Maria Antonietta - Regina di Francia

Germaine Necker, Madame de Stael

« Older   Newer »
  Share  
celeborn36
view post Posted on 22/7/2008, 20:39




Anne-Louise Germaine Necker, Baronessa de Stael-Holstein, conosciuta sotto il nome di Madame de Stael è nata a Parigi il 22 aprile 1766 ed è morta il 14 luglio 1817.

Figlia del banchiere ginevrino Jacques Necker, ministro di Luigi XVI, e di Suzanne Curchord, è cresciuta in mezzo ad intellettuali, che frequentano il salotto di sua madre (Buffon, Marmontel, Grimm, Edward Gibbon, l'abate Raynal e Jean-François de La Harpe). Nel 1786 sposa il Barone Erik Magnus de Stael-Holstein (1749-1802), ambasciatore di Svezia, più vecchio di lei di 17 anni. Mme de Stael, ha una vita sentimentale agitata e intrattiene una particolare relazione burrascosa con Benjamin Constant, scrittore e politico Franco-svizzero, incontrato nel 1794. La sua reputazione letteraria si afferma con tre opere:

- Lettres sur les ouvrages et le caractère de Jean-Jacques Rousseau (1788),
- De l'influence des passions sur le bonheur des individus et des nations (1796)
- De la littérature considérée dans ses rapports avec les institutions sociales (1800)

Cacciata dalla Francia da Napoleone Bonaparte che la considera come un'irriducibile intrigante, si installa presso il castello di famiglia di Coppet, dove scriverà "Delphine" (1802), " Corinna o l'Italia" (1807) e "De l'Allemagne" (1810/1813)

Divenuta vedova nel 1802, si risposerà nel 1811 con un giovane ufficiale ginevrino Albert de Rocca, e riapre il suo salotto parigino sotto la Restaurazione. Muore nel 1817 poco dopo l'attacco di paralisi che la colpisce durante un ballo presso il Duca di Decazes, lasciando incompiute le sue "Considerations sur les principaux événements de la Révolution française", opera postuma pubblicata nel 1818.

Cresciuta da sua madre, figlia di un pastore calvinista, devota, Germaine riceve un'educazione opposta al sistema di Rosseau, che considera che lo sviluppo morale debba seguire il perfezionamento degli organi di percezione, Mme Necker, invece, trova che bisogna esercitare l'intelligenza per un flusso precoce di idee.
Il gusto della vita sociale parigina e l'interesse della sua famiglia per la politica la lega fin da principio alla Francia. Molto giovane, a quattordici anni appena, tiene il suo salotto e sa conversare con gli ospiti in quello della madre. Apprende l'inglese e il latino, l'arte della danza, la recitazione e la dizione e va spesso a teatro. Una giovane, insomma, molto diversa dalle sue coetanee cresciute in modo tradizionale che stupisce per la vivacità della sua intelligenza. Il prestigio del padre le apre le porte dell'Europa che conta. I suoi genitori non vogliono maritarla ad un cattolico ma in Francia ci sono pochi nobili protestanti, e gli amici svizzeri che frequentano sono considerati troppo provinciali. Molti nomi famosi diventano pretendenti alla mano di Germaine: Axel de Fersen, Monsieur de Mecklembourg, Louis de Narbonne, che diventerà in seguito suo amante, e pure William Pitt (ma lei non vuole). Finalmente il Barone di Stael-Holstein, ambasciatore di Svezia, se la accapparra. Si candida come futuro sposo fin dai tredici anni di Germaine, sa attendere, e il loro matrimonio è celebrato nella cappella luterana dell'ambasciata di Svezia. Da lui avrà quattro figli:

-Gustavine (1787-1789)
-Auguste (1790-1827)
-Albert (1792- 1813)
-Albertine futura duchessa de Broglie (1797-1838)

Questo matrimonio pianificato non è un matrimonio d'amore, e nemmeno tanto felice, la giovane sposa quindi cerca la felicità altrove. Da allora la sua vita diviene una ricerca costante della felicità che non troverà affatto. Ricalcando le orme della madre apre un suo salotto, dove riceve i rappresentanti di una nuova generazione che professa idee nuove molto vicine alle sue e persone che partecipano alla guerra d'indipendenza Americana come La Fayette, Noailles, Clermont-Tonnerre, Condorcet e le tre persone che ama di più in questo periodo: Louis de Narbonne, la sua prima grande passione, Mathieu de Montmorency, l'amico di una vita e Talleyrand, il traditore.

