Maria Antonietta - Regina di Francia

Posts written by veu

view post Posted: 28/3/2015, 22:00 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Allora...

Il film su Maria Stuarda con Saoirse Ronan era in progetto ma ora come ora non ci sono notizie in merito, possibile che sia stato abbandonato, anche se a volte i film retsano in stand-by per un po' e poi li riprendono (da quanto si diceva il regista doveva essere lo stesso di Anna Karenina con la Knightley). Qualche anno fa era in progetto anche un altro film su Maria Stuarda e la protagonista doveva essere interpretata da Scarlett Johansson ma poi purtroppo non è stato realizzato.

The Royals è una serie tipo soap opera di prime time, ispirata vagamente alla famiglia reale inglese e alla soap opera Dynasty.

Sul Gobbo di Notre Dame sono in progetto due film per il cinema: uno della Paramount, che dovrebbe essere una storia rimaneggiata, una saga blockbuter di cappa e spada tipo Pirati dei Caraibi e un'altra versione di Tim Burton. I progetti ci sono, dipende molto da quando le major si decideranno a metterli in progetto.

Su Guerra e Pace, sì Lily James è Natasha, è bravissima questa attrice ed è lanciatissima, poi dopo il boom di Cenerentola lo sarà ancora di più.

Di film su Da Vinci c'erano dei progetti, uno addirittura fantasy ma forse è stato abbandonato, su Don Chisciotte se ne parla da un pezzo, ma è una storia complessa da realizzare, sopratutto leggendo il libro Don Chisciotte non è una storia di cappa e spada come la vogliono far passare, ma una storia più incentrata su ciò che lui vede e crede che sia reale.

Sui documentari indicati dobbiamo fare una ricerca, su youtube non si trovano, forse su torrent o emule qualcosa si trova.

Di documentari ti segnaliamo alcuni decisamente ben fatti sui Reali d'Italia e sulla Contessa di Castiglione realizzati dalla Rai, li puoi trovare tutti sul sito Rai.tv
view post Posted: 28/3/2015, 21:49 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Su Grace Kelly c'è il film con la Kidman

Di Caterina di Russia quale film cerchi???? Per caso la bellissima miniserie E Caterina regnò (forse assieme a L'Imperatrice Caterina con Marlene Dietrich, il più bel film sulla sovrana di Russia)?
view post Posted: 26/3/2015, 18:28 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Guerra e Pace è la fiction della BBC con protagonista Lily James (la Cenerentola del nuovo film Disney).

Piccole Donne sarà in costume???? Perché si diceva dovrebbe essere una fiction ambientata ai giorni nostri.

Che cos'è The Hollow Crown?

Di nuove serie tv straniere bisogna anche segnalare:

Esmeralda, serie tv della ABC incentrata sulla storia di Il Gobbo di Notre Dame

Ugly, serie tv prodotta da FremantleMedia e ispirata anche questa a Il Gobbo di Notre Dame, con diversi cambiamenti.

Una serie ispirata a Il Fantasma dell'Opera della ABC: è una versione moderna.

Una serie tv ispirata a Il Fantasma dell'Opera prodotta dalla Endemol e ambientata durante la Prima Guerra Mondiale.

The Custom of the Country, serie tv prodotta dalla Sony Tv e che vede per protagonista niente meno che l'attrice hollywoodiana Scarlett Johansson.


Per quanto riguarda la tv italiana per le fiction in costume:

La Rai produrrà:

Il Nome della Rosa, fiction in 6 puntate ispirata al romanzo bestseller di Umberto Eco.

La Saga dei Rizzo, fiction incentrata su una famiglia che dal Sud Italia si trasferisce in America ambientata a inizio '900.

Il Paradiso delle Signore, nuova fiction di lunga serialità ispirata al libro di Emile Zola e alla serie tv inglese The Paradise, si diceva che l'ambientazione potrebbe essere stata spostata agli anni '50.

Grand Hotel, fiction piena di intrighi e misteri nata da un format spagnolo di grande successo (Gran Hotel) in arrivo prossimamente su Raiuno e si pensa già alla seconda stagione.


La Mediaset produrrà:

C'era una volta la mafia, fiction prodotta dalla Taodue che racconta le origini della Mafia in America e dovrebbe essere ambientata a cavallo tra '800 e '900.

Il Segreto di Michelangelo, fiction thriller in 4 puntate ambientata all'epoca di Michelangelo Buonarroti sempre prodotta da Taodue.
view post Posted: 26/3/2015, 18:10 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Fliss,
la fiction su Caterina di Russia è un progetto della ABC (casa di produzione della Disney) ed è possibile che quando la faranno - se la faranno - arriverà anche in Italia perché solitamente le fiction della ABC arrivano in Italia.

The Crown è per Netflix e sarà una serie in più stagioni e coprirà un arco di tempo molto ampio sulla vita di Elisabetta II, il progetto è molto intrigante, si spera solo che arrivi poi anche in Italia.

La fiction su Grace Kelly della Rai rientra tra i progetti di fiction stoppati o messi in stand-by, oltre a questo ce n'erano anche altri:

Evita con protagonista Gabriella Pession, era già stato scelto il cast (la Pession faceva Evita e l'attore hollywoodiano Andy Garcia faceva Juan Peron, i contratti erano quasi firmati poi è andato tutto a banane - scusa il termine)

Eleonora d'Arborea, incentrata sulla famosa donna della Sardegna, un progetto decisamente nuovo, forse anche qua ci sarebbe dovuta essere per protagonista Gabriella Pession.

Mafalda, la Principessa Triste, incentrata sulla figura di Mafalda di Savoia: il progetto risale ai primi anni 2000 e aveva inizialmente per protagonista Monica Guerritore. Sempre su Mafalda, Carlo Lizzani prima della sua morte stava lavorando a una fiction incentrata su di lei.

Malombra, serie tv prodotta sempre dalla Rai e tratta dal libro di Antonio Fogazzaro e remake del celebfre sceneggiato degli anni '70. Anche qua la protagonista doveva essere Gabriella Pession.

Per Canale 5, le fiction stoppate o cancellate:

Il Volto di Laura, serie tv in 12 puntate da 100 minuti prodotta da Canale 5 ispirata al libro La Donna in Bianco di Wilkie Collins, sarebbe dovuta essere la nuova fiction Mediaset in costume, il progetto risale al 2004 sulla scia del successo di Elisa di Rivombrosa: i protagonisti dovevano essere Laura Chiatti e Sergio Muniz, l'ambientazione non era più l'Inghilterra ma l'Italia, precisamente il Trentino dell'impero austro-ungarico, durante la guerra d'indipendenza italiana.

