Maria Antonietta - Regina di Francia

Noëlle-Catherine Worlée, Madame Grand poi Principessa di Benevento, la seconda moglie di Talleyrand

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celeborn36
view post Posted on 24/10/2008, 20:54




Nancy-Catherine Verlée (o Worlée), nasce il 21 novembre 1761 a Karikal nelle Indie Danesi in una piccola enclave francese che distava sette miglia dalla colonia danese di Tranquebar, era figlia di Pierre Werlée, capitano del porto di Chandernagor non lontano da Pondichéry e cavaliere di Saint-Louis. Sua madre, Laurence Allamay, era originaria delle Fiandre Olandesi, e apparteneva alla piccola nobiltà. (Nel suo certificato di nascita, sollecitato all'epoca del matrimonio con Talleyrand sotto il Consolato, la si ringiovanisce di due anni e si cristianizza "Nancy" in "Noëlle", mentre il nome "Verlée" diventa "Worlée".

A quattordici anni, "Kate" come veniva chiamata, si fa notare nei garden-parties dell'alta società locale, in particolare presso M. Chevalier, governatore di Chandernagor. Veniva reputata la "più bella donna di Calcutta": era alta, bionda, simile ad una ninfa, aveva un portamento maestoso e una grazia infinita. I suoi capelli folti e gli occhi celesti contornati da ciglia scure ispirarono il pittore John Zoffani che ne fece un ritratto vestita di un sari blu-verde. Questo ritratto che risale al 1780 venne realizzato probabilmente alla vigilia della sua partenza per l'Europa e si trovava ancora, nel 1844, in una sala del collegio della missione battista di Serampore e destava ammirazione in tutti coloro che lo vedevano.

Le vicende amorose di Kate iniziano con l'incontro, a Ghyretti House, residenza di M. Chevalier, con M. Georges-François Grand, appartenente ad una famiglia valdese di Losanna, nato nel Surrey da una madre di origine Normanna. Era arrivato nelle Indie nel 1776 come impiegato della Compagnia delle Indie, poco tempo gli era bastato per trovarsi a suo agio, condurre una vita nel fasto e nell'indolenza presso il suo amico Sir Waren Hastings, governatore di Calcutta. Il giovine chiese la mano di Kate, che venne accordata senza problemi, dopo la sua nomina come Segretario del Comitato dei Sali. La coppia si sposò a Hoogly House il 10 luglio 1777 e si sistemarono in una vasta villa vicino a Halipore, con molti domestici e un giardino paradisiaco. M. Grand era stato educato in Inghilterra e da quel paese aveva preso l'abitudine di gentleman. M. Grand lasciava spesso la giovane moglie a casa da sola per recarsi ad incontri settimanali tra uomini, specialmente nei clubs, dove giocava forte.

