| Ed ecco la seconda puntata: gli ultimi Medici, brutti e incapaci (almeno secondo quello che ho imparato dalla storiografia ufficiale).
La granduchessa Cristina e la granduchessa Maria Maddalena, le due “tutrici”, mamma e nonna, fidanzarono il piccolo Ferdinando, granduca ragazzino, alla cuginetta di appena un anno, Vittoria della Rovere (figlia di una zia paterna), che da piccola era graziosa, ma poi crescendo ingrassò, imbruttì e, divenuta anziana, era veramente orrenda. Ma soprattutto per il suo carattere Vittoria fu una iattura per il granducato, una presenza negativa durata quasi cinquant’anni, prima come granduchessa titolare, poi come granduchessa vedova. Una cosa buona la fece: portò a Firenze opere d'arte importantissime appartenute alla sua famiglia.
La granduchessa Vittoria della Rovere (1622-1694) da giovane.
La granduchessa in età matura. Quant'è brutta!
Si sposò a 12 anni, a venti ebbe il primo figlio, il futuro granduca Cosimo III. Religiosissima, se non bigotta; figuriamoci quando scoprì che il marito era omosessuale, cogliendolo in flagrante con un paggio! Interruppe i rapporti coniugali e si riappacificò molti anni dopo, mettendo al mondo un secondo figlio, il futuro Cardinale Francesco Maria.
Ed ecco Cosimo III, ritratto sputato della madre (con qualcosa di Asburgo della nonna), madre che peraltro lo condizionò per gran parte della sua vita e del suo regno: Cosimo sviluppò una religiosità maniacale, ebbe un matrimonio infelicissimo (nientemeno che con la cugina del Re Sole), e , mentre da una parte perseguiva prostitute e sodomiti, dall’altra, si diceva avesse anche lui relazioni omosessuali.
Il granduca Cosimo III(1642-1723), tipico sovrano barocco, brutta copia del Re Sole (erano coetanei). Il suo governo segnò il declino della casa medicea, anche per le spese folli che dovevano realizzare la magnificenza del ducato e il peso esorbitante delle tasse. Peraltro Cosimo arrivò a 81 anni e il suo fu un regno lunghissimo, che pesò sulle spalle dei fiorentini più di mezzo secolo !
Non era da meno quanto a spese il fratellino Francesco Maria, sconcertante figura di cardinale che viveva nel lusso, dedito a festini e bagordi. Non ho trovato immagini se non questa, a ogni modo significativa nell’atteggiamento:
Francesco Maria de Medici (1660-1711), nell’affresco di Luca Giordano dal nome incongruo: “Il trionfo dei Medici”: di lì a poco sarebbe finita la dinastia.
Dei tre figli di Cosimo III e della principessa francese, il primogenito Ferdinando era un bell’uomo, grande mecenate, ma la vita dissoluta lo portò a contrarre la sifilide e a morire precocemente. La secondogenita, Anna Maria era graziosa e intelligente: fu lei la principessa saggia che salvò le opere d’arte di Firenze, esigendo che restassero in Italia quando subentrarono gli Asburgo. Grandissima donna!
Purtroppo le regole dinastiche portarono sul trono il peggiore dei fratelli, il famoso o famigerato Giangastone. Eccolo in tutta la sua bruttezza:
Il granduca Giangastone de’ Medici (1671-1737), ultimo esponente della dinastia. Omosessuale, vizioso, lascivo, pigro al limite dell’ignavia, abbandonò (per fortuna) il governo alla sorella e visse in assoluto isolamento, circondato dai suoi favoriti. Possiamo trovargli tutte le attenuanti che vogliamo (abbandonato dalla madre e cresciuto con lo zio, il dissoluto cardinale, impreparato a regnare perché terzogenito), ma Giangastone, con la nonna e il padre , formano, secondo me "il magnifico trio" dei brutti e incapaci che distrussero la dinastia.
Sofonisba mi corregerà: qualcosa di buono devono averla fatta pure loro, ma l'esito finale fu disastroso.
Edited by elena45 - 8/11/2008, 10:03
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