nome di Blue Stockings Events.
Frequentatori abituali erano lo scrittore
Samuel Jackson, il pittore
Joshua Reynolds, l'attore e commediografo
David Garrick e
Horace Walpole, il celebre antiquario e uomo di lettere, per citarne solo alcuni.
Per scrittori e poeti, essere introdotti nel circolo significava poter essere patrocinati: Elizabeth Montagu infatti fu mecenate di molte scrittrici, tra le quali
Elizabeth Carter,
Hannah More,
Frances Burney, ecc.
La stessa Elizabeth Montagu scrisse diversi saggi, tra cui il più celebre è quello "Sugli scritti e il genio di Shakespeare" (1769), nel quale difese il grande poeta inglese dalle sarcastiche critiche espresse da
Voltaire.
Il filosofo francese a sua volta rispose, qualche anno più tardi, nella sua "Lettera all'Accademia di Francia" (1776).
Una curiosità: Elizabeth Montagu, dopo il matrimonio (senza amore e senza alcun trasporto) con Edward Montagu era diventata la donna più ricca d'Inghilterra e si dedicò negli ultimi anni della sua vita, alla realizzazione di
Montagu House, il giardino della quale fu progettato da
Lancelot "Capability" Brown.
Tra le donne membri del circolo, si ricorda
Elizabeth Carter (1717-1806), poetessa, scrittrice, traduttrice.
Incoraggiata nello studio dal padre, oltre al francese, imparò l'arabo e le lingue antiche.
Particolarmente significativa la sua traduzione di tutti i lavori di
Epitteto, la prima in inglese delle opere del filosofo greco (1758).
Emma Hamilton la definì "la donna più colta che avesse mai conosciuto".
Elizabeth Carter annoverava tra i suoi interessi anche la teologia e scrisse un interessante libro dal titolo "Obiezioni sul Nuovo Testamento con le risposte di Mrs Carter".
In questo ambito fu influenzata da
Hester Chapone.
Elizabeth Carter lavorò anche alla traduzione dall'italiano dell'opera di
Francesco Algarotti "Newtonianismo per le donne".
Il volume dello scrittore veneziano, che fu pubblicato a Parigi, presentava i "dialoghi sopra la luce, i colori e l'attrazione" ripresi in modo più "comprensibile" e divulgativo dall'opera di
Isaac Newton.
Algarotti, (1712-1764) che oltre che scrittore era anche saggista e collezionista d'arte, aveva studiato a Bologna diverse discipline scientifiche, in particolare l'astronomia.
Fautore del pensiero illuminista, amante della conoscenza e del sapere, fu il primo a divulgare le teorie di Newton e il suo lavoro servì da ispirazione e da modello a Voltaire per l' opera "Elementi della filosofia di Newton" (1738).
(Un breve profilo di questa interessante personalità del '700 qui:
http://lettura.corriere.it/il-grand-tour-a...esco-algarotti/).