La Marchesa Casati, fiction incentrata sullo scandaloso delitto Casati-Stampa degli anni '70. La protagonista sarebbe dovuta essere Sabrina Ferilli.

Lina Cavalieri, fiction incentrata sulla vita della celebre attrice e principessa vissuta a cavallo tra l'800 e il '900 per Canale 5. Forse la protagonista doveva essere Manuela Arcuri.

Smeralda, fiction incentrata su una ragazza della borghesia che si fa strada lavorando e costruendo bambole tra gli intrighi e i complotti nella Roma Papalina del 1500. Il progetto risale al 2006-2007. La protagonista avrebbe dovuto essere Ilary Blasi, c'erano anche le foto sulla rivista Chi.

La Figlia di Angelica, fiction in costume sequel dei film di Angelica, il progetto risale al 2006-2007 per Canale 5: nel cast c'era Giuliana De Sio nel ruolo della cattiva. Angelica sarebbe dovuta essere interpretata dalla Angelica di film cioè Michelle Mercier. Anche qua forse la protagonista avrebbe dovuto essere Manuela Arcuri.


Per quanto riguarda la miniserie su Marilyn Monroe verrà realizzata: il cast è quasi definito ormai.
view post Posted: 13/11/2014, 23:30 The Crown - Film e Documentari
Da BadTv:

Netflix ha ordinato la produzione di The Crown, serie dedicata al regno di Elisabetta II

Netflix ha ordinato la produzione di dieci episodi della nuova serie intitolata The Crown, creata da Peter Morgan (The Queen) e Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours), ispirata dal testo teatrale The Audience.

Lo spettacolo ruotava intorno alle udienze settimanali che la regina Elisabetta II ha concesso ai primi ministri del Regno Unito a partire dal 1952, anno in cui è diventata sovrana.

A teatro il ruolo di Elisabetta II era stato affidato all’attrice Helen Mirren, per la seconda volta impegnata nel ruolo della regina dopo il film The Queen.

La storia di The Crown si svolge tra Buckingham Palace e il numero 10 di Downing Street, luoghi di cui verranno mostrati segreti, intrighi, amori e tutto quello che ha contribuito a dare forma ai grandi eventi che hanno segnato la storia della seconda metà del ventesimo secolo.

The Crown sarà prodotto da Morgan, Daldry, Andy Harries (The Queen), Robert Fox e Matthew Byam Shaw, e dalle case di produzione Sony Pictures Television e Left Bank.

Netflix dovrebbe mettere a disposizione i primi episodi della serie nel 2016 e ogni stagione esplorerà le rivalità politiche e gli intrighi personali che hanno contraddistinto i vari decenni del regno di Elisabetta II, dando spazio anche al delicato equilibrio esistente tra la sua vita privata e quella pubblica.

La prima stagione inizierà con una principessa di venticinque anni che deve affrontare l’ardua prospettiva di guidare la monarchia più famosa al mondo e al tempo stesso stabilire un rapporto con il primo ministro Winston Churchill, forgiato dalla guerra e dalla personalità dominante.

Cindy Holland, responsabile della programmazione originale di Netflix, ha dichiarato che The Crown rappresenta un progetto a metà tra televisione e cinema ed è stato sviluppato dai migliori cronisti britannici esperti in politica moderna, classe e società. A Netflix sono quindi estremamente orgogliosi di poter dare spazio al progetto firmato da Peter Morgan e Stephen Daldry, che promette di affascinare e intrattenere il pubblico intorno al mondo.

Harries, uno dei produttori di The Crown, ha ricordato come la regina Elisabetta II abbia governato in anni di profondi cambiamenti politici e culturali, avendo inoltre un’influenza universale con iil suo ruolo di monarca. Grazie al talento degli autori si potrà quindi assistere a una serie ambiziosa e sorprendente che cattura alla perfezione i cambiamenti e le complessità del mondo post seconda Guerra Mondiale.

Morgan ha aggiunto che la serie non riguarderà solo la famiglia reale, ma anche un impero in declino, un mondo in disordine e al tramonto di una nuova era. Peter si è dichiarato entusiasta di poter collaborare nuovamente con i suoi partner cinematografici, teatrali e televisivi e di lavorare per la prima volta con Netflix.

Stephen Daldry ha infine rivelato che i copioni scritti da Peter Morgan hanno trasformato un tumultuoso periodo storico in una storia elettrizzante di proporzioni epiche che affronta i rapporti personali e al tempo stesso gli affari esteri. Il regista non vede quindi l’ora di portare in vita The Crown e proporla su Netflix.
view post Posted: 7/10/2014, 22:46 Un secolo di moda: mostra su Maria Antonietta e Madame de Pompadour a Milano - Appuntamenti
Da Ansa:

La moda di Versailles in mostra a Milano

In mostra anche pettinatura con veliero di Maria Antonietta

ANSA) - MILANO, 7 OTT - Era la corte più 'fashion' d'Europa, dettava le regole dello stile dalla Spagna alla Russia: Versailles e le sue icone, Maria Antonietta e Madame de Pompadour, sono protagoniste della mostra 'Un secolo di moda' organizzata l'11 e il 12 ottobre all'interno della rassegna Hobby Show a FieraMilanoRho. Fasti e stramberie di corte saranno riproposti attraverso riproduzioni di abiti e pettinature d'epoca tra cui la 'Belle Poule', la pettinatura col veliero realizzata per la regina di Francia.


Foto:

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view post Posted: 28/9/2014, 20:44 Mafalda di Savoia - Personaggi
Da Il Castello di Racconigi:

UMBERTO E LE SUE SORELLE Note e ricordi dell’infanzia dei principini.