Vedendo nell' Inghilterra la migliore espressione della libertà, lettrice appassionata di Rosseau, colpita dalle idee dell'Illuminismo accoglie favorevolmente la Rivoluzione e il 5 maggio 1789, assiste all'apertura degli Stati Generali. A partire dal 1792 la sua situazione diventa difficile, sostenendo l'idea di una monarchia costituzionale si vede tagliata fuori sia dai sostenitori della Repubblica sia quelli dell'assolutismo, quindi emigra nel 1793 in Inghilterra dove soggiorna qualche mese con i suoi amici che frequentavano il suo salotto.

Ritornata in Francia dopo il Termidoro, pubblica in settembre le "Réflexions sur le procès de la Reine" arringando in favore di Marie-Antoinette e indirizzandole alle altre donne di cui denuncia la loro misera condizione. Ormai pubblica da sé le sue opere.

Il 3 gennaio 1798, Talleyrand le organizza un incontro col generale Bonaparte, in cui lei vede un liberale chiamato a far trionfare le vere idee della Rivoluzione, di seguito lo incontrerà parecchie volte. Impressionata lo assale con molte domande "Generale, chi è per voi la prima tra le donne?" - "Quella che fa più figli, Madame" le avrebbe risposto.
Mme de Stael perde le sue illusioni dopo il colpo di Stato del 18 brumaio e la promulgazione della Costituzione dell'Anno VIII. Molti dovranno vivere clandestinamente, ed è in questo tempo di proibizioni che continua la sua opera filosofo-politica. Invece di rifugiarsi nel silenzio, pubblica romanzi che le danno sì grande celebrità, ma non faranno altro che portarla verso l'esilio.

Nel 1803 Mme de Stael viene allontanata da Parigi, non deve avvicinarsi alla città a meno di quaranta leghe. Con la pubblicazione di Delphine, un romanzo dove si fondono questioni politiche e sociali del suo tempo, l'anglofilia dell'epoca, la superiorità del protestantesimo sul cattolicesimo, il divorzio che denuncia apertamente la regressione della condizione della donna, malgrado la Rivoluzione. Tutto questo allontana sempre più Mme de Stael da Napoleone, divenuto Imperatore, che la critica nonostante tutta l'Europa la lodi.

Vedova dal 1802, instaura una lunga relazione con Benjamin Constant, incontrato nel 1794 che l'accompagnia nel suo esilio. Questa relazione lunga e burrascosa è una delle più sorprendenti che ci ha lasciato la storia del mondo letterario: "Non ho mai visto nulla di simile al mondo" scrive lui, "sono diventato un amante passionale". Dalla fine dell'anno 1803 alla primavera del 1804, Mme de Stael fa un viaggio di molti mesi in Germania con Constant, dove è ricevuta alle corti principesche come un capo di Stato. Apprenderà in questa occasione il tedesco e incontrerà Schiller e Goethe. Conosce un genere di letteratura diverso e lo farà conoscere in Francia con il suo "De l'Allemagne".Alla fine dello stesso anno intraprende un viaggio in Italia. Di ritorno al castello di Coppet, il solo posto dove può vivere in tutta l'Europa Napoleonica, comincia "Corinna o l'Italia", romanzo dove l'eroina alla ricerca della sua indipendenza muore senza trovarla. Dopo l'apparizione di "De l'Alemagne" stampato nel 1810, sequestrato da Napoleone e pubblicato in Francia solamente nel 1814, comincia il vero esilio di Mme de Stael.
Intanto volontà di dominare tutto di Mme de Stael, e gli inganni di Benjamin Constant, fanno sì che i due si separino dopo una domanda di matrimonio che Germaine rifiuta. Lei si risposa nel 1811 con Albert de Rocca, giovane ufficiale svizzero molto più giovane di lei.
Benjamin Constant ha una passione funesta per Madame Recamier. La sua vecchia amante scriverà di lui:"Un uomo che ama l'impossibile"

