Maria Antonietta - Regina di Francia

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view post Posted: 29/11/2017, 12:43 I Savoia - La Serie - Film e Documentari
Da Repubblica:

Avanti Savoia!, la dinastia reale diventa una fiction
Parte da Torino un contest internazionale per portare la corte sabauda in televisione

di CLARA CAROLI

Avanti, Savoia! Alla conquista della tv. Parte da Torino un contest internazionale per la realizzazione di una fiction con protagonista la Casa Reale piemontese. Una “Dynasty” sabauda, che potrà essere declinata, a seconda dell’autore, nella chiave romantica di “Elisa di Rivombrosa” o in quella tutta sangue e potere dei “I Borgia”. Il contest “I Savoia-La serie”, targato Film Commission Torino Piemonte, si rivolge a sceneggiatori professionisti e non, provenienti da tutta Europa, che intendano presentare un progetto di serie televisiva che sia legato al territorio e che valorizzi le sue location, già molto apprezzate dai produttori.

La fiction sarà in costume. La richiesta è che sia “ambientata nell’epoca della dinastia Savoia”. Un lungo reame che dal Medioevo arriva fino al dopoguerra, e nei molti secoli che vanno

dal primo al secondo Umberto, il “Biancamano” e l’ultimo Re d’Italia, è generoso di personaggi, intrecci, passioni e giochi di potere come ogni saga storica che si rispetti. Il bando - che verrà presentato giovedì 30 novembre dal presidente di Fctp Paolo Damiano, l'ad di Fip Paolo Tenna, l'assessora regionale Antonella Parigi e lo sceneggiatore Piero Bodrato, curatore del progetto - avrà anche una sua pagina web dedicata.


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Da RbCasting:

Arriva il Contest “I Savoia. La Serie” per sceneggiatori professionisti e non provenienti da tutta Europa
novembre 28, 2017

Giovedì 30 novembre, ore 17.15, al Circolo dei Lettori (Sala Artisti) a Torino sarà presentato il Contest “I Savoia. La Serie” per sceneggiatori professionisti e non – provenienti da tutta Europa – che intendano presentare un progetto di Serie Tv storicamente ambientato nell’epoca della dinastia Savoia, organizzato al fine di valorizzare, attraverso la realizzazione di una serie televisiva di alto profilo, il territorio piemontese e le radici storiche che lo connotano. Nel corso dell’incontro verranno illustrati il bando e la pagina web ad esso dedicata.

Interverranno: Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte; Paolo Damilano, Presidente Film Commission Torino Piemonte; Paolo Tenna, AD di Fip – Film Investimenti Piemonte e Consigliere d’Amministrazione FCTP; Piero Bodrato, Sceneggiatore e curatore del progetto.


Foto:

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view post Posted: 29/11/2017, 12:40 Versailles no bara (Lady Oscar) - Film e Documentari
Bellissimo articolo!
Grazie per averlo messo!
view post Posted: 30/12/2016, 19:34 Marie-Antoinette, reine de France (1956) - Film e Documentari
Dispiace per la morte di Michele Morgan. Riposi in Pace.
view post Posted: 30/12/2016, 19:33 Mafalda di Savoia - Personaggi
In occasione della nascita della Principessa Mafalda è nata la pasta chiamata le Mafalde e le più piccole Mafaldine.

Da Ristorazioneitalianamagazine:

LA STORIA DELLA PASTA IN UN BOCCONE

Esiste la storia della cucina, ma ancor di più esiste la storia dei suoi ingredienti: primo tra tutti la pasta. I nomi delle paste più antiche sono lasagne, da lagana, strisce, e vermicelli dalla loro forma di vermi. Di sicuro poco appetitoso se si visualizza la vera radice del nome. Un formato tanto amato e presente nelle ricette di quasi tutta l’Italia sono poi gli ziti. In un primo momento questi si chiamarono zite, termine dialettale del sud che sta ad indicare una donna che da zitella passava alla figura di maritata. Da zitella a nzurata.

