| Si, il figlio François, conte di Clermont, contrasse la toxoplasmosi prendendola dalla madre (fatto capitato anche alla sorella minore), col risultato di avere un forte handicap mentale, legalmente riconosciuto.
La cosa diede origine a un balletto di decisioni a livello dinastico totalmente inaudite rispetto alle leggi fondamentali di devoluzione. Parigi (Enrico preteso VI, padre del Parigi attuale) in qualità di capo della casata decise di eliminarlo dalla successione nel 1981 (Clermont aveva 20 anni, quindi il tempo per maturare una decisione lo avevano avuto) e passare la corona d'Orléans sulla testa del fratello cadetto di Clermont, Jean duca di Vendôme). Nel 1999 Enrico preteso VI muore, e Parigi conferma le disposizioni del babbo nei confronti di Clermont. Poi, com'è come non è, nel 2003 Parigi cambia idea e rende i diritti a Clermont assegnandogli Vendôme come reggente. Lo conferma ufficilamente due anni fa, nel 2016, su Pointe de vue: non so come, ma pare che per gli Orléans sia una sorta di Gazzetta Ufficiale. De gustibus... Parigi specifica che Clermont avrebbe avuto, oltre al fratello reggente, anche un consiglio di reggenza composto -fra gli altri- da zii e cugini (qui ci si potrebbe sbizzarrire domandandosi che genere di rapporto di fiducia ci sia fra Parigi e Vendôme, ma al momento non serve).
Checco de Clermont ha la squisita compiacenza di morire per proprio conto il 31 dicembre dell'anno scorso, liberando così la famiglia dall'imbarazzo di questa specie di passacaglia dinastica e assicurando la successione a Vendôme.
Per soddisfare eventuali curiosità vi rimando agli articoli su wikipedia francese, che tutto sommato sono abbastanza obiettivi e passabilmente documentati. Quelli su wikipedia italiana sono imbarazzanti dal punto di vista degli errori storici e non solo (tolto lo smaccato orleanismo portato avanti in una maniera paragonabile al terrapiattismo)
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