Dopo l'apparizione di un libello contro Napoleone, l'imperatore la farà spiare e le proibirà tutte le pubblicazioni. Fugge con due dei suoi figli ancora in vita e il suo nuovo marito. Sperando di ritornare in Inghilterra, è costretta a passare per la Russia e a soggiornare a San Pietroburgo dove è accolta da Pouchkine. Là prende nota per il futuro "De la Russie e des Royames du Nord" che apparirà solo dopo la sua morte. Poi si rifugia a Stoccolma presso Bernadotte divenuto principe ereditario del trono di Svezia, di cui ella diviene ispiratrice di una alleanza antinapoleonica, acquisendo così anche una statura politica. Ritorna in Inghilterra nel 1813 dove incontra a Londra il futuro Luigi XVIII, che lei crede un sovrano capace di instaurare una monarchia costituzionale. Rientra in Francia nella primavera del 1814, dopo aver pubblicato oltre-manica "Sapho" e "Reflexions sur le suicide".

Di ritorno a Parigi riceve re, ministri e generali. Dopo aver sperato di diventare consigliera di Napoleone, sotto la Restaurazione vuole diventare una donna influente in ambito politico. Combattiva e passata all'opposizione diventa una attivista e una propagandista. Durante il primo esilio di Napoleone, si riallea con circospezione ai Borboni, fa pervenire all'ex Imperatore un'informazione su un tentativo di assassinio, e lui per legarla alla sua causa, le promette un rimborso della somma prestata da suo padre al tesoro. Visita Josephine, già molto malata, al castello di Malmaison per domandarle come è stata la sua vita con l'Imperatore.

La storia letteraria ci lascia di lei l'immagine di una donna smorfiosa, eccessivamente sentimentale, possessiva e tirannica nelle amicizie ed in amore. Nei suoi romanzi presenta le donne come vittime delle ristrettezze sociali impediscono loro di affermare la loro personalità. Rivendica il diritto alla felicità per tutti, compresa lei stessa.

OPERE:

- Journal de Jeunesse, 1785
- Sophie ou les sentiments secrets
- Lettres sur les ouvrages et le caractère de J.-J. Rousseau, 1788 (rééd. augmentée en 1789)
- Jane Gray (tragédie en cinq actes et en vers), 1790
- Éloge de M. de Guibert
- À quels signes peut-on reconnaître quelle est l'opinion de la majorité de la nation?
- Réflexions sur le procès de la Reine, 1793
- Zulma : fragment d'un ouvrage, 1794
- Réflexions sur la paix adressées à M. Pitt et aux Français, 1795
- Réflexions sur la paix intérieure
- Recueil de morceaux détachés (comprenant : Épître au malheur ou Adèle et Édouard, Essai sur les fictions et trois nouvelles : Mirza ou lettre d'un voyageur, Adélaïde et Théodore et Histoire de Pauline), 1795
- De l'influence des passions sur le bonheur des individus et des nations, 1796
- Des circonstances actuelles qui peuvent terminer la Révolution et des principes qui doivent fonder la République en France
- De la littérature dans ses rapports avec les institutions sociales, 1799
- Delphine, 1802
- Épîtres sur Naples
- Corinne ou l'Italie, 1807
- Agar dans le désert
- Geneviève de Brabant
- La Sunamite
- Le capitaine Kernadec ou sept années en un jour (comédie en deux actes et en prose)
- La signora Fantastici
- Le mannequin (comédie)
- Sapho
- De l'Allemagne, 1810/1813
- Réflexions sur le suicide, 1813
- De l'esprit des traductions
-Considérations sur les principaux événements de la Révolution française, depuis son origine jusques et compris le 8 juillet 1815, 1818 (posthume)
Œuvres complètes de Mme la Bonne de Staël, publiées par son fils, précédées d'une notice sur le caractère et les écrits de Mme de Staël, par Mme Necker de Saussure, 1820-1821

Edited by celeborn36 - 17/3/2011, 16:46
 
Top
view post Posted on 23/7/2008, 09:12
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Visto che è mio compito, ormai, curare l'conografia, procedo:


Non conosco l'autore.