C’è poi la pasta onomatopeica, vale a dire i Paccheri o schiaffoni, a causa del rumore che producono quando vengono messi nel piatto con il sugo. Certo al suggerimento di un cameriere di prendere degli schiaffoni sfido chiunque a non esitare un attimo prima di far iniziare la salivazione per la succulenza.
Ma sono certo gli oggetti quelli che hanno avuto maggior successo nella fantasia dei pastai, infatti ecco che si trovano sugli scaffali ruote, anelli, anellini, fettucce, penne, pennette, eliche.

Ci sono poi gli appassionati di anatomia umana e da qui nascono le lingue, linguine, capellini, capelli d’angelo, orecchiette, ricci, occhi.
E non potevano mancare la flora e la fauna con occhi di lupo, farfalle, lumache, conchiglie, semini, lenti, sedani e sedanini.
I cattolici osservanti hanno prodotto la nascita super riuscita delle famose Candele, che in presenza di peccati e peccatucci diventano candele spezzate. Mentre i più devoti supplivano al timer della cottura le preghiere e così nascono i Paternostri e le Avemaria, irriverenti sono gli Strozzapreti
I sartini principianti si sbizzarriscono in maniche, mezze maniche (per il periodo estivo) fiocchi, bavette, trinette o trenette.
Passiamo poi al periodo cubista con i quadrucci, i tubetti, tubettini, tubettoni, cannoli, cannelloni.

Quello che più è sorprendente in questo mondo senza limiti alla fantasia sono i nomi storici, cioè quelle paste nate per commemorare eventi storici, rendendo indissolubile un bisogno primario con un bisogno secondario. Al bisogno di nutrirsi si lega il bisogno di immortalità e quali paste più emblematiche se non le Margherite, le Mafalde, i tripolini e gli Assabesi.
Dopo la visita del Re Umberto I di Savoia nel 1885 accompagnato dalla Regina Margherita per l’inaugurazione della stazione ferroviaria di Gragnano per favorire gli scambi commerciali con la città di Napoli; i pastai fecero nascere le Margherite. Sempre per la famiglia Savoia nascono le romantiche Mafalde create in onore della nascita della principessina Mafalda di Savoia nel 1902, a cui seguirono le più piccole Mafaldine, tagliatelle impreziosite dai bordi smerlati.

Non si sa bene perché e per come, ma di sicuro qualcuno lo sa, le Mafalde vengono spezzate in due per omaggiare un grande evento “glorioso” della nostra storia, le campagne d’Africa. E se la gloria di quel momento è svanita, abbiamo ancora sulle nostre tavole questa prelibatezza perfetta anche per un evento così speciale come la notte di Natale.
view post Posted: 5/12/2016, 20:09 Maria Josè di Savoia - Personaggi
Articolo da PositanoNews:

I RACCONTI DEL LUINEDI' -LA VISITA DEI SAVOIA AL NAUTICO 24 GIUGNO 1933 -XI

Ore 17.45. “Eccoli, eccoli, eccoli che arrivano!”
La folla assiepata sul Corso Littorio è percorsa come da un fremito, tutti si alzano sulle punte dei piedi per veder meglio. La folla ondeggia, si sbraccia e prova invidia per tutti quelli che hanno postazioni migliori, in prima fila. Sono i Balilla, le Piccole e Giovani Italiane, le Massaie Rurali e tutti quelli che indossano le uniformi del Regime. Beati i gerarchi che potranno vederli da vicino! Arrivano i Principi di Piemonte Maria Josè e Umberto di Savoia e si recano in visita al Regio Istituto Nautico “Nino Bixio” per lo scoprimento della lapide agli ex allievi, caduti nella Grande Guerra. I Principi vengono da Sorrento, dove ieri sera c’è stato un ricevimento faraonico al Grande Albergo Vittoria, ospite niente di meno che l’Autocolonna Hitleriana guidata da Sua Altezza Imperiale il Principe d’Asburgo!
Quanto onore per la nostra terra, per la Terra delle Sirene! Che forse la nostra penisola sia la figlia prediletta della Lupa? Ne verrà gloria immortale ed imperitura per questa doppia visita!
Ovunque regna la compostezza, la pulizia, l’onestà. Grazie al nuovo ordine, non esistono furti, scippi e rapine e nell’aria si odono canti ed inni per il nostro Duce, che Dio ce lo conservi! Orsù, inneggiamo ai Principi di Piemonte, quanta gloria e quanto onore daranno all’Italia! Inneggiamo al Principe d’Asburgo, quanta serenità porterà alla nostra Patria, questa catena che stringe l’italo suolo con la possanza teutonica!
E pensare che quei cattivoni dei miei concittadini il fascismo non lo volevano! Il 1° maggio 1922, ci furono dei tafferugli in piazza, tra cortei di lavoratori e uomini del Fascio: i fascisti, capeggiati da Andrea Cilento di Vico, poi onorevole, ebbero il loro battesimo di squadristi e lasciarono sul campo parecchi tra contusi e feriti. A Sorrento IV, a marzo, ci fu il tentato incendio della sede del Partito Popolare. Il 30 settembre 1924, qui, a Sorrento III, in coincidenza con la festa di San Michele, ci furono scontri piuttosto violenti, iniziati per il rifiuto della banda di suonare l’Inno fascista. Gli squadristi fecero affluire rinforzi da Castellammare, distribuendo botte in quantità.
Ma torniamo alla felicità dell’oggi. L’antico chiostro del Regio Nautico è tutto una magnifica serra
di piante ornamentali e fiori e la nave d’istruzione, che sorge nel centro, è adorna del gran pavese e animata dagli alunni disposti sui pennoni e in coperta. La lapide da scoprire è un vero gioiello d'arte e porta scolpiti i nomi dei gloriosi caduti.
Già dalle ore 15 gli insegnanti del Bixio e dell'Istituto Tecnico Inferiore, al gran completo, sono in attesa, mentre l'infaticabile Preside Cav. Prof. Gino Siena è indaffarato ad accogliere il gran numero di invitati, che arrivano e già affollano tutti gli spazi disponibili Tutto deve riuscire bene, senza il minimo inconveniente! Ci sono il Comandante Brofferio, capo dell'Istruzione Nautica, il Grande Ufficiale Aldo Finzi, Regio Provveditore agli Studi per la Campania, il Cav. Maresca ed il Vice Presi¬dente della Giunta di Vigilanza.
Il Preside e il Prof. Piatti vanno incontro agli Augusti Principi. Dopo le presentazioni si forma un piccolo cor¬teo che, fra le acclamazioni entusiastiche dei presenti, si dirige all’Istituto. Quando i Principi giungono alla metà della rampa di Santa Teresa, la banda suona la “Marcia Reale” e l’inno “Giovinezza”. L’ingresso degli Augusti Ospiti nell'Istituto è salutato da due squilli di tromba, poi mentre sulla nave viene issato il gagliardetto del Principe Reale, suonano “la Marcia al campo”. Tocca all’alunno Felice D’Esposito far cadere il drappo, per lo scoprimento della bella lapide. Mentre il Principe depone la corona d’alloro, eseguono l’Inno al Piave, poi l’Arcivescovo di Sorrento impartisce la benedizione conclusiva.
Il Preside, nel suo discorso, inneggia alla scuola fascista che si nutre di uno spirito pron¬to, operoso, indomito, che è figlio immortale di Roma e termina con l'appello: “Alunni dell'Istituto Nautico di Sorrento, caduti per la Patria?!” e tutti rispondono “Presente!” Dopo i discorsi, su invito del Preside, i Principi visitano l’Istituto: le aule, la presidenza, i gabinetti scientifici e le officine. Infine i Principi col seguito lasciano l’Istituto, mentre la banda suona la “Marcia Reale” e “Giovinezza”; il popolo prorompe in applausi interminabili. I Principi, giunti alla fine della rampa di Santa Teresa, sono ossequiati dal Preside, dal Prof. Piatti e dal Cav. Maresca, poi salgono nell’automobile, che lentamente, fra due folte ali di popolo festante ed entusiasta, si muove alla volta di Sorrento IV. Io, fermo vicino al Bar La Scala, uso un fazzoletto bianco, che agito per il saluto e, di tanto in tanto, per asciugare una lacrima di commozione.
La data del 24 giugno 1933 - XI, può essere scolpita a carattere d’oro negli annali del Regio Istituto Nautico “Nino Bixio” e di Sorrento III!
Il racconto del lunedì di Ciro Ferrigno