JOLANDA
Jolanda era nata a Roma il primo giugno del 1901, primogenita di Elena di Montenegro e di Vittorio Emanuele III. Dalla torre del Campidoglio la notizia venne divulgata alle altre città italiane con 750 piccioni viaggiatori, mentre i sovrani regalarono agli altri bambini nati nello stesso giorno un corredino ed una somma di denaro. Il nome scelto per la bambina non solo era legato a Jolanda, figlia di Carlo VIII re di Francia, nata nel 1428, poi sposa di Amedeo IX il beato, ma godeva all’epoca di grande popolarità richiamando l’eroina Jolanda protagonista di Una partita a scacchi di Giuseppe Giacosa. Jolanda fu battezzata dal Monsignor Lanza, Cappellano Maggiore di Corte nella Sala del Trono del Quirinale. Durante l’evento per la prima volta la Regina Madre Margherita, madrina della piccola, si presentò in pubblico senza il velo vedovile, che aveva indossato in seguito alla morte del marito Umberto I, avvenuta nel luglio del 1900, mostrandosi invece con i colori di mezzo lutto. Dopo la nascita molti collegi e molte scuole cambiarono il proprio nome in onore della principessina. Nel luglio dello stesso anno la famiglia reale si trasferì a Racconigi, da poco prescelta come luogo di villeggiatura al posto della Villa Reale di Monza. Vittorio Emanuele vi aveva assunto il giovane professore bolognese Tito Francia, in qualità di amministratore della proprietà, un botanico, esperto in patologia vegetale. In una lettera scritta a Racconigi il 25 luglio 1901 dal sovrano al suo precettore Egidio Osio, colonnello e vicegovernatore di S.A.R. il Principe di Napoli, emerge l’entusiasmo di Vittorio Emanuele per questo luogo:
«Qui a Racconigi mi trovo benissimo. Più vedo questo paese e più mi piace; siamo in mezzo al verde più completo, e non lontani dalle colline, e le Alpi si vedono lontane ma non molto. Vado riconoscendo i dintorni a cavallo e in vettura; aspetto quanto prima un’automobile per estendere ancora di più le mie gite. La Città di Racconigi è piccola, e lontana abbastanza dalle grandi città. La casa mia è abbastanza grande, vi è un magnifico giardino a parco di 184 ettari, con laghi, canali; e piante ve ne sono di ben 150 qualità e molte altre qualità ne farò mettere (…). Ho il mio tavolino pieno di mappe, rilievi, etc.; tutti i giorni giro mattina e sera per conoscere il mio; è tenuto con ben poca cura; ma spero di rimettere ogni cosa a posto in un tempo relativamente breve; delle proprietà private nostre nessuno si era seriamente occupato dopo Carlo Alberto, mentre sono veramente meritevoli di cura, come le sole delle quali posso liberamente disporre».
Il re riporta inoltre che Jolanda stava bene: per seguire la sua crescita era stata chiamata una Miss inglese, così come veniva detta famigliarmente, la signora Dinckens, direttrice dell’Istituto di Maternità a Roma. La balia di Jolanda era invece una donna romana, Maddalena Cinti.

MAFALDA
L’anno successivo il 19 novembre, Elena diede alla luce, nuovamente a Roma, una seconda bambina, Mafalda. La delusione provocata dalla nascita di una seconda femmina fu ancora più sensibile di quanto non fosse già accaduto con
Jolanda. Per tale motivo, i sovrani decisero poi di allontanarsi da Roma per la nascita del loro successivo figlio. Il curioso nome dato alla nascitura venne spiegato da Vittorio Emanuele III come un omaggio alla sua antenata, Matilde di Savoia, che aveva sposato nel 1146 il re del Portogallo Alfonso di Borgogna, la cui figlia era stata chiamata Mahalda. La regina Elena si dedicò, in questi anni più intensamente alle sue figlie, occupandosene spesso in prima persona. Nel suo appartamento privato al Quirinale venne riaperta una scaletta interna per mettere in comunicazione la sua stanza con quella delle principessine. L’ambiente in cui venivano cresciute le due sorelle era poco formale e spesso i genitori accompagnavano le bambine a giocare nei giardini del palazzo. Successivamente nel 1911 la famiglia si trasferì a Villa Ada, poi chiamata Villa Savoia dalla regina Elena, prima considerata una residenza di campagna. Altri luoghi di svago erano il parco di Capodimonte a Napoli, o quelli delle residenze estive: dalla rustica Sant’Anna di Valdieri, al castello di Racconigi, a San Rossore, sul litorale pisano. A Roma Jolanda e Mafalda venivano portate in automobile fino al Pincio, accompagnate dalla madre e dalla nutrice, vestite con cuffietta e abiti di trine. Mafalda, allevata dalla balia Vincenzina Stirpe, cresceva però più esile e delicata rispetto alla sorella: era bionda come la regina Margherita e i suoi lineamenti ricordavano quelli del padre. Il suo carattere era più introverso e riflessivo; amava la poesia, l’arte e la musica. La loro educazione si basava, oltre che sullo studio, anche sull’apprendimento dell’economia domestica: ricamavano e cucivano, assecondando gli insegnamenti di Mademoiselle Pasquet; confezionavano abiti per i poveri, seguendo l’inclinazione e la dedizione della madre alle opere di carità, imparavano a cucinare. Elena a tale scopo, fece installare a san Rossore delle cucine per le figlie, mentre pochi anni prima aveva fatto realizzare un’apposita macchina da cucire per Jolanda. La regina viene descritta dalle riviste dell’epoca come una mamma modello, capace di scegliere per le proprie bambine le insegnati e le educatrici e di trasmettere loro i principi con cui lei stessa era stata cresciuta. Per questo spesso contravveniva al protocollo di corte, differenziandosi sensibilmente dalla figura di Margherita, più attenta all’etichetta ed al cerimoniale di corte.
Mentre Jolanda si mostrava più predisposta alle attività domestiche e manuali, Mafalda era più portata alle arti: dal padre aveva imparato a distinguere le piante e ad assegnare loro il preciso nome botanico. Preferiva suonare l’arpa, ballare e ascoltare qualsiasi disco della sua ricchissima collezione, mentre Jolanda amava cavalcare e cacciare. A Racconigi, pur trovandosi in un ambiente apparentemente libero e spensierato, le principesse dovevano rispettare numerose regole imposte loro dalla governante inglese, quali ad esempio non calpestare i prati, non spaventare le cicogne, non fare alzare i fagiani mentre beccano. Jolanda, che trovava tutto ciò assai monotono e noioso, al punto di affermare «sembra di essere in un orto botanico: non fare questo, non toccare quello, la ghiaietta bianca sempre a posto (…) le siepi invece di sembrare di foglie e di rami, hanno l’aria imbalsamata: neanche profumano», racconta nelle sue memorie di un buffo episodio accadutole durante un’estate della sua infanzia. Dopo aver preso di nascosto Dragontina, il suo pony, un mattino si recò
al lago per vedere i piccoli dei cigni, avendo letto «in uno dei nostri libri inglesi sugli animali che il nido di questi uccelli bellissimi doveva essere favoloso». La principessa, scesa da cavallo, avvicinatasi al nido, venne però aggredita ed inseguita dalla madre dei piccoli che le si avventò contro e la costrinse a scappare.