Elisabeth Vigée Le Brun.


Francois Simon Gerard

Edited by elena45 - 6/12/2008, 15:37
 
Top
view post Posted on 23/7/2008, 10:23
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
3,053
Location:
Bardolino (VR)

Status:


CITAZIONE (elena45 @ 23/7/2008, 10:12)
Non conosco l'autore.

Dovrebbe essere François Gérard, ma non sono sicuro

CITAZIONE (elena45 @ 23/7/2008, 10:12)
Elisabeth Vigée Le Brun.

la situazione è grave per la nostra baronessa: perfino la Vigée-LeBrun, che di solito tirava tutti a lustro meglio del bucintoro il giorno dello sposalizio del doge col mare, non è riuscita a nasconderle la chiostra di denti da pesce corallino che occhieggia maliziosa da una rossa boccuccia appena dischiusa in un sorriso.
Che sia per questo che in tutti gli altri quadri ha le labbra serrate?
Qui ha 14 anni, il ritratto è di Carmontelle



 
Top
view post Posted on 23/7/2008, 11:37
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
2,017

Status:


Ma no dai, non siamo così severi con la povera Germaine ;)

In realtà la Le Brun adorava dipingere i denti.
Accade spessissimo nei dipinti di cui è autrice ed era un modo di ritrarre originale, perchè nei dipinti dell'epoca solitamente le labbra erano chiuse.

Questo sia perchè la pulizia dei denti veniva trascurata (quindi non era certo un dettaglio da mostrare in ritratti che sarebbero poi passati ai posteri),
sia perchè si pensava fosse addirittura "sconveniente" sorridere troppo (infatti - che mi risulti - non abbiamo ritratti in cui Maria Antonietta mostra i denti).

 
Top
LesCavesDuRoy
view post Posted on 23/7/2008, 13:27




CITAZIONE (LadyReading @ 23/7/2008, 12:37)
Ma no dai, non siamo così severi con la povera Germaine ;)

In realtà la Le Brun adorava dipingere i denti.
Accade spessissimo nei dipinti di cui è autrice ed era un modo di ritrarre originale, perchè nei dipinti dell'epoca solitamente le labbra erano chiuse.

Questo sia perchè la pulizia dei denti veniva trascurata (quindi non era certo un dettaglio da mostrare in ritratti che sarebbero poi passati ai posteri),
sia perchè si pensava fosse addirittura "sconveniente" sorridere troppo (infatti - che mi risulti - non abbiamo ritratti in cui Maria Antonietta mostra i denti).

Bisogna anche considerare che i denti sono difficilissimi sia da disegnare che da dipingere!
 
Top
view post Posted on 23/7/2008, 13:54
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


CITAZIONE (Nefer Snefru @ 23/7/2008, 11:23)
Vigée-LeBrun, che di solito tirava tutti a lustro meglio del bucintoro il giorno dello sposalizio del doge col mare

Paragone dissacrante ma efficacissimo: sei forte Nefer!

Trovo che, al di là dei denti, la nostra Germaine fosse un po' tozza, forse perchè eccessivamente corpulenta: guardate le braccione.
Ma poco importa: la preferisco a tante damine leziose e stupide dell'ancien régime.
 
Top
view post Posted on 23/7/2008, 22:09
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
3,053
Location:
Bardolino (VR)

Status:


CITAZIONE (elena45 @ 23/7/2008, 14:54)
Paragone dissacrante ma efficacissimo: sei forte Nefer!

Grasssie :rolleyes:

CITAZIONE (elena45 @ 23/7/2008, 14:54)
Ma poco importa: la preferisco a tante damine leziose e stupide dell'ancien régime.

Anche io, anche se non mi è mai stata simpatica: di certo la preferisco alla sua pseudo emula, madame de Duras, o alla Cabarrus
 
Top
view post Posted on 24/7/2008, 13:55
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Posto anche questo ritratto di Germaine, dipinto da Simon Gerard, perchè c'è il Vesuvio fumante sullo sfondo:



E quest'altro con il busto del padre adorato:



Edited by elena45 - 5/1/2009, 16:10
 
Top
yolande84
view post Posted on 26/7/2008, 15:29




Fu una donna bruttissima e su questo penso che siamo tutti d'accordo...ma era molto molto intelligente!
 