Foto:

Qui
view post Posted: 7/8/2016, 13:19 Maria Josè di Savoia - Personaggi
Intervista a Maria Gabriella di Savoia, la figlia di Maria José da Lettera Donna di Elle:

«MIA MADRE, LA REGINA DI MAGGIO»
di Giovanna Pavesi
110 anni fa nasceva Maria José del Belgio, moglie dell'ultimo Re d'Italia. Una donna disciplinata e coraggiosa, che dopo il referendum seppe «riciclarsi». Intervista alla figlia Maria Gabriella.

Libera e disciplinata. Indipendente ma rispettosa di ogni regola. Troppo contemporanea per i suoi 20 anni. Bella e affascinante. Aggraziata ed estremamente colta, appassionata di musica e sedotta, come il padre, dai paesaggi alpini. Aveva gli occhi chiari e portava nello sguardo gli esiti di decenni di storia, consumati tra i troni della vecchia Europa. Detestava la noia.
Maria José del Belgio l’8 gennaio del 1930 sposò Umberto II di Savoia, l’ultimo Re d’Italia. Divenne antifascista. Durante gli anni della guerra, rientrò in Italia, a piedi, dalla Svizzera. La scortarono i partigiani e giunta in Italia la scortò la Resistenza. Con ai piedi un paio di sci salì fino al Gran San Bernardo e da lì scese in Italia, in Val D’Aosta. Al referendum del 2 giugno, nel 1946, votò scheda bianca.
La chiamarono Regina di Maggio, perché rimase in carica soltanto un mese. «Quell’epiteto le piaceva: mia madre amava il mese di maggio, il mese delle rose e del loro profumo inebriante», racconta a LetteraDonna la Principessa Maria Gabriella di Savoia a 110 anni dalla nascita di sua madre.

