Madame93 |
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| Ho trovato l'episodio a cui accennavo...quando Luigi XVI andò a fare visita a M.A. mentre lei era ammalata.
Un giorno di maggio nell’ atelier del ferro, Luigi XVI limava un paio di chiavi istoriate fischiettando un ritornello che, da quando era diventato padre, gli tornava in mente e lo galvanizzava. Dalla nascita della figlia non si era più dedicato a quell’ hobby, ma lo aveva ripreso quando Maria Antonietta, ammalatasi di morbillo dopo la partenza di Fersen, dormiva in quarantena al Petit Trianon. Finito il lavoro, incurante del contagio, mal sopportando la separazione, montò a cavallo per raggiungere la moglie. I cortigiani criticavano la regina perché era circondata da quattro cavalieri, ma il re notò i giardini, le gallerie di rampicanti, la ristrutturazione dell’architetto Mique con rinnovato piacere. Lei lo attendeva affacciata su un cortile interno. - Sono contento di vedervi – disse Luigi - Anch’io… che notizie avete della guerra? - Con la pace di Tsechen non dovete preoccuparvi più per vostro fratello! - Ma io mi riferivo alla guerra contro gli inglesi… se arrivassimo ad una trattativa sarebbe meglio, magari mediasse mia madre! Tremo per il destino di tanti giovani… Il sovrano si meravigliò di quell’ insolito interesse per gli affari internazionali e fu favorevolmente colpito dalla sua partecipazione umana. Aveva sempre voluto tenerla fuori dalla politica estera: i suoi documenti, sopra il gabinetto dell’incudine, erano nascosti dove solo lui aveva la chiave, e tra questi un fascicolo con etichetta scritta di suo pugno Carte segrete della mia famiglia sulla casa d’Austria. Si sentì in colpa: di Mercy e di Vermond faceva bene a non fidarsi, ma la madre dei suoi figli era migliore.
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