Top
Vittoria Francesca Savoia
view post Posted on 26/7/2008, 17:30




CITAZIONE (yolande84 @ 26/7/2008, 16:29)
Fu una donna bruttissima e su questo penso che siamo tutti d'accordo...ma era molto molto intelligente!

D'accordissimo su entrambe le cose e aggiungo che doveva pure essere parecchio antipatica :P
 
Top
ILFERSEN
view post Posted on 31/7/2008, 09:12




Piccolo gossip d'annata: la Germaine, quando era in età da marito, fu "raccomandata" al conte Fersen da suo padre, per un eventuale sposalizio, ma il nostro eroe romantico, da bravo scapolone, non ci pensò due volte prima di rifiutarla! :D

CITAZIONE
Che sia per questo che in tutti gli altri quadri ha le labbra serrate?

Probabilmente si, ma credo che all'epoca fosse ancora più o meno in uso, per le nobildonne che venivano ritratte, tenere le labbra serrate o al massimo appena dischiuse, per dare un tono di contegno e di eleganza alla propria immagine. Tra l'altro, come si può leggere nel romanzo La ragazza con l'orecchino di perla della Chevalier (anche se è ambientato in un'epoca precedente), per una donna posare con la bocca aperta era ritenuto sconveniente, immorale, insomma, per usare un eufemismo, da adescatrice.
 
Top
view post Posted on 6/12/2008, 15:28
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Ho trovato questo articolo di Sergio Romano, illustre firma del Corriere della sera, su Madame de Stael, che vi posto.


Madame de Staël, signora dei salotti, sedusse e tramò per ambizione politica. Nel 1786 sposò un diplomatico svedese. Furono suoi amanti Talleyrand e Narbonne.

Il matrimonio fu un accordo internazionale, negoziato per più di un anno tra la corte francese e quella di Stoccolma, controfirmato da Maria Antonietta. Era di media statura, grassottella e tozza. Ma la sua intelligenza riusciva a conquistare chiunque le parlasse. Girava il detto che ormai nel mondo c' erano tre grandi potenze: l' Inghilterra, la Russia e lei