DOMANDA: Principessa Maria, che madre fu Maria José?
RISPOSTA: È stata una donna speciale. Io, finalmente, la conobbi nel periodo dell’adolescenza: a circa 11 anni andavo a passare l’estate da mia madre, vicino a Ginevra, e in quella circostanza avevo avuto l’occasione di approfondire il rapporto con lei. Prima avevo ricordi un po’ vaghi.
D: In che senso?
R: Durante la guerra la vidi piuttosto di rado. Quando partimmo dall’Italia io rimasi con le mie sorelle e mio padre in Portogallo. Mia madre, invece, si trasferì in Svizzera, con mio fratello. Non sopportava il Portogallo.
D: Quindi voi siete cresciute con vostro padre. Che tipo era?
R: Un uomo affettuoso, amante della storia, come mia madre. Si occupò personalmente della nostra istruzione: siamo state educate in Portogallo, da preti salesiani. Mio padre era molto legato al suo Paese e voleva che passassimo gli esami nel liceo italiano di Madrid.
D: Che matrimonio fu il loro?
R: Un matrimonio organizzato, ma quando si vedevano si rispettavano molto. Mia madre era stata scelta perché era una delle poche Principesse cattoliche. Furono disuniti nella vita ma uniti nella morte: mia madre questo lo ripeteva sempre. Volle farsi seppellire insieme a lui: riposano insieme ora. Certo, ebbero interessi e mentalità molto diversi: mio padre amava il suo Paese e in Italia, all’epoca, c’era il Fascismo e le donne non potevano avere la possibilità di emanciparsi.
D: Che cosa intende?
R: La figura femminile, in quegli anni, era solo quella di mamma e di moglie. Mia madre fu una donna molto libera che voleva fuggire da quella cappa soffocante che il regime fascista aveva costruito. Non
D: Sappiamo però che, prima della degenerazione del regime, i Savoia apprezzavano l’operato di Benito Mussolini. Che cosa colpiva di un uomo come lui?
R: Inizialmente riconobbe che il suo governo si era rivelato utile: mia madre riteneva che, in un periodo di anarchia totale, come era l’Italia (uno Stato giovanissimo), Mussolini riuscì a operare piuttosto bene. Certo, avrebbe dovuto lasciare il potere, quando era il momento, ma lui non volle e divenne, ben presto, megalomane. Una malattia che colpisce tanti capi di Stato. Lei personalmente lo trovava pacchiano: i suoi discorsi erano asfissianti.
D: Che cosa intendeva?
R: Questa parola deriva dal greco pakis, che significa grosso. Da qui poi l’aggettivo grossolano. Era un uomo volgare e un po’ cafone.
D: Cosa contestava sua madre al regime?
R: I fascisti avevano soffocato questo Paese.
D: Maria José temeva Mussolini?
R: No. Lei non aveva paura di niente e di nessuno. Era una donna molto coraggiosa. Anche fisicamente.
D: Qualche anno fa, una lettera di Romano Mussolini, indirizzata all’ex vicedirettore del Corriere della Sera (Antonio Terzi, ndr), faceva esplicito riferimento a un legame amoroso e intimo tra sua madre e il duce. Vi parlò mai di questa vicenda?
R: No. Questo è completamente falso. Escludo che un personaggio così grossolano potesse avere avuto un flirt con mia madre. Avevo già sentito parlare di questa storia ma, mi creda, non era proprio lontanamente possibile.
D: Negli anni della guerra sua madre si schierò dalla parte della Resistenza. Pare che Mussolini ne fosse al corrente ma che non fece nulla per impedire alla Principessa il suo operato. Perché, secondo lei?
R: Forse non le impedì nulla, ma la faceva seguire. Lei spesso si recava in Vaticano, perché era amica di Paolo VI (papa Montini, ndr), che all’epoca era cardinale, il quale fu grande amico anche di Mafalda (la sorella di Umberto II, morta nel campo di concentramento di Buchenwald, ndr). Fu un momento molto difficile. Lei sapeva di essere controllata, così attuava qualche strategia per far perdere le sue tracce.
D: Ad esempio?
R: Entrava in una casa e usciva dall’altra parte, poi prendeva un’altra automobile: così rendeva difficile ogni pedinamento.
D: Fu una ribelle?
R: No, direi di no. Fu educata da genitori molto severi, non poteva esserci spazio per la ribellione. Era irascibile ma dimenticava tutto molto facilmente. Poi era una donna riflessiva.