UMBERTO
Proprio a Racconigi la sera del 15 settembre 1904, alle ore 23, Elena, ormai quasi trentaduenne, diede alla luce Umberto, il tanto atteso erede al trono. L’intera cittadina accolse la notizia con una grande festa, al punto che, durante la celebrazione del battesimo in forma privata, avvenuta la sera seguente nella cappella del castello, la folla si accalcò lungo la cancellata, mentre il municipio fu illuminato a giorno da innumerevoli lampadine. La regina Margherita, avvertita da Vittorio Emanuele, si recò immeditamente a Racconigi in automobile da Stupinigi, dove villeggiava. Umberto durante tutta la sua vita visse un rapporto privilegiato con questa residenza, che gli fu donata dal padre nel 1930, in occasione delle sue nozze: negli anni successivi avrebbe spesso ricordato le innumerevoli corse nel parco, le prime lezioni di tennis, le soffitte, i cosiddetti sulè mort, in cui già i suoi genitori avevano ritrovato numerosi quadri degli antenati del ramo Savoia Carignano. Il principe, che aveva manifestato fin dall’infanzia la sua passione per l’iconografia sabauda e per le opere d’arte, non avrebbe in seguito dimenticato che «(…) certi lampi d’occhi nella penombra mi raggiungevano dai quadri dandomi un turbamento difficile da esprimere». La regina Elena contribuì a rafforzare questa sua passione raccontandogli le storie di casa Savoia e dei suoi protagonisti. La raccolta di ritratti messa insieme nel corso del tempo dal principe era definita
«la più insigne di quante ne furono tentate dai collezionisti di professione, e per la rarità delle incisioni e per il numero degli esemplari, circa cinque mila. E dalle stampe passando ai quadri ad olio, Egli radunò nella Reggia di Torino e nel Reale Castello di Racconigi e vi ordinò con alto senso e gusto artistico una quadreria sabauda che non ha l’eguale in Italia e fuori per valore dei pennelli, e per la varietà dei tipi e per il numero dei personaggi, per la magnificenza dell’abbigliamento, per l’ampiezza dei limiti cronologici, dal mille al secolo XX».
In più occasioni fin da bambino aveva dimostrato questi interessi: Mario Zucchi ricorda che, durante una visita alla Biblioteca Reale di Torino, nel 1918
«(…) nulla sfuggì alla sua attenzione; dalle raccolte iconografiche al capolavoro della miniatura lombarda di Cristoforo De Predis, fiorito alla Corte di Galeazzo Maria Sforza; dagli incunaboli della stampa in Piemonte ai disegni meravigliosi delle principali scuole pittoriche d’Italia e dell’estero (…). Pareva che tra il Principe e quelle raccolte e quei libri, la cui rilegatura dai riflessi d’oro è spesse volte, da sola, un’opera d’arte, si instaurasse tacitamente come un’intima dimestichezza, resa via via più profonda da una consuetudine affettuosa che allora poteva dirsi ancora agli inizi, ma che divenne con il tempo salda e duratura».
D’estate a Raccongi, insieme alle sorelle, Umberto, seduto nel giardino osservava la madre dipingere, o la ascoltava mentre suonava il violino. Elena
accompagnava i suoi figli nei prati a raccogliere fiori ed erbe: mentre i bambini giocavano, li immortalava con vivaci istantanee, che poi avrebbe usato per ricoprire le pareti delle sue stanze nelle diverse residenze, da Villa Savoia a Racconigi. In questi anni i vestiti alla marinaia dei principini, diffusi dalle riviste. Nel novembre del 1913 venne chiamato a corte l’ammiraglio Attilio Bonaldi con la carica di governatore del Principe ereditario. Vittorio Emanuele III, che seguiva infatti nella propria condotta dinastica le regole dello Statuto Albertino, come era accaduto anni prima con la propria educazione affidata a Egidio Osio, aveva ora voluto che un militare si occupasse del futuro re. Con l’arrivo di Bonaldi, le letture della prima infanzia di Umberto, come Cuore o «Il Corriere dei piccoli» lasciarono il posto a testi più impegnativi, necessari alla sua formazione. Mentre il clima educativo delle sorelle era stato più famigliare, quello in cui venne cresciuto il principe fu più austero e rigoroso in funzione del suo destino, tanto che lui stesso, anni più tardi, avrebbe ricordato a proposito della propria formazione: «io stesso credo di aver dato segni di non averne gradito il peso, ma allora nella mia casa si usava così. A nessuno sarebbe mai passato per la mente di farmi diventare un buon letterato o un buon uomo di scienza o un esperto giurista. I Savoia erano re soldati e si preparavano fin da bambini a questo destino».
Gli studi elementari gli vennero infatti impartiti privatamente a Villa Savoia, lontano dai suoi coetanei. Fin dai sei anni di età il principe «cominciò un regolare corso di educazione fisica con le sue maggiori sorelle Jolanda e Mafalda. I tre floridi bambini, prima della guerra, ogni giorno nel giardino del Quirinale (…) praticavano con lo slancio e la giocondità propri dell’infanzia i più svariati giuochi ginnico-sportivi». Negli anni successivi Umberto venne affiancato da illustri campioni dell’epoca: nell’equitazione fu preparato dal Marchese Calabrini, nella scherma dal campione italiano Candido Sassone. La sua educazione militare si svolse, a partire dai quattordici anni, presso il Collegio Militare di Roma, a Palazzo Salviati, dove seguiva corsi di lingue, matematica, diritto amministrativo e costituzionale, storia, ed era sottoposto ad una rigida istruzione militare. Solo d’estate poteva svagarsi recandosi a Racconigi e a San Rossore, pur dovendo sempre attenersi alle decisioni e alle regole del suo governatore.

