| Dai “Souvenirs d’un page à la cour de Louis XVI” di Felix d’Hézecques
“…Il fascino, le attrattive di questa principessa avevano fatto una viva impressione sullo spirito di un vecchio membro del parlamento di Bordeaux, chiamato M. de Castelnau. Tutta la sua ragione non era riuscita a difenderlo da un amore tanto più straordinario per il fatto che non era più giovane, e aveva perso la testa. Tutta la sua felicità consisteva nel vedere la Regina, e la sua vita la trascorreva nella Galleria di Versailles. Sempre solo, calcolava gli istanti dove poteva trovarsi al passaggio della principessa. Era molto assiduo alla messa, dove, senza dubbio la preghiera non era la sua sola occupazione; e all’uscita dalla cappella, correva ancora per vederla ritornare nei suoi appartamenti. Sentiva le sue vetture, era in fondo allo scalone. Le stagioni le più dure non lo scoraggiavano, e il freddo più pungente non potevano fermare in lui il desiderio di vedere l’oggetto del suo amore. Triste e taciturno, si lasciava andare raramente. Ho parlato con lui molte volte e quando la conversazione cadeva sulla Regina, egli ne faceva un elogio tanto semplice che rispettoso e si limitava a tutto ciò. Lo lasciai ancora a Parigi, dove non aveva mancato di stabilirsi quando la corte ebbe lasciato Versailles. Ignoro di quel che ne sia stato. Molti mi dissero che era stato coinvolto nei massacri del 10 agosto; ciò non mi sembra così inverosimile, dato che la sua passione, la sua abitudine non avrebbero mancato di condurlo al castello delle Tuileries…”
Di questo uomo parla anche la Contessa d’Adhemar nelle sue memorie:
“…l’individuo di cui parlava Sua Maestà era un consigliere dimissionario al parlamento di Bordeaux, uomo nato bene, di puri costumi, di maniere affabili che da dieci anni adorava la Regina. Ne faceva la sua divinità, non le ha mai parlato e finché ha potuto non ha mai lasciato passare un giorno senza cercare di vederla. Lo si incontrava nei Grands Appartements, al passaggio di Marie-Antoinette, ai cancelli di Trianon, a Marly, a Fontainebleau, infine ovunque sperava di incontrarla. Come Sua Maestà arrivava, la prima persona che intravedeva, alla discesa dalla vettura, era M. de Castelnau in abito nero, incipriato di bianco, il che faceva meglio risaltare l’espressione spaventosa dei suoi occhi. La sua presenza era insopportabile alla Regina, ma questa adorabile principessa non ha mai voluto ordinare alla polizia di farlo sparire, lo soffriva per bontà d’animo. Ha continuato a seguirla fino alla rivoluzione; dato che l’ho rivisto alle Tuileries dopo il 1789 fino al 1792. Ma dopo il 10 agosto non so cosa gli sia successo: non si sarà probabilmente risparmiato colui che era conosciuto sotto il titolo di “amante della Regina”…”
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