La sera di martedì 8 dicembre 1778, mentre cenava alla taverna "Le Gallais", M. Grand viene avvertito che Sir Phillip Francis, consigliere del governo del Bengala, era entrato nella camera della moglie, attraverso una scala di corda e non era ancora uscito. M. Grand si alzò da tavola di botto, condusse con sé degli amici come testimoni e si recò subito a casa sua. Là trovò tre uomini legati saldamente ad una sedia, i domestici spiegarono a M. Grand che stavano montando la guardia quando videro M. Philip Francis uscire dalla stanza di Mme Grand, e provarono a trattenerlo con la forza per dimostrare il crimine d'adulterio. Mme Grand però spaventata, si chiuse in camera e gridò alla finestra "Per l'amor di Dio, aiuto, vogliono assassinarlo!". Caso volle che un amico di Sir Philip Francis, Mr. George Shee, si trovasse in prossimità della villa e, assistito da due ospiti della villa vicino, i signori Archdekin e Shore, si recò a prestar aiuto all'amico. Ne uscì una collutazione coi domestici. Sir Philip riuscì a volatilizzarsi mentre i tre uomini venuti in soccorso furono legati a delle sedie a posto suo. Ci fu un processo e, nonostante Sir Philip Francis accusasse M. Grand di aver montato una trappola a suo danno, venne condannato a pagare un'ammenda di 50.000 rupie. Il risultato del processo fu che Mme Grand riconobbe la propria sventatezza e in una sola notte perse la reputazione di moglie rispettabile.
Kate visse per alcuni mesi a Chandernagor presso la sorella e il cognato, poi si imbarcò per l'Europa assieme ad un certo Mackintosh. Dopo aver vissuto per alcune settimane a Londra, andò a Parigi con Caroline, la giovane indiana che la serviva, e decise di prendere dimora fissa nella capitale francese.
In seguito divenne "lettrice" di due dame rispettabili e immensamente ricche dell'alta finanza, Mme Valdec de Lessart e sua sorella, Mme Verdeilhan des Forniels. Mme Vedeilhan des Forniels, nata Marie-Madeleine Morin, che abitava in Rue de Cléry 25, aveva costituito una cerchia scelta di finanzieri tra i quali, M. Harenc de Presle de Combrun che accettò di alloggiare la giovane Mme Grand in un appartamento del suo palazzo. Questo banchiere possedeva un'ammirabile collezione di quadri e la sua defunta moglie aveva posato per il grande ritrattista Louis Tocqué. Presto Mme Grand cominciò a frequentare, in quell'ambiente, artisti e scrittori e alcuni giovani che come lei posarono per l'abile Mme Vigée Lebrun, che abitava non lontano. Il ritratto di Mme Grand venne esposto al Louvre per la biennale esposizione di pittura e scultura nel 1783. Tutti furono colpiti dal ritratto della donna. Le abili pennellate di Mme Vigée Lebrun avevano dipinto una giovane donna dall'aria indifferente, gli occhi rivolti al cielo in un atteggiamento che non aveva nulla di religioso. Pareva che sognasse.
Intanto Mme Grand conduceva una vita confortevole, nel 1782 Mme Valdec de Lessart fece istituire per la sua protetta una rendita annua di 800 lire, di cui lei fornì il capitale, ammontante a 8.800 lire e 18 soldi. Quei fondi erano senza dubbio destinati a darle la possibilità di aspettare i primi proventi dei dividendi come azionista della Compagnia delle Indie, avuti dopo la separazione consensuale col marito nel 1778. Mme Grand aveva molti spasimanti che le ronzavano attorno come il conte di Chabrillan, genero di Mme Verdeilhan des Forniels, e Nicolas de Lessart, figlio unico di Mme Valdec de Lessart che si mostrava infedele alla sua amante ufficiale, Mme de Flaghac, nata O'Morphy, in passato nota al Parc aux Cerfs col soprannome di Mlle Morphise.

Trovandosi un po' ristretta nel suo bell'alloggio Mme Grand decide di sistemarsi in Rue d'Artois n. 13, in un palazzetto con giardino che affittò a 4.200 lire l'anno, il che lascia supporre che le sue rendite si fossero accresciute. Nonostante la vita da libertina che si concedeva Mme Grand non venne citata molto nelle cronache dell'epoca, fu abbastanza ricca per scegliersi gli amanti che preferiva. Non coglieva molto lo spirito francese, essendo stata educata in un ambiente anglofono e questo le valse la reputazione di donna stupida, invece contrariamente a quanto si dice era una donna colta e possedeva, su molti contemporanei, il vantaggio di aver vissuto una vita eccezzionale e di aver conosciuto da vicino i personaggi e l'ambiente diplomatico in tempi in cui questi avevano ancora un ruolo notevole. Per tutta la vita Mme Grand fu in rapporti con l'alta finanza, gli ambienti d'affari e i gabinetti ministeriali britannici o francesi dove in genere si hanno ottime ragioni per diffidare degli stupidi.