La prima grande rivoluzione femminile scoppiò in Francia nella seconda metà del Settecento. I suoi moti e le sue battaglie per il potere si svolsero prevalentemente nelle alcove, nei boudoir e nei salotti di Parigi. Germaine Necker, meglio nota come baronessa di Staël-Holstein, è certamente erede delle straordinarie signore che dominarono la vita culturale francese prima della Grande Rivoluzione. Geniale esploratrice. Tenne un salotto che fu frequentato dai maggiori personaggi del suo tempo, ebbe molti amanti, fu instancabilmente «intrigante» e si servì del suo fascino per soddisfare insaziabili ambizioni politiche. Ma nel panorama femminile dell' epoca fu una figura nuova, una singolare combinazione di talento letterario e intuizione politica. Mentre le grandi dame dei salotti parigini appartengono prevalentemente alla storia culturale e sociale dell' «Europa dei lumi», Germaine fu qualcosa di più: una buona scrittrice, una geniale esploratrice di costumi e tradizioni nazionali, una coraggiosa «militante» politica, una grande liberale. Verso la fine dell' era napoleonica si diceva scherzosamente nei salotti europei che vi erano ormai nel mondo tre grandi potenze: l' Inghilterra, la Russia e Madame de Staël.
I Necker erano ginevrini. Arricchitosi come banchiere, Jacques divenne direttore generale delle Finanze di Luigi XVI, acquistò una immensa popolarità e fu per più di dieci anni una sorta di guru finanziario europeo. Germaine crebbe nel culto del padre, ebbe per lui sentimenti quasi incestuosi e si spinse sino ad affermare, con candida impudicizia, che era l' uomo di cui avrebbe voluto essere sposa. A vent' anni, nel 1786, divenne moglie di un diplomatico svedese. Ma piuttosto che di matrimonio converrebbe parlare di un accordo internazionale, negoziato per più di un anno tra la corte di Parigi e quella di Stoccolma. Profondamente convinti che Germaine meritasse di essere trattata come una sovrana, i Necker fissarono le loro condizioni: chiesero che il genero fosse nominato ambasciatore di Svezia a Parigi «vita natural durante», che l' eventuale perdita dell' ambasciata fosse compensata con un vitalizio di 20.000 sterline francesi annue, che la figlia non fosse costretta a risiedere a Stoccolma, che il contratto di nozze fosse controfirmato da Maria Antonietta, regina di Francia. Gustavo III, re di Svezia, accettò, ma pretese a sua volta che la Francia gli garantisse il possesso di una piccola isola delle Antille. Fu così che il 14 maggio 1786 Germaine Necker e Eric Magnus, barone Staël de Holstein divennero marito e moglie nella cappella luterana dell' ambasciata di Svezia.
Un anno dopo nacque Edwige-Gustavine. Ma fu la sola, tra i figli di Germaine, che potesse venire attribuita, con qualche ragionevole certezza, al diplomatico svedese. Gli altri nacquero dalle sue relazioni con Talleyrand, Narbonne, Benjamin Constant, e dopo la morte del marito, dal matrimonio con un ufficiale svizzero, Rocca, di 23 anni più giovane.
Era dunque così bella? Era di media statura, alquanto grassa e tozza. I ritratti, spesso lusinghieri se non addirittura adulatori, ci restituiscono un volto paffuto con labbra carnose e un grande naso. Sulla testa portava quasi sempre un turbante da cui spuntava una corona di riccioli neri. Le sue doti maggiori erano gli occhi scintillanti, e soprattutto il petto, le braccia e le spalle, che le scollature dei suoi vestiti offrivano generosamente agli occhi degli ammiratori. Un americano, amico di Franklin e di Jefferson, il «Gouverneur Morris», disse di lei «Sembra una cameriera». Agli occhi di Madame de Charrière era semplicemente «brutta». Ma per uno dei suoi migliori biografi, Chistopher Herold, «brutta o no, non c' è dubbio che fu attraente, e che dopo cinque minuti di conversazione il problema della bellezza fisica non si poneva più. Seduceva non i sensi, ma la sensibilità degli uomini; nessuno che si accostasse a lei sfuggiva del tutto a quel fascino».
La sua notorietà nel mondo della politica europea risale alla rivoluzione e cresce col ritmo degli eventi rivoluzionari. La moglie dell' ambasciatore di Svezia gode dell' immunità diplomatica, presiede uno dei maggiori salotti della capitale e, come usava dire allora, ha un «diritto di sgabello» a corte. È sempre in prima fila, informata di ciò che accade dietro le quinte, regista di improbabili piani per la fuga della famiglia reale, desiderosa di lasciare il suo segno sulle pagine storiche che la Francia sta scrivendo in quegli anni. Quando Bonaparte, nel 1797, torna dall' Italia e fa il suo trionfale ingresso nella vita politica francese, Germaine lo accoglie con entusiasmo e spera forse che il giovane generale raddrizzi con una costituzione liberale il corso degli eventi. Napoleone la tratta con freddezza e diffidenza. A una domanda di Germaine («Chi è la donna più grande, fra tutte quante, le viventi e le morte?») risponde sarcasticamente, con una battuta casermesca: «Quella che ha messo al mondo più bambini». L' ammirazione e la fiducia di Madame de Staël durarono sino alla fine del Direttorio. Allorché Napoleone divenne Primo Console e proclamò, con la costituzione dell' Anno VIII, la sua dittatura, Germaine scivolò gradualmente all' opposizione e fu da allora una spina nel fianco del potere. Ma il gesto giovò alla sua fama politica ed ebbe favorevoli effetti per la sua attività letteraria.
L' esilio, a cui fu costretta, divenne occasione di viaggi che fecero di lei, con grande anticipo sull' evoluzione della cultura europea, una sorta di antropologa culturale. In un romanzo d' ambiente italiano (Corinne ou de l' Italie) disegnò un profilo della penisola e dell' amore femminile. Nel suo libro sulla Germania (De l' Allemagne) colse la natura del Romanticismo tedesco e contribuì alla sua diffusione in Europa. Sotto sorveglianza Napoleone, nel frattempo, la tratta come un' avversaria e la affida alla sorveglianza di Fouché, ministro della Polizia, che le proibisce di allontanarsi dalla sua casa svizzera di Coppet, nei pressi di Ginevra. Ma nel 1812, dopo avere sposato Rocca, Germaine fugge e riappare, con grande stizza dell' imperatore, in Svezia, in Russia, in Inghilterra. È angosciata dalla vecchiaia, ma ancora instancabilmente impegnata a concepire disegni politici per la Francia e l' Europa.
Dopo Waterloo e il ritorno dei Borbone sul trono, si precipita a Parigi e riprende possesso del suo vecchio salotto. Non appena la capitale apprende che Napoleone è fuggito dall' Elba e sta attraversando la Francia a marce forzate, Germaine si rifugia ancora una volta nella sua casa di Coppet. Tornerà dopo Waterloo e riporrà qualche prudente speranza nelle intenzioni liberali di Luigi XVIII. Ma ne sarà rapidamente delusa. Gli ultimi anni furono segnati dai lutti e dalle malattie. Perdette il suo secondo figlio, Albert, e il suo secondo marito, Rocca. Ma questo non le impedì di dedicare i suoi ultimi mesi a un grande saggio della rivoluzione francese (Considérations sur les principaux événements de la Révolution française) che apparve postumo nel 1818 ed è, con l' opera di Tocqueville, una delle maggiori opere liberali sugli avvenimenti di quegli anni. Morì a Parigi nel 1817, ma venne sepolta nel tempietto neoclassico del parco della casa di Coppet in cui erano conservati il corpo del padre e quello imbalsamato della madre. Si ricompose così, nella morte, la trinità che Napoleone, con ironia non priva di ammirazione, aveva descritto con queste parole: «Quella di Madame de Staël è veramente una famiglia strana: padre, madre e figlia inginocchiati l' uno davanti all' altro in adorazione perpetua, e si affumicano di reciproco incenso a edificazione e mortificazione del pubblico».