GIOVANNA
Il 13 novembre del 1907 nacque a Roma Giovanna, poi battezzata solennemente l’11 marzo del 1908. Educata al Quirinale dalla governante Miss Carolina Broughton, venne poi affidata all’insegnante di Italiano Amalia Biglino, che non si allontanò mai dalla principessa nemmeno anni più tardi, quando nel 1923, a Racconigi, venne colpita dalle febbri del tifo. Giovanna, amante dello studio e della musica, avrebbe poi ricordato, anche negli anni successivi altri insegnanti che si occuparono della sua formazione, come la professoressa di matematica Paradiso Rubini e l’acquarellista Dante Ricci, suo maestro di disegno. La regina Elena regalava spesso ai suoi figli matite colorate e fogli da disegno per abituarli ad osservare e a rappresentare la natura. Come si occupava della scelta dei loro educatori, così era attenta anche alle loro frequentazioni: fra i bambini che più spesso condividevano i momenti di gioco
dei principini erano Maria Campello e Costanza di Fragnito, amiche di Jolanda e di Mafalda, ed Emanuele Cito di Filomarino, legatissimo ad Umberto. Elena ne organizzava i giochi, le gite, le partite a tennis e a carte, i pranzi e le feste, portando i bambini a pesca, sua grande passione, o a raccogliere i frutti di bosco per le marmellate. Si preoccupava della loro salute, curandone i piccoli malanni con rimedi naturali, secondo le tradizioni montenegrine. La loro alimentazione doveva essere semplice e frugale, basata su prodotti italiani: «al mattino vien servito un caffè e latte con pane spalmato di burro o miele, quest’ultimo raccolto dalle api dei loro alveari (l’apicoltura è coltivata su vasta scala a Villa Savoia) oppure di marmellata di frutta fatta in casa. Alle undici e mezza ha luogo la colazione: minestra o pasta asciutta, un piatto di carne, vegetali e frutta. Una brevissima merenda alle quattro e mezzo e poi alle sette e mezzo, il pranzo, con minestra, due piatti – uno, per solito, di pesce, e l’altro di carne- e frutta. Il vino che adorna la mensa reale è anch’esso nostrano: alle Principesse ne vien somministrato in scarsissime dosi, allungate con acqua. Il pane è d’accurata confezione, ma di tipo normale: durante la guerra a Corte non si è consumato che pane a tipo unico».
Ancora una volta, le fotografie ci mostrano i quattro bambini, i cui nomi nell’ambiente famigliare erano Anda, Muti, Beppo e Bo (secondo quanto loro stessi riuscivano a pronunciare da piccoli), giocare nella sabbia, ripararsi dal sole con gli ombrellini a San Rossore, dove trascorrevano solitamente il mese di luglio, rotolarsi nel fieno, come possiamo vedere in un’istantanea scattata più tardi, nel 1915. A Racconigi potevano fare lunghe passeggiate a cavallo in groppa ai loro pony Bersagliere, Black, Prince e Dragontina, mentre a San Rossore accompagnavano i genitori a pescare sul fiume Morto, tra l’Arno e il Serchio. A Pollenzo, invece, una volta all’anno si organizzava una festa a cui si invitavano numerosi ospiti. In uno dei laghetti del parco venivano gettate delle reti per catturare lucci, carpe e tinche. Anche nel laghetto di Racconigi, i principini si divertivano a pescare gli anodonti, molluschi d’acqua dolce racchiusi da una conchiglia in cui si potevano trovare luccicanti perline. Mafalda ricorda che mentre si trovavano a Sant’Anna di Valdieri, durante un giorno di pioggia, interruppero i loro studi, per partire in automobile e recarsi a Racconigi: «Appena arrivati là, siamo entrati nel castello; dopo aver pranzato, abbiamo preso il carrettino del guardia caccia e andammo alle Verne. Là ho veduto i miei conigli e preso della frutta». Spesso Mafalda, affezzionatissima a Giovanna, le raccontava e le leggeva delle favole. Questi anni di spensieratezza, in cui, durante i momenti più intimi la stessa Giovanna ricorda che raramente i fatti della politica entravano nelle conversazioni domestiche, vennero però interrotti bruscamente dallo scoppio della prima guerra mondiale. Giovanna aveva otto anni, era «Bionda, bella, soavissima. Una figurina slanciata, due grandi limpidi occhi dolci e pensosi, un viso gentile, un luminoso sorriso». Dal balcone del Quirinale il 14 maggio 1915 assistette, davanti all’immesa folla, alla dichiarazione dell’entrata in guerra dell’Italia: «La mamma ci disse che il Re sarebbe partito per la guerra e l’avremmo visto adesso molto di rado. Infatti in quello e negli anni seguenti avrò rivisto mio padre due o tre volte quando tornava dal fronte per le crisi politiche».

MARIA
Poco prima dello scoppio del conflitto mondiale, era nata a Roma, il 26 dicembre 1914, l’ultima figlia di Vittorio Emanuele III e di Elena, Maria. La bambina, simile al padre per il carattere, la più solitaria e riservata dei fratelli, non ha lasciato memorie della sua storia. Identica alla madre, nei lineamenti, per i suoi profondi occhi neri e i capelli scuri, era amante, come le sorelle, dell’arte e della musica, ed appassionata di viaggi. Si dedicava allo sci e all’equitazione, oltre che, come la madre, alla cura del prossimo.