Il Direttorio avrebbe voluto farla arrestare e solo grazie all'intervento di Talleyrand presso Barras fermò la procedura. In seguito venne impiegata da Talleyrand in missioni confidenziali ad Amburgo, ove negoziò con politici inglesi, come George Rumbold.
Il 7 aprie 1798 ottiene il divorzio dal marito.

Il 10 settembre 1802 sposa Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord (1754-1838) che conosceva già da tre anni. All'epoca del matrimonio Tayllerand era Ministro degli Esteri del Consolato. Il matrimonio viene celebrato all'Hospice des Incurables a Parigi. Il testimone delle nozze fu Pierre Louis Conte Roederer (1754-1835). Grazie a queste nozze Mme Grand divenne Principessa di Talleyrand quando, nel 1806 Napoleone nomina suo marito Principe di Benevento. Divenuta Principessa di Benevento vive spesso a Valençay nel castello che suo marito aveva acquistato nell'Indre. Sotto l'impero divenne oggetto delle malelingue che l'apostrofavano come la più stupida creatura di Parigi per aver detto un sacco di stupidaggini (come la celeberrima: "je suis d'Inde" e per aver fatto molte gaffe in pubblico che divertivano l'Imperatore. Però questo potrebbe essere stata una mossa per nuocere a Talleyrand.

Dopo l'Impero tornò in Inghilterra ove incontrò Lord Wellington. Più tardi si ritirò ad Auteuil, alla Villa Beauséjour e morì a Parigi in Rue de Lille il 10 dicembre 1834. Sul letto di morte di Mme de Talleyrand ci fu un incidente drammatico. Durante la sua agonia, la principessa aveva dato all'arcivescovo di Parigi una cassetta per la contessa d'Estignac. Questa dama si è presentata nella camera dove la principessa stava per morire, l'arcivescovo assolse il suo mandato, ma arrivò un agente del principe che reclamò la cassetta. Ci fu una violenta diattriba tra le parti ed intevenne un giudice di pace. Non si sa cosa contenesse la cassetta, sta di fatto che la contessa d'Estignac ricevette 200.000 franchi in cambio della misteriosa cassetta.

La tomba di Noëlle Catherine Verlée, principessa di Talleyrand è al cimitero di Montparnasse a Parigi.

 
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LesCavesDuRoy
view post Posted on 24/10/2008, 21:28




Grazie per il tuo ennessimo interessantissimo resoconto celeborn!
Una curiosità...si sa come si comportò questa donna durante la Rivoluzione? Vabbè che in quanto straniera non le toccò la stessa sorte infelice che toccò agli altri nobili, ma si sa quali furono le sue posizioni politiche?
E inoltre, sebbene fosse principessa di Benevento, è mai stata in questa città (ora immagino che mi dirai che il suo titolo non ha nulla a che fare con la città campana)?
 
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celeborn36
view post Posted on 24/10/2008, 21:33




infatti Les come spesso succedeva per i titoli sotto l'impero
 
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view post Posted on 25/10/2008, 18:47
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Marie-Antoinette

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I ritratti di VLB fatti a questa splendida donna li abbiamo visti in "La più bella di Versailles": #entry245693575
Ma anche nel topic dedicato a Talleyrand:
#entry251535594

CITAZIONE (LesCavesDuRoy @ 24/10/2008, 22:28)
Una curiosità...si sa come si comportò questa donna durante la Rivoluzione? Vabbè che in quanto straniera non le toccò la stessa sorte infelice che toccò agli altri nobili, ma si sa quali furono le sue posizioni politiche?

A proposito, ho trovato un sito francese, per il quale non funziona il link, dove si dice che Madame Grand riuscì a fuggire da Parigi nel 1792, grazie al suo passaporto inglese.