D: Della guerra parlava spesso?
R: Parlava molto dell’Italia. Data la sua passione sconfinata per la musica preferiva parlare di Monteverdi, di Vivaldi, del mondo della musica, oppure della storia antica. Molto meno, invece, di quella contemporanea.
D: Secondo lei, perché gli italiani la amarono così tanto?
R: Questo bisognerebbe chiederlo a loro. Forse perché era semplice: era una persona molto timida, in fondo, e aveva l’aria riservata. Era un amore reciproco. Lei amava circondarsi di intellettuali e di scrittori italiani, era molto legata a Benedetto Croce. A Napoli visse i momenti più belli della sua vita.
D: Principessa, gli italiani apprezzarono molto la figura dei suoi genitori. Molto meno quella di suo nonno. Era perché Umberto II e Maria José non rappresentavano la continuità con casa Savoia?
R: Sì questo può essere un aspetto rilevante. Furono una coppia molto seguita, in effetti. Erano entrambi molto belli. È innegabile che incise anche questo. Mio nonno governò per 46 anni della sua vita, quindi è normale che la gente si fosse stancata di lui.
D: Eppure scelsero di esiliarla. Quanto soffrì di questo allontanamento?
R: Quando partirono, moltissimo. Si sentì sicuramente un po’ persa.
D: Crede che sarebbe stata una buona regina?
R: Sì, mia madre sarebbe stata un’ottima regina: aveva ricevuto una buona educazione e sapeva essere molto disciplinata. Tuttavia il risultato del referendum non le consentì di provarci.
D: Cosa fece Maria José dopo il 1946?
R: Io dico che seppe «riciclarsi».
D: Cosa intende?
R: Si dedicò allo studio della famiglia Savoia e passò il resto della sua vita a scrivere, facendo ricerca negli archivi e molti viaggi. Tornò in Italia dopo parecchi anni. Mi disse, un giorno, che desiderava vedere Urbino, una città che non aveva mai visitato durante i suoi 14 anni di residenza. Quando le chiesi se volesse tornare a Napoli mi rispose di no perché voleva conservare intatto il suo ricordo di quel luogo che portava nel cuore.
D: Che nonna è stata la Regina di Maggio?
R: Era felice di vedere i suoi nipoti, ma era altrettanto contenta quando se ne andavano, perché i bambini sono sempre un po’ stancanti (ride, ndr).
D: Principessa, che cosa non sopportava sua madre?
R: Non amava annoiarsi e soprattutto odiava essere obbligata a fare ciò che non le piaceva.
D: È stata una donna felice, secondo lei?
R: Sì. La fece soffrire il fatto di non restare in Italia. Ma non disse mai niente di più.
D: Quando si sentì veramente libera?
R: Immagino dopo l’esilio, quando fu finalmente libera di decidere che cosa fare della sua vita. Quando una persona è consorte di un futuro capo di Stato, ovviamente non può scegliere di fare ciò che vuole. Deve essere lì, in rappresentanza, deve fare il suo mestiere, che non è semplice.
D: Cosa le manca di più di sua madre?
R: Il suo forte senso dell’umorismo. Sa, mi manca molto anche conversare con lei di storia.
D: Chi tra i figli le somiglia di più?
R: Credo mio fratello Vittorio.
D: Che rapporto c’è, oggi, tra voi fratelli?
R: Io sono molto vicina a Vittorio: andiamo molto d’accordo in tante cose, in altre meno (sorride, ndr). Abbiamo alti e bassi, ma siamo coetanei e siamo sempre stati uniti: mia sorella Pia era già grande, si sposò a 20 anni. Mi sorella più piccola (Maria Beatrice, ndr) ha avuto, purtroppo, molte sfortune. Personalmente io, come mia madre, amo interessarmi della storia della famiglia Savoia: alla morte di mio padre, infatti, ho creato la fondazione che porta il nome dei miei genitori. Ho raccolto tutto ciò che ho avuto in eredità e l’ho messa a disposizione di chi volesse saperne di più.
D: Cosa è rimasto di Maria José?
R: L’eredità culturale di una donna che ha saputo rendersi piacevole la vita da sola. È stata una donna serena. Ha vissuto 94 anni e qualche mese in più. Voleva vedere il nuovo millennio e ci è riuscita.
view post Posted: 2/2/2016, 18:59 Maria Josè di Savoia - Personaggi
Da Culturaitalia:

Maria José del Belgio

Donna
dipinto ad olio

Tipo: Opere; dipinto ad olio; Oggetto fisico

Categoria: Opere d'arte visiva

Autore: Calvi Gregorio Di Bergorio (Torino (1904 - 1994))

Notizie sull'autore: Gregorio Calvi di Bergolo (Torino, 1904-1994), personaggio con parentela indiretta con i Savoia, più che esibire i propri gradi di antica nobiltà, preferiva concentrarsi solo sul quotidiano diletto della pittura. Non essendo stato un egocentrico chiassoso, il suo nome è ricordato, in questi tempi, solo tra la cerchia dei famigliari e gli estimatori collezionisti.||Con uno spaccato figurativo di taglio realistico, dalle varie situazioni atmosferiche che sapeva stabilire in modo mirabile l'equilibrio ottico del particolare, la luce come rivelazione della bellezza, quella della natura e della figura umana. Un mondo descritto in chiave tutt'altro che romantica, alle soglie della metafisica. Gregorio Calvi di Bergolo è ricordato come un maestro del colore, capace di liberarsi presto dall'influenza di Vittorio Cavalleri, paesaggista di ascendenza impressionista, di cui il giovane, inizialmente, frequenta l'atelier, realizzando le prime nature morte e i primi paesaggi. Mentre sotto la guida di Mario Micheletti apprende l'arte del ritratto. Questa ricerca gli è servita a ricevere committenze da nobili e da celebri borghesi; amava anche cimentarsi con l'autoritratto non per civetteria auto referenziale, ma per studio.
L'autore ritrae la futura regina d'Italia, Maria José del Belgio, in posizione quasi frontale, di mezzo busto. L'austera e giovane bellezza viene dipinta con intense pennellate di colore che variano dal più chiaro al più intenso. Maria José è rappresentata con un abito verde - azzurro con risvolti bianchi. Il taglio di capelli ne simboleggia la moderna giovinezza e, l'intenso sguardo, la viva naturalezza espressiva.||Fa da sfondo un colore neutro che non invade gli spazi pittorici del soggetto, in primo piano, ma che lo risalta in tutta la sua elegante bellezza.

Soggetto: Donna

Estensione: altezza: cm 45; larghezza: cm 37; altro: cm con cornice 57,5 x 49,5

Materia e tecnica: pittura a olio

Data di creazione: 1926 - 1950, sec. XX, secondo quarto; 1926 - 1950

Ambito geografico: Castello Reale, Via Morosini, 3, Racconigi (CN), Piemonte - Italia - Secondo piano nobile - Salotto di Maria José del Belgio,inv. R 2047 (1951)


view post Posted: 2/2/2016, 18:55 La bella tra le belle - Storia
Forse ne avrete già parlato ma rivedere 45 pagine è tantissimo, comunque ecco qua altre due bellissime, legate anche alla nostra storia italiana visto che tutte e due sono italianissime e sono pure le nipoti (acquisite) degli ultimi sovrani d'Italia:

la prima Paola Ruffo di Calabria, poi Principessa di Liegi e Regina del Belgio:

Paola-Fabiola





Paola-giovane


La seconda Marisa Allasio Contessa Calvi di Bergolo, popolarissima attrice italiana e poi moglie di Pier Francesco Calvi di Bergolo, figlio di Jolanda di Savoia:

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Marisa+Allasio+(1)

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Marisa+Allasio+(2)

Qui la contessa Marisa Calvi di Bergolo con i due figli negli anni '60:

Marisa+Allasio+(4)
view post Posted: 25/12/2015, 12:35 "Cenerentole" nella storia vera - Personaggi
Peter Pan è pura fantasia.
La Carica dei 101 è un romanzo.
La Bella Addormentata deriva dalla tradizione popolare, riprende la storia della principessa Brunilde dei Nibelunghi e poi una tradizione anche più antica.
La Bella e la Bestia pare che abbia un fondo di verità.
Mulan è esistita in Cina si può visitare anche la sua tomba, comunque alcuni aspetti della vera Mulan si sono aggiunti a leggende sorte nel corso dei secoli.
Pocahontas sì era la figlia di un capo indiano vissuta nel '600.
Il Principe Ranocchio ha una componente filosofica dietro.
Le Mille e Una Notte: Sherazade è in parte ispirata alla regina Homāy, figlia di Bahman, soprannominata Čehrzād o Čehrāzād che significa "colei che appare nobile".

Per quanto riguarda Cenerentola: altre figure sono le bibliche Ester e Ruth.
view post Posted: 24/12/2015, 22:07 Catherine the Great/Velikaya (2015) - Film e Documentari
Che belle foto!
Per caso si trova subbata almeno in inglese?
view post Posted: 24/12/2015, 22:05 "Cenerentole" nella storia vera - Personaggi
CITAZIONE (fliss 4 @ 24/12/2015, 12:43) 
A me viene in mente "la bella rosina" di savoia.

Concordo con veu.

