| Grazie Jessika per aver aperto un topic su Gretry!
Ho trovato questo aneddoto su "Marie Antoinette a Versailles" di Pierre Nolhac:
"... E' ancora la musica che porta al Castello nel 1789 il futuro genero di Grétry, l'amabile Bouilly, che aveva fornito al musicista il libretto di "Pierre le Grand". Il successo della piéce fa nascere alla Regina il desiderio di conoscere il collaboratore del suo musicista preferito. Arrivano assieme, il giovane uomo con alla spada un drappo ricamato dalla figlia di Grétry che è la figlioccia della Regina. Egli racconterà con tono sensibile del suo tempo le emozioni provate durante la visita: "fummo introdotti verso mezzogiorno e mezzo nei piccoli appartamenti della Regina. Lei aveva appena ascoltato la messa alla cappella e si stava liberando, entrando nel suo salotto di musica, di un "pouf" di velluto nero che aveva sulla testa (era il suo diadema preferito, abbandonando subito un'ampia mantiglia di pizzo nero, che copriva la più maestosa figura e il collo più affascinante, ci fece cenno di accomodarci. Grétry, non aveva finito la mia presentazione che Marie-Antoinette, cercando di spiegarsi la sorpresa che le procurava la mia figura, disse: - Non sbaglio signore, non è la prima volta che vi offrite alla mia vista - - Vostra Maestà - risposi sorridendo - si degna di ricordare, vedo, quel gran giovine stolto, che, sulla terrazza dell'Orangerie, osò impadronirsi di un posto...- - Sì, sì, su una delle panchine di marmo dove ero seduta. Vi riconosco perfettamente...Grétry - aggiunse con un tono grazioso - potete vantarvi di avere nel vostro collaboratore un reale cavaliere di dame...- A queste frasi, si congratulò per il nostro successo e fissandomi, si degnò ad indirizzarmi i ringraziamenti per la devozione che avevo mostrato per la causa del Re. - Questo mi aggrada di più - mi disse con un sorriso malizioso - in quanto mi si dice voi siate, signore, il figlio di un deputato del Terzo Stato- E passando a questa allegria affascinante e quella predilizione protettrice che aveva per le lettere e le arti, mi fece molte domande piene di fascino e di interesse sulle dolci illusioni di un primo successo. Risposi che non era abbastanza ottenerlo ma che bisognava ancora saperlo espiare. Mi esaminò ancora con scrupolosa attenzione; e sentii molto distintamente dire a Grétry che era vicino alla sua ottomana: - Va molto bene il vostro collaboratore: molto molto bene- Ero inebriato: mi scrollai le catene già pronte ad essere lanciate. Marie Antoinette produsse su tutti i miei sensi un'impressione più viva quando parlò di Antoinette Grétry con quel tenero interesse di una madrina. Oh! quanto penetrarono nel mio cuore, quelle parole di benevolenza che sfuggivano dalla sua bocca! Fino allora ella mi aveva abbagliato con la sua bellezza, affascinato dalla sua grazia: quando mi toccò con quella bontà penetrante, con quella incoraggiante e maestosa familiarità che soggiogava tutti coloro che potevano udire: - Che età ha ora la mia figlioccia? - domandò a suo padre con un tono veramente materno. - Diciasette anni - rispose Grétry - e in questi anni non si è vestita, e adornata che dei doni di Vostra Maestà - - Spero bene - aggiunse la Regina - che non ne perda l'abitudine. Ella riunisce tutto quello che deve fare un giorno una donna distinta, compita e mi incarico di trovarle un marito - -Credo - rispose Gretry, con un sorriso così fine come di sua abitudine - che noi faremmo meglio lasciarla scegliere da sola - - Approvo molto questa condotta - riprese Marie-Antoinette. E finendo queste parole, presentò la sua bella mano al compositore e lui le baciò nel modo più rispettoso...queste parole, proferite con entusiasmo mi sfuggirono involontariamente: - Ah! Chi non invidia le prerogative della celebrità? - - Voi cominciate la vostra, signore, sotto troppi favorevoli auspici, perchè io non possa incoraggiarvi - E parlando così, Marie Antoinette mi presentò ugualmente la sua mano reale; sorpreso, sperso mi inginocchiai e sfiorai con le mie labbra tremanti quella augusta mano. - Vostra Maestà lo scuserà - disse Grétry abbracciandomi e facendomi segno di ricompormi - è la prima volta che beve l'ambrosia - Questa parola affascinate mi fece tornare in me...."
|