Edited by elena45 - 26/10/2008, 00:39
 
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LesCavesDuRoy
view post Posted on 26/10/2008, 15:12




CITAZIONE
infatti Les come spesso succedeva per i titoli sotto l'impero

Lo immaginavo!
:33op4.gif:


CITAZIONE (elena45 @ 25/10/2008, 18:47)
I ritratti di VLB fatti a questa splendida donna li abbiamo visti in "La più bella di Versailles": #entry245693575
Ma anche nel topic dedicato a Talleyrand:
#entry251535594

CITAZIONE (LesCavesDuRoy @ 24/10/2008, 22:28)
Una curiosità...si sa come si comportò questa donna durante la Rivoluzione? Vabbè che in quanto straniera non le toccò la stessa sorte infelice che toccò agli altri nobili, ma si sa quali furono le sue posizioni politiche?

A proposito, ho trovato un sito francese, per il quale non funziona il link, dove si dice che Madame Grand riuscì a fuggire da Parigi nel 1792, grazie al suo passaporto inglese.

Ah ecco, grazie per l'informazione! Comunque c'è da dire che era proprio una gran bella donna da quanto si evince dal ritratto di Madame Vigèe-Le Brun...peccato che non sia riuscito a trovare quello di Zoffany!
 
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view post Posted on 26/10/2008, 19:48
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Marie-Antoinette

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Traduco dal sito francese:

"Catherine assiste dalla finestra al massacro del portiere del palazzo dove abita. Ha paura e scappa con la sua cameriera senza danaro e senza prendere nulla. A Parigi i suoi beni sono inventariati e messi sotto sequestro.
Arriva a Dover, dove fa la conoscenza di un giovane luogotenente di marina e gli racconta la sua sventura. Costui, infatuato dalla bella signora, si precipita a Parigi con un amico, sprezzante del pericolo.
Grazie alla sua posizione di membro della marina reale inglese, riesce ad ottenere che vengano tolti i sigilli e recupera tutto ciò che può portarsi dietro: 80.000 franchi di vasellame di cui una parte in oro, 300.000 franchi di gioielli, perle e diamanti, 2.100 luigi d’oro che cuciono nelle loro cinture, 200.000 lire della cassa di sconto……
Otto giorni dopo riportano questo tesoro a Catherine e rifiutano ogni ricompensa.Chiedono solo di essere rimborsati delle spese, circa 60 sterline. Non è vietato pensare a quella che può essere stata la vera ricompensa".
 
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celeborn36
view post Posted on 27/10/2008, 20:37




grazie Elena questo mi mancava come sempre mi inchino al lavoro fatto dalla mia socia! :66py4.gif:
 
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view post Posted on 28/10/2008, 08:46
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Marie-Antoinette

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E io mi inchino davanti alla tua conoscenza di letteratura francese. :66py4.gif:

Sullo stesso sito da cui ho tratto il brano della fuga di Catherine ho trovato quest'altro ritratto, certamente meno bello della VLB:


J.B. Isabey - Noelle Catherine Worlée

Nel sito si dice, inoltre, che Catherine aveva una figlia, nata da una delle sue tante relazioni, nel 1798, poco prima del matrimonio con Talleyrand: a Charlotte, così si chiamava, qualche anno dopo il Principe Camaleonte dette il suo nome e poi la fece sposare con un maturo cugino, il barone Alexandre-Daniel Talleyrand (1776-1839).


Simon Gerard - Charlotte, baronessa Talleyrand, figlia naturale di Catherine.

Come già detto il link di questo sito non funziona, ma se vai su Google, preferenza lingua francese", e digiti "princesse Tayllerand", lo trovi.

Edited by elena45 - 28/10/2008, 14:10
 
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celeborn36
view post Posted on 28/10/2008, 20:04




grazie elena per la dritta...per quanto la mia conoscenza della letteratura francese sei troppo gentile, però la mia cultura è solo mirata, mi interesso al regno di Luigi XVI. Mauro è il vero cultore della letteratura francese.
 
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view post Posted on 29/10/2008, 19:25
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Marie-Antoinette

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I complimenti a Mauro li ho fatti in tutte le salse. Non voglio ripetermi per evitare sviolinate che a Nefer non piacerebbero.
 
