Chiedo perdono. Prima di scrivere su qualche nuovo argomento faccio sempre la ricerca sul sito per vedere se non ci siano già altre discussioni: questa, non so come mai, mi era sfuggita. Grazie ad Elena che si è ricordata e ha fatto il collegamento.
Ho letto questo topic.
Maria Apollonia e Francesca Caterina ebbero una vera vocazione per cui non è corretto il paragone con la monaca di Monza: la vita monacale fu una loro scelta. Solo che arrivarono a questa decisione relativamente tardi nella loro vita, dopo aver partecipato alla vita di corte, aver ballato, fatto feste, essere andate in slitta sulla neve con la principessa Cristina, essersi innamorate o per lo meno essere state proposte in trattative per matrimoni strategici per l'ambiziosa politica di Carlo Emanuele I.
Il cardinale Maurizio non prese mai i voti come prete. Il padre Carlo Emanuele I ottenne la carica cardinalizia per il figlio quando questi aveva 15 anni e si trattava chiaramente di una mossa politica e non di una vocazione religiosa. In occasione del matrimonio con la nipote, abbandonò la porpora. La differenza di età tra gli sposi era davvero notevole, tra le più alte: non fu un caso unico nella storia, però, ce ne furono molti altri, li abbiamo anche elencati in altro topic. Il matrimonio era un alleanza politica, cosa ancora più vera in questo caso in quanto sugello della pacificazione dopo la guerra civile. Ludovica accettò con spirito di sacrificio: mi ricorda Maria Clotilde.
Maurizio di Savoia era un uomo colto, mecenate, amante delle lettere e delle arti. Dopo aver soggiornato a Roma, amava circondarsi di letterati e poeti (tra cui Emanuele Tesauro) in un padiglione della Villa Ludovica, da lui voluta e commissionata, fondando l'Accademia dei Solinghi.