Comunque la figura di cenerentola si è ispirata a Danielle de barbarac (il film con Drew barrymore è ispirato a una storia vera).
ma nella storia sono esistite ragazze con una matrigna e sorellastre(maltratte ecc. che poi sono diventate principesse o regine ?) E nella storia ci sono state ragazze odiate dalla matrigna e diventate regine,famose ecc. tipo biancaneve?

di donne poverissime che hanno sposato principi ce ne sono un sacco:
Caterina I di Russia (da non confondere con la più famosa Caterina II)
Rosa Teresa Vercellana (la Bella Rosina)
Teodora di Bisanzio

Più recenti si possono considerare:
Eva Peron, la famosa Evita che ebbe un'infanzia poverissima, figlia illegittima, maltrattata, serva, ppoi attrice e infine first lady della Argentina.
Rita Hayworth, che in giovinezza fu poverissima, ma divenne attrice e si sposo con il principe Aly Khan, peccato però che la fiaba non fu a lieto fine e terminò con un divorzio.

Comunque la Cenerentola della fiaba è ispirata secondo la tradizione occidentale a una ragazza che sposò un faraone egiziano, mentre per la tradizione orientale a una suora cinese, in entrambe c'è la storia della scarpetta (che poi nella versione originaria francese di Perrault nemmeno era di cristallo).

Un'altra figura alla base di Cenerentola è Sant'Elena.

Per Biancaneve, la fiaba è ispirata a due figure: Margarethe Von Waldeck del Belgio e Margarethe Von Erthal della Germania: in una delle due storie c'è anche lo specchio magico, che era un giocattolo dell'epoca mentre i nani in realtà erano dei bambini minatori.

Ma le fiabe hanno tutte un fondo di verità:
Pelle d'asino ricorda la storia di Sant'Uliva.
Cappuccetto Rosso sarebbe Santa Margherita.
la Sirenetta riprende la fiaba di Melusina (figura del folklore basata su Sibilla di Gerusalemme e su Eleonora d'Aquitania) e si basa anche su Santa Maria Maddalena.
Fantaghirò sarebbe derivata dalla biblica Giuditta.
Raperonzolo si basa in parte sulla storia di Santa Barbara.
Barbablu si dice che sia Gilles de Rais o Enrico VIII.
La fiaba di Hansel e Gretel è ispirata a un'inquietante caso tedesco sulla vita di una pasticcera e di due panettieri.
view post Posted: 19/12/2015, 18:20 Marie-Antoinette : la véritable histoire (2006) - Film e Documentari
Fliss,
no al momento non hanno fatto altre serie su Maria Antonietta.
Josée Dayan doveva realizzare una serie tv su Maria Antonietta in Francia e nel cast c'era pure l'attrice Jeanne Moreau ma il progetto al momento si è arenato.
Non hanno più fatto nessuna serie su Maria Antonietta.
view post Posted: 15/11/2015, 23:08 The Crown - Film e Documentari
The Crown arriverà su Netflix nel 2016.
La prima stagione ha 13 episodi.
view post Posted: 15/11/2015, 23:06 Altri film dedicati a Maria Antonietta - Film e Documentari
Il migliore è Marie Antoinette, lo sceneggiato francese del 1975, il più fedele alla storia, ma non c'è in italiano, devi sapere almeno un po' di francese per seguirlo.
Molto ma molto belli sono anche Maria Antonietta del 1939 (un vero kolossal) fatto veramente benissimo e Maria Antonietta Regina di Francia degli anni '50 (quello con Michele Morgan). Questi due si trovavano in italiano in rete, quindi facilmente reperibili.
Almeno questi tre.

Poi da vedere anche La Rivoluzione Francese e L'autrichienne. Ma prima sono da vedere il film del 1939 e quello degli anni '50.
view post Posted: 27/7/2015, 15:35 La Dama Velata (2015) - Film e Documentari
Sì è andata molto bene. La Rai visti i risultati dovrebbe mettere in produzione la seconda stagione. Sono in tantissimi che la stanno chiedendo.
2652 replies since 11/8/2005