IL PRIMO E IL SECONDO DOPOGUERRA
Dopo gli anni della guerra, la vita riprese più serenamente. Jolanda, innamoratasi del conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, si sposò il 9 aprile 1923 a Roma, nella Cappella Paolina, contro la volontà della Regina Margherita. Dal matrimonio nacquero le contessine Maria Ludovica (1924), Giorgio (1925), Vittoria Francesca (1927), Guia Anna Maria (1930) e il conte Pier Francesco (1933). Per il matrimonio di Mafalda, celebrato il 23 settembre del 1925 venne invece organizzata una cerimonia sontuosa nel castello di Racconigi. Muti andò in sposa al Principe tedesco Filippo d’Assia. Nel 1926 a Racconigi nacque il loro primogenito, Maurizio, mentre a Roma l’anno successivo venne alla luce Enrico. Sempre a Roma nacquero successivamente Ottone, nel 1937 ed Elisabetta, nel 1940.
Il principe Umberto aveva incontrato per la prima volta Maria Josè, sua futura sposa, nel 1917 a Venezia e l’aveva rivista nel 1923 a Racconigi, in occasione della visita dei reali del Belgio, giunti in Italia con il proposito di combinare un altro matrimonio che non ebbe poi luogo, quello fra il principe Leopoldo, erede al trono del Belgio e Mafalda, che in quei giorni aveva contratto il tifo. Il fidanzamento ufficiale fra Umberto e Maria Josè avvenne il 24 ottobre del 1929: pochi mesi dopo, l’8 gennaio del 1930 si celebrarono a Roma le nozze, avvenute in occasione del compleanno della regina Elena. I festeggiamenti durarono sei giorni: i principi di Piemonte trascorsero la loro luna di miele a San Rossore e a Courmayeur. Dal loro matrimonio nacquero Maria Pia (1934), Vittorio Emanuele (1937), Maria Gabriella (1940) e Maria Beatrice (1943). Il 25 ottobre dello stesso 1930 Giovanna sposò re Boris di Bulgaria. Il matrimonio fu celebrato ad Assisi per adempiere al voto a san Francesco che la principessa aveva fatto quando si era salvata dal tifo nel 1923. Giovanna ebbe due bambini: la principessa Maria Luisa nata nel 1933 e l’erede al trono, Simeone II di Bulgaria (1937). I difficili anni della seconda guerra mondiale ebbero risvolti drammatici nella vita delle principesse. Nel 1943 Boris di Bulgaria morì improvvisamente, forse avvelenato. Mafalda per essere vicina alla sua amatissima sorella Giovanna, si recò in Bulgaria acuendo così i sospetti di tradimento da parte di Hitler, che dopo aver fatto arrestare suo marito Filippo d’Assia, la fece catturare a Roma dalle SS ed imprigionare nel lager di Buchenwald, dove morì il 28 agosto del 1944, in seguito ad un bombardamento. Anche la principessa Maria, che il 23 gennaio del 1939 si era sposata nella Cappella Paolina del Quirinale con Luigi Carlo di
Borbone Parma, venne catturata nel 1943 e internata con il marito e i due figli Guy Siste Louis Robert Victor (1940) e Remy Francois (1942) in un campo di concentramento nel nord della Germania. La sua sorte fu tuttavia più fortunata di quella della sorella: sopravvissuta alla prigionia fu liberata dagli alleati nel 1945. Negli anni successivi ebbe altri due figli: Chantal Maria (1946) e Jean Bernard Remy (1961). Ad un anno dalla fine della guerra, con la caduta della monarchia in Italia, nel 1946, Umberto, re per un solo mese, venne mandato in esilio a Cascais in Portogallo, dove è vissuto a Villa Italia per il resto della sua vita. Si è spento a Ginevra nel 1983.
view post Posted: 28/9/2014, 20:40 La marchesa Luisa Casati - Personaggi
Curiosità: molti cimeli della Contessa di Castiglione sono poi passati alla Marchesa Casati, quando questa ha comprato la sua casa a Le Vesinet.

Qui la Marchesa Casati vestita da Contessa di Castiglione, il disegno è realizzato da A. Martini nel 1925. Il costume è fatto da Erté per il famoso Bal du Grand Prix nel 1924 :

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view post Posted: 28/9/2014, 20:24 Maria Josè di Savoia - Personaggi
La principessa Maria Pia di Savoia, figlia di Maria José e di Umberto, ha scritto un libro sulla sua famiglia.

Ecco l'articolo da Corriere Adriatico:

Maria Pia di Savoia I ricordi in un libro

CASTEL DI LAMA - "L'Italia è talmente bella che non si finisce mai di conoscerla e amarla". Con queste parole, la principessa Maria Pia di Savoia si è espressa dopo aver visitato nei giorni scorsi le Marche. Durante la permanenza nel Piceno, la primogenita dell'ultimo sovrano d'Italia, Umberto II, ha anche presentato il suo libro, un atto d'amore alla sua famiglia, alla sua storia, alla sua vita.
"Sono una donna fortunata ed era doveroso scrivere" ha aggiunto la rappresentante sabauda nel corso di un incontro ieri al borgo storico "Seghetti Panichi" a Castel di Lama. La principessa, accompagnata da marito e dal figlio, Serge di Jugoslavia, insieme a un gruppo di amici americani, ha presentato il volume dal titolo "La mia vita, i miei ricordi", edito da Mondadori: un excursus storico, affettivo, emotivo attraverso le gesta di una famiglia che è stata di basilare importanza per la nascita dello Stato italiano. Con preziose fotografie, il volume coniuga avvenimenti pubblici, eventi mondani e il quotidiano, cavalcando il '900. Gli episodi raccontati sulla pagina da Maria Pia di Savoia permettono di scoprire un caleidoscopio di aneddoti ora sorprendenti, ora affascinanti, senza mai far emergere nostalgie e rimpianti per il tempo che fu. L'omaggio ai palazzi reali di Napoli, suo luogo di nascita, abbandonato nel dopoguerra per rispettare l'esito del Referendum istituzionale che sancì la svolta repubblicana, ricostruiscono l'infanzia italiana di una donna alla quale gli eventi non sono mai riusciti a sottrarre gentilezza e stile. Un mondo che arriva al lettore contemporaneo, sfogliando un volume denso di scatti di vita privata, dall'età di tre anni quando la principessa è con la mamma Maria Josè sino agli anni portoghesi a Cascais con il padre. La moglie, la mamma, la principessa, la modella, la scrittrice, la nonna: i mille ruoli di Maria Pia di Savoia emergono dalla pubblicazione, in cui è presente il suo secondo marito, Michele di Borbone Parma, 86 anni portati con vivacità, nonostante la prigionìa in Vietnam, dove venne recluso per mesi."Ciò che ci unisce è l'ottimismo e la voglia di guardare sempre avanti" ha detto il principe di Borbone guardando la moglie con tenerezza infinita. E ha aggiunto: "l'esigenza di credere in se stessi e agli affetti fa sopravvivere al dolore".
view post Posted: 28/9/2014, 20:20 La contessa di Castiglione - Personaggi
L'abito dovrebbe essere bianco o color crema.

Ecco qua un articolo da La Nuova Provincia:

Il mare, i collage e Instagram Scatti d’autore al Castello

Un appuntamento lungo oltre un mese, fatto di mostre fotografiche, workshop, concorsi di fotografia e conferenze. E' il programma di "Scatti d'autore", eventi di cultura fotografica in programma al Castello di Costigliole fino al 2 novembre ed allestiti dal Comune, in collaborazione con le associazioni culturali del paese. L'inaugurazione della manifestazione, alla sua seconda edizione, forte dei 3 mila visitatori dell'ottobre 2013, è per domani, sabato, alle 17, nel salone del piano nobile del Castello.

