CITAZIONE (elena45 @ 19/5/2008, 10:29)
Penso che anche la moglie di Alfonso XIII fosse una persona per bene: Vittoria Eugenia di Battenberg (1887-1969), la famosa Ena, nipote della regina Vittoria.
Era una donna molto bella e molto infelice, se pensiamo ai tradimenti del marito e alla sventura di avere tre figli malati: due affetti da emofilia, come già i suoi fratelli, e uno da sordità.
Vittoria Eugenia per la sua avvenenza trova posto anche in questa galleria.
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Il pittore anglo-ungherese Laszlo ne fece splendidi ritratti. Eccone uno:
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Invece il marito era proprio brutto. Ena lo sposò per volere dello zio Edoardo VII, che riteneva utili buoni rapporti con la Spagna, e perchè, orfana di padre, era in condizioni economiche piuttosto difficili.
Pessimo auspicio fu l'attentato ai sovrani, fallito, proprio durante il corteo nuziale.
In effetti il loro matrimonio si deteriorò per i numerosi tradimenti di lui e per la tacita accusa di aver trasmesso lei ai figli il gene dell'emofilia.
Una volta in esilio si separarono e, pare, che le ultime parole rivolte al marito siano state:"Non voglio vedere la tua brutta faccia mai più!"
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Alfonso XIII somigliava, come argutamente dimostra Sofonisba del topic "Pretendenti ....", al suo antenato Filippo IV d’Asburgo
Alfonso XIII non assomigliava al suo avo Filippo IV solo nell'aspetto, purtroppo, ma anche in altri aspetti poco edificanti. Era infatti un uomo estremamente portato per il libertinaggio, a livelli veramente notevoli, tanto da discostarsi notevolmente da tanti altri Principi della sua epoca, che a volte non erano neppure loro degli stinchi di santo. Basti dire che arrivò ad intrecciare una relazione (dalla quale nacquero anche figli) nello stesso palazzo reale, quasi sotto gli occhi della moglie, con la governante dei principini suoi figli!
Il suo comportamento verso la moglie, con la quale si era sposato per amore, fu veramente disgustoso. La Regina, finché rimasero sul trono, sopportò tutto questo senza dar mostra di accorgersene. Così come sopportò che il marito le desse la colpa della malattia dei figli.
Quando poi, nel '31, andarono in esilio, finendo per stabilirsi a Roma, Vittoria Eugenia decise momentaneamente di separarsi. Il Re, essendogli giunte alle orecchie delle voci maligne su un certo gentiluomo molto assiduo presso la moglie, andò a parlarle, ingiungendole di troncare i rapporti con questo signore per far tacere le chiacchere, e ponendole un aut aut: o lui, o io!
Vittoria Eugenia, di fronte a tanta improntitudine, perse le staffe, e pronunciò quella famosa frase sopra riportata da Elena. Dicono che la povera Vittoria Eugenia si sia pentita di quella frase nel momento stesso in cui la pronunciò, vedendo la faccia di suo marito. Ma è certo che da allora la separazione divenne definitiva, perché il re non volle più saperne di lei; la disgrazia di questa povera donna fu - invece - quella di essere ancora innamorata del marito e di soffrire enormemente per questo stato di cose.
Le memorie della nuora, Donna Emanuela di Dampierre, delle quali si è parlato nel topic dei Pretendenti, ci informano che il Re si rifiutò di ricevere la moglie addirittura sul letto di morte, alla quale assistettero tutti i figli, ma non la povera Vittoria Eugenia, costretta ad aspettare singhiozzando nell'anticamera. Personalmente, trovo tutto questo veramente orribile, e non posso non provare compassione per Vittoria Eugenia di Battemberg, ed una fondamentale antipatia per suo marito.
Questi sono i due ancora regnanti:
Scusate la lunga digressione, ma in realtà Sofonisba è
dell'