Mi pongo un quesito che mi interessa molto e chiedo il vostro parere in merito.
Premetto la mia ignoranza in materia di economia e politica, del '700 come in generale, quindi perfavore siate clementi.
Ho letto che il duca di Borgogna, nipote ed erede di Luigi XIV e padre di Luigi XV, era stato educato da una cerchia di uomini i quali, sebbene fedeli al re Sole, erano di idee politiche differenti da costui. In prima linea: il duca di Beauvilliers (governatore del duca) Fenelon (precettore per alcuni anni e in seguito fedele committente del duca), il cardinale di Fleury (vice precettore), il duca di Chevreuse. In primo luogo erano contrari all'assolutismo nato sotto il re Sole che aboliva tutte le cariche di rilievo per gli aristocratici (riuniti a Versailles, erano investiti di cariche onorifiche ma prive di alcun valore politico) assegnando ai borghesi tutte le cariche funzionali da esercitare nelle province. Questi ultimi non avevano però i privilegi dei primi. Erano contrari alla politica espansionistica che vide numerose vittorie a prezzo di forti perdite economiche che affamavano, innanzitutto, i contadini. L'idea di un potere discendente direttamente da Dio doveva venire abbandonata. Maggiore rigore religioso, morale e nei costumi. Questo in linea generale. Lo stesso Fenelon scrive, tra gli altri, "Le avventure di Telemaco" quele testo didattico per il giovane allievo. Senza il permesso dell'autore tale testo (nel quale la monarchia di Luigi XIV non ne esce troppo bene sebbene Fenelon stesso rifugga ogni somiglianza dei personaggi inventati con quelli reali della corte) verrà invece pubblicato facendo un'immenso scalpore divenendo poi uno dei testi cardini degli illuministi. Questo fu uno dei diversi motivi che fecero allontanare Fenelon da corte. Insomma l'educazione che veniva impartita al giovane Delfino pare scostasse un poco dalla politica del sovrano. Durante il suo unico anno di Delfinato (muore suo padre nel 1711, lui morirà nel 1712) pare stesse già esercitando un grande carisma a corte, assieme alla sua sposa.
Siete liberi di apportare tutte le correzioni a quanto ho detto fino ad ora poichè, come ho sostenuto all'inizio, mi sto ancora informando in materia e quindi non sono un'esperta. Sto solo cercando di ricostruire le cose.
La mia domanda era dunque questa: il duca di Borgogna non regnerà mai ma Filippo d'Orleans faceva parte della stretta cerchia di amicizie del duca (non la concedeva a chiunque) e nel primo messaggio di questa discussione Fleury (viceprecettore del duca) viene citato come uno dei ministri in carica. E' possibile quindi che Filippo d'Orleans, con i progressi ottenuti durante il suo regno, abbia almeno in parte messo in pratica quello che avrebbe potuto essere il regno di Luigi di Borgogna se fosse sopravvissuto? Insomma mi interessa sapere se questo duca di Borgogna avrebbe dato una svolta generale alla politica francese oppure, alla luce degli aventi successivi, no.
Se Luigi di Borgogna avesse davvero vissuto abbastanza il governo di Luigi XV ne sarebbe stato influenzato in maniera differente da quanto non abbia fatto Filippo d'Orleans? E quindi anche quello di Luigi XVI?