«Proprio l'inaspettato successo della prima edizione ci ha convinti a ripetere l'esperienza con la stessa formula che vedrà mostre fotografiche, proiezioni, laboratori e interventi di cultura fotografica, eventi musicali e mostre di artisti astigiani -– spiega l'assessore alla cultura Filippo Romagnolo –- La formula è la stessa, ma vorremmo estendere la mostra, curata da Claudio Cerrato, anche ai negozi del paese, ristoratori, bar e spazi privati che diventano sede espositiva per la durata della manifestazione». Durante l'inaugurazione, la presentazione delle mostre ed eventi ed una conversazione di Sergio Magni, già presidente del Circolo fotografico milanese, sull'importanza delle immagini e la loro lettura. Poi la visita tra le sale del piano nobile del Castello.

I ritratti della Contessa di Castiglione nella sala dell'alcova a cura dell'omonima associazione di Castiglione Tinella; nelle sale degli stucchi gli "Avvistamenti" negli scatti del fotografo astigiano Giulio Morra e nelle sculture di Sergio Brumana e le "Trame urbane" del Circolo fotografico milanese; i "Battiti" di Omar Pistamiglio nella Torre; "Iconemi: sguardi sul territorio" dei fotografi neofiti nella sala verde; "Dal bianco e nero a Instagram" nella Sala gialla con Angelo Zisa, Giovanni Monella e Renato Morra; e ancora i "Collage" di Viviana Gonella, la fotografia aerea di Franco Bello, le foto storiche di Costigliole e, nella Sala cinese, i "Riflessi... riflessioni" del Circolo fotografico C. R. Asti.

Nei weekend a seguire tanti eventi ed iniziative, tra cui la sala posa in cui fotografarsi, il workshop dal tema "La Rocca, i granai e il castello", il concorso "Facce da Barbera", "Fotografar passeggiando" con le nuove tecnologie. Le mostre rimarranno aperte il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19. E' possibile la visita su prenotazione in altri giorni per le scuole o per gruppi organizzati ed in occasione di manifestazioni ed eventi del territorio. L'apertura sarà garantita dai volontari delle associazioni e dall'amministrazione comunale.


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E da La Stampa:

L’arte del clic è la regina del castello

Evento. Oggi si inaugura a Costigliole l’attesa manifestazione “Scatti d’autore”

Due delle opere dal titolo Avvistamenti di Giulio Morra (a destra), fotografo de La Stampa e dello scultore

27/09/2014

L’arte in un clic. Il castello di Costigliole torna ad abbracciare la manifestazione «Scatti d’autore» quattro fine settimana di mostre, workshop, conversazioni, eventi musicali, originali proposte per appassionati e neofiti. «L’inaspettato successo della passata edizione che ha portato oltre tremila visitatori – spiega l’assessore Filippo Romagnolo – ci ha convinti a ripetere l’esperienza con la stessa formula arricchita di nuovi stimoli e proposte». La novità è «Iconemi», la prima mostra che racconta il nuovo territorio dell’Unesco con gli occhi di chi lo vive quotidianamente: «Abbiamo chiesto di far parlare le emozioni, belle e brutte – continua Romagnolo – invito che è stato raccolto da numerosi appassionati alle prime armi, abbiamo raccolto una cinquantina di scatti veramente particolari». Le proposte che si alterneranno sono numerose: s’imparerà a fotografar passeggiando con le nuove tecnologie, ci sarà anche una sezione dedicata ai fotografi alle prime armi, ci sarà una sala posa dove ci si potrà immortalare come sposini dell’Ottocento, torna anche il concorso «facce da Barbera», le opere artistiche contaminate con la tecnica fotografica degli artisti astigiani Sergio Brumana e Viviana Gonella, il curioso laboratorio la rocca, i granai e il castello». L’inaugurazione è in programma per oggi, alle 17, nelle sale nobili del maniero che aprirà le porte a arte e fotografia per quattro week end. Per l’occasione Sergio Magni, già presidente del circolo fotografico milanese converserà con gli appassionati sull’importanza delle immagini e la loro lettura. Numerose le proposte: i ritratti della Contessa di Castiglione a cura dell’associazione che ne porta il nome (sala teatro/alcova), la mostra «Avvistamenti» di Giulio Morra, fotografo de La Stampa, e sculture di Sergio Brumana (sala stucchi), «Trame urbane» a cura del circolo milanese (sala stucchi), «Battiti» di Omar Pistamiglio (torre), «Iconemi» (sala verde), «Dal bianco e nero a Instagram» (sala gialla), i collage di Viviana Gonella e foto di Franco Bello (sala specchi) e «Riflessi e riflessioni» a cura del Circolo fotografico Polisportiva CR Asti (sala cinese). L’iniziativa è del Comune con le associazioni Costigliole Cultura e Costigliole Internazionale, e il patrocinio del parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano.
view post Posted: 26/9/2014, 18:07 La F - Film e Documentari
La serie The Paradise in onda su LaEffe comunque è un adattamento del romanzo di Zola e l'ambientazione è spostata in Inghilterra. Sono state prodotte due stagioni.
Tra l'altro si è parlato di un adattamento italiano di The Paradise prodotto dalla Rai intitolato Il Paradiso delle signore, e pare secondo le ultime voci che la fiction sarà ambientata negli anni '50.
view post Posted: 26/9/2014, 18:05 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
CITAZIONE (Giacomo Girolamo Casanova @ 25/9/2014, 00:11) 
Tra l'altro il film all'epoca ebbe una sfilza di sequel e alla poverina ne combinavano di tutti i colori, nulla escluso. Con sommo gaudio della gioventù del tempo. D'altronde per fare le puntate successive qualcosa bisognava inventarsi.

A dire il vero hanno fatto tanti sequel perché la serie di libri è composta da 20 romanzi, anche se a quanto dicono soltanto il primo film e una buona parte del secondo sono abbastanza fedeli ai romanzi mentre gli altri sono inventati di sana pianta...
view post Posted: 26/9/2014, 18:01 Mafalda di Savoia - Personaggi
A proposito di Mafalda...