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yolande84
view post Posted on 28/7/2010, 10:34




Interessantissimo! Conoscevo questo personaggio perchè se ne parla in "Parigi libertina al temnpo di Luigi XVI", ma qui ci sono più dettagli!
Comunque anche sul libro viene detto che veniva considerata stupida anche perchè non aveva una perfetta padronanza del francese (almeno all'inizio) ed era riportato questo aneddoto del "je suis d'Indie", .....ma in pratica dove stà la gaffe? significherebbe" io sono Indiana?"
 
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yolande84
view post Posted on 4/4/2011, 12:37




Provo a postare qui di seguito alcune pagine che riguardano Madame Grand, in particolare la vicenda del suo matrimonio con Tallyerand e alcune note sul suo caratttere e il suo aspetto.
(Provo a mettere lo spoiler perchè le dimensioni sono troppo grandi)

SPOILER (click to view)


Seconda pagina
SPOILER (click to view)


Terza e quarta

SPOILER (click to view)



Ultima
SPOILER (click to view)


Dalle "Memorie" di Madame de Remusat
 
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view post Posted on 4/4/2011, 18:50
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (LesCavesDuRoy @ 24/10/2008, 22:28) 
E inoltre, sebbene fosse principessa di Benevento, è mai stata in questa città (ora immagino che mi dirai che il suo titolo non ha nulla a che fare con la città campana)?

Non necessariamente. I ducati dell'Impero potevano essere legati anche a delle battaglie (i cosidetti titoli di vittoria), così come il generale Caulincourt, scudiero di Napoleone, era stato titolato Duca di Vicenza (e nelle vecchie copie di armoriali della città conservate all'archivio di stato di Padova ho trovato incluso lui e la discendenza come nobiltà cittadina), oppure Duroc era Duca del Friuli; erano tutte terre soggette all'impero ma al di fuori dei sui confini; in genere il maggiorasco su cui poggiavano era una terra imperiale, che assieme ad una rendita molto alta -minimo 200 mila franchi l'anno- facevano si che una persona potesse essere insignita del titolo ducale, e sempre ammesso che avesse pure un erede maschio.

I Principi, invece, erano principi sovrani e vassalli dell'Impero; come il Maresciallo Berthier, che era Principe di Neuchâtel prima di diventare Principe di Wargram in onore della battaglia, o Bernadotte, principe di Pontecorvo prima di diventare Re di Svezia (ma questa è un'altra storia). Portavano il predicato di Altezza Serenissima.

Poi non so quanto e come i grandi feudatari dell'Impero potessero essere in relazione con i territori dei quali portavano il nome: francamente non me lo vedo il Maresciallo Ney che si occupava di amministrare gli affari della Moskowa o di Borodino: credo piuttosto che potesse essere una questione puramente nominale, e che anche il loro maggiorasco fosse in territorio imperiale se non addirittura francese; tuttavia dovrei indagare meglio.



Edited by Nefer Snefru - 4/4/2011, 20:48
 
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view post Posted on 4/4/2011, 20:08
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"je suis d'Indie"

"Je suis d'Inde", oltre a essere sgrammaticato, suona come "Je suis dinde", cioè, letteralmente "sono una tacchina", e figurativamente "sono una stupida". :P Per forza sghignazzavano, le pesti!



 
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yolande84
view post Posted on 4/4/2011, 20:31




ihihihihih grazie Cartaphilus!! Era un dettaglio simpatico che non ero riuscita proprio a decifrare! I francesi giocano sempre con le parole e con i modi di dire, è un peccato per chi come me in genere non può apprezzarli, perchè non conosce la lingua!

Comunque è vero che "in Francia il ridicolo uccide". La povera Madama ha conservato la sua reputazione di donna stupida fino all'epoca di Napoleone!
 
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14 replies since 24/10/2008, 20:54   1826 views
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