Kafka aveva indubbiamente ragione. Il libro di Taine mi ha colpito, ma evidentemente noi abbiamo letto libri diversi. E, decisamente, ciò che scrivi è un pugno in faccia per me. Mi chiedo come mai hai scelto un nickname che porta in sé il nome del,più cortigiano dei cortigiani del regno del Re Sole. È una curiosità la mia.
Taine ha scritto tre libri per spiegare il prima, il durante e il dopo rivoluzione, e, decisamente, non è un rivoluzionario. Fatta questa precisazione, mi sorge il dubbio che io non abbia letto lo stesso libro. Perché io li ho letti tutti e tre in italiano e francese, ma deve essermi sfuggito qualcosa.
Ora ti chiedo, mio caro duca, la tua è una recensione del libro, un commento, o, più semplicemente, tue personali osservazioni? Perché Taine spiega il mondo dei nobili, è vero, ma anche quello dei contadini che, se mi permetti, schiavi non erano. Detto ciò da ciò che scrivi si evince che: Non hai ben compreso la società francese, forse dovresti volgere lo sguardo anche negli altri regni per renderti conto che i re non vivevano in una stalla. Federico di Prussia qualche problema lo aveva, e non parlo dell'omosessualità, e un buon re non si giudica dall'ora in cui si svegliava. Non mi risulta che in Prussia non esistessero i poveri, ma potrei sbagliare. Federico di Prussia si fece costruire un palazzo Sans Souci che non era proprio una stalla. Ed è sconcertante la descrizione che fai dei conventi simili a postriboli, ecco quella parte nelle edizioni che ho io del libro di Taine manca. Sull'affermazione di Napoleone sulla duchessa d'Angouleme, passo.
Sinceramente non mi stupiscono le tue parole, ti conosco ormai, ma ribadisco che Taine non ha scritto una critica ad una società, ne fa un quadro ampio e schietto.
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