CITAZIONE (sofonisba @ 19/12/2006, 15:41)
Con questo, con la persecuzione dei Gesuiti, entriamo in tema con l'illuminismo e con Voltaire, quello che sosteneva che le ostriche si mangiano ed i negri no. Silenski, non è vero che tutti lo osannano. Io non l'ho mai osannato. Per me era solo uno dei capintesta dei maledetti filosofi che hanno corrotto quel secolo. Quelli, sono stati i padri del mondo di oggi. Ma l'uomo della strada, quello che oggi chiamiamo il cittadino, e che nel XVIII secolo chiamavano il suddito, spesso non aveva mai sentito nominare Voltaire, non sapeva chi fosse.
Per capire cosa era la vita dell'epoca, vi sono diverse memorie, scritte anche più tardi, che descrivono la vita del popolo; tutta gente che - posso assicurarlo - non conosceva Voltaire o Rosseau.
Non penso che sia stato "un bel mondo dorato"; penso solo che sia stato pù vivibile del nostro. Forse meno a lungo vivibile, visto che una semplice appendicite poteva avere esito letale. Ma in questo le preferenze sono una questione soggettiva.
Parliamo infine degli aristocratici; mi dite che i filantropi erano rarissimi. Sarà così. Ma erano rarissimi anche gli aristocratici pitocchi ed usurai. Ce ne erano, ma erano malvisti. Questa categoria, gli usurai, arricchiti (e poi magari anche nobilitati) comincerà a prender piede proprio con l'affermarsi della società borghese. Spesso i nobili peccarono di assenteismo, lasciarono che i fattori e gli amministratori si occupassero dei loro affari, derubandoli e vessando i contadini; questo si, purtroppo, non lo nego.
Ma da questo ad immaginare che questi signori si comportassero come oggi, ce ne corre. Potrei citare - in epoca assai più tarda - un pronipote di Maria Antonietta, l'Arciduca Alberto, vecchio reazionario e bestia nera dei liberali. Nessuno ne ha detto bene, non è certo passato alla storia come un filantropo, ma era proprietario, tra l'altro, di alcune fabbriche in Boemia; per un certo periodo furono improduttive, sarebbe stato saggio chiuderle e licenziare. L'Arciduca non ne volle sapere, per non levare il pane agli operai; e non volle che se ne parlasse per paura di esser preso per un socialista. Ve lo immaginate un industriale di oggi che fa una cosa simile? Finirebbe interdetto in casa di cura. Potrei citare un altro esempio, se mi permettete di parlare di cose personali.
Sofonisba mia carissima,
nel mondo antico sono altre le cose di cui pascerci. Ho citato Voltaire perchè tra tutti era uno progressista e dovette pur scappr in Inghilterra, se pensava così bene lui dei negri, figurati il poupulace, come veniva affetuosamente definito dagli aristocratici.
Gli aristocratici a Venezia non solo vi erano di pitocchi ma di poveracci i famosi
barnabotti che vivena sulle spalle di chi lavorava.
Gli usurai erano costretti a farli gli ebrei perchè era il loro solo unico modo per vivere, di recente è uscito il mercante di Venezia, molto bello tratto dal dramma shakespiriano.
Ora ti racconto un eppisodio di normale vessazione.
Accadde che Federico il Grande di Prussia, uomo colto, risoluto che ospitava Voltaire etc.. e che rese potente la Prussia. Insomma un re illuminato come nessuno in Europa, era anche giudice supremo di tutto il regno, praticamente era suo tutto. A lui si poteva appellare il popolo contro le sentenze dei giudici. Ebbene un mugnaio si lamentò di aver dei danni a causa di un industria che limitava l'afflusso di acqua al mulino. I giudici gli diedero torto con ben 4 sentenze fatte rifare da Federico che alla fine, convinto anche di fronte l'evidenza della mendacia del mugniaio, punì i giudici e diede ragione al mugnaio riconoscendogli una indennità. Dopo la morte del grande Fritz si scopri tutto ma orami per i giudici finiti in gatta buia era tardi.
un bisou
Tete