IL PERSONAGGIO. Da Parigi in viaggio per l' Europa. La pioniera del Romanticismo Anne Louise Germaine Necker nasce a Parigi nel 1766. Suo padre è Jacques Necker, banchiere ginevrino, ministro delle finanze di Luigi XVI. Nel 1786 sposa Erik Magnus di Staël-Holstein, ambasciatore di Svezia a Parigi, e diventa baronessa. Nella sua casa parigina di rue de Bac anima un famoso salotto politico e letterario. Frequenta filosofi e intellettuali, lei stessa scrive romanzi e trattati. Ostile a Napoleone, lascia la Francia nel 1800. Ritornerà nel ' 14. Dopo un viaggio in Italia, pubblica il romanzo Corinna (1807) che le dà notorietà in tutta Europa. In Germania conosce i fratelli Schlegel, Goethe e Schiller. Pioniera del Romanticismo nei paesi latini - suo il manifesto romantico Della Germania (1810), che suscitò le ire di Napoleone -, si deve ad un suo articolo del 1816 (Sulla maniera e l' utilità delle traduzioni), pubblicato sulla Biblioteca italiana, l' insorgere, in Italia, della polemica tra classicisti e romantici. Muore a Parigi nel 1817.

Sergio Romano
5 agosto 2002.

Edited by elena45 - 6/12/2008, 18:40
 
Top
LesCavesDuRoy
view post Posted on 6/12/2008, 17:07




Grazie Elena per aver postato qeust'articolo, è davvero molto bello!!!!
 
Top
view post Posted on 6/12/2008, 18:54
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Prego!
L'ho trovato cercando notizie su Narbonne e il suo soggiorno in Italia.
E poi mi piacciono le donne che seducono con il fascino dell'intelligenza. Altro che veline!

P.S. Posto il link di Narbonne: #entry287093467



Edited by elena45 - 4/1/2009, 19:01
 
Top
celeborn36
view post Posted on 6/12/2008, 21:27




Grazie Elena! Senza dubbio la nostra Germaine era una donna colta e raffinata. Quoto con te per le donne che seducono con l'intelligenza...
però tieni come avatar la divina Jackie!
 
Top
40 replies since 22/7/2008, 20:39   1827 views
  Share