| Perdonatemi ma sono troppo preso da questi Souvenirs di Mme de Crequy e posto qualche aneddoto che trovo man mano che leggo:
"...Fu nei primi giorni dell'Agosto 1790, e M. de Talleyrand si trovava nella sua città episcopale, il che non era una sua abitudine. Si sentì un rumore spaventoso sulla piazza del Vescovado, si venne ad annunciare al prelato d'Autun che il popolo assediava la porta del suo palazzo; e M. de Talleyrand cominciò a chiudersi e barricarsi in una soffitta con M. l'abate Goutte, suo segretario. Faceva fatica a spiegarsi un moto popolare e ostile contro un vescovo così costituzionale come lui [...] Nel frattempo il tumulto aumentava in maniera spaventosa; era questione di forzare i cancelli e i valletti andarono a dire al loro capo (attraverso la porta)che tutto il popolo della città e dei dintorni, visto che era giorno di mercato, erano fermamente risoluti a parlare a Monsignore, al quale non volevano fare alcun male, per domandare, visto che tutte le chiese cattoliche erano diventate vedove, l'intervento del suo ministero per esorcizzare un posseduto dal diavolo, un "meneux d'loups" di Morvan, una specie di vampiro. [...] L'abate Goutte ando' a guardare da un lucernaio e vide in mezzo alla folla uno sfortunato con i capelli irti, gli occhi stralunati e le mani legati dietro la schiena, che lanciava maledizioni atroci che si mischiavano ad orribili colpi; ritornò dal suo superiore e il suo rapporto fu allarmante. I due costituzionali si consultarono, il saccheggio poteva essere la conseguenza della violenza, e M. de Talleyrand finì per decidersi all'amministrazione dell'esorcismo. Non sapeva da dove iniziare; ma la sua inesperienza non lo fece cadere nella sua imprevidenza, e ordinò di condurre lo stregone nel suo ufficio. - Nella cappella del vescovo! - gridò il popolo - Nella cappella! Nella cappella! - [...] -L'acquasantiera, dov'è l'acquasantiera! - disse all'abate Goutte. Ahimè non fu possibile trovare un'acquasantiera negli appartamenti di questi due ecclesiastici, e il vescovo lo inviò a cercare questo utensile indispensabile per esorcizzare, nella sagrestia della chiesa di Saint-Lazare.[...] Una donna del popolo ne portò [di acqua santa], di quella che aveva piamente e preziosamente conservato dopo la detronizzazione di M. de Montazet, predecessore di M. de Talleyrand. Costui cominciò a versarne nell'acquasantiera della sua cattedrale, bagnò l'aspersorio per aspergere lo stregone che si era fatto mettere in ginocchio e che ora si trovava davanti a questo strano esorcista. Si fu costretti a sostenerlo per impedire che cadesse all'indietro. Quest'uomo aveva lo sguardo inanimato, spento e fisso. Non proferiva parola e non aveva fatto alcun lamento, un solo grido, malgrado le brutalità, gli oltraggi e i colpi che lo colpirono. Non si sa per quale emozione M. de Talleyrand si sentiva preoccupato e svenne tra le braccia del suo valletto di camera, lasciando cadere l'acqua benedetta con l'acquasantiera sulla testa dello sfortunato, che fece sentire un gemito lugubre e che rese l'anima. Siano stati i maltrattamenti che aveva subito, per un sussulto di spavento naturale o per l'effetto occulto e sacramentale dell'aspersione, fatto è che il povero diavolo cadde morto stecchito e il suo corpo rotolò sui gradini del peristilio episcopale, con la mitra, l'acquasantiera, e il pastorale di M. de Talleyrand, che andò in frantumi sul pavimento. Fu l'ultimo atto del suo ministero ecclesiastico..."
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