Da Caserta24ore:

Napoli. Omaggio alla Principessa Mafalda di Savoia

(Caserta24ore) Napoli: Omaggio alla Principessa Mafalda di Savoia ed a tutti i deportati ed internati che non hanno potuto rivedere la Patria. A Napoli, presso il Santuario di San Gaetano Thiene presso la Basilica di San Paolo Maggiore, la delegazione partenopea dell’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus e il Circolo di Napoli “Beata Maria Cristina” di Tricolore hanno organizzato un omaggio alla Principessa Mafalda di Savoia ed a tutti i deportati ed internati che non hanno potuto rivedere la Patria. Era la 30^ commemorazione dal 27 agosto. Le cerimonie si concluderanno il prossimo 16 ottobre a Torino.
La solenne S. Messa di suffragio, presieduta da Padre Adam Marek Kowalczykowski è stato concelebrata dal Cappellano della provincia di Salerno, don Geronimo Mirabili. Al Sacro Rito è seguita la deposizione di una corona di alloro. Molte autorità hanno concesso il patrocinio: la Regione Campania, le Città di Napoli e di Mafalda (CB), la Fondazione Giorgio Perlasca, Ass. Nazionale reduci dalla prigionia dell internamento dalla guerra di liberazione e suoi familiari, la Cgil e l’Istituto della Reale Casa di Savoia.
Tra i partecipanti la Guardia di Finanza, le sorelle volontarie della Croce Rossa Italiana, il Fiduciario per la Puglia Tommaso Bucci. Numerosi messaggi sono pervenuti: dalla presidenza della Repubblica, dall’ Ambasciatore tedesco in Italia, dalla M.O.V.M. Ten. Col. Paglia, dalla Fondazione Perlasca, da S.A.R. la Principessa Mafalda d’Assia e dal Capo di Casa Savoia, S.A.R. il Principe di Napoli Vittorio Emanuele, che ha espresso il suo “più vivo apprezzamento per questa cerimonia che commemora il sacrificio
di S.A.R. la Principessa Mafalda di Savoia, martire di Buchenwald, nel settantesimo anniversario della Sua tragica scomparsa. La Sua
indimenticabile personalità e le Sue ultime parole restano ad indicarci la giusta via da percorrere: l’amore per il prossimo e per il nostro Paese anche nell’umiliazione, anche in mano al nemico, anche nel crudo orrore della guerra”. Nel suo messaggio il Presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena, S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, ha ricordato che “Tra il 22 ed il
23 settembre 1943 furono arrestati a Roma dai nazisti la Principessa Mafalda, suo cognato, il Gen. C.A. Conte Giorgio Calvi di Bergolo, che comandava Roma città aperta. Inoltre, fu fucilato un illustre figlio di Napoli, il Servo di Dio M.
O. V.M. Salvo D’Acquisto. Abbiamo un dovere di riconoscenza e di memoria anche verso tutti quelli che sono stati deportati ed internati, in particolare quelli che non sono tornati, ma anche quelli che hanno subito sofferenze psicologiche e fisiche e che sono rimasti in prigionia per non aver voluto rinnegare il Re e la Patria”.



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Da TargatoCn:

Racconigi ricorda il settantesimo anniversario della scomparsa di Mafalda di Savoia

Domenica 28 settembre, “Mafalda: una principessa senza corona”

Domenica 28 settembre, presso il Castello di Racconigi, il Centro Studi “Principe Oddone” organizza la manifestazione “Mafalda: una principessa senza corona” in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa di Mafalda di Savoia.

Il Centro Studi “Principe Oddone” ha sede a Saluzzo e si occupa di ricerche storiche sui reali di Casa Savoia e di organizzazione di eventi inerenti la storia e la cultura sabauda.

Il programma dell’evento del prossimo 28 settembre prevede:
◾Alle ore 10.30 la Santa Messa in memoria di Mafalda di Savoia e di tutti i martiri dei campi di concentramento celebrata dal Cappellano Reale Don Franco Troya presso il Santuario Reale Madonna delle Grazie di Racconigi.
◾Alle ore 11.30, presso la Sala Cinema del Real Castello di Racconigi, conferenza tenuta da Maura Aimar, esperta di storia dei Savoia, dal titolo “Mafalda, una principessa senza corona”; seguirà conferimento della targa “Mafalda di Savoia” da parte di S.A.R Mafalda D’Assia.
◾Alle ore 13.00, al ristorante L’ Arancera - Tenuta Berroni n°11 - Racconigi, pranzo con Sua Altezza Reale Mafalda d’Assia, nipote di Mafalda di Savoia.

Per informazioni e prenotazioni al pranzo è possibile inviare una mail all’indirizzo [email protected] o telefonare al numero 389-9008179.
view post Posted: 5/6/2014, 20:15 Reign - Film e Documentari
Reign andrà in onda su Raidue tutte le domeniche alle ore 18:00 a partire dal 14 giugno.
view post Posted: 5/6/2014, 20:12 Mille Cartoline per un Regno: mostra iconografica al Castello di Agliè - Appuntamenti
Da ObiettivoNews:

AGLIE’ – Mille cartoline per un regno

EVENTI – AGLIE’ – La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli e il Gruppo “Amici del Passato Volpiano, annunciano che a partire da sabato 7 Giugno, il Castello Ducale di Aglié, già sede di numerose iniziative, quali la mostra dei 150 anni della Croce Rossa Italiana, all’Ospedaletto, e del ciclo di conferenze “Un’Ora di Storia”, dedica un altro appuntamento alla storia dei Savoia.

locandina-cartoline-defHa infatti inizio “Mille cartoline per un Regno”, una mostra tematica di Casa Savoia, attraverso le cartoline postali iconografiche del Regno d’Italia, dal 1896 al 1946.

Le cartoline esposte saranno circa 2500, dalle prefilateliche alle prime affrancature facenti parte dell’archivio storico della casa museo “Casale Armanda” di Robella d’Asti.

Ad accompagnare il visitatore verso la visione delle prime cartoline postali che partono dal 1874, verranno presentate tratti di corrispondenze relative ai personaggi legati a vario titolo alle vicende della dinastia di Savoia nei secoli. Le lettere in questione, inedite e autografate, comprendono, oltre ai Duchi e Re di Savoia, personaggi come Carducci e Garibaldi.

All’inaugurazione della mostra, che si terrà alle 16,00, parteciperà anche Dino Ramella, autore dei libri “Ritratti sabaudi vizi e virtù di Casa Savoia” e “Amori e selvaggina vita privata di Vittorio Emanuele II” (Edizioni Ananke – Torino), con presentazione dei volumi stessi.

La mostra si protrarrà fino al 28 Giugno, nella Galleria alle Tribune, orario dal martedì alle domenica, ore 9,00 – 19,30 (ultimo ingresso 18,30).

L’ esposizione è a cura della Dott.ssa Annamaria Aimone, Direttore delle collezioni e Storico dell’Arte.


Foto:

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